APPUNTAMENTO N.
31
OTTO PRINCIPI DELLA MACROBIOTICA (parte
prima)
Di Bruno Sangiovanni
Per qualche prossimo appuntamento/puntata vorrei passarvi,
in diverse riprese, un pezzo sulla macrobiotica secondo me molto bello e
interessante, che completa i tanti argomenti di studio che abbiamo toccato in
questi mesi. L’autore è Herman Aihara, uno dei primi “grandi allievi” di George
Ohsawa. Mentre Michio Kushi fu mandato da Ohsawa a stabilirsi e coprire la
costa Est degli Stati Uniti, Herman Aihara si installò sulla costa Ovest (in
California). Sono diverse le opere di Aihara e in tutte queste si respira
sempre l’insegnamento di Ohsawa.
In appendice a un piccolo libro di Ohsawa (uno tra quelli
più amati dal sottoscritto) il cui titolo è “Macrobiotics:
an invitation to health and happiness”, Ahiara scrive dei principi base
della macrobiotica, che lui suddivide in 8 punti.
Siccome non è semplice mettere le mani sui testi di Ohsawa,
sono sicuro che per gli affezionati di questo blog sarà interessante conoscere
come Ahiara descrive gli 8 principi. Vi offro dunque una mia traduzione, più o
meno coerente o libera in qualche passaggio. Prenderanno lo spazio di 4
Appuntamenti.
Gli
otto principi sono questi:
1 Ecologia
2 Economia della vita
3 Il principio Yin-Yang
4 Trasmutazione
5 L’arte di vivere
6 Gratitudine
7 Fede
8 Do -o- Raku
Oggi vi propongo la breve introduzione di Aihara e poi il
primo e secondo Principio (Ecologia e Economia della vita).
INTRODUZIONE
Che
cos’è la Macrobiotica? Ci sono tante diverse idee su questo, tante quanto il
numero delle persone che non hanno mai nemmeno sentito questa parola. Ma qui
sotto, almeno così come io li vedo, ecco gli otto Principi della Macrobiotica. (Herman Aihara - Appendice del libro
“Macrobiotics : an invitation to health
and happiness” - 1971).
1. ECOLOGIA
Nell’occidente
prevalentemente carnivoro, il mondo dell’Ecologia è poco conosciuto. Questo
concetto in oriente, paradossalmente, non avrebbe mai guadagnato la sua attuale
popolarità se non fosse proprio per l’uomo occidentale con la sua paura
dell’inquinamento e della sovrappopolazione.
Questa paura rappresenta un lato della medaglia, mentre l’altro è la sua mentalità di conquista della natura.
Questa paura rappresenta un lato della medaglia, mentre l’altro è la sua mentalità di conquista della natura.
Nel mondo prevalentemente vegetariano dell’estremo oriente
invece, la parola Ecologia è vecchia di almeno 4.000 anni. In Cina il concetto di Ecologia veniva espresso
da queste quattro parole: Shin (Corpo)
Do (Terra) Fu (Non) Ji (Due). Cioè “il corpo e la terra non sono due”, sono
uno, una sola entità. La terra infatti produce le piante, i vegetali, che sono
il cibo degli animali che li utilizzano per produrre il loro sangue, le loro
cellule, tessuti e organi.“L’uomo è letteralmente fatto
dalla polvere della terra. Per questa ragione le sue attività fisiche e mentali
sono profondamente influenzate dalla costituzione geologica del paese e luogo
in cui vive, dalla natura degli animali e piante vegetali che mangia”.
2. ECONOMIA DELLA VITA
L’uomo
moderno che considera il denaro essenziale per la sua felicità, enfatizza
l’economia del denaro. Con il risultato che…conserva
il denaro…e perde la sua vita. Il denaro ci porta qualche felicità
aiutandoci a soddisfare alcuni bisogni di base. Tuttavia quando non siamo più
soddisfatti di queste realizzazioni e cerchiamo sempre più comfort a tutti i
costi (utilità, lusso, ecc.), noi stiamo contribuendo alla perdita della nostra
felicità. Ad esempio nel corso degli ultimi 40-50 anni la maggior parte dei
nostri contadini hanno basato la loro pratica di economia del denaro attraverso
l’uso di insetticidi e fertilizzanti allo scopo di produrre raccolti sempre più
grandi, e quindi maggiori profitti per soddisfare il loro crescente “appetito”.
Ma questa non è economia della vita.
Gli insetticidi uccidono la maggior parte degli organismi
che sono essenziali al mantenimento di una terra sana.
L’economia della vita si applica nel nostro regime
macrobiotico come “no waste”; non è raro che un monaco Zen sia duramente
rimproverato e punito se solo lascia un chicco di riso sul pavimento della
cucina. Meno cibo buttiamo, più cibo è disponibile per gli altri, una delle più
semplici soluzioni al problema della sovrappopolazione e fame nel mondo. La
quantità di cibo che si butta via nei negozi, ristoranti e case in tutto il mondo
occidentale è impressionante e incredibile. Per quello che riguarda il tipo di
cibo che mangiamo, l’economia della vita è praticata nella nostra ricerca e
volontà di mangiare cibo integrale.
Quando noi mangiamo solo una parte di un determinato cibo,
noi siamo malnutriti, e il nostro metabolismo si sbilancia. Quando mangiate un piccolo
pesce ad esempio, lo mangiate intero? Coda, testa, cartilagini e tutto il
resto? Se non è così - se voi mangiate solo la carne del corpo (ricca in
proteine e grassi) - il vostro sangue si acidifica mentre se mangiate anche le
altre parti (ricche in minerali, incluso calcio, magnesio, iodio, e tanti
altri), il vostro corpo sarà in grado di neutralizzare l’acidità più
facilmente.
Una delle ragioni per cui gli animali carnivori sono capaci
di mantenere bilanciata la loro condizione del corpo è dovuta al fatto che loro
mangiano tutto, cioè un cibo completo. Altro fattore è la grande attività
fisica che li aiuta a trasmutare ciò che mangiano in ciò che i loro corpi
abbisognano.
E’ per questo che lo zucchero raffinato non essendo un cibo
completo (così come qualsiasi altra materia sintetica) non può essere un
portatore di salute per il nostro organismo. Sono i cosiddetti alimenti “puri”,
che proprio per questo sono nocivi. Quando invece mangiamo cereali, semi,
vegetali, legumi, frutta, noci, mandorle, noi stiamo introducendo nel nostro
organismo molte vitamine e minerali di cui abbiamo bisogno per digerire quello
stesso cibo. Questo principio è valido per qualsiasi alimento in cui le parti
sono state separate e ciò che rimane non è più un alimento integrale. Come il
seme del grano, pillole di vitamine, farina bianca, o sale bianco raffinato.
Guardiamo il sale raffinato che è un tipico esempio. Si tratta
praticamente di sodio e cloro, mentre il sale naturale/integrale è ricco di
molti altri minerali, incluso lo iodio e il magnesio. Questi due primi principi
- ecologia e economia della vita - si possono sintetizzare in un semplice
concetto:
“Alimentazione e
coltivazione naturale”. Che vuol dire:
“Nutrire noi stessi principalmente con cibo integrale, non trattato, coltivato
e cresciuto nella regione, restituendo al suolo tutti quei suoi prodotti che
noi non possiamo usare come alimenti. E’ questo che mantiene noi stessi e la
nostra terra (che sono una sola cosa) sani e integri”.
Allora, ecco per oggi i primi due principi, secondo Ahiara!
Settimana prossima proseguiamo con il terzo (Il Principio Unico Yin-Yang). A
presto.