sabato 29 luglio 2017

APPUNTAMENTO N.46 
LA MACROBIOTICA E’ GRANDE CAMMINO E RIVELAZIONE
Di Bruno Sangiovanni  
                                                                                                  
Siamo in conferenza e ascoltiamo il racconto di una ragazza Spagnola che ha ottenuto un grande risultato con la macrobiotica.  Dopo alcuni mesi di regime stretto (100% cereali) ha guarito una malattia grave. Per lei la macrobiotica è stata ed è tuttora un grande cammino. René che la conosce bene: dopo questo risultato e cambiamento, anche la sua intera vita cambierà. Da perfetta cittadina diventerà una specie di contadina. Pianterà i semi di zucca e le coltiverà.

Cuisine et Santé: René in conferenza, insieme a Daniel
E così la sua vita si trasformerà in una direzione opposta a quella normale che è andare dalla campagna verso la città (anche se oggi forse si sta tornando indietro). Dice René: Fammi vedere le zucche che hai e ti dirò chi sei!
      
René: la macrobiotica è una grande concezione della vita. In realtà è una vera rivelazione e un grande sogno. La vera rivelazione è quando questa si manifesta nella sostanza, nella materia dell’individuo. Se non si riesce a bloccare una malattia, o guarire un problema non ancora installato profondamente, in dieci giorni di regime stretto, vuol dire che ancora non siano precisi.

Un signore ha il ventre gonfio. Quando la funzionalità del fegato inizia a compromettersi, può succedere che la pancia si gonfi. E’ grande stato di acidità, liquidi acidi che vengono prodotti e non si autoeliminano. Allora decide per un regime stretto, constata una nuova concentrazione e miglioramento. Visto il risultato chiede se c’è qualcosa di ancora più efficace per avanzare nel miglioramento del suo problema. Prova il riso crudo-tostato. La cosa interessante di questo esperimento, a parte il gonfiore che si riduce, è che dopo qualche giorno la vista che si era abbassata riprende, e deve leggere senza occhiali perché con gli occhiali di prima non ci riesce più. L’acidità è quando ci sono tanti liquidi, sono quelli che i medici prelevano siringando. Alla base c’è sempre una attività di espansione che crea spazi vuoti, che l’organismo (che non tollera il vuoto) riempie di acqua.

Il corpo è composto per circa il 67% di acqua. Se si fanno 90 giorni di digiuno si diventa scheletrici, l’unica cosa che non si ritira è il cervello, diceva René. Si diventa come un pesce con le lische, senza carne e la testa ancora tutta intera. George Ohsawa una volta ha fatto digiuno per 60 giorni. Gandhi faceva digiuno per avere un risultato effettivo sul popolo, che si ottiene con la rinuncia all’alimentazione. Mantenere un digiuno e portarlo avanti diventa però questione di grandezza dell’individuo.

 Il regime N.7 di Ohsawa (10 giorni di solo cereali, pochi liquidi, miso) è per deacidificare e scaricare le materie residue ossidanti, i radicali liberi. Ma il regime N. 7 è molto di più di una dieta, per quanto stretta. E’ una visione della vita e dell’organismo. Si dà la possibilità all’organismo di rinascere, e dunque si tratta di una questione di intelligenza del corpo e della vita. Non si può descrivere. Bisogna provare.

René: le cellule sono in continua attività, ad ogni istante alcune muoiono, altre nascono. Questa è la legge biologica della vita. Le cellule nascono, si nutrono, assimilano, si trasformano e poi espellono i rifiuti. Bisogna fare attenzione a spiegare questo alla gente, tenendo in mente che se da una parte tutti abbiamo una memoria e una traccia di questo processo, dall’altra tanti di noi sono bloccati e fanno fatica a capire. Le cellule assorbono e rigettano, e quando sono miliardi di miliardi si tratta di un processo incredibile; tutto finisce nell’intestino, che a sua volta prima assorbe e poi elimina. Nei 10 giorni di dieta 7 si cambia il plasma (il 10% si ricambia ogni giorno) e se il regime viene fatto con precisione si ottengono risultati incredibili.

René puntualizza: la qualità del sangue si basa sulla qualità degli alimenti. Cambiando la qualità del sangue, tutto il terreno si modifica e tutto diventa più orientato verso il rinnovamento della vita che prende forma con il nuovo organismo, perché le cose viaggiano insieme. A volte bisogna fare la dieta pesando tutto per avere ancora più precisione, ma il regime stretto non ha parametri fissi e definitivi, si tratta di rispondere all’appetito con la masticazione. Per esempio: zuppette di miso 4-5 volte al giorno, gallette con sopra un velo di miso spalmato, riso cotto in pentola a pressione con due parti d’acqua, gomashio, e via così.

La macrobiotica consiglia di fare 10 giorni così, subito all’inizio, allo scopo di deacidificare e togliere i sovraccarichi. In questo modo quando poi si inizia su base stabile, la storia è completamente diversa perché la partenza è stata diversa. René: la macrobiotica è un progetto, una verifica, una sensazione, non si possono fare cogitazioni sulla macrobiotica. La macrobiotica non è curare una malattia, è sviluppare il giudizio e, attraverso questo, ritrovare la memoria del nostro legame e appartenenza all’Universo Infinito, dove la giustizia è perfetta e tutto è giusto. E a partire da qui conoscere il vero piacere e divertimento della vita, che è mangiare in modo semplice secondo l’Ordine dell’Universo Yin-Yang. Questa è la via. La vita è fatta per ritrovare la memoria e svilupparla.

Per spiegare un fenomeno ci vogliono diverse considerazioni, più punti di vista, ma bisogna comprendere la dinamica degli opposti e della polarità:
UomoDonna
Sole-Terra
Visibile-Invisibile
   
Bisogna conoscere l’origine di ogni cosa e di ogni manifestazione. Oggi ci si interessa delle apparenze, delle misurazioni, si conosce tutto, ci si interessa dei contenuti (analisi), ma ci si perde completamente quando si tratta di capire e sapere qual è l’origine delle cose. Bisogna invece avere questa dimensione, sapere qual è l’origine, osservando e comprendendo qual è:
L’apparenza
Il contenuto
L’origine
La finalità
   
Perché l’Universo (l’Unità) si polarizza? Perché c’è la vita? La comprensione dell’origine delle cose, dei fenomeni e delle manifestazioni è riflessione profonda. E’ come una meditazione, se si fa bene…Satori!

Che ne pensa René: ogni cosa ha una causa e se si ricerca la causa si è già nella via. La gente invece non ricerca la causa, come avviene ad esempio in caso di una malattia. In caso di malattia bisognerebbe invece essere molto saggi. In macrobiotica c’è solo diversità di grado tra Yin e Yang. In 10 giorni il plasma si ricostruisce, in due anni tutte le cellule del corpo sono cambiate e rinnovate. Bisogna essere ispirati dall’Ordine dell’Universo che si manifesta anche attraverso la volontà. René ancora: la preghiera dice “sia fatta la tua volontà, così in cielo come in terra”, ma in questo caso c’è un atteggiamento sottostante di accettazione del volere divino, senza alcuna compartecipazione. Il principio Unico Yin-Yang invece è interpretazione attiva e fattiva per trasformare la disgrazia in felicità, la sofferenza in allegria, la bruttezza in bellezza. Che in effetti è cosa diversa.

La macrobiotica è dichiarazione di indipendenza, che significa che siamo noi i responsabili della nostra trasformazione. In altre parole, se non conosciamo l’aspetto biologico e la responsabilità che ci è richiesta, tutto quello che ci succede diventa una sorta di fatalità. Siamo noi invece che dobbiamo intervenire, realizzare una pulizia interiore e arrestare la malattia. Pensiamoci bene: la malattia è il risultato di un comportamento caotico e confuso che succede, nella maggior parte dei casi, come se fosse una cosa del tutto normale. Ma non è una cosa normale!

Troppe volte ciò che avviene è esattamente il contrario di ciò che si crede oppure si vuol credere. L’interpretazione corretta a volte è invece esattamente inversa a ciò che appare. Ohsawa ripeteva spesso: colui che lavora non mangerà, non riceverà…colui che non lavora invece mangerà, riceverà. Era una provocazione per stimolare una riflessione fuori dagli schemi e dai preconcetti. Il senso di questa affermazione è infatti questo: colui che lavora (cioè uomo schiavo) non mangerà, colui che non lavora (cioè uomo libero) mangerà.

La nostra medicina moderna, nonostante il grande rispetto che le dobbiamo (tengo a sottolineare questa cosa anche per travagli diretti), non è tuttavia strutturata per risalire alla causa profonda e originale della malattia; non considera cioè la concezione e il comportamento nella vita che sono le vere cause primarie. L’impiego di medicamenti, interventi, terapie aggressive, a questo punto (purtroppo) non può che lasciare ferite le persone.

René e la visione filosofica: noi siamo in un sogno che ha preso corpo, e la creazione è un luogo dove si sogna. La vita è comunicazione, se avete qualche cosa da dire la dovete dire, fare, dare. La macrobiotica è dare. Se nella vita siete imbarcati in piccole cose, con piccole persone, bloccati in interessi limitati, non avrete mai un grande orizzonte davanti a voi. Un semplice pasto macrobiotico può far fare un salto, un passaggio di livello di giudizio nella scala delle tappe del giudizio. Al 7° livello, il giudizio supremo, voi potete giocare la vostra esistenza, anziché essere giocati. Quanta esperienza c’è in queste parole! Esperienza, non solo conoscenza!

C’è gente più Yin, e c’è gente più Yang. Il cereale va bene per entrambi, chi è più Yin però deve aggiungere qualche cosa di più Yang.

Gallette con velo di miso, la sera vanno benissimo; gomashio va benissimo. Se si sta bene fisicamente, si sta bene anche moralmente, ecco uno dei grandi insegnamenti della macrobiotica. Di nuovo, scriverlo serve sino a un certo punto, bisogna provarlo, solo allora si accende la comprensione. Perché la comprensione non è questione mentale-intellettuale, è una sensazione fisica!

Quando si sta bene, a quel punto non è più tanto necessario preoccuparsi di spiritualità, meditazioni, misticismo, anima, ecc., perché si avrà una grande predisposizione per l’anima e lo spirito, in modo completamente naturale. L’essere umano è spirituale per natura, ma siccome prende sentieri sbagliati, si ammala e perde questa sua predisposizione naturale. Ed è qui, a questo punto, che inizia la ricerca mistica. La ricerca mistica, secondo i canoni, avviene attraverso la mente, le emozioni, le sensazioni, meditazioni, che non possono portare a nulla, proprio per quanto detto poco sopra. E cioè che per prima cosa bisogna ricostruire la propria salute e la propria sostanza biologica e fisiologica.

Ancora René: bisogna creare un laboratorio di cucina. Nei monasteri zen, dove si fa meditazione, la cucina è una cosa molto importante. E il pasto è cucinato e cotto perfettamente. La coscienza si sviluppa secondo la coscienza che si mette nella preparazione del pasto. Con la macrobiotica avete uno strumento per far parte della libertà, della felicità…ma bisogna metterlo in atto. E ci vuole anche un piccolo giardino, dove piantare le zucche!









venerdì 21 luglio 2017

APPUNTAMENTO N.45
La conferma della Scienza - The China Study
di Bruno Sangiovanni

Il cibo è diventato argomento presente ovunque nel mondo della comunicazione. La scienza dell’alimentazione sull’onda di questo ruolo preso dal cibo è diventata anch’essa sempre più presente e oggetto di comunicazione in tutte le sue forme.

Quando il campo di gioco si affolla come in questo caso, capire, farsi una idea, convincersi di come stanno veramente le cose diventa un esercizio quasi impossibile. Le voci si moltiplicano vertiginosamente e seguire diventa veramente complicato. Detto ciò, per chi volesse approfondire da un punto di vista strettamente scientifico il ruolo del cibo nella nostra vita e rispetto alla salute, offro qui una mia proposta. Da un paio di anni è stato tradotto e pubblicato in italiano un bellissimo volume di cui accenno qui di seguito.

Esistono delle conoscenze e ricerche scientifiche che siano affidabili e disponibili,oppure navighiamo ancora in alto mare? Ebbene, non è vero che non esiste una conoscenza del ruolo del cibo rispetto alla salute. Non è vero che non esistono studi, ricerche e informazioni scientifiche che riguardano la relazione tra nutrizione e salute.Al contrario, sono sicuramente molte. Anche in Italia non mancano; una di queste per esempio è il programma di ricerca svolto dal Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano, guidato per molti anni dal Dott. Franco Berrino, che da anni si è occupato di studiare la relazione tra il cibo e i fattori di rischio collegati allo sviluppo del cancro al seno. E sicuramente esistono migliaia di altri studi sviluppati in tutto il mondo.

Esistono anche bravi e esperti istruttori che insegnano principi e pratica alimentare originati dalla piattaforma macrobiotica. Tra questi, qui da noi, il centro più organizzato e strutturato è “La Sanagola” di Martin Halsey che da tanti anni a Milano promuove una sua linea di alimentazione naturale che prende spunto dalla macrobiotica. C’è poi la catena de “Il Punto Macrobiotico” (Mario Pianesi), i cui tanti punti nella maggior parte dei casi sono ristoranti che propongono una buona cucina macrobiotica e la vendita di prodotti di altissima qualità.

Il problema è che tutta questa massa di informazioni ed evidenze difficilmente riesce a farsi strada a livello di conoscenza del vasto pubblico.
Colin Campbell
In particolare, cosa curiosa, quelle fondate sulla ricerca scientifica che in qualsiasi altro campo non incontrerebbero certo problemi di diffusione. Per dimostrare che questa conoscenza supportata da prove scientifiche esiste, prendo un esempio per tutte. Riprendo con le parole dell’autore alcune parti dell’introduzione di un bellissimo libro scritto negli Stati Uniti (oggi esiste la versione italiana) da Colin Campbell PhD, uno scienziato ricercatore autore di tantissime pubblicazioni scientifiche.

Che ha contribuito tra l’altro alla definizione delle linee guida delle diete proposte dalle Organizzazioni della Salute, come l’istituto Americano per la Ricerca sul Cancro. E che è stato direttore di una enorme ricerca sulla relazione tra salute e cibo che prendeva il nome di China Study. Il titolo del libro scritto da Colin Campbell è infatti “The China Study. Il più completo studio mai condotto sulla nutrizione”, pubblicato nel 2006 negli Stati Uniti, più recentemente qui da noi.

Le conclusioni a cui arriva questo ricercatore su basi assolutamente scientifiche, sono presso che identiche a quelle proposte da George Ohsawa 60 o 70 anni fa. Senza dimenticare che l’insegnamento di Ohsawa non era basato su prove scientifiche, ma solo sulla profonda conoscenza e applicazione pratica che riposa interamente su un sapere Cosmologico, Filosofico, che risale a più di 5.000 anni fa e di cui lo studio e la pratica alimentare sono state sempre al vertice. Non a caso in Estremo Oriente la medicina basata sulla conoscenza e l’utilizzo del cibo era chiamata “La Medicina Suprema”.

Dice Campbell nella introduzione del suo libro (versione in Inglese):
I libri sulle diete sono perennemente dei best-sellers. Ogni rivista importante pubblica consigli sulla nutrizione; la televisione, i quotidiani, la radio, discutono sempre di dieta e salute. Considerando questo barrage di informazioni, siete fiduciosi di sapere cosa dovreste fare per migliorare la vostra salute? La mia sensazione è che voi non siete tanto sicuri su quali sono le risposte a questa domanda. Se questo è il caso, sappiate che non siete soli.

Sebbene informazioni e opinioni stiano dappertutto, sono poche le persone che conoscono veramente cosa dovrebbero fare per migliorare la loro salute. Ciò non dipende dal fatto che non esistono ricerche. Ci sono. Noi ne conosciamo una enormità sulla relazione tra la nutrizione e la salute. Ma la vera scienza è stata oscurata da una immensità di informazioni irrilevanti se non dannose. Questa è la scienza spazzatura che nutre la propaganda dell’industria e delle diete. Io sono stato in questo sistema per oltre 50 anni, ai livelli più alti, organizzando e dirigendo grandi progetti di ricerca. Ora comprendo perché gli Americani sono così confusi. Come contribuenti che sostenete il costo delle ricerche e delle politiche in America, voi avete il diritto di sapere che la maggior parte delle comuni nozioni che vi sono state raccontate in materia di cibo, salute, e malattia, sono errate:

- I prodotti chimici presenti nell’ambiente e nel vostro cibo, per quanto problematici, non sono la principale causa del cancro.

- I geni che ereditate dai vostri genitori non sono il fattore più importante nel determinare se sarete vittime di una delle dieci più diffuse cause di morte.

- La speranza che lo sviluppo della ricerca genetica condurrà a nuovi medicamenti per la cura delle malattie, ignora l’esistenza di soluzioni più potenti che oggi possono essere impiegate.

- Controllare ossessivamente il tipo e la quantità di ogni singolo nutriente, come i carboidrati, i grassi, colesterolo, omega-3, ecc., non risulterà in una condizione di buona salute a lungo termine.

- Vitamine e integratori non vi forniscono una protezione di lungo termine contro le malattie.

- Medicamenti e operazioni non guariscono le malattie che uccidono la maggior parte degli Americani.

E’ probabile che il vostro medico non sappia cosa dovreste fare per essere il più in salute possibile.

Io propongo di non fare nulla di più che rivedere ciò che noi pensiamo sia una buona nutrizione. I risultati dei miei 40 anni di ricerche biomediche, che includono 27 anni di esperimenti di laboratorio, provano che una giusta alimentazione può salvare la vostra vita. In questo libro ci sono più di 750 riferimenti a centinaia di pubblicazioni scientifiche di altri ricercatori che indicano la via per ridurre il cancro, le malattie cardiovascolari, gli infarti, le malattie autoimmuni, osteoporosi, alzhaimer, calcoli renali, diabete e cecità. Queste evidenze dimostrano che una buona dieta è l’arma più potente che abbiamo contro malesseri e malattie.

Da ogni punto di vista l’America sta fallendo. La nostra spesa pro-capite per la salute è di gran lunga la più alta di qualsiasi altra nazione al mondo.
Ciononostante, due terzi degli Americani sono sovrappeso, e oltre 15 milioni di Americani hanno il diabete, un numero in rapida crescita. Noi siamo preda di malattie del cuore nella stessa misura di 30 anni fa, e la guerra al cancro lanciata negli anni ’70 è stata un miserevole fallimento. La metà degli americani ha un problema di salute che richiede l’assunzione frequente di medicine; e oltre 100 milioni di Americani hanno il colesterolo alto. Per rendere il quadro ancora più critico, un terzo della popolazione giovane in questo paese è sovrappeso o a rischio di diventarlo. Sempre più sono preda di una forma di diabete che normalmente si trovava solo negli adulti, e questi giovani prendono sempre più medicamenti, come mai prima d’ora.

Questi problemi, tutti, si condensano sostanzialmente in tre cose: Breakfast, Lunch, Dinner.

La soluzione proposta è che la nostra alimentazione dovrebbe essere costituita da una, così la chiama, “Whole Food, Plant-Base Diet”. Detto in casa nostra, “Una Dieta a Base di Cibo Vegetale, Integrale”. The China Study è la ricerca più completa sull’alimentazione, stili di vita, e malattie, mai realizzata nella storia delle ricerche biomediche. Una impresa realizzata attraverso la collaborazione di Università Americane e l’Accademia di Medicina Preventiva Cinese. Lo studio ha prodotto più di 8.000 associazioni statisticamente significative tra diversi fattori nutrizionali e malattie. Tuttavia, nonostante il potere di tutte queste informazioni, nonostante la speranza che genera, nonostante l’urgente bisogno di comprendere e conoscere il ruolo del cibo e della salute, come dice Campbell, ancora oggi gli Americani sono confusi.

La cosa interessante che sintetizzo qui, è cosa ha dato origine a questa impresa. Nel corso di uno studio sulla nutrizione dei bambini nelle Filippine, si è scoperta una forte incidenza di cancro al fegato, cosa strana dato che questa malattia si riscontra normalmente negli adulti. Nel burro di arachidi che nelle Filippine è molto diffuso nei bambini, fu scoperta la presenza di una sostanza altamente cancerogena, l’aflatossina. Ma se questa era la causa, perché allora alcuni bambini sviluppavano il cancro e altri no?

Approfondendo le analisi si scoprì che i bambini più propensi a sviluppare la malattia erano quelli che avevano una dieta con alto contenuto di proteine animali. Erano i figli delle famiglie benestanti. Contemporaneamente apparvero i risultati di un lavoro svolto in India. I ricercatori Indiani avevano messo sotto studio due gruppi di topi. Ad entrambi veniva somministrata la stessa quantità di aflatossina, ma la dieta consumata era diversa. La dieta del primo gruppo conteneva il 20% di proteine animali (una percentuale simile a quella che sovente si assume in occidente). Quella del secondo gruppo comprendeva solo il 5% di proteine.

Incredibilmente, ogni singolo animale del primo gruppo (20% proteine) sviluppò cancro al fegato, mentre nel secondo gruppo (5% proteine) nessun animale sviluppò il cancro. Un punteggio di 100 a 0 che non lasciava alcun dubbio sul fatto che un regime diverso, a basso contenuto proteico, poteva tenere sotto controllo la formazione del cancro anche iniettando alte concentrazioni di un potente fattore cancerogeno. Da questi incredibili risultati prese piede il progetto di ricerca The China Study. Affrontando non poche difficoltà dato che allora, oggi non è poi tanto diverso, mettere in questione le proteine e il cibo animale significava essere bollati come eretici; pur in presenza di prove che passavano il test della cosiddetta “Good Science”.

sabato 15 luglio 2017

APPUNTAMENTO N. 44
FAQ – Frequently Asked Questions
Di Bruno Sangiovanni                                                                                                                              
 Oggi un appuntamento un po’ fuori dagli schemi. Facciamo una piccola escursione sulle domande più frequenti che vengono poste sul tema “macrobiotica”, diciamo quelle che più ricorrono. E le risposte, naturalmente, anche per queste quelle che più ricorrono.

Nonostante l’aumento della sensibilità della gente in fatto di alimentazione, nonostante che anche la scienza abbia iniziato a pronunciarsi in modo circostanziato su questo argomento con le esperienze condotte in una enorme quantità di studi e ricerche scientifiche….ancora tante perplessità rimangono. Sono radicate nel profondo e occorre tempo e lavoro per costruire una informazione equilibrata.

Avendo passato qualche anno a Cuisine et Santé,
(Foto di Elena Carella)
so bene come nella testa della gente alcune incertezze, dubbi e domande (su cui c’è sempre bisogno di rassicurazioni) rimangono sempre vive. Durante i miei soggiorni in Francia traducevo le conferenze di René Levy per gli ospiti italiani. Stando dalla parte “di qua del tavolo”, alla fine inevitabilmente risultano chiare quali sono le domande più frequenti che vengono poste. Può essere utile qui riassumere quelle più comuni, tralasciando quelle che riguardano i problemi di salute, per evidenti motivi. Proviamo:

1.  Cosa devo prendere per risolvere questo problema?
La domanda è posta in modo scorretto; è l’indicazione del nostro riflesso abituale che è la conseguenza della ricerca costante di una soluzione rapida e semplificata ad un problema di salute. E’ l’educazione della società dei consumi. La domanda dovrebbe essere capovolta e posta in questo senso: cosa devo togliere, eliminare, per risolvere questo problema? Il motivo è che la causa dei nostri disturbi risiede proprio negli eccessi delle nostre abitudini alimentari sbagliate e nei relativi conseguenti sovraccarichi. Quindi, bisognerebbe sempre togliere, mai aggiungere.
             
2.  Che dieta è più consigliata per questo problema?
La macrobiotica non fornisce 20, 50 o 100 soluzioni diverse. Ne propone una sola. E’ la sua piattaforma  alimentare basata sull’utilizzo del cibo per l’uomo. Il cibo vegetale con il cereale come alimento centrale di sostegno, la riscoperta del ruolo del sale marino naturale, l’uso dei condimenti specifici (miso, tamari, gomashio e anche prugna umeboshi). E’ la riscoperta del valore incredibile della semplicità e della naturalezza; la virtù del semplice essenziale. A seconda dell’importanza dei problemi si graduerà il livello di questa essenzialità. E’ la via che costruisce un nuovo sangue e con lui tutto il resto.
  
3.  Per quanto tempo devo mantenere questo regime?
Anche questa domanda è un indicatore chiaro della nostra mentalità che mette al primo posto la ricerca della via più corta e breve per risolvere un problema. E che sottintende la necessità di avere sempre qualche cosa che ci guida, anziché mettere in campo la nostra intuizione. Indica che non siamo ancora pronti a ritenerci veramente responsabili di quanto ci accade, e a metterci in gioco per risalire alle cause profonde e risolverle. Il tempo che noi misuriamo riguarda questo mondo della relatività, ma nel mondo infinito il tempo non esiste. In altre parole la guarigione arriverà nel momento in cui ci renderemo disponibili ad accettare l’idea che occorrerà il tempo che ci vuole, senza contarlo.
         
4.  Quanti liquidi? Quanto sale? Quante proteine?
Queste sono tre delle domande più frequenti. Sono il riflesso della mentalità analitico-scientifica che osserva i dettagli, non vede e non considera le cose nel suo insieme. E’ il giudizio intellettuale. Proviamo un commento restando sull’essenziale,

Quanti liquidi
L’acqua, i liquidi, per loro natura sono Yin. Naturalmente tutte le bevande zuccherate lo sono molto di più perché aggiungono lo zucchero e spesso si tratta di tantissimo zucchero. In più, quasi sempre si prendono fredde, altro fattore Yin. Ma lasciamo pure le bevande zuccherate che non dovrebbero essere oggetto di dispute sui loro effetti, il primo dei quali è l’impatto drammatico che hanno sull’obesità.

Parliamo dei liquidi normali, dell’acqua per intenderci. E’ assolutamente comune l’idea che bere molto, i classici 2 litri al giorno sia una buona cosa. Ma è vero che è sempre una buona cosa? La risposta è: dipende!  Perché potrebbe anche essere il contrario. Ma il medico dice di bere così, ora cos’è questa storia? Il medico ha ragione perché sa molto bene che nella norma la gente mangia molto cibo concentrato e riscaldante, come quello animale e come i tanti prodotti da forno; e in questi casi occorre bere molto, perché è necessario diluire e raffreddare. Inoltre il medico sa molto bene che prendiamo tanti medicamenti (è lui stesso che li prescrive), sintesi chimiche che se non vengono diluite, possono produrre effetti secondari importanti. 

Conclusione, la raccomandazione di bere molto ha buone motivazioni. Ma supponiamo ora che qualcuno non mangi cibo animale, che prenda pochi prodotti da forno (salati in particolare), niente zucchero e niente medicamenti.  E che invece la sua dieta sia a base di cereali che sono cotti in due o tre parti di acqua (se non di più) che ogni giorno mangi un paio di zuppe, che il resto del cibo siano prevalentemente verdure (80% acqua), che durante i pasti e durante il giorno si beva ogni tanto qualche bicchiere di tè bancha tiepido, e che diluisca masticando…

…se le cose stanno così, quella persona non ha così bisogno di prendere altri liquidi. E questo sarebbe un gran bene perché un eccesso di liquidi nel corpo non ci fa proprio vivere meglio. In realtà è il contrario. Tanto è vero che la via macrobiotica della guarigione, tra le altre cose, passa attraverso la riduzione dei liquidi, e l’eliminazione dei ristagni.

L’acqua dilata, ammolla, indebolisce, nel senso che riduce la compattezza dei nostri tessuti; gonfia, raffredda e ancora una volta dunque modifica la costante termica. Tutta la vita è una questione di temperatura, una enormità di problemi e debolezze viene dalla perdita di calore interno e l’eccesso di liquidi contribuisce a questa perdita. Per finire, l’acqua è un efficientissimo conduttore termico, veicola cioè il caldo e il freddo. Se c’è un sovrappiù di acqua, il corpo deve fare enormi sforzi per regolare la temperatura. Se fa caldo deve raffreddare i molti litri in eccedenza aumentando la traspirazione, così in estate la vita diventa molto difficile. Chi vive nel deserto conosce molto bene questa cosa, tanto è vero che praticamente non bevono niente o quasi.

Quando invece fa freddo, se c’è troppa acqua ci raffreddiamo prima e di più, e di nuovo il corpo deve reagire. Anche in questo caso, lo possiamo vedere, il corpo cerca di liberarsi il più possibile dei liquidi in eccesso. Che cos’è un raffreddore? Perché quando fa freddo uriniamo di più? Sono tutti tentativi del corpo di eliminare i liquidi in eccesso per poter regolare la temperatura con un minor sforzo e fatica. Non avere liquidi in eccesso, significa essere nella felicità, diceva René.
                    
E poi ci sono ancora altre ragioni, su cui non mi dilungo perché richiederebbero tanto spazio. Solo per accennare: l’eccesso di liquidi diluisce la presenza del sale e l’ambiente interno deve affrontare una caduta della costante salina e vivere in condizioni di umidità eccessiva. Infine, l’eccesso di liquidi significa rallentamento, inerzia, e ristagno, il contrario di un terreno secco e asciutto, e scattante. La macrobiotica ritiene possibile che in presenza di eccesso di liquidi, la capacità di reazione, la voglia di movimento, diventano problematici e l’inerzia può prendere il sopravvento. E’ uno stato depressivo.
   
Quanto sale
Il sale è Yang, contrae, riscalda, ed è il sostegno primo della nostra esistenza tanto è vero che è sempre stato considerato una ricchezza. Il sale naturale marino, oltre al sodio, contiene tanti altri minerali importanti, tra cui il magnesio e altri.

La combinazione di cereali integrali e sale marino, da sola, ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno. In ogni caso il sale e i condimenti salati (miso, tamari, gomashio) diventano essenziali al tavolo vegetariano, altrimenti nel tempo si va verso un indebolimento generalizzato. E’ questo uno degli errori più frequenti che vengono commessi nei regimi stretti vegetariani, vegani, crudisti, ecc. Se poi non c’è conoscenza del ruolo dei cereali integrali (cibo concentrato), allora l’intera faccenda potrebbe complicarsi ulteriormente. Quando in un regime vegetariano viene a mancare il sale si verificano stati di stanchezza e bassa energia, cioè mancanza di Yang.

Senza il sale non potremmo vivere perché ha un ruolo fondamentale in tutti i nostri processi. E’ il minerale più presente nel sangue. Contrae e riscalda, è l’antisettico per eccellenza, alcalinizza e combatte l’acidità, tonifica tutto l’organismo e, purché non in eccesso, è indispensabile per fissare gli altri minerali, come il calcio nelle ossa. Dal sale il corpo produce l’acido cloridrico che è essenziale per la digestione. Anche qui tuttavia, come per i 2 litri di acqua al giorno, la domanda è inevitabile. Ma il medico mi ha detto che devo ridurre o addirittura togliere completamente il sale. E di nuovo, il medico ha ragione. Ha ragione perché sa che noi mangiamo una quantità abnorme (rispetto alle necessità) di cibo animale, salato e concentrato, come la carne, i salumi, le uova, i formaggi, polli e cacciagione, prosciutti. Nonché pizze e focacce, toast, patatine fritte, cibo precotto industriale che contengono tantissimo sale.

Se si mangia in questo modo è assurdo aggiungere altro sale, è sicuramente un errore. Ma, di nuovo, se si mangia cibo vegetale le cose sono molto diverse; per quello che sabbiamo appena visto sopra, non solo è bene aggiungere sale, è assolutamente indispensabile. E’ importante che sia marino naturale, cioè non raffinato perché il sale trattato e sbiancato non è più un alimento naturale e si accumula e deposita nei tessuti; e può causare malfunzionamento degli organi. Conclusione: il sale è essenziale ma occorre aver ben chiare due cose: di che sale parliamo e in particolare che dieta accompagna.

Quante proteine
E le proteine? Come faccio con le proteine? Ecco qui la terza delle domande che più ricorrono, assieme alle due precedenti. Siccome ne abbiamo parlato abbastanza dettagliatamente in conversazioni precedenti (vedi N. 44-45), non sto a ripetere e rimando alla lettura di quei capitoli. Riprendo invece e mi dilungo un po’ di più sul veicolo per eccellenza delle proteine, così almeno come la macrobiotica vede la questione: il cibo animale. Il cibo animale è classificato come estremo Yang. Ciò che lo rende tale è la presenza del sangue animale, molto concentrato e ricco di sali, è questo che crea tensione e riscalda. Le proteine invece sono Yin, si degradano, fermentano.

Oltre a creare tensione e riscaldare, cosa che richiede apporto di cibo estremo Yin opposto per bilanciare (è il circolo vizioso carne-vino-carne-vino), il metabolismo delle proteine e dei grassi animali causa una situazione di iperacidità, a causa delle scorie prodotte. E’ una situazione che l’organismo non può tollerare e che quindi tampona utilizzando i sali minerali alcalinizzanti che sono il sodio, magnesio e calcio, quest’ultimo che si trova nelle ossa o nei denti. Si genera una demineralizzazione che indebolisce l’organismo, il sistema immunitario, e le ossa. Inoltre il cibo animale contiene grassi saturi che induriscono i tessuti. Questi grassi animali duri, creano depositi nella profondità dei tessuti e complicano la circolazione.

La carne, anche se refrigerata è un alimento sempre sulla soglia della putrefazione perché, in realtà, il processo di decomposizione inizia appena l’animale viene ucciso e poi prosegue anche nel tubo digerente e produce sostanze tossiche che si accumulano e possono compromettere la flora batterica. C’è ancora qualche cosa in più: per digerire la carne, i salumi, i formaggi concentrati, ecc., l’organismo è costretto a richiamare liquidi nello stomaco per diluire e facilitare il processo digestivo. Questo richiamo dell’acqua dai tessuti periferici comporta fatica e lascia un senso di spossatezza; è da qui che viene il senso di affaticamento dopo un pasto pesante. La carne infine procura molta sete e occorre bere molto per diluire e raffreddare, argomento già trattato.

Su questo quadro generale è facile intuire come i tutti i salumi, che rispetto alla carne di manzo sono salatissimi e stagionati, sono ancora più concentrati e quindi ancora più Yang. Per quanto riguarda i formaggi stagionati anche in questo caso la concentrazione di grassi saturi e proteine, combinata con la stagionatura e la salatura, ne fanno una bomba concentrata che richiede enormi sforzi per la diluizione e eliminazione.

Due parole sul pesce, che è parecchio diverso dalla carne. Il pesce a carne bianca (non rossa) non ha un sangue così concentrato e questo lo rende molto meno Yang della carne. In più, questo vale per tutti i pesci, il grasso è molto più fluido di quello degli animali da terra. Quindi il pesce può rientrare nella dieta facendo sempre attenzione a non esagerare troppo. Sempre bene accompagnarlo con verdure o limone, per bilanciare. E’ sempre una questione Yin-Yang.

5.  Per quanto tempo deve cuocere questo o quello?
D’accordo che occorre avere una idea e che in alcuni casi (soprattutto per i cereali) occorre anche una certa precisione. Ma per alcuni, o molti, senza una indicazione precisissima è come se crollasse tutto l’impianto, si sentono persi. Non è così. Dobbiamo riabituarci a far lavorare il nostro giudizio e la nostra intuizione. E a mettere l’orologio nel cassetto quando occorre.

6.  Si dice che conviene utilizzare prodotti che crescono vicini al luogo dove si vive. Perché allora il miso, tamari, gomashio, umeboshi…che sono di origine Giapponese?
La risposta è che non si tratta di “alimenti che crescono” in Giappone. Sono preparazioni particolari che nella tradizione Giapponese accompagnano un regime sostanzialmente vegetariano, e che apportano nutrienti di altissima qualità che completano la dieta. Sono da sempre uno dei segreti della buona salute, da impiegare naturalmente in un regime a base di vegetali. Dato il loro contenuto di sale non vanno bene in una alimentazione come quella moderna dove il consumo di prodotti animali è prevalente e dove non bisogna aggiungere sale.

7.  In un paese dal clima caldo (o in estate), in cosa deve differire la dieta?
Il problema principale per chi vive in questi paesi-luoghi caldi, è che si beve troppo. Dato che l’acqua trasporta il calore, più si beve, più ci si riscalda, più si traspira e più c’è bisogno di bere. Diventa un circolo vizioso e abbiamo visto che l’eccesso di liquidi è tutt’altro che una buona idea. Il bisogno di bere dipende dal cibo che crea tensione calore interno, da cui la sete. Cibo animale, prodotti da forno, zuccheri, ecc. Il segreto è non mangiare cibo che procura sete, cibo che ora conosciamo bene. E bere poco. Osservare chi di queste cose se ne intende: le popolazioni che vivono nel deserto.

8.  Qual è il regime più adatto per chi fa una attività sportiva particolarmente intensa?


Nel dépliant di presentazione di Cuisine et Santé c’è un appunto che dice: “il nostro cliente Dirk Baelus, uno sportivo di alto livello di Triathlon, fa ogni giorno per il suo allenamento: 100 km di bicicletta nei Pirenei, 160 volte a nuoto i 25 mt. della piscina di Saint Gaudens e corre per 25 km”. Il suo cibo è esclusivamente macrobiotico. www.dirkbaelus.be

9.  Come si può fare quando si è in viaggio, o per chi viaggia spesso per lavoro?
Si può fare, basta volerlo. Bisogna tuttavia sviluppare un proprio senso di indipendenza e di distacco dalle solite abitudini e condizionamenti. Il che, per inciso, è uno degli scopi fondamentali della macrobiotica. Non solo: preparando poche cose essenziali e prendendole per qualche giorno, questa sarà una grande occasione per stare bene ed essere in forma perfetta e liberarci ulteriormente da possibili sovraccarichi. Un soggiorno a Cuisine et Santé a questo riguardo sarà molto utile perché si partecipa al lavoro di preparazione. Sono varie le possibilità: pane di farina di saraceno - chapati (biscotti di saraceno) - palline di riso cotto - cereali integrali tostati crudi - e altro ancora.









domenica 9 luglio 2017

APPUNTAMENTO N. 43
QUESTO DESTINO SI PUO’ MODIFICARE
Di Bruno Sangiovanni

A volte le conferenze di Renè, toccavano i modo diretto, e senza tanti giri di parole, argomenti forti. A tutto favore dell’attenzione, dell’interesse, e del coinvolgimento della “audience” con cui si instaura spesso un vero e proprio dialogo.

René, Daniel, Laura, Suria a Cuisine et Santé
Sono queste le conferenze che lasciano più il segno.
Questa volta Renè va subito all’attacco. Dice: Quando incominciate la macrobiotica e venite qui per la prima volta, avete non solo il dovere si scoprire e praticare la cucina; avete anche quello di scoprire elementi dell’insegnamento che riguarda la fisiologia e la biologia, cosa che deve corrispondere ad una concezione dell’uomo in uno stato di buona salute, non di malattia. Oggi invece il destino dell’uomo sembra proprio quello di essere malato. Ma questo destino si può modificare. Per farlo bisogna comprendere alcune cose che hanno un ruolo importantissimo nello stabilire la salute.

Qualità - Quantità - Masticazione – Alimenti - Equilibrio - Cucina

Preparare il cibo secondo il Principio Yin-Yang
Respirare masticando

FattoriYang:Calore,Secco,Pressione,Sale,Tempo
FattoriYin:Freddo,Liquido,Diluizione,Fermentazione,Spazio                                                                              
Il tempo noi lo misuriamo, ma se ci pensiamo, in realtà il tempo è solo una misura di cambio, modificazione di stato, come il giorno e la notte. Per noi e il nostro modo di vedere le cose è ciò che chiamiamo tempo, nella realtà è una variazione cosmica. Noi siamo fermi in un tempo, un determinato tempo per vivere, ma in macrobiotica la durata delle cose (il tempo delle cose) in realtà dipende da noi. Siamo noi che possiamo aprire sulla creazione del nostro organismo, sul cambio di stato, attraverso i fattori Yin-Yang.

Yin è gradevole, flessibile, malleabile, dolcezza, come una donna. Il lato maschile Yang ha invece una immagine e una concezione più antagonista, è più rigidità, più fermezza, forza. Il mondo nel quale viviamo, della materia, relativo (è la relatività delle manifestazioni che cambiano sempre), appare come Yang, dove si agisce, si vince, si progredisce. E’ un mondo razionale basato sul progresso (per quello che significa questa parola). Il mondo Infinito invece è quello invisibile che precede la materializzazione, è immaginazione, coscienza, memoria, aspirazioni, emozioni.

Studiare Yin-Yang è appassionante perché tutte le cose in questa vita vanno per due, tutto ha una polarità e un antagonismo. Yin-Yang esiste come attività permanente della vita e delle sue manifestazioni. Realizzare l’unità con quello che si presenta è realizzare la vita:

Il giorno e la notte
Il freddo e il caldo
La luce e il buio
Il sole e la luna
L’alto e il basso
L’uomo e la donna
Il ghiaccio e il fuoco
L’aperto e il chiuso
Il secco e l’umido
L’espansione e la concentrazione
E via all’infinito, sempre due poli, sempre Yin-Yang. E’ così che si manifesta la creazione e la vita.

FU-HI (mitico imperatore cinese) ha questa intuizione, questa conoscenza e coscienza. Cade la notte, avanza il buio e il freddo, si va a riposare e si ferma l’attività. Sorge il sole, avanza il calore, ci si alza e inizia l’attività. Nel raccontare FU-HI, Ohsawa lo fa entrare nella profondità della notte dove scopre l’attività del buio (perché anche il buio ha una sua attività) a cui segue poi il giorno. E’ il principio della creazione, dell’alternanza e del cambiamento continuo di Yin-Yang, le due mani dell’Infinito. La mentalità antica, più di tutte le scienze di oggi era vicina a questo gioco della creazione. Non c’è nulla di più forte di immergersi nell’oscurità della notte e poi osservare il sorgere del giorno per comprendere le due attività.

FU-HI penetra il gioco dei contrari. C’è una cosa che va verso l’inerzia (l’oscurità) e un’altra verso l’attività (lo splendore). Lui ha questa intuizione e vuole comprendere. Quando Renè evoca questa cosa, si chiede: Perché FU-HI aveva questa sensibilità? Yin sale verso l’alto, Yang scende verso il basso, FU-HI ha distinto e classificato tutti i contrari che rappresentano la polarità e dunque la presenza divina. Non c’è creazione se non c’è polarizzazione; se non ci fosse questo continuo scambio tra i due poli non ci sarebbe energia. Il fatto è che le religioni hanno tradotto tutto questo con un linguaggio mistico, incomprensibile. L’unico modo per comprendere è invece osservare la natura e il suo principio guida, su cui si basa
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Noi dovremmo saper valutare e distinguere una conformazione Yin da un’altra Yang. Oggi questo non esiste più o comunque molto poco. Per questo ci sono tanti errori di comportamento, di alimentazione, ecc., perché se si comprendesse la conformazione, la costituzione, allora i comportamenti potrebbero essere conseguenti per bilanciare e modificare gli eccessi. Ohsawa diceva: Tutti i segreti del mio sapere sono nella mia vita quotidiana.

C’è gente fragile e magari un po’ debole, che alla fine di una giornata di lavoro prende un bagno caldo. Ma questa non è una grande idea. Chi è fragile è Yin. Il bagno caldo fa uscire i sali e aumenta lo stato di debolezza, aumenta cioè la condizione Yin. Dopo un bagno caldo si è più deboli, più vulnerabili. La sauna invece è diversa, può aiutare anche a liberarsi da radiazioni accumulate o da scorie accumulate, perché la sauna è calore secco. Yang produce Yin, prima fa evaporare, poi raffredda. Yin produce Yang, attività che costringe e riscalda. La vita è sempre trasformazione, è cambio di stato. La macrobiotica è trasformazione, perché è un cambio di stato che viene dalla diversa qualità della materia prima che assumiamo (il cibo). Perdere 15 kg è cambio di stato, cambio di testa, cambio di orientamento nella vita. Chi ottiene dei risultati importanti come questo, come andrà nel mondo? Con che forza andrà? Certo per arrivare lì bisogna essere molto pragmatici, e non raccontarsi storie.

René diceva che chi è stato 3 o 4 mesi a Cuisine et Santé dovrebbe essere un maestro, andare da qualsiasi parte e prendere in mano la cucina. La cucina è la prima cosa ed è parte centrale della vita; una volta la madre dava questa impostazione. Oggi questo non esiste più ed è un cambiamento importante e pericoloso. Lo studio Yin-Yang trova la sua prima espressione nell’esercizio della cucina e nello scoprire gli effetti su se stessi. A Cuisine et Santè ad esempio si beve poco e si diventa più Yang.

La pelle di una noce (il guscio esterno) è Yin o Yang? Essendo duro verrebbe da dire che è Yang, ma non è così. Il guscio della noce è Yin, anche se duro, perché è inerte. La materia vivente è Yang mentre la materia inerte, fissa, è Yin, senza vita. I metalli della terra sono Yin, inerti. La materia viva è Yang. Ossa che non riescono più a rigenerarsi (le ossa sono dei tessuti) che non riescono a rinnovarsi è perché il terreno intorno non consente più la produzione di questa sostanza. E’ la mancanza di calore, è il terreno intorno che va verso l’inerzia. Molte persone hanno problemi di decalcificazione, occorre calore per attivare. Il calore dipende dalla presenza di minerali più concentrati nel sangue. Freddo è anche acidità (Yin), quando c’è acidità, questa riduce la concentrazione sei sali basici (Yang) che servono a tamponare l’acidità, tra cui il calcio (oltre al sodio e magnesio), e ci può essere decalcificazione. Grandiosità della concezione e comprensione di Yin-Yang. I sali minerali si prendono nella macrobiotica semplicemente attraverso il cibo, cereali, verdure, alghe e tanto altro, ma soprattutto con i condimenti specifici che per questo sono fondamentali: Sale Marino Naturale, Miso, Tamari, Gomashio.

Condimenti che contengono tutti il sale, in una forma immediatamente assimilabile (non certo come prendere il sale da salame, prosciutti, formaggi). Nel Miso ad esempio si trovano insieme importanti fattori Yang come il Sale, la Pressione e il Tempo impiegati, bilanciati però dalla fermentazione. Per questo il Miso è un alimento molto attivo, fresco e dinamico.

Il Principio Unico è apertura sula vita, quando si inizia a comprendere è un cambiamento importante perché tante cose trovano ora una spiegazione una ragion d’essere. Gli aspetti della vita fisiologica dovrebbero essere in accordo con la vita, come si manifesta nella creazione, che è una attività assolutamente armoniosa. Pensiamoci bene, non passa giorno che non ci sia la luna e il sole, la luce e il buio, il caldo e il freddo, sempre ogni giorno tutti i giorni…alternanza meravigliosa dei contrari. E nella nostra vita di tutti i giorni? Qual è l’alternanza più importante? Non è la salute e la malattia, la vita e la morte. L’alternanza principale è l’attività e il riposo, emblema primo di Yang e di Yin. Sonno e attività, se non riusciamo ad alternare l’attività (Yang) con il riposo (Yin), siamo in forte disequilibrio rispetto ai ritmi dell’Ordine della Natura, dell’Universo. Se ci svegliamo stanchi, siamo già malati, prima o poi la malattia si presenterà. Se si ha freddo la notte, attenzione, perché vuol dire che l’organismo non sta reagendo come dovrebbe. All’estremità di Yin c’è Yang, e viceversa, sempre. Diceva Renè: L’Ordine dell’Universo è il segreto di Dio, è la divinità in movimento.

Si cambia argomento e si tocca uno importante, a cui Renè teneva molto. È la nozione del sacrificio. Lui diceva: Chi dice che si sacrifica, non va bene. Non ci si scarifica, ci si dona. I Giapponesi sono capaci di sacrificarsi, di donare, ma questo qui da noi non avviene. Anche una carota si sacrifica per darci da mangiare, ma è nella sua natura, si tratta di un cambiamento di stato. La vita è restituire, se teniamo per noi ciò che abbiamo ricevuto questo ci farà del male. La vita in realtà esiste se c’è riconoscimento, ringraziamento a cui si aggiunge un sentimento di crescita spirituale. La gratitudine infatti (quella con la R maiuscola) non è solo riconoscenza, la gratitudine contiene la spiritualità totale.

Il regime stretto, oppure ancor più forte le palline di riso, vuol dire essere direttamente dentro in un cammino di cambiamento, e quando si avverte l’importanza di un cambio di stato e lo si avverte fisicamente, allora è OK, siamo sulla strada giusta!è uno stato fisiologico che mette in evidenza gli errori fatti. I vecchi sapevano, conoscevano…poco riso, un po’ di pane, erbe selvatiche. Oggi invece la gastronomia arriva persino negli ospedali, fin quando un giorno arriveranno i cuochi macrobiotici negli ospedali. Ma per arrivare lì bisogna conoscere molto bene le cose.

Daniel e Bruno Sangiovanni nella cucina di Cuisine et Santé
Bisogna iniziare, buttarsi, dobbiamo proprio aspettare che arrivi la malattia per costringerci ad iniziare? Questa purtroppo è arroganza! Se invece si comprende la quantità, la qualità, la masticazione, il cibo, veramente non c’è più bisogno di ammalarsi. La malattia è proprio questo:

Se riflettiamo, la macrobiotica è più forte delle tradizioni, delle religioni, che hanno perso storia, conoscenza e tradizioni alimentari che invece la macrobiotica non abbandona. Condividere la macrobiotica è una responsabilità ma è anche molto divertente (così la intendeva e la praticava tutti i giorni Renè). Se non che la faccenda non è così semplice. Perché? Perché per istruire (veramente) bisogna prima di tutto essere un buon esempio, bisogna essere in buona salute oltre a sviluppare la capacità di espressione.


sabato 1 luglio 2017

APPUNTAMENTO N. 42
E’ IL SALE CHE DA VITA AL SANGUE
Di Bruno Sangiovanni

Yanghizzare vuol dire concentrare attraverso l’uso del calore, del sale, del secco. Saltare in padella delle verdure ad esempio vuol dire yanghizzarle, cioè concentrarle, perché i liquidi che contengono si asciugano. Al contrario, il processo opposto che è diluire, raffreddare, impiegare l’acqua, vuol dire yinizzare.  Anche in questi due processi, naturalmente, ci possono essere varie sfumature e diversi gradi di yanghizzazione o yinizzazione; dipende da quanto si spinge avanti il processo.

Prendiamo una bollitura, quando si fa bollire c’è una certa dose di demineralizzazione perché una certa quantità di sali (non poi così tanti) si disperdono nell’acqua di bollitura; che tuttavia si può benissimo utilizzare per la zuppa, buona e ricca di tutti i sali. In una cottura a vapore invece il calore passa attraverso gli alimenti e c’è meno dispersione rispetto alla bollitura dove il calore dell’acqua agisce più in superficie.

Quando si yanghizzano le cipolle in padella, le parti più volatili, più Yin, come le essenze piccanti e gli aromi forti vanno via; se si fanno yanghizzare bene, a lungo, quello che rimane è la cipolla morbida, tenera e incredibilmente dolce. Oppure ancora, nella preparazione del gomashio facendo tostare il sale lo si deumidifica e diventa ancora più Yang. Il gomashio tra l’altro è estremamente utile. Perché è così importante il gomashio? Perché la sua funzione è proprio quella di veicolare Yang nel sangue, e perché…è proprio il sale che dà la vita al sangue.

Sempre, qualsiasi processo è una manifestazione di Yin-Yang. Se abbiamo il raffreddore, umidità e freddo interno (Yin), e mettiamo il viso sui vapori di acqua calda in cui abbiamo messo del sale tostato (Yang), questi vapori Yang asciugheranno e porteranno via l’umidità.

Ugualmente, bisogna sapere che col tempo anche Yang diventerà Yin; e questo arriva a toccare direttamente i ruolo e il destino dell’uomo. Infatti è proprio grazie a questa nostra natura (Yang), che col tempo possiamo arrivare ad una grande apertura (Yin) verso il mondo e verso la concezione dell’Ordine dell’Universo. La macrobiotica ci aiuta enormemente nel mantenere la nostra qualità Yang intrinseca. Intanto perché l’alimentazione macrobiotica è fatta esattamente per questo: conservare lo Yang ed evitare che si disperda, oppure recuperarlo se lo abbiamo perso. E poi perché essa è grande e vasta, e ci permette di avere uno sguardo grande e vasto sulla vita, ad aprirci alla comprensione dell’Ordine dell’Universo.

Dice infatti René: non attaccatevi troppo a cose limitate, relative, orientatevi verso la natura e l’infinito, coltivando una mente semplice, primitiva, come la definiva George Ohsawa. Non vivete nell’opposizione, nel rancore o peggio nell’odio, ma andate verso la conoscenza dell’universo e della creazione universale. Cioè verso il significato della materializzazione che è un processo di yanghizzazione: dal più espanso al più concentrato. Nell’ultima fase del processo di concentrazione, il vegetale diventa animale e infine uomo; l’essere più Yang di tutta la creazione.

Perché l’uomo è l’essere più Yang? Perché è la parte terminale di tutto il processo di concentrazione, della materializzazione (la creazione) e perché questo processo di concentrazione progressiva ha reso il sangue dell’uomo quello più concentrato, quindi più caldo e dinamico di tutto il creato. E’ la qualità del nostro sangue che determina la nostra qualità (Yang) umana. E il sale in tutto questo ha un ruolo essenziale. Perché, ripeto, è il sale che dà la vita al sangue.

La polarizzazione è in ogni luogo, in ogni istante. Sono i due fattori che entrano in gioco quando l’espansione infinita dell’universo si manifesta al punto di biforcazione, e si separa nelle due forze Yin-Yang. La predominanza di Yin o di Yang in ogni manifestazione si può controllare e modificare. E’ questo il nostro vero libero arbitrio. Per esempio, in cucina nella preparazione del cibo noi possiamo modificare lo stato delle cose, più Yin o più Yang. Di conseguenza anche lo stesso organismo si può modificare, e anche gioire delle cose offerte dalla creazione. Non per nulla “trasformare le cose” è la vera arte culinaria. Se c’è molto Yin, possiamo mettere Yang, e trasformare. E viceversa, naturalmente.

Non sempre è facile, diceva René, a volte la lotta è difficile. In Spagna ad esempio bisogna lottare contro le tortillas di patate oppure con l’hamon serrano. Tuttavia, più si va avanti con la macrobiotica, più si diventa contenti e più si condivide. Questa in realtà era la vera strategia geniale di René. Lui faceva la cucina per se stesso come la voleva, ma non si fermava qui. Allarga il campo (ecco Yang che diventa Yin) e cucina le stesse cose per gli altri, per gli amici, per condividere, e per trasmettere la sua conoscenza. E’ su questo incredibile e sottile presupposto che si regge da sempre Cuisine et Santé; è da questa idea che nasce tutto il suo fascino e il suo successo in così tanti anni.
Proseguiva ancora René: bisogna applicarsi con spirito giapponese, come quei discepoli di un famoso maestro di cucina giapponese che ancora dopo 10-15 anni si consideravano ancora discepoli. In Estremo Oriente il tempo non esiste come lo consideriamo qui da noi. Per loro ciò che conta non è il tempo, è l’intensità che si mette nelle cose, nella pratica.

Torniamo alla salute, bisogna sempre cercare di tener in mente le condizioni della salute, di cui abbiamo già parlato (N. 29).
1. Non essere mai stanchi. Sempre pronti a reagire a qualsiasi situazione si presenti
2. Buon appetito. Conservare sempre dell’appetito, non saturare mai lo stomaco e l’intestino, perché si perde coscienza.
3. Sonno profondo. Se qualcuno dice questa notte non ho dormito, bisogna dirgli bravo, perché dopo la morte c’è tutto il tempo che si vuole per dormire. Bastano poche ore, ma di vero buon sonno, qui sta la differenza. 

Bisogna conoscere e comprendere il senso delle 7 condizioni della salute; è importante altrimenti la comprensione della macrobiotica e dei suoi effetti rischia di rimanere limitata, e di funzionare poco. Bisogna studiare e conoscere. Per il sonno ad esempio, cinque ore sono più che sufficienti; se si dorme di più questo vuol dire che c’è un eccesso di Yin. Diceva Ohsawa: se dormite tanto, non solo dormirete troppo, ma nella stessa vita sarete addormentati; io a 70 anni…accelero la mia velocità.

Sentiamo ancora Renè: la cucina deve servire a un obiettivo infinito; non è solo questione di sapori, gusti e piacere. Cibo e cucina devono servire a risvegliare un’altra dimensione della vita, cioè qualche cosa che contiene altre virtù. Questa cosa non va persa…ricordatevi che in macrobiotica non si perde e non si butta nulla. Se avanza un cereale per qualche giorno, lo si mangia e lo si digerisce pure meglio. Più continuiamo e proseguiamo nella vita relativa, più ce la complichiamo e, in definitiva, più ci ammaliamo di corpo e di mente. Nel mondo infinito c’è altra qualità, ci si mantiene, ci si diverte. L’Infinito non ha bisogno di lottare.

Concentrando i sapori, concentrando il cibo, si evita anche di cadere nelle grandi quantità, nei grandi volumi. Se si mangia secondo Yin-Yang si impara la macrobiotica. Si prende qualche cosa di Yang e lo si cucina con qualche cosa di Yin, e viceversa. Un natale, René ricorda di aver cucinato un tacchino per la famiglia e degli amici. Cotto con cipolle e carote, e altre verdure che costituivano circa il 60-70% della preparazione. Dunque: 30% volatile - 70% verdure. Tutti hanno lasciato il resto che era stato preparato e hanno mangiato praticamente solo quello, perché? Perché in quella preparazione c’era corrispondenza alla qualità fondamentale della vita: l’equilibrio. Ma si tratta di un equilibrio dinamico (no statico e fisso) che viene dalla integrazione degli opposti, dal movimento e dal cambiamento, che essi generano.

Il Pane Ohsawa di grano saraceno è yanghizzazione e anche masticazione, e sarebbe da fare sempre a casa. Masticare è meditare, è essere in se stessi con comprensione profonda del regalo della vita. La pena d’amore è quando uno non è più in se stesso ma nell’altro; questa è una specialità degli Italiani. Gli Spagnoli invece risolvono in fretta le situazioni. I Francesi dicono che per uno che non c’è più, ce ne sono altri dieci. Ecco in tre righe un perfetto ritratto degli amici Italiani, Spagnoli, Francesi, in materia affettiva.

Seccare, tostare, torrefare, questo è Yang. Al sole, in estate, la gente si vaporizza, e se per caso sono pieni di grasso, friggono. La temperatura aumenta e anche il pensiero cuoce Renè dixit! In estate inevitabilmente si prendono molte cose fredde perché bisogna raffreddare, ma se si esagera (cosa peraltro facilissima) una quota di freddo rimane all’interno. Più avanti, in autunno, ai primi freddi può arrivare un mal di gola. Il mal di gola è perché sono state prese cose troppo fredde, troppo Yin in estate.

E’ importante non dimenticare mai la questione caldo-freddo, e la questione acidità. Ci sono parti del corpo che bisogna tenere in una condizione antisettica, senza stati infiammatori che si generano in un terreno umido e freddo e acido. Se si manifestano problemi di questo tipo, la causa prima è l’eccesso di Yin, che vuol dire assenza di Yang, cioè assenza di sale. Il latte, i formaggi, i latticini Yin, possono invece creare problemi come le otiti, il mal di gola. Prendere 3 cucchiaini di gomashio la sera, prima di andare a letto, (a 5 minuti di distanza uno dall’altro), questo ha un grande effetto antisettico.

Se poi l’uso specifico del gomashio è combinato ad un regime stretto, fatto accuratamente, allora non è escluso che nel giro di 5-6 giorni anche infezioni alle vie urinarie possano ritirarsi. Il gomashio ha grande effetto nella questioni vie urinarie. Certo poi bisogna mantenere nel tempo questa qualità, e vigilare con comprensione delle cose.…sono guarito, sto meglio, fantastico, ora posso riprendere tutto come prima…e tutto difatti ritorna come prima, incluse le infezioni alle vie urinarie.

Pane Ohsawa
Altrimenti succede purtroppo, quello che spesso succede:
Quando si parla di regime stretto, spesso e volentieri qualcuno vuole sapere del digiuno. Ne abbiamo già parlato, ma forse vale la pena di rinforzare il pensiero della macrobiotica, o di René se preferite. In macrobiotica il digiuno ha un altro significato, perché per la macrobiotica il digiuno è mangiare quello che occorre, cioè l’essenziale, niente di più, niente di meno. Il digiuno totale può essere pericoloso, perché in pratica è come mangiare se stessi. Meglio allora digiunare tre giorni con pochi liquidi e avere un risultato di massima concentrazione, che è la manifestazione stessa del digiuno. Poi si riprende l’alimentazione macrobiotica, magari anche stretta, ma comunque si riprende.

Di per se stesso il digiuno non è da rifiutare, ma è questione delicata e va compreso, e poi bisogna farlo sotto osservazione se dura del tempo. Renè sul digiuno: quando si parla di digiuno questo in realtà riflette un obiettivo interiore: bisogno di purificare e di un indirizzo nuovo e diverso della vita. Vuol dire che c’è bisogno di liberarsi di tutte le cose, anche delle passioni. Va bene!

Fare digiuno rende più amorosi, anche il nemico viene a chiedere perdono, basta guardare quello che succedeva a Gandhi. Ma la macrobiotica non è esagerazione. Per la macrobiotica l’importante è la diluizione dei carboidrati in bocca, vedi l’esempio della saliva con la crema di riso. La crema è qualche cosa di colloso, colla e crea mucosità. Se la si manda giù così, come un groppo, questo richiede poi grande lavoro interno perché deve essere fluidificata, i grumi sono spessi. Ma se si mette solo un po’ di saliva, diventa un latte, come quello per i bambini. Ai bambini piccoli dare cose troppo spesse non va bene, tutte le pappe e gli alimenti per i bambini dovrebbero essere masticate e diluite prima, soprattutto se c’è qualche debolezza o malattia in corso. Una volta era così, era saggezza di altri tempi.