sabato 24 giugno 2017

APPUNTAMENTO N.41
LA RIUSCITA DELLA VITA E’ BIOLOGICA E FISIOLOGICA (parte seconda)
Di Bruno Sangiovanni

Parte seconda dello stessa tema, della stessa conferenza (Post N.40). René riprende l’argomento sull’importanza di mangiare ciò che cresce vicino all’ambiente nel quale viviamo, dando sempre preferenza ai cereali. Sottolinea anche quanto sia importante comprendere che cosa è più o meno conveniente per noi, al nostro bisogno individuale di trasformazione. Per esempio se siamo dilatati, bisogna cercare di evitare gli alimenti Yin, che certo non migliorerebbero la situazione, e che sono anche quelli più diffusi. Viceversa altri alimenti hanno un grande potere concentrante, per esempio le radici che vanno bene per chi ha problemi di motricità perché contraggono e rinforzano l’organismo. Solo che per sviluppare questa comprensione occorre procedere e salire nelle tappe del giudizio.

René ripropone le diverse tappe, che qui evito, avendo già toccato più di una volta questo argomento. Quando parla del settimo livello, il Giudizio Supremo, ne chiarisce il senso e il significato. Il Giudizio Supremo nella sua essenza è la comprensione dell’Ordine dell’Universo,Quando c’è troppo Yin, dice, la concentrazione è dispersa e ci si lascia trasportare dagli avvenimenti; se invece c’è troppo Yang, c’è rischio di iperattività e di eccessive esplosioni.
la comprensione del Principio Unico Yin-Yang che è la manifestazione divina e dunque la comprensione della vita. Poi stimola chi ascolta con qualche esempio e qualche domanda.

Per equilibrare Yin-Yang bisogna per prima cosa fortificare l’intestino. Poi è sufficiente guardarsi allo specchio per poter comprendere la nostra costituzione e condizione, e aggiustarla grazie alla conoscenza Yin-Yang e del ruolo del cibo. Dice Renè: Bisogna diventare belli, essere seducenti, il picco della bellezza infatti è la seduzione, è per questo che la natura affascina così tanto. Bisogna lavorare in questa direzione, cercare la bellezza estatica in tutte le cose.

Poi salta ad un altro argomento, che apparentemente non centra nulla, ma che in realtà fa sempre parte dello stesso filo conduttore (biologia e fisiologia). Parla delle mandibole. Una è fissa, quella sotto è mobile, due ghiandole salivari che producono ben più di un litro di saliva al giorno (se ricordo bene). La saliva si forma anche solo guardando del cibo, “pollo arrosto e patatine” per esempio. A volte c’è più saliva in bocca quando non si mangia di quando mastichiamo. Il ruolo della saliva è centrale nella digestione dei carboidrati complessi (ne abbiamo già parlato). Le farine, ad esempio, sono materia collosa perché gli amidi non si diluiscono, fanno depositi e creano muco che alla fine indurisce. Dio invece ha messo nella saliva dell’uomo un fermento speciale, la ptialina, il cui compito specifico è proprio quello di far digerire gli amidi, cioè i cereali. René amava dire: Siamo creature di Dio a causa di questo, della ptialina.

Quando si diluiscono gli alimenti in bocca (i cereali), la sete passa, perché quel latte che abbiamo prodotto ci disseta, questa è l’acqua della macrobiotica. Se c’è una persona molto indebolita che fa fatica a masticare, ma può deglutire, potete dargli della crema di riso, con un po’ di saliva diventa un latte. Provare per credere. E questo rinforza molto. La ptialina trasforma gli amidi che diventano glucosio! Questo è aiutare qualcuno che è molto malato perché questa è la sua necessità. Si insaliva la crema e diventa immediatamente digeribile. Se invece si mangia del cibo animale, la questione digestiva è totalmente diversa. Una porta la pace, l’altro con i suoi acidi porta umori di certo non pacifici.

I leoni hanno acidi potenti che creano dolori all’interno del corpo, quando digeriscono infatti sono molto arrabbiati e bisogna stare ancor più alla larga. E’ un po’ così anche per gli uomini, dopo una ricca cena di affari bisogna bere molto, ma molto. Quando la crema di riso è diluita va bene sempre anche nei casi più gravi. Per un bambino si può anche fare una crema di riso con 10 parti di acqua (anzichè 5/6 come normalmente) per averla più diluita e ancora più digeribile.

Più c’è acqua più c’è Yin, e viceversa naturalmente. Una crema più diluita per i bambini può andar bene perché loro sono più Yang. Yin non è solo dolce è anche liquidi. Per gli adulti invece è la masticazione che crea la fluidità; e tutto ciò che crea saliva, fa insalivare, è buono. Per esempio si può provare a tenere in bocca delle castagne secche. La saliva viene di più quando la lingua spinge sul palato, per questo van meglio bocconi più grossi. E ricordarsi sempre di masticare da entrambe le parti (Yin-Yang). Intermezzo di René: Se padre e madre si intendono bene, allora il figlio sarà ben unito. Se no, allora il figlio deve trovare nella vita la sua unità attraverso altre cose, perché è separato e deve trovare l’unità. La vita è una crisi che si risolve sempre, in ogni modo. Ci sta anche un epitaffio…”la crisi è terminata”!

Il sistema di assimilazione entra in crisi quando si è in difficoltà o durante la vecchiaia. Le palline di riso masticate, o la crema di riso insalivata, sono assimilazione di latte di cereali continua che passa attraverso lo stomaco e gli intestini, e poi viene assorbito dalle cellule. E’ ideale per persone stanche o con malattie gravi anche perché riduce e controlla la quantità, che se è esagerata in quei casi può essere veramente fatale. Bisognerebbe mangiare in piccole quantità, facendole durare nel tempo, insalivando sempre. Si dovrebbe magiare sempre all’80% delle proprie capacità, alzarsi dal tavolo con un po’ di fame. Per diluire bisogna masticare; masticare è anche essere presenti su ciò che stiamo facendo, è una vera forma di meditazione, si sviluppa la coscienza. Chi mangia molto, in modo vorace, è invece gente che ha poca coscienza. E una crema di cereali non è detto debba solo essere la crema di riso (per quanto buona); c’è la crema di grano saraceno oppure di miglio, si diluisce in bocca, e si scopre il vero sapore del cereale. Quale è il vero sapore del cereale? E’ il dolce!

Il senso della macrobiotica è questo: masticare, ridurre le quantità, respirare, ecc., si entra in questo percorso di comprensione. Se in vece il percorso è la ricerca del successo, del denaro, non è la stessa cosa. La macrobiotica dice “siate gli ultimi”, ma questa affermazione non appare consigliabile nel nostro mondo. Chiede René: La macrobiotica deve rimanere una sorta di dominio riservato, oppure bisogna aprirsi alla luce e dire che questo è il cammino da seguire? Cosa bisogna fare? Grande domanda, ma la risposta è ancora più grande: Bisogna praticare e scoprire da sé. La macrobiotica è una grande scoperta ma poi si procede a piccoli passi; se pensate di arrivare ad una condizione eccezionale subito, in fretta, questo non solo è sbagliato, ma può anche essere rischioso. Bisogna procedere lentamente progredendo nella comprensione.

Si cambia il cibo, il sangue cambia, gli organi cambiano, la memoria cambia, il senso della vita cambia, e infine la concezione e visione dell’Universo cambia.

Se non si ha in casa un sacco di 10 kg di riso integrale, un mulino per fare la farina, ecc., ecc., allora nella grande maggioranza dei casi la macrobiotica rimane un sogno perché non si è abbastanza pragmatici, cioè non si riescono a trasformare le idee e i pensieri in fatti e azioni concrete. E naturalmente studiare e trovare ii modo di informarsi pur con tutte le difficoltà del caso. Prendiamo l’uovo. L’uovo è difficile da sopportare per il fegato, è una fatica per il fegato. Il giallo delle uova è troppo Yang, il bianco è Yin, inerte. Quando il chiaro dell’uovo è cotto, praticamente non serve più a nulla, l’organismo non ricava nulla dal bianco. Per non parlare della panna montata che è traballante e rende il nostro sguardo traballante.

René non ha mai voluto rimanere dentro (intrattenere) qualcosa nella vita che non si potesse realizzare. Lui contava sul fatto che la gente mettesse in moto la cucina (come avviene a Cuisine et Santé), che imparasse a fare gli acquisti giusti e poi invitasse a casa gli amici. Ma questa è la vera parte difficile del cammino. Tante volte la gente ritorna a Cuisine et Santé, ma si intuisce che non ha fatto veri progressi, almeno quanto avrebbe potuto, e si crea così una sorta di finzione. E’ in questi casi che René raccomandava il regime stretto, non solo per una questione di salute, ma per risvegliare la coscienza.

Perché tanti non fanno quello che pensavano di fare, quello che gli è stato detto? Se si partecipa ad un incontro ad una conferenza è per capire una nuova alimentazione. E’ energia che passa attraverso tutto e che diventa sostanza, diventa tutto. Ma comprendere vuol dire “Capire con Sé Stessi”, di fronte a sé stessi, il nostro sé, ed è qui che si cade.
Perché bisogna prendere delle responsabilità con sé stessi, bisogna decidere. Ma per tanti la decisione è difficile proprio perché non ci si vuole assumere la responsabilità delle conseguenze di una decisone presa, di fronte a sé stessi. Per questo è così difficile decidere. Pur di evitare questo, tutte le scuse sono buone. 

Il cibo diventa sangue e tutto inizia e si riflette nel sangue, quello che si vede, che si sente, tutto parte da qui. Tutti vorrebbero ricevere parole grandi, ma è la sostanza che deve cambiare, è la materia che deve cambiare. Per avvicinarsi, dalla complessità si può andare verso la semplicità; dall’abbondanza verso il vivere parvo. Questa è la direzione! Se provate a mettere solo un po’ di cereali in un piatto e porgerlo, la gente dice…non è possibile, cos’è questa povertà, come fa questo ad essere un pasto?! Ma questo è il pensiero di un consumatore della società dell’abbondanza che mangia di tutto (risparmio l’elenco). Gli uomini mangiano di tutto, diceva Renè, mangiano le cosce di qualsiasi animale, attenzione donne!

Il cereale invece è materia prima per la vita di altissima qualità, bisogna onorare questo bisogno primordiale. Rispetto alla follia del consumismo globale, la macrobiotica è un ritorno alla semplicità, tra l’altro per sfuggire alla malattia.

Quando per un po’ si fa un regime stretto, dopo bisogna allargare e creare del movimento. Bisogna ragionare per evitare di fare meccanicamente il regime stretto per il semplice fatto che si dice che fa bene. Quando c’è sovraccarico, per trovare la salute, in ogni caso prima di tutto occorre che quel sovraccarico venga eliminato. Il regime stretto va bene perché tiene il corpo serrato e forte, un buon Yang, ma poi ci vuole anche Yin, una buona zuppa e tutto il resto.

Il movimento Yin-Yang è l’anima che balla e danza passando da Yin a Yang e viceversa. Quindi la macrobiotica non deve essere una condizione rigida e ripetitiva. Per liberarsi bisogna andare oltre il solo sentirsi bene. Per risolvere un problema specifico bisogna cambiare tutto il terreno, quando questo si comprenderà, tante cose miglioreranno e si capirà il ruolo del cibo. La trasformazione della mentalità vi accompagnerà in questo cammino. Lo schema della creazione è un divenire senza fine, prima la terra, poi il vegetale, poi l’animale e con questo l’uomo.

Bisogna dare il principio agli altri, il Principio del movimento e del cambiamento. Questo è la macrobiotica. Attività di cambiamento e divenire, se non va, bisogna riflettere e trovare il modo comunque di cambiare vita in qualche modo, perché la vita non accetta la fissità che è uno stato di ignoranza e piccolezza della vita. La vita è fatta per essere liberi e per fare frutti; la macrobiotica lavora per questo.





venerdì 16 giugno 2017

APPUNTAMENTO N. 40
LA RIUSCITA DELLA VITA E’ BIOLOGICA E FISIOLOGICA  (parte prima)
Di Bruno Sangiovanni

Conferenza del mattino. Renè inizia e chiede: Perché si fanno le conferenze e le riunioni? E’ la tipica domanda per accendere l’attenzione e la riflessione, la gente si guarda un po’ spaesata, allora Renè riprende senza dare subito la risposta alla domanda, ma prendendo le cose alla larga. E’ il suo metodo, parte da uno spunto per fare il giro di mezzo mondo. Dice: La macrobiotica è logica, prima viene la colazione, poi la conferenza, è logica. Gli ospiti Francesi al centro (davanti al tavolo dove lui parla), spagnoli a sinistra, italiani a destra, anche questa è logica. Mangiare le cose che servono la vita, questo è logico.

Daniel e René (foto di Paolo Bertini)

Poi allarga ancora di più il discorso e entra direttamente in campo filosofico. Bisogna interessarsi, tutti insieme, alla creazione; andare alla scoperta di cos’è la vita attraverso il suo Ordine Universale, attraverso il Principio Unico. Se qualcuno si dilata, oppure diventa anoressico, oppure si comporta sempre in qualche modo un po’ fuori controllo, e cose del genere, si tende a dire…è fatto così, è la sua costituzione. Ma non è così, si tratta invece di uno condizione confusa della la quale non si riesce a venire a capo, causata da anni di distorsioni, spesso e prima di tutto in campo alimentare.

La macrobiotica invece è capire che si può intervenire e condurre la propria vita in modo ordinato e aperto. La tendenza di tutti (o quasi) è sempre quella di replicare le abitudini e gli attaccamenti, mentre la macrobiotica è riconoscere le cose più preziose ed efficaci per noi. In una parola: quelle che più ci convengono. Il potere di una alimentazione corretta e ordinata (contrario della confusione) ha un potere straordinario sull’organismo. Digestione, assimilazione, sonno, attività, sviluppo della memoria, umore più positivo e felice. Bisogna rendersi conto di questa cosa provando gli alimenti della tradizione umana, quelli che servono a fabbricare una buona sostanza, la buona materia per evitare il deterioramento e l’invecchiamento prematuro. Alla fine si tratta di scegliere tra giovinezza e vecchiaia. In fondo in fondo si tratta di scoprire quali sono gli alimenti che ci servono…ma tanti hanno rinunciato a questo.

Il nostro schema di pensiero normale, di oggi, forse di ieri visto come si stanno mettendo le cose (il che non è detto sia solo male), è pensare di crescere, avere delle attività, poi di ritirarsi. E così diciamo “questa è la vita”. Ma in realtà questa non è la vita. Ci sono veramente tre diverse età, tre stagioni nella vita? Ci sono beduini nel deserto che corrono dietro i cammelli, hanno gambe fini, sono leggeri, e hanno 75 anni. Questa è la vita riuscita. La riuscita della vita è questa, è prima di tutto biologica e fisiologica. Questo diceva sempre Renè. E aveva assolutamente ragione! Il resto sono fantasie (ndr)

Continuava Renè ancora: Preferisco una persona semplice, di poca cultura, ma che manifesta gioia quando avanzano gli anni, rispetto a qualcuno con grandi bagagli culturali e magari anche con enormi ricchezze, che però non è contento. Meglio chi vive la vita con poco ma con gioia, anzichè qualcuno che la gente riverisce. Anche Mao Tse Tung ha fatto una fine poco brillante, piena di eccessi, sessuali, alimentari, gastronomici…non è gran cosa!

Ohsawa avrebbe voluto incontrare Mao per dirgli che il cibo è una questione essenziale nella vita e che i cinesi avrebbero dovuto cambiare tradizioni alimentari, per evitare che diventassero tanti maiali.

Se non ci sono maiali, non ci sono Cinesi
Se non c’è pasta, non ci sono Italiani
Se non ci sono fritti, non ci sono Francesi
Se non c'è pane e pomodoro non ci sono Spagnoli                                                                                                             

Se non ci sono patate, non c’è più nessuno, tutti “patatizzati”. In generale l’individuo se ne frega abbastanza dell’importanza dell’alimentazione rispetto alla sua salute fisica e mentale. All’inizio, di norma, mangia quello che mangiavano i genitori (oggi forse in mezzo al Barnum alimentare un po’ meno), poi man mano aggiunge altre cose, tante altre. Così il polo agro-alimentare diventa sempre più importante. La Francia per esempio esporta tantissimo, gli americani mangiano camembert e bevono vino francese (oppure mozzarella e vino italiano). Le esportazioni in Russia sono meno importanti, lì ancora in gran parte hanno il loro cibo, più che altro la loro Vodka. Se non che, un bel giorno, si comincia a dire “digerisco meno bene, dormo meno bene”, gli stati infiammatori incominciano a diffondersi. Quando il colorito inizia a diventare più pallido vuol dire che il sangue è meno rosso e si respira meno bene perché è il sangue rosso che fa respirare, e se l’ossigenazione si riduce le cellule cominciano a entrare in difficoltà. E’ a questo punto che la nostra coscienza deve aprirsi. La malattia viene per poter comprendere gli errori fatti; se non si fa così, se questo non avviene, non ci può essere guarigione.

A proposito delle cellule. Se al mattino mangiate una crema di riso anziché cappuccino e brioche, le cellule diranno…ohhh…perché anche le cellule hanno una parte infantile, come i bambini. Hanno solo una vita diversa, più breve; a volte è possibile vivano solo qualche giorno (a proposito, ma qual è la vita media di una cellula?). Se si osservano al microscopio si vede che vanno e vengono, nascono e muoiono. I biologi hanno osservato questo fenomeno e pare dicano che è impossibile che una cellula muoia…si deve suicidare. Ma anche questa è una concezione curiosa, forse siamo nel campo della metafisica perché le cellule non hanno pistole e nemmeno prendono overdosi di droga. In realtà, forse è proprio così, l’uomo si suicida tutto il tempo, solo che impiega molto tempo prima di completare il lavoro, il fisico è resistente. Dio ha detto 120 anni.

Per la macrobiotica il cibo centrale, quello base, di sostegno, sono i cereali. Che corrispondono perfettamente alle necessità dell’animale umano; bisogna veramente ringraziare la tradizione dell’uomo che ha conservato questa memoria. Renè con la sua paradossale realtà:  Se volete vivere molto, cercate sulla terra dove si coltivano i cereali, andate a vivere in quei posti, e chiedete di darvene un po’ per voi. Starete bene e diventerete belli!

Se il corpo non è sottoposto allo stress dei grassi animali che arrivano in periferia e rovinano i tessuti, si diventa belli. L’acne ad esempio, è la potenza giovanile che proietta alla periferia le sostanze nocive che non può incorporare. Quando si va avanti con l’età, quella potenza si riduce e la capacità di eliminazione pure. Ma tutto ciò non significa che tutta la vita, sempre, ogni momento, deve essere sotto assoluto controllo, assolutamente perfetto sul piano alimentare. Questo non può essere, non esiste e se lo cercassimo a tutti i costi saremmo veramente fuori strada. Momenti diversi possono richiedere risposte diverse. Renè racconta che una volta, alla fine di una conferenza, Ohsawa ha detto “ho fame”, era svuotato, c’era un bar aperto vicino e ha mangiato quello che c’era: pollo al whisky!

Se qualcuno ha della seborrea grassa in testa, questo da una parte indica la presenza di un eccesso di grassi animali, ma dall’altra anche la forza dell’organismo capace di proiettare all’esterno le scorie, proprio come un adolescente. Se però si ha una base fatta di cereali, il corpo ringiovanisce perché nel cereale c’è tutto quello che serve, sali minerali, proteine, vitamine, carboidrati e anche un po’ di grassi. Tutto quello che ci occorre, senza produrre scorie! Possiamo tranquillamente incoraggiare chi ha problemi di salute e bisogno di eliminare sovraccarichi a mangiare cereali integrali per un po’ di tempo, perché con questo l’organismo si libera finalmente di tutto quello che ha di eccessivo e artificiale, delle scorie accumulate nel tempo. Sono queste scorie che se non eliminate si agglomerano e diventano materia umana degradata, indeboliscono e invecchiano il corpo. Con il sovraccarico le funzioni sono saturate, per prima la digestione, assimilazione e eliminazione che non funzionano più come dovrebbero.

Come diceva Ohsawa, bisogna provare la sensazione che produce il dare al corpo le cose che non lo mettono in difficoltà, le cose che lui attende da sempre. Leggere, provare, praticare, cercare.

Il cambiamento delle funzioni può essere straordinario: digestione, assimilazione, evacuazione, respirazione, sonno. La macrobiotica è per liberare l’individuo dalle sue superstizioni e dai suoi attaccamenti, e guarire la malattia in modo diverso e profondo. La semplice guarigione di un sintomo, di un problema che si manifesta in un determinato distretto del corpo, non ha veramente a che fare con la macrobiotica. La macrobiotica è riflettere e comprendere le nostre abitudini (alcune possono essere distruttive) e scoprire che la guarigione profonda è proprio nel cambio di quelle abitudini. In realtà la macrobiotica non è una medicina, non è una terapia, almeno così come la intendiamo oggi secondo la nostra medicina. Una volta era diverso diceva Renè: Per i terapeuti dell’antichità esisteva un solo obiettivo che era quello di riunire corpo e anima che si ritenevano separati, mentre secondo l’ordine e la legge naturale, corpo e anima sono la stessa cosa.

Con le varie terapie, naturali, ecc., oggi se qualcuno ha un foruncolo sulla pancia, si consiglia di mettere dell’argilla (per esempio) così passerà. Oppure di prendere questo o quello. Per la macrobiotica invece, il punto è chiedersi perché abbiamo un foruncolo e ciò che rappresenta; probabilmente qualche stupidaggine fatta. E dunque è quella stupidaggine che va “guarita” altrimenti non ci sarà alcuna guarigione. E’ per questo che la macrobiotica è differente, perché ha il potere di far cambiare attraverso la comprensione delle cose. Se qualcuno è in una condizione non buona si guarda per prima cosa all’alimentazione, per guarire, e questo è diverso dalle altre terapie; chi ha orecchi per sentire ascolti, altrimenti non si sente.

L’intelligenza è domandare. Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato. Bisogna imparare a scusarsi, se siete malati dovete scusarvi con voi stessi, qui inizia la guarigione. Frase Zen dice“se siete malati dovete scusarvi con voi stessi, e sarete guariti”.
Arrivi e partenze a Cuisine et Santé (Foto di Paolo Bertini)
Se non si capisce che siamo immersi in una attività permanente, siamo malati, chiusi in una piccola immagine di noi stessi.
La malattia fisiologica ha come origine la separazione con l’Ordine della Natura e dell’Universo, ed è questo che richiede di essere compreso altrimenti il mal di vivere e tutto quello che consegue è praticamente inevitabile.

Sartre non ha mai conosciuto la tranquillità diceva Renè. Ha cecato la verità ma non sapeva che la vita, nella sua essenza, è ritrovare il proprio cibo. Con la macrobiotica invece si rimette in discussione quello che siamo stati, non solo per il gusto di criticare, ma per imparare che si sono altre cose. Se si rimane attaccati all’immagine del mondo relativo (questo nostro mondo della materia) la vita diventa un passaggio con molte prove e molte tristezze, finisce che vediamo la vita così e crediamo sia effettivamente questa. A volte è molto triste ascoltare il racconto della vita fatto da altri, da tanti altri.

Tutti i messaggi spirituali che sono fuori da questa questione (ruolo biologico e fisiologico della vita e conseguentemente del cibo), che non ne tengono conto, sono fuori dal seminato. Ci insegnano preghiere, espressioni, canti, gruppi religiosi, yoga, sciamani. Poi mangiano tutti male e sono tutti malati! I popoli primitivi lo sapevano: bisogna mangiare quello che cresce vicino e sempre dare la preferenza ai cereali.

Quando la libertà sarà raggiunta allora potrete mangiare tutto quello che volete, perché saprete cosa farne. La gente che guarda troppo alla salute mi ha stancato, diceva Ohsawa. Io mostro l’Ordine dell’Universo e loro mi parlano di piccoli problemi di salute. La trasformazione avviene trasformando il giudizio. E diceva per concludere: In questo mondo tutto è invenzione, tutto è illusione. Non si può essere felici se non si diventa amanti della macrobiotica e non la si distribuisce al mondo intero.






sabato 10 giugno 2017

APPUNTAMENTO N. 39
TUTTO INIZIA. CAPACITA’ DI CAMBIAMENTO INFINITA
Di Bruno Sangiovanni

Tutto inizia era uno dei motti di René. Tutto inizia perché tutto si trasforma, tutto cambia, sempre, continuamente. E così questo sembra essere il tema su cui ruoterà la conferenza di oggi. Potete riuscire nella macrobiotica se avete una cucina, gli strumenti idonei, se cucinate e trasformate veramente il cibo. Il resto è fantasia e immaginazione. La cucina è dove avete la vita, dove si genera la vita, dove si fa tutto, dove si può fare un cereale e una zuppa. La cucina è mettere l’acqua sul fuoco, e trasformare; bisogna essere pratici e non stare nell’immaginario. In Estremo Oriente sono molto pragmatici, per loro qualsiasi teoria che non può avere applicazione pratica, non vale nulla. In Occidente invece si disserta sempre sul valore di una teoria o l’altra. Ci si attacca alle idee, ma in quanto a messa in pratica, in quanto a ciò che i nostri amici americani chiamano “execution”, zero, o molto poco. Il pragmatismo non accetta idee e teorie, non da cioè valore a tutto ciò che non può essere messo in pratica nella vita quotidiana.

Tanta gente viene a Cuisine et Santé, pratica, ascolta, vede, parla…poi se si va a casa loro a trovarli non hanno attrezzature e strumenti. Si spendono i soldi per le vacanze e tanto altro, ok, ma per cambiare le vecchie pentole con altre nuove, più difficile.

Cuisine et Santé (foto di Paolo Bertini)
Basta discorsi, ci vuole più pragmatismo. Se non si fa pratica tutti i giorni non si può parlare di macrobiotica, meglio lasciar perdere, perché sviluppare la macrobiotica è sviluppare la cucina e lasciar cadere tutte le fesserie; questa è una vera professione di fede, quella di George Ohsawa. Se non si è d’accordo con questa professione di fede tutto è più difficile. Ad esempio quelli che vogliono fare macrobiotica solo per se stessi, non va bene, diventa una faccenda fastidiosa e anche noiosa. Come le malattie, la malattia è egoismo, la guarigione invece è il contrario, è la soppressione progressiva dell’ego.

E poi bisogna conoscere e approfondire il ruolo di Yin-Yang, osservare è il metodo più pratico. Per esempio essere vegetariani in un paese tropicale dove c’è già una grande quantità di Yin, come tutta la frutta tropicale, si rischia di assumere troppo Yin senza alcuna compensazione. Bisogna guardare i bambini, loro sono il prodotto del luogo in cui nascono e in cui crescono. Ma oggi i giochi elettronici, internet, le piattaforme social, tutto avviene attraverso l’interposizione di uno schermo. In pratica si può avere tutto senza uscire mai da casa, ma è un grave errore perché abbiamo bisogno di attività, di attività fisica. Noi tendiamo ad identificarci con il lato formale delle cose e poi non riusciamo più a liberarci di questa cosa; allora bisogna passare al concreto, alla materia, alla sostanza dell’aspetto pratico cucina-cibo.

La sostanza è un movimento, se finisce il movimento non resta più nulla. Con il digiuno si arresta tutto, si fermano tutte le attività e si entra in una sorta di sogno, può succedere. Ma la realtà è invece che noi ci stiamo creando continuamente, ed è qui che interviene la macrobiotica perchè è possibile aggiustare e dirigere la nostra creazione. E’ la possibilità di scegliere che ci viene da Yin-Yang.
La vita è sempre un inizio, e la macrobiotica ci fa percepire questo…tutto inizia…la capacità di cambiamento è infinita…e si può arrivare al giudizio supremo. Il giudizio meccanico, ad esempio, è imitazione senza riflettere sulla quantità e qualità delle cose, e dunque anche del cibo, che se non controllato può produrre obesità e altri guai. Ma il vero ideale della macrobiotica non si ferma sull’aspetto pratico (che è un mezzo); l’ideale della macrobiotica è avere la più meravigliosa vita possibile, cercare la cosa più bella che esiste, non fermarsi solo alla trasformazione fisiologica per quanto importante sia questa cosa. Bisogna avere un grande sogno, diceva sempre René.
La cosa più importante è trasmettere e fare per gli altri, questo è il vero ideale della macrobiotica. Il grande sogno della macrobiotica è sviluppare il giudizio, arrivare al giudizio supremo, il Principio Unico, la concezione dell’Ordine dell’Universo Yin-Yang. In modo da poter cambiare, poter modificare il nostro destino.

Il destino! Oggi un individuo su due muore di infarto o di cancro (più o meno si dice). E cosa significa questo? Diventa una specie di “promessa” per i nostri figli, per i bambini, questa è la fine che si prospetta…sappi che morirai di una di queste due malattie. Non è terribile? Ma esistono vie alternative di uscita. René fa l’esempio di un signore Svizzero che grazie alla macrobiotica ha evitato tante malattie, ma, dice: Sono 35 anni che non perde di vista la macrobiotica e si prepara il cibo da solo, il suo riso, controlla la sua cucina. Ha capito che chi mangia il cibo degli altri, alla fine dipende dagli altri. Bisogna farsi da mangiare da soli. Altrimenti alla fine si è obbligati a prendere delle medicine.

Certo il mondo è pieno di interessi. Ma la macrobiotica è il nostro interesse…farsi da mangiare per vivere in piena salute. E la macrobiotica non è solo fare una cura, è per usarla nella vita, per realizzare i propri sogni. E’ stabilire la base della vita con il cibo, perché ognuno deve diventare maestro della propria vita. La macrobiotica non è solo mangiare riso integrale, è fare, e dare gioia agli altri con il cibo. La gente egoista che dice “devo essere in buona salute, devo, devo…” pensa solo a se stessa, diceva René.

E bisogna provare la masticazione. Per masticare bene non è necessario stare a contare, quello che conta è rendere il cibo fluido, liquido. Con la masticazione si ritrova il centro, la calma. La coscienza di sé è nella masticazione. Non esistono altri alimenti che sollecitano la masticazione come i cereali, in particolare il riso. Ohsawa diceva sempre: preferite il riso, perché è quello che richiede più masticazione. La masticazione è unità con se stessi, meditazione, unione, che viene dalla forza delle mandibole. Altri cibi non rimangono in bocca: la carne, le patate, lo zucchero, le ostriche, lo yogourth, tutte cose che entrano velocemente. E’ per questo che Gesù mangia cereali, semi crudi errando con i discepoli. Quando lo interrogano lui risponde con discorsi che gli altri non capiscono (metafisica), e da dove viene questo? Viene dal fatto che mangiare cereali crudi porta ad uno stato di coscienza “sovra-umana”. E’ la masticazione che fa l’uomo, è la masticazione il marchio del giudizio supremo. L’uso della saliva, dei denti, delle mandibole, è tutto l’organismo che entra in accordo con l’Ordine dell’Universo.

La Cosmologia è lo studio della creazione, la Genesi della Bibbia è Cosmologia. Noi siamo la creazione, il giudizio è la creazione che passa attraverso i genitori, la terra, il cibo. Il ciclo di 7 è il ciclo della creazione, 7 i giorni per creare l’universo, 7 e suoi multipli sono il numero di anni che definiscono le tappe di sviluppo della donna nell’arco della vita.  Il numero 8 invece è il simbolo dell’infinito, è il ritorno all’infinito dopo la materializzazione. L’uomo è spirituale di natura, per ritrovarla bisogna liberarsi di tutto ciò che impedisce di svilupparci; liberarci ci consente inoltre di attaccarci a tutto quello che ci può aiutare.

La conferenza cambia registro e scende su aspetti più pratici, cose da tutti i giorni. Prendiamo un disturbo comune, il mal di testa. Quando lo avete vuol dire che avete qualche male in tutto il corpo, ma nella testa può diventare dolore. La dilatazione in altri distretti del corpo può non provocare dolore, ma la dilatazione in testa preme. Il corpo può dilatarsi, ma la scatola cranica non può, è ferma. E’ il cervello che preme sulla scatola che genera il dolore. Alcuni hanno mal di testa e poi improvvisamente si manifestano altri disturbi, ernia, emorroidi, sfinteri che si rilasciano (effetti Yin di dilatazione), oppure anche della costipazione intestinale. Si dice che la costipazione intestinale provoca mal di testa, ma non è così. C’è invece, molto probabilmente un problema più generale, solo che quando arriva alla testa fa male.

Quando invece c’è un problema ai denti, quando il dolore arriva lì, tutto il sistema è coinvolto. Vuol dire che c’è un sovraccarico, una infiammazione, una infezione che l’organismo sta cercando di espellere. Tutte le vie di uscita che consentono di espellere sono coinvolte; mani, occhi, orecchie, genitali. Tutte le aperture possibili verso l’esterno, per espellere la sostanza superflua che sta diventando nociva.

Quando un nervo del dente muore, dietro c’è una storia vecchia. Per pulire a fondo la bocca da microbi, infiammazioni, ecc., ci vogliono alcuni mesi di macrobiotica attenta e stretta, diceva Renè.
Perché dobbiamo pagare per gli errori dei genitori o di altri antenati? Perché in realtà noi siano un tutt’uno con loro, siamo una unità che continua. La ricerca della verità passa da una generazione all’altra e dunque lo scopo della vita è arrestare questa catena. A questo proposito René racconta un piccolo aneddoto che riguarda suo padre. Al padre di René piacevano molto i fritti e ne mangiava spesso; però aveva sempre sete e beveva liquidi a caraffe e quando arriva l’inverno aveva sempre bronchiti. René invece, con la masticazione non beve, niente bronchiti o altre malattie alle vie respiratorie che hanno tutte come base una condizione fredda e umida del terreno.

La malattia può essere una forma per pagare gli errori che la catena trasmette? Non bisogna dire che la colpa è dei genitori, oppure colpa di questo o quello. Se i genitori erano in condizioni di difficoltà, di costrizione, allora è a partire da qui che si raggiunge la libertà infinita, che viene proprio da questo stato di costrizione e difficoltà. Se invece riteniamo di essere stai oppressi…allora questo vuol dire che siamo “gaté”, viziati. Se non si riesce ad essere liberi anche nelle condizioni più difficili allora vuol dire che la verità non è stata cercata sino in fondo. La ricerca del comfort è una forma di esistenza che è lontana dalla macrobiotica. Ohsawa diceva: Che aspettate? Saltate nell’Infinito!

Anche se la giustizia può sembrare dura, occorre sempre tener conto dei genitori. Se c’è stata una malattia è molto probabile che sia una storia di famiglia, ma questo non ci deve impedire di trovare il coraggio di dire: no questo non lo scelgo e faccio una vita diversa. Non si può passare la vita facendo concessioni a queste cose, a queste storie, la macrobiotica è una scelta si autonomia. Chi non è capace di far amare la macrobiotica vuol dire che non è in grado di praticarla veramente e non riesce a farla; perché la macrobiotica è amore nella preparazione. Se non si riesce a mettere amore nella preparazione non si può trasmettere. Deve essere una cosa bella, come l’arte dei fiori giapponese. Si può muovere la coscienza della gente parlando dei problemi della carne e dello zucchero e magari anche spaventarli…ma fare un buon piatto, una bella preparazione, questo è tutt’altro modo. Bisogna essere creatori nella cucina, se non succede è perché non siamo capaci. So bene quanta verità c’è in queste parole, confermo!

René si è consacrato a questa ricerca, questa bellezza e questo amore per tutta la vita. Ma la maggior parte della gente che viene a Cuisine et Santé, è molto lontana dalla cucina, purtroppo. La macrobiotica deve far venir voglia agli altri di cambiare.

René in cucina (foto di Paolo Bertini)
La cucina è un invito all’armonia, se si manca una buona presentazione si manca un pasto, tenere in mente la presentazione è essenziale. Tutto l’amore che si mette in tante cose e in tanti aspetti della vita deve essere messo anche nel cibo. Ma oggi invece si giudica se è buono o non, se pratico o non, e si mangia sempre in velocità senza coscienza, e poi…poi c’è sempre qualcun altro che deve preparare il cibo per noi.

Un piatto di cereali va bene, ma attenzione alla quantità, il riso riempie abbastanza, quindi prenderne una piccola ciotola, poi magari un’altra ancora, questa è la delicatezza. E la cucina di oggi? Sono piatti preparati, pizze, preparazioni con nomi di grandi chefs, si vende il nome. Noi invece dobbiamo convincere per la qualità delle nostre preparazioni. La macrobiotica è mettersi in gioco, è mettere di sé.








domenica 4 giugno 2017

APPUNTAMENTO N. 38
COL TEMPO…ANCHE L’ARROGANZA SI CONTRAE
Di Bruno Sangiovanni

Inizio della conferenza di René, che dice: Con Ohsawa si prendeva sempre un po’ di Gomashio, lo si metteva in un angolo della ciotola o del piatto, e si andava avanti così, nel tempo. E’ una yanghizzazione  che si produce naturalmente. Questa yanghizzazione è un regalo della vita e andando avanti nel tempo dovremmo tutti contrarci…anche l’arroganza alla lunga si contrae e emerge l’umiltà. Tutti dovremmo restringerci, essere meno fanfaroni arroganti. Questo è il cammino naturale della vita.
Perché invecchiando il corpo si contrae, si asciuga; almeno una volta era così, e ancora oggi così dovrebbe essere. Perché più contratto è il corpo, più asciutto è, più conserva il calore, che invece si riduce con l’avanzare degli anni. Saggezza dell’organismo. Oggi, anche questa saggezza sembra persa, oggi da vecchi si arriva dilatati, ci si dilata…terribile e soprattutto contro natura.

A proposito di calore, cosa succede ai fruttariani, crudisti, vegetariani estremi, chiedeva René? Fate voi per rendervene conto! Non è che la macrobiotica rifiuta tutte queste cose, ma per capire bisogna provare. Chi mangia molta frutta, tutto crudo, si raffredda molto e questa condizione presenta dei pericoli. A volte potrebbero nascere figli problematici, e la gente si interroga sul perché.

L’unica cosa che invece non dovrebbe mai restringersi nella vita è la “polarità”; quando la polarità si restringe allora c’è problema nella vita.

La parte interessante della comprensione è nell’origine delle cose. La dietetica interviene sull’apparenza, la composizione degli alimenti, ecc. Ma la parte veramente interessante sta nell’origine delle cose, origine sempre in termini Yin-Yang, come la relazione tra sodio e potassio e la sua influenza sull’organismo. Dopo lo studio e la comprensione dell’origine viene quello del funzionamento del corpo e poi, per ultima, la finalità…cioè il perché quelle cose avvengono, qual è lo scopo, dove si deve arrivare. Dice René: l’inferno è quando non si sa dove stiamo andando, ma andiamo ugualmente!

Proviamo qualche ragionamento. Per esempio la frutta secca di cui sentiamo tanto parlare, è vero che possiede delle qualità, ma bisogna andarci piano. Per la macrobiotica la frutta secca è un po’ troppo Yang per il fegato, bisogna sapere questa cosa e usarne in piccole quantità. Il cuore vero della macrobiotica sono i cereali,
Riso integrale
qui non c’è pericolo di sbagliarsi. Il cereale è vegetale, concentrato e compatibile con le nostre esigenze. Si dice, almeno 60% di cereali nel bilancio dell’alimentazione, ma è sempre questione di comprensione Yin-Yang.

Fisico-Mentale
Visibile-Invisibile
Corpo-spirito

Capire il Principio Unico è per capire che cosa è importante, cosa conta veramente. E qui che sta la profondità. Osservare così, superficialmente, come tutti fanno non va bene. Se invece si conosce e comprende Yin-Yang si conosce ciò che è importante per noi. Bisogna però aprirsi e non rimanere attaccati ai nostri problemi. La macrobiotica deve essere provata e “instaurata” nella vita. Conoscere gli alimenti più importanti, sempre. E l’impiego corretto: poco frigo, poco congelatore, poca chimica, poche proteine, poche calorie, pochi carboidrati semplici, ecc. e più invece di tutto il resto che conosciamo.

La Bibbia dice: agli animali l’erba dei campi, agli uccelli quello che c’è sugli alberi, all’uomo i semi dei campi. L’alimentazione umana parte dai cereali, poi arrivano altre cose. Poi c’è il rapporto dell’umano con la situazione e l’ambiente, e bisogna trovare l’incontro attraverso la giusta alimentazione. E’ il cibo il mediatore tra noi e l’ambiente, non dimenticare mai.

Raccontava René: Ezechiele vuole profetizzare i nuovi tempi, ma Dio gli dice “non essere così agitato e nervoso”…e gli dà la ricetta del suo pane. Orzo, ceci, avena, acqua e sale. E gli dà anche la quantità esatta che dovrà mangiare ogni giorno, 300-400 grammi. E poi dice…"e di acqua ne berrai solo questa quantità e mangerai questo pane e solo questo per i prossimi 360 giorni." E conclude, "prima mangia questo pane, in queste quantità, poi potrai incominciare a parlare, e dire quello che devi". E’ necessario qualche commento? Mi auguro proprio di no!

Ohsawa diceva che cercava sempre di spiegare la mentalità primitiva. Il cibo dei civilizzati impedisce di comprendere l’Universo, la Creazione. In realtà tutte cose elementari per chi ha una mentalità elementare, per chi ha una natura biologica semplice che scaturisce dall’ambiente in cui si vive. Noi invece abbiamo sempre lo spirito occupato da una angoscia esistenziale perché non si conosce più la grazia e il proprio fisico. L’organismo è come il motore di un’auto, quando si accende deve partire subito, bene…oppure no. Quando l’energia è equilibrata, gli organi è come se fossero assenti, non si avvertono.

Yin è aperto, Yang è stretto. Se i fattori si invertono abbiamo un problema. Ad esempio, gli sfinteri devono essere Yang, serrati (poi quando occorre si aprono), la pupilla anche. Se invece gli sfinteri sono dilatati e la pupilla aperta, questi sono segni abbastanza inquietanti. La pupilla dilatata significa un sistema costrittore indebolito, ad esempio a causa dell’assunzione di droghe. Oppure quando si sbadiglia, questo è eccesso di Yin. L’organismo è sempre alla ricerca di una condizione di equilibrio perfetto; il cibo serve a prolungare questa condizione di equilibrio agendo in primis sulla costante termica. Costante fondamentale.

Sempre René diceva: Per costruire un nuovo corpo ci vogliono 2 anni di macrobiotica accurata. Ma in 10 giorni potete rinnovare il vostro sangue vecchio (plasma) attraverso la funzione dell’eliminazione di vecchie sostanze e dell’introduzione di nuovi nutrienti assolutamente puliti. Questa è la vita! Ma cos’è la vita? La vita sono cellule che muoiono e cellule che nascono. Questo è il sistema e il pensiero macrobiotico, arte del ringiovanimento basato su nascita e sparizione e poi nuovamente nascita. Ad ogni istante milioni di cellule muoiono e milioni di cellule nascono, ogni secondo.

Intanto che René parla, una ragazza sbadiglia. E’ una francese, insegnante di Yoga che vive negli Stati Uniti, uno sbadiglio americano. Ha vissuto negli Stati Uniti per nove anni. Cosa avrà mangiato in questi anni si chiede Renè? Alimenti pronti, altre cose molto espansive? Bisognerebbe tenere un diario, essere precisi se si vuole capire bene. In questo mese tanto di questo, tanto di quest’altro, tanto di quello. Bisognerebbe scrivere anche i liquidi, quanta acqua, quanti succhi, birra, coca, c’è gente che senza accorgersene beve litri e litri. Fin che non si fa questo lavoro siamo nella bugia. Bisogna scrivere perché così diventa ricerca vera delle cause.
  
Il problema sono i cibi e le sostanze che entrano ripetitivamente nell’organismo; poi, più o meno avanti nel tempo, si paga. Meglio pagare presto se deve essere, perché l’organismo è ancora giovane e integro e il male non si è ancora installato profondamente. A volte malattie profonde come il cancro impiegano tanti-tanti anni prima di esplodere. Bisogna fare attenzione a ciò che mangiamo più spesso, ripetutamente e più frequentemente. Latte e formaggi, in particolare per le donne, possono risultare pericolosi perché la caseina si installa dove c’è meno circolazione, ovaie, seno, soprattutto se non si allatta. Si possono formare depositi che irrancidiscono. E l’irrancidimento è fermentazion, ci sono materie che irrancidiscono e fermentano. I cereali integrali non irrancidiscono. Dopo l’allattamento della madre, più avanti nella vita, bisognerebbe prendere latte e latticini in piccole quantità. Il fatto è che il latte contiene delle macrocellule, con altissimo potenziale di espansione e crescita (i vitelli in pochi mesi pesano alcuni quintali, e hanno una struttura ossea adeguata per sostenerli), e bisogna fare un super lavoro per trasformarle, i bambini in particolare. Allora la domanda è: ma se non si prende il latte, da dove viene il calcio? Intanto il calcio è contenuto anche in tanti altri alimenti e poi bisogna sapere come funziona il corpo e la sua capacità di trasmutazione. Si pensa che nel corpo occorra tanto di ferro, tanto di magnesio, potassio, ecc. e che di conseguenza si debba assumere alimenti che contengano l’equivalente di quei minerali…come ci occorre.

Ma in realtà il corpo elabora tutto ciò che gli serve dall’assunzione di un insieme di alimenti, dalla loro combinazione e non dalle singole caratteristiche. Il corpo cioè elabora e ricava ciò che gli occorre dalla combinazione di Yin-Yang che entrano in natura. Per esempio: il calcio è un minerale Yin, perché il calcio si attivi occorre Yang, cioè il sodio, altrimenti non si fissa.

Poi ci sono i sostituti del latte vaccino. Anche qui bisogna fare attenzione. Il latte di soia per esempio è molto Yin, se abusato, soprattutto nei piccoli, può creare dissenteria. Ohsawa, dice René, aveva tolto il latte di soia completamente da tutto. Così anche per il tofu. Entrambi molto Yin, espandono e gonfiano. Si è stabilito il mito delle proteine e poi quello delle proteine vegetali in sostituzione di quelle animali. Così è nato il mito del latte di soia, del tofu, ma è una storia che non poggia su fondamenti macrobiotici. Ohsawa non ha mai parlato della necessità di assumere tante proteine. Consigliare a chi ha bisogno di eliminare sovraccarichi di anni e anni il consumo di tutte queste proteine non è conveniente.

Anche i legumi nostrani, fagioli, lenticchie, ecc., ok, ma non bisogna esagerare, altrimenti diventa gastronomia. La macrobiotica è per eliminare sovraccarichi e rigenerare il sangue, non per fabbricare più tessuti, e le proteine questo fanno. In ogni caso meglio i nostri legumi che tofu e latte di soia. E quando sono da prendere meglio sotto forma di zuppa di legumi, molto più digeribili in questo modo. Insomma, al solito si tratta di esercitare il buon senso e non cadere mai in eccessi e assolutismi. Soprattutto rimanere vicini agli alimenti base di cui tanto abbiamo parlato. Qui non ci si può sbagliare.

Le zuppe, come quella di Miso, vanno benissimo anche per i bambini perché rinforzano tutta la circolazione nell’organismo. Se c’è freddo e umidità, bisogna mangiare cose che riscaldano e usare ad esempio il grano saraceno con cui si possono fare tante preparazioni. Le crepes, gli gnocchi, i chapati, il pane ohsawa.

Pane Ohsawa
Oppure una semplice crema, preparata come per la crema di riso. Si può anche fare quella che una volta si chiamava la “Crema Samurai”. 2 cucchiai di farina di saraceno, 1 tazza grande di acqua bollente, sale. Fine.

Ci sono tante vie per la ricerca della libertà, ma se a monte non c’è comprensione della materia, del cibo e della relazione tra cibo e salute, non si potrà mai arrivare a niente. Meglio occuparsi della materia che del solo spirito. Come dimostra peraltro tutta la ricerca millenaria umana, che è nell’agricoltura, nel raccolto, nel lavorare la terra, nel cibo. E comprendere Yin-Yang. Un cataplasma di grano saraceno ad esempio, è come l’argilla, attira tutta l’umidità, assorbe infiammazione e gonfiore, tutto è Yin-Yang.

Destra è Yang, sinistra è Yin. Chi è mancino è quasi sempre perché il padre non dominava la famiglia. Un figlio unico diceva René, è “gaté”, e deve nella vita incontrare un regime che gli dia sicurezza; così più che un regime sarà una avventura, e la macrobiotica è avventura. E poi proseguiva: Per trasmettere la macrobiotica la cosa importante è far vedere e preparare insieme il cibo, perché quella è la materia da conoscere. Ohsawa si vergognerebbe a spiegare senza far vedere la preparazione. Preparare insieme i pasti, l’uso del Miso, del Tamari, come fare il Gomashio…senza essere troppo pretenziosi o esagerati o complicati nelle spiegazioni e nei discorsi. La sostanza è Yang, i discorsi sono Yin.

Su questo ultimo tema, il sottoscritto che scrive, ha parecchio da vergognarsi su questo fronte. Nel senso che avrebbe potuto fare più di ciò che ha fatto e cercato di fare. Ma tant’è!