APPUNTAMENTO N.41
LA RIUSCITA DELLA VITA E’ BIOLOGICA E FISIOLOGICA (parte
seconda)
Di Bruno Sangiovanni
Parte seconda dello stessa tema, della stessa conferenza
(Post N.40). René riprende l’argomento sull’importanza di mangiare ciò che
cresce vicino all’ambiente nel quale viviamo, dando sempre preferenza ai
cereali. Sottolinea anche quanto sia importante comprendere che cosa è più o
meno conveniente per noi, al nostro bisogno individuale di trasformazione. Per
esempio se siamo dilatati, bisogna cercare di evitare gli alimenti Yin, che
certo non migliorerebbero la situazione, e che sono anche quelli più diffusi.
Viceversa altri alimenti hanno un grande potere concentrante, per esempio le
radici che vanno bene per chi ha problemi di motricità perché contraggono e
rinforzano l’organismo. Solo che per sviluppare questa comprensione occorre
procedere e salire nelle tappe del giudizio.
René ripropone le diverse tappe, che qui evito, avendo già
toccato più di una volta questo argomento. Quando parla del settimo livello, il
Giudizio Supremo, ne chiarisce il senso e il significato. Il Giudizio Supremo
nella sua essenza è la comprensione dell’Ordine dell’Universo,Quando c’è troppo Yin, dice,
la concentrazione è dispersa e ci si
lascia trasportare dagli avvenimenti; se invece c’è troppo Yang, c’è rischio di
iperattività e di eccessive esplosioni.
la comprensione
del Principio Unico Yin-Yang che è la manifestazione divina e dunque la
comprensione della vita. Poi stimola chi ascolta con qualche esempio e qualche
domanda.
Per equilibrare Yin-Yang bisogna per prima cosa fortificare
l’intestino. Poi è sufficiente guardarsi allo specchio per poter comprendere la
nostra costituzione e condizione, e aggiustarla grazie alla conoscenza Yin-Yang
e del ruolo del cibo. Dice Renè: Bisogna
diventare belli, essere seducenti, il picco della bellezza infatti è la
seduzione, è per questo che la natura affascina così tanto. Bisogna lavorare in
questa direzione, cercare la bellezza estatica in tutte le cose.
Poi salta ad un altro argomento, che apparentemente non
centra nulla, ma che in realtà fa sempre parte dello stesso filo conduttore
(biologia e fisiologia). Parla delle mandibole. Una è fissa, quella sotto è
mobile, due ghiandole salivari che producono ben più di un litro di saliva al giorno (se ricordo bene). La saliva si forma anche solo guardando del cibo,
“pollo arrosto e patatine” per esempio. A volte c’è più saliva in bocca quando
non si mangia di quando mastichiamo. Il ruolo della saliva è centrale nella
digestione dei carboidrati complessi (ne abbiamo già parlato). Le farine, ad
esempio, sono materia collosa perché gli amidi non si diluiscono, fanno
depositi e creano muco che alla fine indurisce. Dio invece ha messo nella
saliva dell’uomo un fermento speciale, la ptialina, il cui compito specifico è proprio
quello di far digerire gli amidi, cioè i cereali. René amava dire: Siamo creature di Dio a causa di questo,
della ptialina.
Quando si diluiscono gli alimenti in bocca (i cereali), la
sete passa, perché quel latte che abbiamo prodotto ci disseta, questa è l’acqua della macrobiotica. Se
c’è una persona molto indebolita che fa fatica a masticare, ma può deglutire,
potete dargli della crema di riso, con un po’ di saliva diventa un latte.
Provare per credere. E questo rinforza molto. La ptialina trasforma gli amidi
che diventano glucosio! Questo è aiutare qualcuno che è molto malato perché
questa è la sua necessità. Si insaliva la crema e diventa immediatamente
digeribile. Se invece si mangia del cibo animale, la questione digestiva è
totalmente diversa. Una porta la pace, l’altro con i suoi acidi porta umori di
certo non pacifici.
I leoni hanno acidi potenti che creano dolori all’interno
del corpo, quando digeriscono infatti sono molto arrabbiati e bisogna stare
ancor più alla larga. E’ un po’ così anche per gli uomini, dopo una ricca cena
di affari bisogna bere molto, ma molto. Quando la crema di riso è diluita va
bene sempre anche nei casi più gravi. Per un bambino si può anche fare una
crema di riso con 10 parti di acqua (anzichè 5/6 come normalmente) per averla
più diluita e ancora più digeribile.
Più c’è acqua più c’è Yin, e viceversa naturalmente. Una
crema più diluita per i bambini può andar bene perché loro sono più Yang. Yin
non è solo dolce è anche liquidi. Per gli adulti invece è la masticazione che
crea la fluidità; e tutto ciò che crea saliva, fa insalivare, è buono. Per
esempio si può provare a tenere in bocca delle castagne secche. La saliva viene
di più quando la lingua spinge sul palato, per questo van meglio bocconi più
grossi. E ricordarsi sempre di masticare da entrambe le parti (Yin-Yang).
Intermezzo di René: Se padre e madre si
intendono bene, allora il figlio sarà ben unito. Se no, allora il figlio deve
trovare nella vita la sua unità attraverso altre cose, perché è separato e deve
trovare l’unità. La vita è una crisi che si risolve sempre, in ogni modo. Ci
sta anche un epitaffio…”la crisi è terminata”!
Il sistema di assimilazione entra in crisi quando si è in
difficoltà o durante la vecchiaia. Le palline di riso masticate, o la crema di
riso insalivata, sono assimilazione di latte di cereali continua che passa
attraverso lo stomaco e gli intestini, e poi viene assorbito dalle cellule. E’
ideale per persone stanche o con malattie gravi anche perché riduce e controlla
la quantità, che se è esagerata in quei casi può essere veramente fatale.
Bisognerebbe mangiare in piccole quantità, facendole durare nel tempo,
insalivando sempre. Si dovrebbe magiare sempre all’80% delle proprie capacità,
alzarsi dal tavolo con un po’ di fame. Per diluire bisogna masticare; masticare
è anche essere presenti su ciò che stiamo facendo, è una vera forma di
meditazione, si sviluppa la coscienza. Chi mangia molto, in modo vorace, è
invece gente che ha poca coscienza. E una crema di cereali non è detto debba
solo essere la crema di riso (per quanto buona); c’è la crema di grano saraceno
oppure di miglio, si diluisce in bocca, e si scopre il vero sapore del cereale.
Quale è il vero sapore del cereale? E’ il dolce!
Il senso della macrobiotica è questo: masticare, ridurre le
quantità, respirare, ecc., si entra in questo percorso di comprensione. Se in
vece il percorso è la ricerca del successo, del denaro, non è la stessa cosa.
La macrobiotica dice “siate gli ultimi”, ma questa affermazione non appare
consigliabile nel nostro mondo. Chiede René: La macrobiotica deve rimanere una sorta di dominio riservato, oppure
bisogna aprirsi alla luce e dire che questo è il cammino da seguire? Cosa
bisogna fare? Grande domanda, ma la risposta è ancora più grande: Bisogna praticare e scoprire da sé. La
macrobiotica è una grande scoperta ma poi si procede a piccoli passi; se
pensate di arrivare ad una condizione eccezionale subito, in fretta, questo non
solo è sbagliato, ma può anche essere rischioso. Bisogna procedere lentamente
progredendo nella comprensione.
Si cambia il cibo, il sangue cambia, gli organi cambiano, la
memoria cambia, il senso della vita cambia, e infine la concezione e visione
dell’Universo cambia.
Se non si ha in casa un sacco di 10 kg di riso integrale, un
mulino per fare la farina, ecc., ecc., allora nella grande maggioranza dei casi
la macrobiotica rimane un sogno perché non si è abbastanza pragmatici, cioè non
si riescono a trasformare le idee e i pensieri in fatti e azioni concrete. E
naturalmente studiare e trovare ii modo di informarsi pur con tutte le
difficoltà del caso. Prendiamo l’uovo. L’uovo è difficile da sopportare per il
fegato, è una fatica per il fegato. Il giallo delle uova è troppo Yang, il
bianco è Yin, inerte. Quando il chiaro
dell’uovo è cotto, praticamente non serve più a nulla, l’organismo non ricava
nulla dal bianco. Per non parlare della panna montata che è traballante e rende
il nostro sguardo traballante.
René non ha mai voluto rimanere dentro (intrattenere)
qualcosa nella vita che non si potesse realizzare. Lui contava sul fatto che la
gente mettesse in moto la cucina (come avviene a Cuisine et Santé), che
imparasse a fare gli acquisti giusti e poi invitasse a casa gli amici. Ma
questa è la vera parte difficile del cammino. Tante volte la gente ritorna a
Cuisine et Santé, ma si intuisce che non ha fatto veri progressi, almeno quanto
avrebbe potuto, e si crea così una sorta di finzione. E’ in questi casi che
René raccomandava il regime stretto, non solo per una questione di salute, ma
per risvegliare la coscienza.
Perché tanti non fanno quello che pensavano di fare, quello
che gli è stato detto? Se si partecipa ad un incontro ad una conferenza è per
capire una nuova alimentazione. E’ energia che passa attraverso tutto e che
diventa sostanza, diventa tutto. Ma comprendere vuol dire “Capire con Sé Stessi”, di fronte a sé stessi, il nostro sé, ed è
qui che si cade.
Perché bisogna prendere delle responsabilità con sé stessi,
bisogna decidere. Ma per tanti la decisione è difficile proprio perché non ci
si vuole assumere la responsabilità delle conseguenze di una decisone presa, di
fronte a sé stessi. Per questo è così difficile decidere. Pur di evitare
questo, tutte le scuse sono buone.
Il cibo diventa sangue e tutto inizia e si riflette nel
sangue, quello che si vede, che si sente, tutto parte da qui. Tutti vorrebbero
ricevere parole grandi, ma è la sostanza che deve cambiare, è la materia che
deve cambiare. Per avvicinarsi, dalla complessità si può andare verso la
semplicità; dall’abbondanza verso il vivere parvo. Questa è la direzione! Se
provate a mettere solo un po’ di cereali in un piatto e porgerlo, la gente
dice…non è possibile, cos’è questa
povertà, come fa questo ad essere un pasto?! Ma questo è il pensiero di un
consumatore della società dell’abbondanza che mangia di tutto (risparmio
l’elenco). Gli uomini mangiano di tutto, diceva
Renè, mangiano le cosce di qualsiasi
animale, attenzione donne!
Il cereale invece è materia prima per la vita di altissima
qualità, bisogna onorare questo bisogno primordiale. Rispetto alla follia del
consumismo globale, la macrobiotica è un ritorno alla semplicità, tra l’altro
per sfuggire alla malattia.
Il movimento Yin-Yang
è l’anima che balla e danza passando da Yin a Yang e viceversa. Quindi la macrobiotica
non deve essere una condizione rigida e ripetitiva. Per liberarsi bisogna
andare oltre il solo sentirsi bene. Per risolvere un problema specifico bisogna
cambiare tutto il terreno, quando questo si comprenderà, tante cose
miglioreranno e si capirà il ruolo del cibo. La trasformazione della mentalità
vi accompagnerà in questo cammino. Lo
schema della creazione è un divenire senza fine, prima la terra, poi il
vegetale, poi l’animale e con questo l’uomo.
Bisogna dare il
principio agli altri, il Principio del movimento e del cambiamento. Questo è la
macrobiotica. Attività di cambiamento e divenire, se non va, bisogna riflettere
e trovare il modo comunque di cambiare vita in qualche modo, perché la vita non
accetta la fissità che è uno stato di ignoranza e piccolezza della vita. La
vita è fatta per essere liberi e per fare frutti; la macrobiotica lavora per
questo.