lunedì 11 luglio 2016

APPUNTAMENTO N. 1: LA FINALITA’ DELLA MACROBIOTICA. OVVEROSIA, IL CIBO E’ PER LA VITA, NON SOLO PER IL PIACERE. (Prima Parte) di Bruno Sangiovanni

Ogni riunione/conferenza, diceva Renè, deve iniziare con una piccola canzone, un po’ di musica, una piccola festa…e si inizia cantando. Sì così, a volte si iniziava proprio cantando, con una piccola festa appunto. Avete mai visto iniziare una conferenza macrobiotica cantando insieme, facendo una piccola festa? Mai visto qualcosa del genere? Io l’ho visto solo a Cuisine et Santè. Ma vi assicuro che il “mood” per tutta la durata della conferenza, e anche dopo naturalmente, prendeva una piega ben diversa (nel senso del buono naturalmente). A conferma che la macrobiotica è per la gioia. Anzi, a conferma che la vera finalità della macrobiotica è proprio la gioia di vivere.



La gente che si avvicina e prosegue nella via macrobiotica è particolare, a volte eccezionale. Da quando intuiscono, nel profondo, che il cibo è per la vita e non solo per il piacere, tutte le volte che vogliono possono mangiare poco, o come si dice in gergo, più stretto. Addirittura possono vivere con poco, cioè “Vivere Parvo”. Che non a caso era uno degli insegnamenti fondamentali di Ohsawa. Vivendo con poco, si raggiunge infatti una condizione unica, una specie di stato di grazia che viene proprio dal riuscire ad evitare lo stato contrario, quello dell’iper-abbondanza con tutto il suo sovraccarico e inevitabile spreco. In questo modo, non arrivando mai (o quasi) a una super  soddisfazione, che succede? Succede che si mantiene vivo “l’appetito”.
Appetito non solo di cibo, ma di ogni cosa nella vita. Una vera molla propulsiva.

Cucinare è importante, riesce meglio se si procede, se si studia, se si sviluppa la pratica.
Ma la macrobiotica non è solo questo, è fatta per essere qualche cosa di più, molto di più. Se è compresa e riconosciuta nel suo principio Yin-Yang, ci sono molte più chances di proiettarsi nella immaginazione, nell’Infinito. Ciò non vuol dire che la macrobiotica cerca di negare o allontanarsi dalla percezione e vissuto del mondo materiale con i suoi piaceri, tra cui quello dei sensi che nelle tappe del Giudizio (le vediamo più avanti) si definisce proprio “Giudizio Sensoriale”. Al contrario,   sappiamo bene che questa è la priorità nella nostra società dell’abbondanza . Ma la macrobiotica va oltre questo, ricerca l’equilibrio, la comprensione e il rapporto con l’Universo e il suo Ordine. Ed è questa la differenza fondamentale tra la macrobiotica e qualsiasi altro metodo/sistema che interviene sull’alimentazione, che si occupa di regime alimentare.
La ricerca di questo equilibrio, della comprensione dell’Ordine dell’Universo, cresce attraverso lo sviluppo del Giudizio, progredendo attraverso le varie tappe. Progressione che, bisogna saperlo, avviene quasi sempre attraverso le crisi, da non rifiutare proprio perché mezzo per lo sviluppo.
La malattia del mondo di oggi è nella stessa filosofia della vita di oggi, perché l’ideale della nostra società è “approfittare delle cose”. Il che equivale a dire che non c’è vera consapevolezza di ciò che si sta facendo, e questo corrisponde a un livello di Giudizio basso, un sorta di deterioramento dell’intera umanità se ci pensiamo bene.

Proviamo allora a vedere come Ohsawa ha schematizzato i diversi livelli di Giudizio.  E’ veramente interessante conoscerli così come ce li ha proposti nelle sue 7 tappe perché possono diventare una specie di bussola guida, a cui rifarsi ogni tanto e vedere come procede il nostro cammino.



1.      Giudizio Meccanico
E’ il livello più basso. Purtroppo ancora oggi molto presente nella nostra società occidentale dell’iper-consumo-abbondanza. Gente che mangia senza neanche sapere cosa sta facendo. Si assumono cose senza alcun tipo di considerazione e Giudizio. Ci si riempie, e se si è fortunati, ci si libera.  Allo stesso modo, meccanicamente, si fanno tante altre cose. Normalmente è gente che cerca sicurezza nel sistema, si adatta a professioni ordinarie. Per l’illusione della sicurezza e protezione, si accettano le professioni più ordinarie diventando alla fine salariati, un po’ “schiavi”. In sostanza si tratta dello stadio, della tappa, in cui praticamente non abbiamo controllo su noi stessi e siamo soggetti, quasi obbligati, a pulsioni e istinti “primitivi”

2.      Giudizio Sensoriale
Seconda tappa, bassa. Qui è la ricerca del piacere, della soddisfazione sensoriale che comanda. Chi è nella seconda tappa normalmente è gente che nella vita vende il piacere, pasticcerie, gastronomie, ristoranti, gelaterie, ecc. Anche se poi la qualità può essere deteriorata dall’enormità di sostanze chimiche usate che neutralizzano il vero gusto naturale, per non parlare di peggio che può capitare. Oppure ancora con l’uso di grandi quantità di zucchero che ci fa abbandonare il gusto della vita, che invece è salato. Chi passa il tempo, spesso la vita stessa, nella ricerca continua del piacere, finisce irrimediabilmente nella malattia. E’ l’Ordine dell’Universo, l’attrazione degli opposti, quando un estremo arriva al suo culmine, il suo opposto si mette in movimento. Yin attira Yang, Yang attira Yin.
Certo siamo stati viziati nella educazione che ci ha portato qui e anche rovinato. Ma bisogna fare di tutto per fermarsi e sviluppare la consapevolezza e il Giudizio.

3.      Giudizio Sentimentale
Chi vende emozioni, chi si occupa di emozioni, cinema, moda, ristoranti di alto livello…anche
entrare in grande ristorante dove si serve un vino pregiato e ricercato è una emozione. E’ la ricerca del benessere sentimentale, la prospettiva è a livello emozionale, essere amati, essere soddisfatti a livello affettivo, ma tutte queste cose sono solo una forma di attaccamento. E’ anche quando si è attaccati ad alcuni alimenti in modo emozionale, lo zucchero, il vino, il caffè…”ah, senza caffè non ce la posso fare!” E’ educazione errata, è quello che Renè chiamava atavismo.
I giudizi più elevati, il settimo in particolare (il Giudizio Supremo) sono oscurati da questi primi tre stadi, sempre presenti e “pesanti”, che impediscono l’esplorazione e comprensione di quelli più elevati. In altre parole impediscono la conoscenza di un altro senso della vita, quello slegato dall’idea del possesso di qualche cosa.

(La seconda parte del "Giudizio" verrà pubblicata sabato 16 luglio)                                                                                               

3 commenti:

  1. l'ultimo capoverso del tuo scritto è quello che chiarisce meglio di ogni altro commento la situazione generale di oggi.
    la Macrobiotica è semplice per questo...e per questo preveggente ed efficace in tutti gli ambiti.
    e invece si inseguono...bei siti...belle ricette...belle consulenze...belle conferenze....belle sponsorizzazioni...ma dopo poco nessuno più "balla" avvinto e convinto da altro "bello".
    "Giustizia e Gratitudine" sono valori che hanno significato per pochi ..in genere....solo chi ha provato e "masticato" a lungo "miso e riso" in modo consapevole.
    il tuo impegno è lodevolissimo per questo....sono sicuro che presto la tua e vostra voce arriverà lontano.
    io ci sto mettendo del mio meglio per darvi una mano :)


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  2. Bellissimo il "piccolo" dettaglio che si iniziava sempre con una canzone...

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  3. Bernadete Barata de Morais25 luglio 2021 alle ore 22:52

    Olá! alguém sabe me informar das novidades do Restaurante Hotel da França que pertenceu a René ? estive lá fazem 5 anos, que liderava era Sr.Daniel, ex aluno de René

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