domenica 28 maggio 2017

APPUNTAMENTO N. 37
VIVERE PARVO E’ IL SEGRETO DI TUTTO
Di Bruno Sangiovanni

Gli appuntamenti riprendono, dopo una piccola pausa, cari lettori del Blog di Eleonora. Mi sono riguardato più o meno tutti gli appuntamenti pubblicati sino a qui e devo dire che tanti-tanti argomenti sono stati trattati. Come proseguire allora? Beh, la cosa forse più interessante che posso fare, è tornare alle conferenze di Renè Levy,
René Levy in una foto di Paolo Bertini
ripartire da lì e procedere in libertà riprendendo le sue chiacchierate (come lui le chiamava). E dunque dai, riproviamo!

Uno dei titoli che più mi piace è proprio questo: Vivere Parvo è il Segreto di Tutto. La conferenza inizia con una signora che dopo aver fatto una chemioterapia ha perso parecchio peso. Ma ora con la macrobiotica le cose torneranno a posto, il peso verrà recuperato, e tutto il superfluo e il peso in più che aveva prima non tornerà. La macrobiotica è anche questo: ritrovare il proprio peso forma individuale dimagrendo, ma anche recuperando se necessario, come nel caso di questa signora.

La massa del corpo in sovrappeso tende ad essere gelatinosa ma non deve restare così. Se si mastica bene, in 15 giorni (più o meno) il corpo ritroverà la propria mobilità perché ora l’energia di chi ha fatto un trattamento chemioterapico è molto bassa per effetto del terreno molto provato. La macrobiotica trasforma il terreno proprio iniziando a togliere il superfluo, iniziando dai liquidi in eccesso che sono imprigionati nei tessuti.

Possiamo pensare allora ad un digiuno? Renè non si fidava del digiuno e di chi digiunava, perché è una questione delicata su cui bisogna porre molta attenzione. Si può sparire senza accorgersene, diceva Renè, qualcuno vuole sparire anche se non lo sa, non vale la pena. La vita macrobiotica invece vale la pena. Meglio una vita macrobiotica, meglio Vivere Parvo. George Ohsawa diceva che la malattia e la morte sono volontarie, e chiedeva…perché la gente vuole distruggersi? Ma allora perché non concentrarsi e fare tutto il possibile e necessario per cambiare? Diceva Renè: quando vi dico, a tavola, di posare la forchetta tra un boccone e l’altro è perché questo è un cambiamento enorme, anche se non sembra; posando la forchetta si rompe il ritmo e si comincia a cambiare. E si raccomandava sempre di non mangiare e bere cose che raffreddano, perché la vita è calore.

L’orientazione della macrobiotica è perdere, togliere, eliminare i sovraccarichi. Tornando alla signora che ha fatto la chemioterapia e perso tanti kg, diceva che bisogna per prima cosa trattare l’obesità, e che Vivere Parvo è il segreto di tutto. Tant’e che un tempo gli agopunturisti non trattavano gli obesi. La diffusione della medicina ha in realtà offerto a tutti il lusso di potersi ammalare. Ad esempio permettersi il lusso di avere sangue di non buona qualità; se fatto di formaggio e mortadella, questo non è buono. La macrobiotica è invece per ritrovare le funzioni base del corpo: digestione, assimilazione, eliminazione di materiale nocivo e pericoloso. La sera è fondamentale…gallette di riso, stop, se si vuole veramente eliminare. E’ il pasto della sera che fa ingrassare.

Certo non bisogna diventare anoressici, ma chi ha un organismo linfatico se la sera mangia Yang-Secco, è sicuro che durante la notte il corpo si contrae. Il miglior pasto è al mattino: crema di cereali, zuppetta di Miso, e poi mangiare bene a mezzogiorno. A partire dalle 3 del pomeriggio, pochi liquidi e mangiare solo gallette di riso. Dalle 3 del pomeriggio sino alle 7 del mattino sono 18 ore di pochi liquidi e Yang-Secco, l’organismo si contrae e questo ha enormi virtù terapeutiche.

 Dilatazione-Contrazione è la traduzione Yin-Yang a livello organico. Yin-Yang è differenziazione, polarizzazione, 2 lati, 2 ritmi, giorno e notte, 2 esseri antagonisti e complementari, 2 astri…uno per il giorno (sole) e uno per la notte (luna). Tutto è polarizzazione: luce, vento, stagioni, colori, arcobaleno, guardate le verdure, quelle che vanno in basso e quelle che vanno in alto. Essere liberi è comprendere questo, è avere buon giudizio. Ma la libertà non può essere data da altri, la libertà è il nostro potere di provare, giudicare e decidere. Macrobiotica è libertà. Sviluppando il giudizio si arriva alla libertà perché non siamo più prigionieri di preconcetti e pregiudizi. E il giudizio appartiene a tutti, tutti lo hanno, bisogna solo svilupparlo; la macrobiotica è lo strumento.

Bisogna comprendere la “lotta del corpo”. Ciò che normalmente i medici vedono è il risultato della lotta del corpo che cerca di liberarsi dei sovraccarichi. Se i sovraccarichi non ci sono, non c’è lotta, non c’è niente da vedere. E qui entriamo nel delicato campo del come affrontare le cose. Da una parte con la nostra medicina (che rispettiamo sicuramente),  si lavora per distruggere i sintomi che la lotta produce, cosa che contiene il rischio che essa si ripresenti nella stessa forma più avanti o anche in una forma diversa. L’altra possibilità, se siamo in tempo, cioè abbastanza agli inizi della lotta, è di aiutare il corpo a vincere la lotta. Come? In primis eliminando i sovraccarichi.

Qualità e quantità, bisogna imparare a conoscere le proprie necessità. Mangiare a piccole riprese, ogni ora od ogni ora è mezzo, ad esempio, è magnifico. A Cuisine et Santè chi voleva poteva cimentarsi e sperimentare il metodo più efficace in questo senso: le palline di riso. Se dite a qualcuno di mangiare palline di riso rotolate nel Gomashio, cadenzate, gli date un programma preciso; se si aggiungono piccole zuppette di Miso durante il giorno, questo regime (la durata è tutta da valutare caso per caso) diventa molto forte ai fini dell’eliminazione dei sovraccarichi. Il regime infatti include: Il Miso (sali minerali e fermenti), Il Riso (calorie e tutti i nutrienti), Il Gomashio (sale marino e sesamo, potente alcalinizzante), La Cadenza (niente iper-ipoglicemia), Il Masticare (concentrazione, digestione, assimilazione, riduzione dei liquidi).             
                             
Gomasio              
Gli animali vegetariani, non per niente, mangiamo tutto il tempo. Per essere veramente liberi bisogna mangiare così, poco per volta, cadenzato…e un buon pasto ogni tanto. Il cereale sotto forma di palline di riso naturalmente può essere realizzato e rappresentato in svariate forme: come palline di riso, come gallette, come biscotti di saraceno (chapati), e altro ancora. I vietcong vivevano portando solo qualche pugno di riso con loro, gli americani intere attrezzature da campo. Il digiuno invece può essere una sorta di astrazione dalla realtà: che invece è mangiare, masticare, ritmo, ecc. A volte è più facile un’astrazione rispetto alla concentrazione necessaria per realizzare un programma vero e proprio. La gente trova più difficoltà a mangiare palline di riso perché questo significa imporsi di mangiare regolarmente, che è cosa ben diversa dalle abitudini correnti.  Chiedeva Renè: perché Abebe Bikila (vincitore maratona di Roma del ’60) non ha bevuto un goccio di acqua per tutta la durata della corsa…perché? Risposta. Perché non aveva tossine e sovraccarichi di origine animale in corpo!

Sempre Renè: Noi siamo fluttuazione energetica, se creiamo dilatazione nei tessuti il corpo che non tollera il vuoto in quegli spazi mette acqua, che autoproduce. Se mangiate alimenti che creano espansione e dilatazione, è come se ordinaste al corpo di produrre acqua. E poi, mangiare la notte, obbligare il corpo a digerire quando è rilasciato è un disastro. Solo le iene e gli animali notturni escono la notte per cacciare e mangiare.

I cereali si sono diffusi nel mondo perché con essi si fanno cose buone, ma allo stesso tempo danno equilibrio. La macrobiotica recupera questa tradizione che diventa arte del ringiovanimento. La crema di riso al mattino non è come una colazione sul vassoio d’argento con croissant, succo di frutta, cappuccino e uova alla coque! Giusto? Giusto! Ma è cereale, è la base dell’uomo, dell’umano. Ed è spettacolosa!

E le possibilità di impiego dei cereali sono enormi. Noi ne conosciamo solo una minima parte. Ad esempio, a Cuisine et Santè il miglio assomiglia all’amaranto; è piccolissimo…ed è così perché si possa dilatare bene, infatti ha un potere di dilatazione enorme. Si cuoce in 4/5 parti di acqua per una di secco. E quindi è anche molto interessante dal punto di vista economico. Il miglio è il cereale più Yang, va molto bene accompagnato dalla zucca. Con la zucca, se fate la vellutata, ricordate che la buccia va tolta completamente, se invece la cuocete a piccoli pezzi (soprattutto al forno) si può tenere anche un po’ di buccia. La zucca Okkaido, è stata chiamata da Ohsawa “Potimaron”, perché è compatta (verde) e il gusto assomiglia a quello delle castagne. In Francese Potiron (zucca) – Marron (castagna)

La macrobiotica è trovare la combinazione migliore per se stessi. Per chi è in eccesso di Yin: prendere meno liquidi, meno acqua. Per chi in eccesso di Yang: non aggiungere niente, solo diluire maggiormente. Con la macrobiotica abbiamo la possibilità di controllo sulla nostra qualità energetica Yin-Yang. Cosa che riguarda il sonno, la memoria, la vivacità, svegliarsi al mattino pronti a proiettarsi e pronti a marciare. E’ marciando che si fa il cammino. Per dimagrire bisogna diventare precisi, la macrobiotica è precisione, ed è anche con la precisione che ci si avvicina al Vivere Parvo.

Renè: L’organismo, che cos’è? L’organismo siete voi, incluso miliardi di cellule. Se vi Yanghizzate vi vitalizzate. Il processo di eliminazione avviene attraverso le urine, le feci, la traspirazione, che sono fatica per chi sta eliminando. Ma se si fa bene…si eliminano anche i demoni!

L’altro elemento importante da comprendere e tenere bene in mente è che il comportamento dell’organismo è strettamente legato al fattore temperatura. Il che a sua volta si raccorda con l’andamento della glicemia. Tanto per chiarire: Iperglicemia è CaloreIpoglicemia è Freddo. La temperatura interna del corpo è tra i 36/37 gradi. All’interno c’è come un termostato con una lancetta in continuo movimento. Prendiamo lo zucchero, quello semplice, bianco: il suo effetto è come quello di una frustata di energia, di calore (grande Yang). Ma grande Yang, poco dopo, produce grande Yin, cioè produce freddo. E il freddo è stanchezza, depressione, svogliatezza, insicurezza, acidità. In altre parole l’effetto dello zucchero bianco è come un fuoco di paglia, forte e immediato, che poco dopo si spegne. Ed è uno dei più comuni problemi della nostra società, quella che noi chiamiamo ipoglicemia.

Tutti i sintomi (sono tantissimi e pericolosi) della iper-ipoglicemia con la macrobiotica si possono ridurre. Dopo poco tempo di alimentazione macrobiotica succede che gli sbalzi vengono eliminati e con questo i loro effetti perversi. Se la macrobiotica è fatta seriamente molte cose cambiano, per esempio la pelle si ricambia. Noi ci riempiamo di cose che non corrispondono alla verità; la macrobiotica offre invece una grande verità per tutti. Se per qualsiasi motivo mangiamo qualche cosa che ha un alto potere riscaldante, il fritto è uno di questi, è come introdurre del carbone ardente e ci sono bruciori…allora bisogna trovare il modo di bilanciare, ad esempio con delle rape crude che hanno un grande effetto raffreddante. Questo è il gioco di equilibrio nella preparazione dei pasti macrobiotici.

A Cuisine et Santè la scelta delle combinazioni di verdure e cereali non è mai casuale, alcune verdure con alcuni cereali, e cotture diverse a seconda delle combinazioni (vedi le rape crude sopra). Poi c’è sempre il Miso, Il Tamari, il Gomashio. La materia grassa è l’olio; il pane è il pane Ohsawa
Chapati
di saraceno o di mais. Il mattino sempre la crema di riso. Mai nulla di troppo complicato. Se si mangia regolarmente cereali, verdure, Miso, Tamari, Gomashio, ogni tanto un po’ di legumi, una zuppa, non avrete mai carenze, mai problemi. La ricerca di piatti sofisticati o complicati, ogni tanto va bene; è bello ogni tanto anche lasciare spazio alla creatività. Ma farlo spesso, se questo atteggiamento diventa prevalente, se c’è bisogno di tante ricette, di corsi di cucina complicati…questo nasconde uno stato di inquietudine.


Bisogna invece comprendere, e solidamente, la base e i principi, e capire che non si tratta di risolvere una gastrite, ma che in gioco c’è molto di più. E questo lo si può fare solo se si approccia la macrobiotica con estrema semplicità. Poi ci sono i casi di chi invece deve guarire da problemi seri, e questa è altra cosa, che comunque anche in questi casi viene sempre affrontata attraverso la semplicità.