sabato 16 dicembre 2017

APPUNTAMENTO N. 59
RENE’ LEVY RACCONTA GEORGE OHSAWA
Di Bruno Sangiovanni

Approfitto di questo appuntamento per fare a tutti tantissimi auguri, di buon natale, buon anno…di tutto di più. E anche ringraziare tutti voi (non pochi devo dire) che entrate nel Blog “Wa” di Eleonora, leggete gli appuntamenti, e mi fate sentire che questo piccolo contributo alla macrobiotica ha un senso e una ragione. Grazie!!

Il racconto iniziato con l’appuntamento N. 57, prosegue. La parola ritorna a René che racconta Ohsawa:


Contemplare il Grandioso Ordine dell’Universo
Ogni individuo ha la sua propria facoltà di Giudizio Supremo nascosto sotto un cumulo di concezioni di vita che sono i mondi dei primi 6 livelli di giudizio (vedi appuntamento precedente, N. 58). A questi livelli, aspirazione, predilezione, amore, sono sempre limitati, effimeri; e sfociano immancabilmente nell’opposto delle soddisfazioni ricercate. Ma bisogna esplorare tutto, passare di giudizio in giudizio, e così che il passaggio si ingrandisce sempre di più.

All’ultima tappa, il 7° giudizio controlla e unifica i 6 inferiori. Il velo cade. “La vita è troppo piccola per non essere grande”, risponde Ohsawa. “Saltate. La facoltà del Giudizio Supremo può essere risvegliata al momento, in un istante, la macrobiotica accelera la velocità…” La fatalità non esiste!! “Contemplate il  Grandioso Ordine dell’Universo”.
    
Ieri sera alcune persone hanno trascinato Ohsawa al cinema, un film molto di moda dove c’erano: la bella, l’eroe, cazzotti e sparatorie. Ohsawa ha passato un momento piacevole, ha partecipato alla gioia generale. Ogni tanto quando un uomo trapassato dalle pallottole moriva, Ohsawa esprimeva ciò che sentiva con un “oh!!”, che restava disegnato a lungo sulle sue labbra. Uscendo, ha chiesto ai suoi allievi: “A quale tappa di giudizio appartiene questo film?”. Qualcuno risponde: giudizio sentimentale. Un altro dice giudizio sensoriale. Ohsawa dice: “giudizio meccanico”.  Ma allora, è davvero possibile che questi eroi siano dei bebè? Le nostre guerre sono dei western? La bomba H è nelle mani dei bebè?

Ohsawa pone la nostra civilizzazione, le sue comodità, la sua abbondanza, i suoi strumenti moderni, al 1°, 2° e 3° livello di giudizio, soprattutto al 2°. Al 4° e 5° colloca persone conosciute e ammirate, che ritroviamo in tutti i suoi scritti. Li conosce tutti, li ha letti tutti. Se invece siete al 7° giudizio incontrerete persone appassionanti. E’ il livello di giudizio di un primitivo che arriva da un piccolo paese che non è neanche scritto sul mappamondo e che Samuel Butler chiama “Erewhon”.

L’illuminazione senza droghe: le 7 Condizioni della Salute
Ohsawa annota le risposte dei suoi studenti, ma li lascia osservare da soli i loro progressi realizzati nella pratica della macrobiotica. E’ un gioco individuale e permanente. Ma quali sono i criteri della buona salute? Ohsawa li stabilisce in 7 condizioni, da conoscere bene. E che spiega con queste parole, qui sotto:

1 – NESSUNA STANCHEZZA (5 punti)
Non dovete mai sentirvi stanchi. Se prendete un raffreddore, questo vuol dire che la vostra costituzione è stata stanca per molto tempo. Anche se prendete un raffreddore ogni 10 anni, non è un buon segno, perché gli animali ne sono esenti, sempre, anche nei paesi freddi. E significa che la radice del vostro male è profonda. Se ogni tanto dite “E’ troppo difficile” oppure “E’ impossibile” oppure ancora “Non sono capace di fare questo o quello”, voi dimostrate il grado della vostra stanchezza, perché se siete davvero in buona salute dovete riuscire a sormontare le difficoltà una dopo l’altra, con tanto slancio quanto un cane che insegue un coniglio. Se non affrontate difficoltà sempre più importanti vuol dire che siete un disfattista. Bisogna avventurarsi nello sconosciuto e, più grande lo sconosciuto, più grande sarà il piacere e la soddisfazione. Un comportamento come questo è segno dell’assenza di stanchezza, la quale è la causa primaria di tutte le malattie. Voi potete guarire la stanchezza senza medicine se praticate correttamente il metodo macrobiotico del ringiovanimento e della longevità.
   
2 – BUON APPETITO (5 punti)
Se non potete prendere alcun alimento naturale con piacere e con la più grande gratitudine per il Creatore, vuol dire che non avete appetito. Se trovate appetitoso un semplice pezzo di pane o di riso integrale, vuol dire che avete un buon appetito e un stomaco buono. Un buon appetito è la salute stessa e include anche l’appetito sessuale. L’appetito sessuale e la soddisfazione gioiosa sono una delle condizioni essenziali della felicità. Se un uomo o una donna non hanno né appetito, né piacere sessuale, vuol dire che sono stranieri alla legge della vita, allo Yin e allo Yang. La violazione di questa legge per ignoranza, non può che condurre alla malattia e alle deficienza mentali. I puritani sono impotenti e di conseguenza odiano la sessualità, tutti coloro che sono inaspriti e scontenti interiormente non sono nel regno dei cieli.                                                                                                                     
3 - SONNO PROFONDO (5 punti)
Se parlate dormendo o se fate dei sogni, vuol dire che il vostro sonno non è buono. Al contrario se 4 o 6 ore di sonno vi soddisfano completamente, vuol dire che avete dormito bene. Se non riuscite ad addormentarvi tre o quattro minuti dopo aver posato la testa sul cuscino, in qualunque momento del giorno, in qualunque circostanza, vuol dire che il vostro spirito non è esente da paure. Se non potete svegliarvi all’ora che vi siete prefissati prima di addormentarvi, vuol dire che il vostro sonno è imperfetto.
     
4 - BUONA MEMORIA  (10 punti)
Se non dimenticate niente di ciò che vedete o sentite, vuol dire che avete una buona memoria. La capacità di ricordare, di fissare le cose, deve aumentare con l’età. Saremmo degli infelici se perdessimo il ricordo di coloro che ci hanno aiutato, e senza una buona memoria, in tanti campi e domini non saremmo altro che una macchina cibernetica. Senza una buona memoria non potremmo avere un buon giudizio sano, e riusciremmo solo a fallire.

5 - BUON UMORE (10 punti)
Liberatevi dalla collera! Un uomo in buona salute, vale a dire senza paura né malattia, è gioioso e cortese in ogni circostanza. Un tale uomo sarà tanto più felice e entusiasta quanto più le sue difficoltà aumentano. Il vostro comportamento, la vostra voce, la vostra condotta e persino le vostre critiche devono provocare la gratitudine di tutti i coloro che vi circondano. Ognuna delle vostre parole dovrà esprimere la vostra gioia e la vostra riconoscenza come il canto degli uccelli e il ronzio degli insetti del poema di Tagore. Le stelle, il sole, le montagne, i fiumi e i mari partecipano alla nostra natura, come è possibile vivere senza essere felici? Noi dovremmo esserlo come un bambino che riceve un regalo. Se non lo siamo, vuol dire che non siamo in buona salute. Un uomo che sta bene, non si arrabbia mai. Se non avete amici intimi, allora seguite il mio consiglio, prendete un cucchiaino di gomashio per neutralizzare l’acidità del sangue. Potete verificare questo esperimento sui vostri bimbi: smettete di dare loro dello zucchero, miele, cioccolato, ecc…che acidificano il sangue, e in una o due settimane un bimbo molto Yin diventerà Yang, vale a dire pieno di gioia. L’olio di sesamo nel gomashio ricopre il sale e impedisce la sete, il sale penetra nel sangue e distrugge l’acidità sanguigna. Non dimenticate che un eccesso di acidità è molto pericoloso.

6 - RAPIDITA’ DI GIUDIZIO E DI ESECUZIONE (10 punti)
Un uomo in buona salute deve avere la facoltà di pensare, di giudicare e agire con rapidità ed eleganza. La rapidità è l’espressione della libertà. Gli uomini che sono pronti, rapidi e precisi così come coloro che sono pronti a rispondere a qualunque appello o sfida, sono in buona salute. Si distinguono grazie alla loro facoltà di mettere ordine dappertutto, in ogni cosa nella loro vita. Prima di tutto dunque, dovete ristabilire la vostra salute in modo di guadagnare i primi 45 punti di queste prime 6 condizioni (sul totale di 100 che corrispondono al totale delle 7 condizioni della salute e della felicità).
E’ impossibile realizzare queste condizioni senza osservare il sistema macrobiotico che rappresenta l’essenza di una saggezza vecchia più di cinquemila anni, e che è semplice. Voi diventerete allora il creatore della vostra stessa vita e della vostra felicità. Voi potete così guarirvi non soltanto dalle sofferenze fisiche, ma anche dalle deficienze psichiche. Se voi conoscete un modo migliore indicatemelo e abbandonerò questa via verso la felicità che io seguo oramai da cinquant’anni…per adottare il vostro.

7 - LA GIUSTIZIA (55 punti)
La settima condizione della salute è la Giustizia. Se non si capisce questo, tutto ciò che si conosce della macrobiotica non riesce ad arrivare al suo scopo ultimo. C’è soltanto una persona su diecimila, o centomila, o un milione, che capisce la Giustizia. Ecco perché le disgrazie sono così diffuse. Colui che è malato, o infelice, è un bugiardo che non ha la volontà di vivere la Giustizia sino in fondo. Lo stesso Benjamin Franklin, persino Ghandi non conoscevano la Giustizia!! La Giustizia di cui io parlo è semplice. E’ un altro nome dell’Ordine dell’Universo. Ecco perché colui che vive affidandosi alla Giustizia acquista la felicità eterna e la libertà infinita. La si utilizza per guarire la malattia? E’ facile come schiacciare una cimice con il martello! Chi comprende l’Ordine dell’Universo, lo assimila, lo fa suo, e si allena, non ha alcun bisogno di impegnarsi in qualsivoglia studio. La legge è al di fuori del problema. In estremo oriente la parola “bontoki itu” significa: “tutte le leggi si unificano nell’uno”. E’ una parola che non esiste in Occidente.

La vera volontà è l’aspirazione irresistibile e il giusto comportamento per scoprire la legge della vita, l’origine, il meccanismo, la struttura e la finalità della Giustizia. Se è questo a spingervi ad agire, allora potrete guarire da tutte le vostre malattie.

Il comportamento di chi raggiunge la settima condizione della salute, si può descrivere come segue:
Non mentire mai per proteggere se stessi
- Essere esatto
- Cercare le difficoltà, combatterle, risolverle, con le proprie forze
- Essere felici e distribuire questa felicità al mondo intero
- Non avere dubbi. Trasmutare l’infelicità in felicità

“L’unico allenamento per ottenere i punti citati sopra è praticare e osservare la macrobiotica.
E comunque, non si può spiegare la giustizia senza scrivere un grande libro, come lo sarebbe per la salute o la libertà. Mi limiterò quindi a dire solo questo: Ogni cosa in questo mondo è invenzione o illusione. Non c’è nulla di vero, salvo amare il Principio Unico e la macrobiotica di una amore impossibile da fermare. Voler diventare una persona che persuade tutti di questo, altrimenti è impossibile diventare felici.”

Quanti punti avete totalizzato? Interroga Ohsawa. E poi dice: Se avete totalizzato un punteggio basso, o addirittura zero punti, non preoccupatevi. Perché questo vuol dire che siete onesti con voi stessi, e che dunque potrete migliorare tantissimo.



venerdì 8 dicembre 2017

APPUNTAMENTO N. 58
RENE’ LEVY RACCONTA GEORGE OHSAWA
Di Bruno Sangiovanni

Eccoci qui con questo nuovo appuntamento, il numero 58…ne abbiamo fatta di strada!
Riprendiamo e proseguiamo con il tema iniziato con il 57, e che proseguiremo per un po’ di puntate. Per chi non avesse visto il 57, si tratta di René Lévy che racconta Ohsawa in un piccolo documento da lui (René) scritto parecchi anni fa e distribuito agli ospiti di Cuisine et Santè. Dubito che oggi sia ancora reperibile. Per chi volesse leggere una introduzione a questa cosa, rimandiamo all’appuntamento N. 57- Proseguiamo ora con questa ricostruzione e con questo adattamento che vi passo. René riprende:

La Spirale della Creazione
Al mattino, come spesso succede, Ohsawa interroga il suo pubblico: “Quali sono le buone notizie di oggi?”. Aspetta, alcune persone dichiarano di essere molto felici e di sentirsi molto bene, ma non è ancora il paradiso terrestre. Allora Ohsawa dà la chiave, l’essenziale da ritenere dei trecento libri che ha pubblicato in giapponese, dei suoi venti libri in lingua francese, inglese, tedesca, dei tre mensili che compone da 40 anni, dei migliaia di incontri come questo dove si prodiga instancabilmente. Che è la “Costituzione dell’Ordine dell’Universo”.

L’ORDINE DELL’UNIVERSO (Costituzione del regno dei 7 cieli)

7° CIELO:  Universo Infinito o Espansione Infinita - “prima fase dell’attività”
6° CIELO:  Polarizzazione – 2 Poli, Yin e Yang – Yin dilata, Yang costringe
5° CIELOEnergia – Spazio/Tempo, Freddo/Caldo, Tenebre/Luce, Elettric. +/-
4° CIELO:  Preatomico – Elettrone, Protone, Particelle elementari (Yin-Yang)
3° CIELO:  Elementi – Atomi, Pianeti, Stelle (miliardi di galassie, sistemi solari)
2° CIELO:  Vegetali – Prima manifestazione di Vita Organica
1° CIELO:  Animali – Vita Organica

Ohsawa prende il suo gessetto, davanti alla lavagna il suo braccio gira, si arrotola, cancella e riscrive, il piccolo gruppo di occidentali contempla la spirale logaritmica dell’Ordine dell’Universo Infinito.


La vita è questo movimento. Dalla periferia verso il centro, dal vuoto verso il pieno, dall’insondabile al ponderabile, dall’invisibile al visibile, la continuità è totale. Attenzione la vita circola in questo schema e la sua velocità è infinita, la creazione è sempre in moto, onnisciente, onnipotente, onnipresente. Al centro, al punto terminale del viaggio, in questo punto, il più concentrato, appare la forma dell’uomo. Dietro di lui c’è la sua lunga storia, senza inizio e senza fine, Ohsawa descrive le 7 tappe alla luce di Yin e Yang e della cosmologia molto antica dell’Estremo Oriente, ma si sforzerà di formularla nel vocabolario del ventesimo secolo.

Dalla sorgente unica, 7° Cielo, Espansione Infinita, appaiono Yin e Yang, le due braccia dell’Uno, che governeranno fino al centro, si attirano, si combinano, si respingono…Queste due forze sono l’origine del magnetismo. E’ utile ricordare che la spirale è logaritmica e che nell’infinito senza limiti questo 6° Cielo è predominante. Dalla loro interazione nasce l’energia (Yang) gigantesca.

Le prime risultanti di questa energia sono l’Universo di particelle elementari (inspiegabili per i nostri strumenti tecnici), divise in due categorie Yin e Yang, ogni cosa si accoppia, come l’uomo e la donna. I fisici le chiamano fotone, neutrino e antineutrino, positrone, elettrone. All’estremità la scienza chiamerà questi punti senza volume: “delle singolarità matematiche ossessionano lo spazio”. Ohsawa chiama questo il 4° cielo, il Pre-Atomico (Yin). Poi vengono i loro aggregati, la spirale diventa sempre più centripeta, così la concentrazione. E’ questo il mondo dell’atomo, dei cento elementi, del loro raggruppamento molecolare fino a miliardi di miliardi di galassie di cui il nostro minuscolo sistema solare e il nostro pianeta terra fa parte, il 3° cielo (Yang). La vita inorganica si è compiuta e da questa appare il mondo dei vegetali, 2° cielo, tappa Yin (il mondo verde della clorofilla). Da qui si arriva al primo e ultimo cielo, il mondo animale (rosso emoglobina Yang), sino all’aspirazione primordiale e la forma ultima, l’uomo.

Alla fine del viaggio realizziamo che abbiamo sondato noi stessi, che siamo questa memoria infinita e che quando la scienza seziona la materia, si inclina sul passato. Su questa scena visibile del mondo, noi siamo venuti a trascorrere del tempo. E’ ovvio che per essere felici noi dobbiamo conoscere le regole del gioco, vale a dire i sette principi dinamici che governano il mondo. Sono la logica Universale che corregge la logica Formale. Sono le sette leggi dell’Ordine dell’Universo.

1. Tutto ciò che ha un inizio ha una fine
2. Tutto ciò che ha un fronte ha un retro
3. Non c’è niente di identico
4. Più grande è il fronte, più grande è il retro
5. Ogni antagonismo è complementare
6. Yin e Yang classificano ogni polarizzazione (antagon./complem.)
7. Yin e Yang sono le braccia dell’Uno Infinito

Ohsawa posa il gessetto, il sole brilla, l’atmosfera è di raccoglimento – “ce l’ho fatta”, si domanda? Poi verifica facendo domande.

Le mille e una domanda di Ohsawa
Ai nostri tempi i maestri spirituali rispondono alla confusione dell’uomo moderno, disintegrando la falsa realtà alla quale si attaccano. Ohsawa stimola i suoi allievi facendo delle domande, la loro risposta immediata o scritta (a volte brevi poesie) dimostra la loro comprensione, eccone alcune:
Attraverso quale occhio voi vedete, e perché?
Perché il mare è salato?
Perché la notte è nera?
Perché i Bantù uccidono i bambini che nascono/escono con i piedi?
Perché Yin attira Yang?
Come si sono formati i grandi continenti?
Che cos’è il vuoto?
Che cos’è la felicità?
Dateci le sette tappe della felicità?
Cosa ne pensate della materia?
E’ vuota?
Se fosse così, allora anche voi sareste vuoti?
Chi siete?
Perché gli alveoli delle api sono esagonali?
Quello che sembra più leggero, non è in fondo più leggero?
Qual è la causa ultima dell’omosessualità?
Che cos’è la memoria?
Perché ci sono così tanti bassi giudizi in questo mondo?

Il giudizio supremo è in voi
Il gruppo del giudizio velato è composto da gente molto diversa. Sono una miniatura che rappresenta la società, dall’hippy all’uomo di affari, dal poeta al medico, dal tecnico alla casalinga. Uomini e donne, giovani e anziani, riuniti in questo nuovo mattino, sono come dei collegiali ansiosi dopo un esame. Molti hanno scritto le loro risposte, le hanno rese e sanno che Ohsawa ha visto il loro livello di giudizio, si sentono nudi.
    
Come ogni notte, la luce nella camera di Ohsawa ha brillato fino all’alba. Da quasi una cinquantina di anni quest’uomo dorme due ore, quattro al massimo, dovunque. “Avrete tempo di dormire dopo morti”. Una corrispondenza enorme e sempre urgente, S.O.S. al mondo intero. Egli veglia, riceve fraternamente chiunque, a qualunque ora.

Legge molti libri e riviste, redige un mucchio di articoli. Esaminare le loro risposte, decifrare le scritture illeggibili, maleducate, gli richiede un grande sforzo. Nota e annota in poche parole, è un dialogo intimo, come quello con un padre.

“Buongiorno!...Quali buone notizie?”. Alcune voci dicono del cambiamento che sta avvenendo in loro, la loro gioia, la loro salute ritrovata grazie alla macrobiotica, dei piccoli satori…Anche lui ha molte buone notizie, lettere di gioia, di riconoscenza, delle guarigioni, a Huè sotto le bombe, a Parigi, a Rio, a New York un uomo d’affari di 90 e passa kg. ne ha persi 37 in sei mesi di macrobiotica, è ringiovanito dio vent’anni e sta scrivendo tra l’altro un libro al popolo americano, un lungo grido di allarme “You Are All Sanpaku”.

Osawa restituisce le risposte, i fogli ritornano ai loro autori e circolano di mano in mano. Ci sono molti buoni voti. Sensei Ohsawa è molto contento, è stato capito, il giudizio si svela. Ride, tutti ridono con lui. “Siete tutti molto Yang questa mattina!!!”. Alcuni hanno brutti voti, i fogli passano in silenzio, il loro giudizio è ancora basso. A questo gioco si constata che: “il primo diventa ultimo e l’ultimo diventa primo”.Ohsawa indica sulla lavagna il percorso del nostro giudizio. E’ una piramide di sette piani che ingloba tutti gli uomini senza distinzioni di razza, di confessione, di rango, ecc…Dal neonato che risponde senza sosta alle sue eccitazioni fisiche e di cui le inflessione sono puramente meccaniche, fino all’uomo che al 7° livello realizza la Libertà Infinita, la Giustizia Assoluta, la Felicità Eterna…uno sviluppo del giudizio che è una maturazione naturale.

A quale tappa appartiene il vostro giudizio?

7° Supremo – Satori, Amore Universale, Qualsiasi cibo con gioia
6° Ideologico – Filosofia, Religione, Amore spirituale, Dietetica - Pensatore
5° Sociale – Economia, Amore sociale, Cibo conformista - Organizzatore
4° Intellettuale – Scienza e Arte, Amore scientifico, Cibo secondo nutrizionisti – Tecnico
3° Sentimentale – Letteratura e Teatro, Amore psicologico, Buongustaio – Vende Emozioni
2° Sensoriale – Ginnastica, Danza, Amore fisico, Goloso – Vende piaceri
1° Meccanico – Amore istintivo, sessuale, Cibo per fame e sete, Vende la sua vita

Buona lettura, e sempre grazie René!



domenica 26 novembre 2017

APPUNTAMENTO N. 57 (e a seguire per un po’)
GEORGE OHSAWA, DALLE PAROLE DI RENE’ LEVY
Di Bruno Sangiovanni
      
René Levy (chi lo ha conosciuto sa quello che dico) non ha mai voluto scrivere e pubblicare testi sulla macrobiotica, nonostante mille volte gli è stato chiesto di farlo. Il motivo e la spiegazione era sistematicamente sempre la stessa: “tutto è già stato scritto”, diceva. Si riferiva naturalmente ai libri e alle pubblicazioni di Ohsawa, e metteva in chiaro che tutto quello che c’è da conoscere lì si trova…a che prò dunque scrivere altro?

E così, coerentemente a questa sua posizione, ha sempre fatto. Non esistono libri e testi di Renè sulla macrobiotica. Una volta sola, almeno a quanto mi risulta, ha scritto qualche pagina raccontando di Ohsawa, della sua vita, dei suoi principi, del suo insegnamento, di cui René è stato testimone diretto per tanti anni. E’ un piccolo documento, fotocopiato, che anni fa si trovava a Cuisine et Santè, non so nemmeno se è ancora disponibile oggi, forse non più.

René lo intitolava “La vita, la teoria e le tecniche di George Ohsawa, il maestro dello Zen Macrobiotico”. Questo piccolo e raro documento, contiene cose interessanti, soprattutto perché è scritto direttamente da René. E’ René infatti che parla e racconta del suo maestro George Ohsawa. Provo a estrarne alcune parti e riproporle qui. Facendo con questo alcuni prossimi appuntamenti che ci porteranno verso la fine dell’anno. Proviamo allora, cominciamo da qui sotto. Poi vedremo più avanti.

(tratto dalla copertina originale)
Introduzione
Queste poche pagine in cui ho tentato di raggruppare gli elementi dell’insegnamento di Sensei Ohsawa sono fortemente incomplete. Il lettore, spero non serberà rancore se lo rimando alle opere, se desidera avere, un’immagine più completa di questo personaggio fuoriserie, e un’idea più precisa del metodo macrobiotico soprattutto per quanto riguarda la scelta Yin e Yang degli alimenti. Non di meno, coloro che vogliono giocare alla trasmutazione di se stessi, allenarsi allo Yin e Yang, vincere i punti delle 7 condizioni della salute, attaccarsi alle 1.000 e una domanda di Ohsawa, possono cominciare. Le loro risposte, le loro critiche saranno benvenute. (Firmato…René Lévy)                                  
Il nuovo Ippocrate
Il grande uccello è partito ieri dal Giappone, scende in larghe volute dal cielo e posa l’uomo che porta a un pugno di occidentali un regalo, una prova: “la gioia di vivere”.
Attenzione! Anche se non sembra, quest’uomo è un primitivo. L’ultimo. Il suo riso è franco e sonoro. Saluta fraternamente, guarda come se li leggesse, i suoi studenti riuniti e a loro parla. Lo studio è cominciato, ha poca importanza il luogo, una stanza qui o là, una spiaggia lontana, ciascuno accorre e tende l’orecchio. Settant’anni passati, è giovane, delicato nella sua espressione, fine, all’erta, emana in lui una calma che contiene qualche cosa di selvatico e indulgente, allo stesso tempo Ohsawa è un giapponese.

Nelle isole del Sol Levante, dove ci si meraviglia tanto del silenzio quanto del rumore, del visibile e dell’invisibile, la gente ha la percezione di questa forza tranquilla. La chiamano “Hara”, la maturano e la risentono come una “Coscienza Fisica”, di cui il focolare è il ventre. Il “Kiai” di qualche grande e imminente maestro di arti marziali, grido che può paralizzare un aggressore in pieno slancio o richiamare alla vita, ne è una manifestazione spettacolare, incomunicabile con le parole. Ma è una parentesi, giacché quest’uomo dissiperà i misteri e libererà dalle superstizioni nuove e antiche.

Ohsawa racconta, la sua voce dal timbro grave e profondo, pesante di meraviglia e di gioia ridente, interroga, rischiara e riesuma in pieno giorno una grande e antica magia: Il Principio Unico della Filosofia dell’Estremo Oriente, chiamata anche il Tappeto Magico, la Lampada di Aladino, Apriti Sesamo! Racconta, e in questo clima rilassato, tutti bruscamente scoprono con stupefazione di essere malati gravemente: “è il giudizio velato”.

Giustamente, la specialità di Ohsawa è infatti: “svelare il giudizio”. Ha dedicato la sua esistenza a quest’avventura che corre da millenni dall’Est all’Ovest. Il suo metodo è lo studio di questo Principio Unico: l’Ordine dell’Universo Yin e Yang. La sua applicazione pratica è la macrobiotica, dal greco Macro (grande) e Bios (vita): nutrirsi essenzialmente di cereali non raffinati (integrali) dal 70 al 100 per cento, e in più del sale marino.

Una scelta di Yin e Yang e di ciò che l’accompagnano porta ad un arte culinaria particolarmente raffinata. Consumare esclusivamente 100% cereali integrali (più spesso possibile di riso) si chiama fare la N.7. Aggiunta allo studio della macrobiotica, ristabilisce i malesseri più gravi. I risultati sulla salute sono scintillanti, a tal punto che un medico francese. Il Dott. Ropars esclamerà: “il suo insegnamento è a questo punto così rivoluzionario che si potrà certamente dire tra qualche anno, parlando della medicina contemporanea “Prima e dopo Ohsawa” come si dice abitualmente per la storia “Prima e dopo C”.

Agli scettici, Ohsawa raccomanda una prova di dieci giorni di numero 7. E dimostra che la macrobiotica è la base dimenticata e veramente nuova della Pace Individuale e Mondiale. Un consiglio e una raccomandazione, un unico comandamento, “Masticate”. Egli osserva: la teoria senza la pratica è inutile, la pratica senza la teoria è pericolosa.

L’altro lato delle cose
Questo Maestro che alcuni chiamano Professore o Dottore, altri con umiltà “Sensei Ohsawa”, si esprime con semplicità, il suo verbo è vigoroso, la sua convinzione prodigiosa. L’ardore con cui evoca la Libertà Infinita, la Giustizia Assoluta e la Felicità Eterna si mischia curiosamente alla dimostrazione precisa che fa dell’origine della materia, la critica delle leggi stabilite da Newton: “La gravitazione universale non esiste. L’attrazione terrestre è semplicemente l’effetto dell’espansione infinita che ricopre e spinge tutto”.Così ogni cosa è spinta verso la superficie della terra. Quella che Newton credeva essere una attrazione tra i pianeti e il sole, è semplicemente il movimento uniforme dei pianeti sull’orbita di una spirale logaritmica in direzione del sole che è il centro e la fine di questa spirale (la confusione è nata dall’egocentrismo dell’uomo). In altre parole, in un tempo incalcolabile, la posizione della terra nel sistema solare, sarà quella di Venere, Mercurio sarà arroventato nel sole. Lo stesso fenomeno è dell’elettrone in direzione del protone. D’altra parte, l’espansione infinita provoca l’allontanamento delle galassie spinte all’infinito.

Raggiungendo i Lavori del Prof. Kervran, Ohsawa considera gli elementi della trasmutazione gli uni negli altri. Yin e Yang, il Diritto e il Rovescio, l’Est e l’Ovest. Ci sono due lati in ogni cosa, il davanti e il dietro. Ci sono due modi di vedere? Ohsawa ha un solo modo di vedere, ma è doppio, ne contiene due. Potrebbe chiamarsi “Monismo Polarizzabile”. La perfezione della Lampada di Aladino, gli Occhiali Magici, Yin e Yang, è un gioco. Quando Ohsawa si esprime non dice due frasi senza pronunciare Yin e Yang, guarda e vede Yin e Yang, giudica secondo Yin e Yang. Se consiglia è sempre Yin e Yang.

Storicamente la nascita di Yin e Yang si situa all’incirca 6.000 anni fa, al momento in cui l’imperatore leggendario Fou-Hi, capo filosofico di un popolo nomade primitivo, si installa in Cina centrale. Fou-Hi cerca la causa ultima dei fenomeni visibili e invisibili, e la loro finalità, sintetizza le conoscenze accumulate da tempi remoti. Circondato dai suoi ricercatori, analizza, medita e arriva al “clic” intuitivo che gli svela la causa ultima e unificatrice dei fenomeni visibili e invisibili e, appunto, la loro finalità. E’ la polarizzazione dell’Universo in due forze antagoniste e complementari che designa Yin e Yang e di cui il gioco: attrazione, combinazione, interazione, mutazione, opposizione, alternanza, cambiamento, ecc…generano in una complessità crescente, l’Universo Intero.

Dopo un regno ideale e il suo insegnamento pubblico dell’ottano (le otto combinazioni essenziali di Yin e Yang con i tre bastoni del logos), Fou-Hi si mischia e si fonde nell’unità riconosciuta. Lascia una civilizzazione in piena fioritura. Tutta la filosofia e la scienza cinese dipendono dal segreto di questo filosofo, questa cosmologia condurrà agli I-King, libro delle mutazioni.

Con Ohsawa, i suoi studenti scoprono che tutti possono distinguere Yin e Yang e i bambini meglio di chiunque altro, in meno di un’ora partendo da qualche esempio, nelle forme e nei colori, la composizione, i sapori, i comportamenti…li possono applicare immediatamente alla vita quotidiana. Poi questa percezione si affina e diventa sempre più sottile; Yin e Yang sono, nel tessuto dell’Universo, un po’ come il movimento dei due ferri a maglia, sono al lavoro, sempre. Il primo passo potrebbe essere quello di guardarsi allo specchio e osservare i due lati nel nostro viso, destra e sinistra. All’esterno, l’alternanza del giorno e della notte, dell’estate e dell’inverno, dell’uomo e della donna. Vedere il mondo nella sua differenziazione, le sue opposizioni apparenti sino a percepire la sua pulsazione a tutti i livelli.

Per Ohsawa, la polarizzazione è una cosa palpabile, vivente e si eleva sino alla coscienza assoluta (Satori nello Zen, Gioia di Vivere nella Macrobiotica). Yin e Yang sono a volte compresi come dei contrari in opposizione, bene e male, buono e cattivo. Ma questo è un dualismo fondamentale e giudizio velato. Tutto ciò che è in opposizione è in realtà complementare. Si dice di una cosa che è Yang quando le sue caratteristiche centripete sono predominanti in rapporto a quelle centrifughe Yin. E inversamente una cosa è Yin quando in lei la forza centrifuga prevale su quella centripeta.


Un paese tropicale (caldo-Yang) produce una vegetazione lussuriosa, odorosa, con frutti ricchi di liquidi, potassio e vitamine (Yin). Al contrario, in altitudine (Yin) o in stagione fredda (Yin) la vegetazione e le piante sono basse, crescono più lentamente, sono più ricche di sodio (Yang). Questi due esempi illustrano uno dei teoremi del Principio Unico che mostrano il funzionamento del mondo della relatività:
                                     
Yin e Yang entrano in gioco quando l’espansione infinita si manifesta al punto di biforcazione
Yin e Yang sono prodotti continuamente dall’espansione trascendente
Yin è centrifuga, Yang è centripeta – Yin e Yang producono l’energia
Yin attira Yang, Yang attira Yin
Yin e Yang combinati in proporzioni variabili producono tutti i fenomeni
Tutti i fenomeni sono effimeri, costantemente mutevoli nelle componenti Yin e Yang
Niente è totalmente Yin o totalmente Yang
Niente è neutro, Yin o Yang è in eccesso in ogni caso
Yin respinge Yin e Yang respinge Yang
Con il tempo e lo spazio, Yin produce Yang e Yang produce Yin
Ogni corpo fisico è Yang al suo centro e Yin in superficie


Ecco qui allora una prima piccola parte di questo scritto di René. Proverò a trasferirvi anche le altre parti, adattandole a questi nostri appuntamenti. Buona lettura, alla prossima. E inevitabilmente, ancora una volta… grazie René. 

lunedì 13 novembre 2017

APPUNTAMENTO N. 56
IL DESTINO DELL’UOMO E’ NEL SUO SANGUE
Di Bruno Sangiovanni

E’ così, proprio così, mi fido di René: In questa vita il destino dell’uomo è nel suo sangue. Significa che il nostro destino è biologico-fisiologico, perché nel bene o nel male tutto ciò che ci accade dipende proprio dallo stato di questa nostra condizione.

E’ la condizione biologica-fisiologica infatti che influenza le scelte che determineranno l’intero andamento della vita, e del nostro destino. Ma lo stato di questa condizione da cosa dipende? Dalla qualità degli organi, delle cellule, dei fluidi, ecc., che a loro volta dipendono da cosa? Direttamente dalla qualità del sangue, ciò che porta la vita ovunque nel nostro corpo. Ecco perché il destino dell’uomo dipende dal suo sangue, ecco perché è: letteralmente nel suo sangue!

La macrobiotica non solo chiarisce il ruolo del sangue e lo rende comprensibile, fornisce anche lo strumento per diventare protagonisti del proprio destino. Come? Andando all’origine naturalmente! Intervenendo direttamente sulla qualità di quello stesso sangue.

In questo gioco di domanda-risposta, arriviamo così all’ultima. Quella che più ci interessa, che è: da dove viene il sangue? cosa ne determina la sua qualità, il suo ordine o disordine? La macrobiotica non ha dubbi su questa risposta:

a) il sangue è la trasformazione del cibo di cui ci nutriamo, b) la sua qualità dipende dalla qualità del cibo che scegliamo, da come lo combiniamo, e da come lo assumiamo. Punto.

Se la base della nostra alimentazione è fatta di cereali integrali, con un uso appropriato del sale marino, di verdure e un po’ di legumi, del miso e tamari, senza eccedere nei liquidi, questo farà sì che i sovraccarichi, (liquidi, scorie, tossine) verranno eliminati, e vi sentirete in una condizione quasi perfetta. E il destino potrà tornare nelle vostre mani.

Detto ciò, è bene precisare. Non è che questo significa che la nostra dieta deve essere per forza così semplice-semplice per il resto della vita, perché non è questa la macrobiotica. Non è così! Ciò che conta è sapere che bastano pochi giorni di questo regime, diciamo almeno dieci, per avere una sensazione precisa e rivelatrice. La sensazione “fisica” di cosa significa sentirsi bene, che ci accompagnerà per il resto della vita e a cui potremo tornare ogni volta che ne sentiremo il bisogno. Con l’alimentazione macrobiotica, più o meno stretta, a seconda delle necessità.

Il riflesso macrobiotico è cambiare, tornando all’essenziale
Quando si è provata e risentita una volta questa sensazione fisica, dice René, non la si può più dimenticare, e nella vita non c’è più bisogno di cercare tanto altro. Ogni volta che ne abbiamo bisogno, ritornare al regime stretto di cereali integrali, questo è il riflesso naturale che si ha praticando la macrobiotica. Se quando stiamo poco bene, invece non abbiamo questo riflesso, vuol dire che non abbiamo capito abbastanza della macrobiotica.

Bisogna essere capaci di prendere l’essenziale dal cibo, e basarsi sui cereali integrali come piatto principale di sostegno. Le parole da sole non possono assolvere allo scopo, bisogna provare. Per esempio, quando qualche cosa non va o magari vi sentite poco bene, oppure non siete contenti, o ancora avete un conflitto con un’altra persona, se fate due, tre giorni, di 100% cereali, il conflitto si dissolve. Perché? Risponde René. E’ il lavoro che fate su di voi, è il vostro cambiamento che può cambiare l’altro. Mentre il mondo di oggi funziona tutto all’opposto. Pretendiamo cioè che l’altro cambi senza fare alcun lavoro su noi stessi.
                        
La macrobiotica è questo, è il mezzo più diretto, più semplice e quotidiano per cambiare, ed è alla nostra portata. Cambiando il cibo, il bere, masticando e modificando il ritmo di assorbimento, noi cambiamo profondamente noi stessi. Difficile da credere? Capisco! Avete però una possibilità, provarlo su voi stessi o osservarlo su altri, direttamente! Sapete come, non voglio ripetere, giusto?

René: Fin che non utilizzate la macrobiotica per realizzare la vostra vita, non vale niente. Fare macrobiotica vuol dire sperimentare la masticazione, la quantità, la ripartizione durante il giorno, il controllo dei liquidi, e altro ancora. Se non fate questo non state facendo macrobiotica. Il resto è solo proiettare continuamente la propria vecchia immagine, non cambiare e non modificare veramente nulla. E un giorno questo diventerà la vostra malattia, che non è solo vostra, ma anche quella degli altri, perché ognuno di noi (volente o nolente) è sempre un modello per gli altri. Mamma mia, mamma mia, meditare…

La macrobiotica permette di avere le risorse e la disponibilità fisica per affrontare la vita, nel bene e nel male, e anche di decondizionarsi da preconcetti e stereotipi. L’attività, cioè il nostro corpo con il suo movimento, sono l’espressione e il riflesso lampante dell’Ordine dell’Universo dove tutto è Yin-Yang, dove tutto è sollecitazione e reazione. Nell’organismo la risposta ad una determinata sollecitazione è sempre buona, è sempre giusta, perché? Perché la risposta del corpo è sempre vitale, per la vita. Ma se si sovraccarica, se si eccede, questa capacità di reazione si perde e con lei ogni forma di equilibrio e ordine.

Ancora René, che declina Ohsawa: Se nella vita non incontrate grandi difficoltà, in quella vita non avete merito. La grande scuola è la fame, la sete, il freddo, il sonno. Imparare a conoscere la vera necessità, vivere parvo, come quando si pratica il regime stretto. La comprensione e la coscienza si sviluppa solo se si sperimenta che cos’è veramente necessario e sufficiente, e si elimina il superfluo. Per superare una malattia occorre il cammino inverso di quello che va verso la ricchezza, bisogna andare verso la povertà.

E per iniziarlo questo cammino?
Come si fa? In giro si trovano tante cose, corsi di cucina, istruttori, centri, non poco. Però le cose si possono complicare, e se si complica troppo ci si può perdere in una quantità di dettagli che alla fine diventano una barriera alla sperimentazione e alla possibilità di avvicinarsi nella semplicità. Non dimenticate che la mancanza di semplicità è sempre segno di inquietudine (Copyright René Lévy).

Chi è veramente interessato deve trovare qualcuno con esperienza con cui iniziare l’avventura. Ci sono diverse soluzioni, bisogna cercare, sperimentare, e poi scegliere quella che più si sente coerente e vicina. La mia raccomandazione personale la conoscete: Cuisine et Santé! Perché in nessun altro luogo potrete sperimentare su voi stessi effetti e sensazioni del cibo che preparate e cucinate con gli altri. Poi il resto seguirà del tutto spontaneamente. Le altre ragioni di questa raccomandazione la trovate nelle pagine di questo libro. Se poi volete avere dettagli, andate all’appendice dove trovate altre informazioni su Cuisine et Santé che possono servire. 

Rimanendo invece a casa nostra, le organizzazioni che conosco personalmente, più strutturate e presenti da tempo sono due. Molto diverse per la loro natura organizzativa, ma comunque le più riconosciute.

La prima. Diffusa sul territorio nazionale, è la rete UPM (Un Punto Macrobiotico) di Mario Pianesi. Oltre un centinaio di punti, per la maggior parte ristoranti, tutti che vendono una ampia gamma di prodotti per la macrobiotica, e anche non. Al “Punto” trovate sempre una buona cucina macrobiotica e prodotti di primissima qualità marchio “La Salvia”. Più diverse proposte di attività per chi desidera partecipare (il Punto di Milano è a Segrate).

La seconda. E’ il centro La Sana Gola, di Martin Halsey, a Milano. Che da tanti anni propone una sua cucina naturale che prende spunto e si rifà alla piattaforma macrobiotica (Micho Kushi).  E che, in particolare, presenta un completo e molto ben strutturato programma di corsi vari e diversi. E anche di altre attività. La cucina della Sana Gola si può provare presso il ristorante del centro tutti i giorni a pranzo.

Per quanto riguarda invece più specificamente il cibo, il cosa mangiare, la prossima puntata sarà dedicata a quello che Ohsawa chiamava “Le mie direttive alimentari”. Un semplice decalogo che contiene tutto ciò che c’è da sapere in materia, niente di più, niente di meno. Fermo restando che, pur con le direttive originali in mano, rimane sempre il problema dei primi esperimenti, del come fare all’inizio (vedere la raccomandazione sopra).
  
A proposito di cibo, riflettevo sulla ristorazione, essendo giusto di ritorno da una sera in ristorante. Sembra che dietro ci sia un disegno prestabilito, pensateci bene. Tutto il sistema della ristorazione sembra costruito apposta per far bere la gente. René conosceva bene questa cosa: Il cibo è così ricco, così concentrato e saporito, che asseta letteralmente, e ci rende dipendenti dal bere, dal vino, birra, alcool, e anche dal dolce, dai gelati, ecc. Spesso un vero problema di dipendenza senza che noi ce ne rendiamo conto. Il più grande problema tra i giovani oggi sono proprio le dipendenze, che alla fine si traducono in un indebolimento cellulare, organico, che poi in età avanzata presenta il conto. Come con l’Alzheimer, che è proprio una forma di denaturazione delle cellule cerebrali.

La macrobiotica può venire in soccorso?
Certo che può! Attraverso una nuova alimentazione noi possiamo generare sangue nuovo, e con questo produrre cellule nuove. E anche l’Alzheimer potrebbe rallentare, o arrestarsi, e in alcuni casi magari anche regredire. Gli alimenti che possono contribuire all’indebolimento cellulare sono quelli più Yin. Il miele per fare un esempio è molto Yin è può creare problemi anche alla memoria. Il miele è come un profumo, estremamente Yin, accentua l’attività centrifuga, disperde e inibisce. Con qualsiasi tipo di dipendenza da droghe, gli uomini diventano Yin.

Anche i grassi alimentari sono Yin e anche questi possono creare problemi. Non tanto e non solo perché fanno ingrassare, ma per altri motivi. Come dice René infatti: Più si mangiano grassi più c’è la possibilità che questi si possano depositare in regioni del corpo dove ristagnano, e irrancidiscono. Cosa che può avvenire soprattutto nei climi caldi. Nel freddo è diverso perché il grasso anziché depositarsi all’interno va in periferia per proteggere, per impedire al freddo di penetrare. 

Facendo invece un regime a base di cereali completi, più o meno stretto, non solo si introduce un carburante pulito a combustione lenta, ma si mangia anche più Yang (un buon Yang) rispetto a prima. E il cibo più Yang, con la sua capacità contraente, può cambiare molte cose, persino la produzione ormonale. Per esempio può cambiare il ritmo delle mestruazioni. Il corpo è costretto a trovare un nuovo codice; all’inizio ci sono meno estrogeni (Yin) e le mestruazioni si possono arrestare, ma poi questo nuovo codice si installa e il ciclo ritorna più regolare e organizzato di prima.

Bisogna provare gioia nel mangiare poco, deve essere sempre una festa anche quando il regime è 100% cereali, perché? Perché questo serve a sciogliere, trovare mobilità, creare souplesse, e rendere migliore la vita, di molto, chiarisce René. In generale, l’approccio è molto più semplice di quello che si pensa:

cereali integrali, verdure, qualche legume, sale, i condimenti base, fine. Poi, più avanti, si può approfondire e divertirsi a giocare con Yin-Yang e anche essere più precisi a seconda delle necessità e del risultato che vogliamo ottenere.

I carboidrati complessi (glucidi) sono il nostro carbone bianco, ciò che ci fornisce calore ed energia. I glucidi, anche se in proporzioni differenti, si trovano in tutti i vegetali. Il calore del sole, l’acqua e gli elementi della terra vengono sintetizzati dalle piante che li trasformano in idrati di carbonio. Si trovano soprattutto nei cereali, i quali tuttavia nella loro forma integrale, alla periferia del chicco sotto la pelle esterna, contengono anche vitamine, proteine, sali minerali, e grassi (nel seme). Cioè tutti i nutrienti necessari per noi. E naturalmente le fibre, con la loro funzione importante per il sistema digestivo, transito intestinale, ecc.

Attenzione però perché è facile confondersi con il termine generico “carboidrati”, perché esistono carboidrati e carboidrati. Bisogna intendersi bene e fare chiarezza. Anche lo zucchero bianco è un carboidrato, anche la farina raffinata è un carboidrato, anche nella frutta ci sono carboidrati. Anche il pane ovviamente è un carboidrato, ma la base è farina bianca, e c’è anche il lievito, e così quel pane non è più quello di una volta. Dunque le differenze tra i diversi tipi di carboidrati sono grandi. Solo per precisare che in macrobiotica, quando si parla di carboidrati, si intendono sempre ed esclusivamente quelli dei cereali completi-integrali.

In natura esistono 92 elementi (ossigeno, idrogeno, carbonio, ferro, calcio, sodio, magnesio, ecc.). Quando questi elementi sono a se stanti in natura, non sintetizzati dal vegetale, sono materia inorganica. Quando entrano nei vegetali che li assorbono, e poi negli animali e nell’uomo, si chiamano sali minerali.
                              
René: I sali minerali sono presenti in tutti gli alimenti e la macrobiotica ha grande ricchezza di sali minerali. Il tamari (salsa di soia) ad esempio, la sua composizione minerale è eccezionale e in più corrisponde alla nostra capacità di assimilazione. Nelle alghe c’è grande concentrazione di sali minerali.

I vegetali sono la prima tappa della concentrazione della vita organica, noi li assorbiamo e li concentriamo ulteriormente, e infine li trasformiamo nel nostro sangue. La forza o la debolezza si trova sempre nel sangue perché è lì che si manifesta il risultato di questo lavoro di concentrazione.

Dispersione di minerali:  rilasciamento, debolezza
Concentrazione di minerali:  forza, tonicità
Frutta:  espansione
Cereale:  concentrazione

Tutto quello che contiene più liquidi è più in espansione. Dove invece ci sono meno liquidi c’è più concentrazione. Se si prendono cibi concentrati, si è più concentrati, e viceversa. Banale ma è così. Tutte le parti terminali di una pianta, come i frutti e i fiori che sono il prodotto della fase ultima dell’espansione e crescita della pianta, sono molto Yin. La marjuana ad esempio, è grandissimo Yin, è attività centrifuga, dispersione, fuga dalla realtà.

E’ la concentrazione che fa sì che gli organi si possano sbarazzare di tutta la materia superflua che li può aggredire e che porta a infiammazioni, e poi a una possibile disgregazione. La materia viva è sempre in lotta per non disgregarsi, e noi infatti siamo una organizzazione di materia che si mantiene nella concentrazione. Ma se si introduce un eccesso di energia espansiva questo porta a l’indebolimento dei tessuti, e l’organismo alla lunga non può più sopportare questa condizione.

La concentrazione è anche unità in sé stessi
Dice René: L’inizio della vita è invisibile: è spirito, pensiero, consapevolezza. Poi si entra nella materializzazione e alla fine del percorso torniamo a tutto questo, torniamo all’invisibile. Alla nostra morte arriva la dispersione e lasciamo la concentrazione, diventiamo nuovamente invisibili. Come un pallone gonfio di aria quando lo si buca, e tutta l’aria esce e si fonde con la restante aria dell’ambiente. Quando noi lasciamo la concentrazione, è così, ci riuniamo all’aria dell’universo.  
La macrobiotica è vivere a lungo trovando gli alimenti che possono mantenere equilibrio e armonia tra le due attività. Una concentrazione equilibrata, come quella che viene dai cereali, ci consente di evitare la dispersione, e di rimanere riuniti in noi stessi.

A proposito di concentrazione. La macrobiotica ha una sua formula per determinare quella giusta, e cioè il peso giusto, che sarebbe il cosiddetto peso della salute. Lo si calcola con una piccola e semplice formula. Se la provate su di voi, non spaventatevi, perché (nella norma) verrà fuori un peso molto, molto al di sotto di quello che pensate. Tenetelo tuttavia a mente perché vi da una idea di quanto possiamo essere dilatati, dispersi e sovrappeso, rispetto a quello che invece “potremmo essere”.  La formuletta per il peso corretto, secondo la macrobiotica, è questa:

Per le donne:  altezza in cm. moltiplicato per 30 (max 33)Per gli uomini:  altezza in cm. moltiplicato per 35 (max 38)

Se rispettassimo questa formula avremmo una grande concentrazione, che non è fine a se stessa, è per realizzare tutto ciò che vogliamo nella vita. Se invece siamo troppo dilatati, a un certo punto non va più, c’è una grande forza che impedisce ogni manifestazione e ogni attività, è la forza di inerzia. Oggi nella società dell’abbondanza la forza di inerzia è enorme: zucchero, dolci, cioccolato, bibite, gelati, alcool, prodotti chimici, ecc. Oggi la gente non ha più la forza, la carica e l’impulso di una volta, quando la dilatazione era una cosa rara
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Alla lunga lista degli alimenti Yin dobbiamo aggiungerne un altro, di cui non si parla mai, ma che ha invece un enorme energia espansiva, e che voglio ricordare ancora una volta. E’ il lievito, che troviamo nel pane e poi in tutta la miriade di prodotti da forno, di cui qui in Italia facciamo un uso incredibile. Attenzione ai prodotti da forno, per il lievito e non solo per quello. Nei prodotti da forno industriali, infatti, oltre al lievito, nella maggior parte si trova: a) farina raffinata industriale, b) olio e grassi di qualità sconosciuta, c) zucchero, sciroppi, e altro (in quelli dolci), d) grandissime quantità di sale (in quelli salati), e) l’energia estremamente contraente e riscaldante del forno, e) conservanti e altre sostanze chimiche. Mi sembra che dovremmo porre attenzione a questa particolare categoria di prodotti. Cosa non semplice perché abbiamo a che fare con un profondo e radicato passato culturale, una vastissima diffusione, e un gamma di varietà di proposte incredibile.

La salute è capacità di reagire alle sollecitazioni
L’organismo deve essere sempre pronto, in stato di reazione alle sollecitazioni. Pensiamo alla temperatura, quella interna che deve essere sempre intorno ai 37°. Appena sale, l’organismo reagisce per raffreddare; appena scende, idem, reagisce per riscaldare. Per mantenere la costante termica, che è vitale, l’organismo reagisce sempre, con un enorme lavoro però. Siamo una macchina che mantiene la sua qualità rispondendo sempre e costantemente a differenti sollecitazioni.

Per esempio, se si prendono farmaci potenti, chimica, l’organismo è costretto a reagire, e come lo fa? Si concentra e si serra, si contrae fino all’ultimo grado delle sue possibilità, avete presente come ci si mette sotto un bombardamento? Ed è a questo punto che lo stato di grande concentrazione fa esplodere una reazione vitale. E’ la contrazione estrema che produce energia nuova e supplementare. Ma se si continua e si persiste, il corpo non reagirà più, e alla fine questo può distruggere il sistema di reazione (problema del doping ad esempio).

Tanti praticano la macrobiotica per trovare un regime alimentare, naturale, biologico. Ma voi dovete farla per diventare liberi e felici. Ecco René, ecco le parole che toccano nel profondo.
Bisogna distinguere i diversi carboidrati, così come sono molto diversi quelli che si trovano nella frutta, nella verdura oppure nei cereali. Perché c’è la sostanza, ma c’è anche l’attività di questa sostanza che è l’energia. Energia di concentrazione, energia di espansione. Per esempio tra i cereali il mais ha più tendenza alla dilatazione (Yin), il grano saraceno o il miglio hanno più tendenza alla concentrazione (Yang). Quando mangiate 100% cereali per un periodo significativo allora si può avere addirittura una produzione cellulare completamente nuova, diceva René.

Ma dovete porvi una domanda, precisava. A cui non è facile rispondere, aggiungo io. La domanda infatti è questa: Perché volete guarire? Risposta: Bisogna guarire per andare verso qualche cosa di nuovo, per costruire qualche cosa d’altro. Se invece si cerca di guarire solo per non morire, prima o poi si abbandonerà.


domenica 5 novembre 2017

OGGI NON IL CLASSICO APPUNTAMENTO:
QUESTA VOLTA E’ SOLO UNA INFORMAZIONE E UN INVITO
Di Bruno Sangiovanni

Informazione e invito che giriamo a chi può essere interessato, e che abita a Milano o in Brianza.
Si tratta di una visita ad una bellissima Fattoria Didattica, come si definisce (lavora infatti molto anche con bambini), dove si svolgono tante diverse attività legate alla natura.

Si chiama “Amici Cavalli”. Se entrate in Internet e in Facebook trovate tutte le informazioni. Vedrete che si trova a Brivio, in Brianza, non lontano da Milano.

Tra le tante attività di questa fattoria unica nel suo genere, Giulia e sua mamma (che con altri componenti della famiglia gestiscono la fattoria) sono state a Cuisine et Santé, più di una volta. 

Hanno apprezzato e ben compreso i principi e la pratica della macrobiotica, e non poteva essere diversamente per la vita e il lavoro che fanno. Da quando hanno iniziato, ora da “Amici Cavalli” si cucina sostanzialmente secondo la macrobiotica. Non solo, quando possibile si organizzano anche incontri per parlare un po’ di cibo e di macrobiotica, per cucinare e mangiare insieme, e anche per fare acquisti dei prodotti del loro orto, lascio immaginare di che qualità, freschezza e naturalezza.

Per il prossimo sabato, 11 Novembre (S. Martino), Giulia e i suoi hanno organizzato un incontro per visitare la fattoria, mangiare insieme e anche fare una piccola chiacchierata sulla macrobiotica. Nella locandina che qui vedete, trovate le informazioni necessarie e anche i riferimenti per eventuali prenotazioni.

Chiunque è interessato a scoprire un luogo speciale e ha la possibilità di venire, è super-benvenuto.

Un caro saluto e a presto, magari l’11 Novembre prossimo, da Amici Cavalli. Grazie!
Bruno


Le indicazioni riportate alla base della locandina, si vedono poco. Le riportiamo qui sotto in chiaro:

12:00    PASSEGGIATA NELL’ORTO CON CONTADINO
12:30    PARLIAMO DI CIBO CON BRUNO SANGIOVANNI
13:00    PRANZO CON I NOSTRI PRODOTTI

COSTO: 25 EURO, PRENOTATEVI!!
Amici Cavalli. Via A. Volta 38, Brivio (LC)
Per info e prenotazioni:giulia.amicicavalli@libero.it
Oppure chiamare 039.9322077 / 347.2723151                                                                                                   



lunedì 9 ottobre 2017

APPUNTAMENTO N. 55
TUTTO NEL TEMPO SI TRASFORMA IN ZUCCHERI
Di Bruno Sangiovanni
                              
Appuntamento N. 55 - E’ importante soprattutto per la prima parte, nella quale cerchiamo di affrontare la grande questione dello zucchero. Delizia e, da tempo immemorabile, croce pesantissima.

Iniziamo riprendendo alcune parole di René: Tutto ciò che cresce in natura, erba, piante, fiori, alberi, tutto contiene il calore del sole, l’ossigeno, l’umidità dell’ambiente, l’acqua e i sali minerali della terra. Tutto questo col passare del tempo si trasforma in idrati di carbonio, cioè zuccheri.

Che però prendono forme diverse. Infatti troviamo zuccheri utili e zuccheri meno utili: più utili quelli lenti, meno utili quelli veloci. Ad esempio: il cereale integrale è zucchero lento, la frutta è zucchero veloce.                                                                                                                                                                            
Lo zucchero bianco invece, è velocissimo
Ok, prendiamo il toro per le corna e utilizziamo questa conversazione per cercare di fare chiarezza sulla questione. Intanto: La canna da zucchero quando è lavorata, raffinata, e diventa zucchero bianco, non è più un vero alimento perché è privato di tutti gli altri fattori,
ci conferma René. Diventa uno zucchero velocissimo, che apporta calore velocemente come una frustata, come quando si accende un fuoco sulla paglia. Solo che diventa anche un fuoco di paglia, che finisce subito, e si raffredda.

Cerchiamo di capire come funziona. L’organismo deve reagire rapidamente a questa fiammata per ritrovare l’equilibrio termico, il pancreas allora produce insulina che abbassa la glicemia (che è freddo). Essendo però lo stimolo molto forte, anche la reazione è tale, e c’è una rapida produzione di insulina. La glicemia si abbassa velocemente, oltre i parametri normali, e così da un eccesso di calore si entra in una condizione fredda. Che è l’ipoglicemia.

A questo punto è necessario nuovo calore per ristabilire l’ordine, dato che il corpo deve mantenere la costante termica intorno ai 37°. Con cosa? Tipicamente con qualche cosa di dolce che contiene ancora zucchero (in un forma o l’altra) che di nuovo però rialza la glicemia e la temperatura, velocemente. E così siamo da capo, tornati al punto di partenza, tutto ricomincia. Ecco qui il circolo vizioso e la terribile dipendenza dagli zuccheri, che naturalmente comporta non poche possibili conseguenze.

Una di queste è appunto l’ipoglicemia, situazione difficile per l’organismo e normalmente molto sottovalutata. Per milioni di occidentali l’ipoglicemia è un problema delicato perché un deficit di glucosio comporta parecchi problemi. Si va dallo stress, alla dipendenza, all’insonnia, alla violenza, stati depressivi, perdita di controllo, e altro ancora. Anche il bisogno di stimolanti come il caffè, il tabacco, anche l’alcool, può facilmente dipendere da una condizione ipoglicemica. Quando siamo in ipoglicemia, abbiamo bisogno urgente di altro carburante, di altra energia. Non ci sono santi che tengano.

Se al mattino prendiamo due cucchiaini di zucchero nel caffè, e accompagniamo il tutto con un croissant, è certo che a metà mattina avremo una “crisi ipoglicemica” e sarà indispensabile prendere nuovamente qualche cosa di dolce. Così tutto il resto della giornata passerà tra alti e bassi e finirà per diventare una montagna russa senza fine.

Più zucchero si prende, più ne abbiamo bisogno, è matematico, è così! E lo zucchero sta dappertutto!

Un'altra possibile conseguenza, se possibile ancora più critica, è che questo alternarsi continuo di iper e ipoglicemia comporta un super lavoro del pancreas per la produzione di insulina. Se questa cosa si protrae per anni e anni, è possibile che il pancreas finisca per perdere un po’ “la ragione e la pazienza” e (insieme ad altri possibili fattori) si può entrare in una condizione prediabetica, e eventualmente alla fine diabetica.

Visione della medicina e visione della macrobiotica sulla questione diabete
La medicina, mi scuso per l’approssimazione, dice questo. Il diabete è una malattia metabolica conseguente a un calo dell’attività dell’insulina, la cui funzione è quella di favorire l’assorbimento del glucosio nelle cellule. Può essere causata da una ridotta disponibilità di insulina (c’è meno di quanta ne servirebbe - diabete tipo 1), oppure da un impedimento alla normale azione dell’insulina (l’organismo non riesce a farne buon uso, è l’insulino resistenza - diabete tipo 2), oppure una combinazione delle due cause (l’insulina è poca e non funziona in modo adeguato).

Riso integrale con azuki e tamari
Senza entrare in troppi dettagli: la cura primaria per il tipo 1 è la somministrazione di insulina, mentre la cura primaria per il tipo 2 sono la dieta, movimento e farmaci per tenere sotto controllo il possibile eccesso di glucosio nel sangue.

Dal punto di vista della macrobiotica, che ragiona in termini Yin-Yang, la causa e la cura conseguente sono faccenda diversa. Per la macrobiotica la causa è un eccesso prolungato nel tempo di fattori Yin nell’alimentazione, in particolare zuccheri e dolci (e anche grassi). La cura, conseguentemente, è nel cambio dell’alimentazione. Cercando anche qui una super sintesi: a) il glucosio in eccesso nel sangue è Yin, b) la mancanza di insulina, che è un condensatore-costrittore Yang, è per definizione Yin, c) il pancreas è un organo compatto Yang, l’insufficienza della sua funzione è Yin, d) c’è sicuramente una dilatazione e rilassamento degli organi coinvolti (pancreas, reni), che è Yin.

In sostanza la malattia si produce a causa di fattori Yin in eccesso, di conseguenza il trattamento deve essere Yang e l’alimentazione Yang. O meglio ancora, come diceva Ohsawa: Una alimentazione ben equilibrata, né Yin, né eccessivamente Yang, come nelle mie direttive alimentari preparatorie. In questi casi gli alimenti più adatti sono quelli con gusto dolce naturale-equilibrato, i cereali integrali tra cui anche il grano saraceno, la zucca, la carota, e anche il gomashio e il kuzu (radice-specifico), ecc. Ci ritorniamo tra poco.

Fatto questo confronto tra la visione della medicina e quella macrobiotica, voglio precisare che non stiamo affermando che una cosa sia meglio dell’altra, non è questo il punto. Lo scopo è confrontare le due diverse visioni e i due diversi metodi, mostrando in particolare come ragiona la macrobiotica attraverso il principio Yin-Yang. Cosa comunque interessante, spero, per un argomento così importante.

Sull’origine e sulle cause penso invece non ci possano essere tante opinioni diverse. Le principali non possono che dipendere da anni di disordine alimentare, in cui il consumo di zucchero nelle sue svariate forme non può non avere grandi responsabilità. Anche eccessivo consumo di grassi saturi (animali) ha un ruolo, per esempio nel meccanismo dell’insulino resistenza, perché se c’è troppo grasso in circolo, le membrane cellulari potrebbero opporre maggior resistenza al passaggio dell’insulina.

Che sia infine un argomento importante, anche su questo non ci sono dubbi dato che il diabete è una specie di epidemia in vertiginosa crescita. Stando ai dati riportati, spero siano corretti, nel 1980 i casi accertati globalmente erano circa 100 milioni. Nel 2015 erano arrivati a circa 420 milioni. Due numeri che da soli raccontano tutta la gravità del problema. Nonché tutto il ruolo del disordine alimentare accumulato in questi anni.

Considerazioni più generali sullo zucchero, e sul come difendersi.
Il glucosio è di capitale importanza per le cellule, per i tessuti nervosi, ed è la fonte primaria dell’energia cerebrale, ma se il flusso è fatto di picchi (carboidrati semplici-zucchero bianco) abbiamo visto che diventa un problema. Riducendo i picchi (carboidrati complessi-cereali integrali) la costante termica rimane stabile e la vita smette di essere un alto e basso continuo, grande fattore di pace generale per l’organismo e per gli organi coinvolti, nonché per l’umore.

E’ imperativo dunque trovare un regime che ci metta al riparo da questo problema anche perché gli inconvenienti non finiscono qui.
Lo zucchero indebolisce il sangue e le nostre difese, disperde e toglie concentrazione, la volontà si riduce. Diluisce la concentrazione salina nel sangue che invece è un grande fattore di concentrazione e propulsione. Inoltre ancora, lo zucchero raffinato demineralizza perché l’organismo è costretto ad attingere alle riserve di minerali alcalinizzanti che non sono più presenti nel cibo raffinato. Sottrae calcio, causa carie ai denti. E infine, quando si prende un dolce molto zuccherato oppure un gelato, bisogna bere e bere ancora.

René: Quando il sapore diventa eccessivamente dolce, cioè zuccherato, vuol dire che tutto il terreno è zuccherato e questo è una delle cause principali dei problemi di salute, e anche di dipendenza. Sino a un possibile passaggio successivo all’alcool e poi forse anche alle droghe. E poi lo zucchero è dappertutto, così, alla fine, chi ha il terreno zuccherato è spesso malato. Cosa c’è di ancora più dolce dello zucchero? Il miele!

L’alimento che ci mette al riparo da questo problema è il cereale completo, che rilascia glucosio lentamente. Un combustibile lento, perfettamente pulito, il cui sapore di fondo è dolce. Nei casi di glicemia fuori dai parametri, secondo la macrobiotica la dieta più indicata è a base di cereali integrali cotti con sale, preferibilmente accompagnati con alcuni altri cibi che (anche loro) hanno un gusto e sapore dolce-naturale-equilibrato. Che possono fornire dolcezza senza alcun apporto di zuccheri problematici. Tipiche sono le verdure dolci come la zucca, la carota, la cipolla, e i fagioli azuki tra i legumi. E utilizzare normalmente il miso, olio e tamari per condire, e anche gomashio. E anche il kuzu.

La glicemia e Cuisine et Santé.
Per chi volesse veramente approfondire le cose e provarne gli effetti, la miglior decisione è investire 10 giorni del proprio tempo e andare a Cuisine et Santé. Dove c’è la possibilità concreta di vedere cosa può fare una alimentazione macrobiotica controllata sul controllo della glicemia. Che tante e tante volte, nello spazio di pochi giorni può rientrare entro i parametri. Cosa che naturalmente si può conservare nel tempo, ad una condizione ben precisa però: che l’alimentazione rimanga quella e ben controllata, nel tempo.

Avvertire i segnali di cambiamento
La vera base biologica e fisiologica è la vita senza angoscia e senza malattia. Bisogna dedicarsi alla pratica, con intelligenza e comprensione, essere presenti e osservare. Gli alimenti che corrispondono sono a portata di mano, nessun problema di reperimento. Se si vogliono conservare a lungo i cereali, evitando il rischio che si formino insetti e farfalline, se proprio-proprio si vuole, basta tostarli. Poi bisogna avere strumenti giusti, pochi ma utili, marmitte, diffusori per la fiamma, teglie. Lasciando perdere le sale pranzo, posate ricercate, coltelli, e ammennicoli vari. Con i coltelli si fanno altre cose, diceva René.

L’alimentazione macrobiotica è mangiare per essere puliti dentro, ma anche fuori. Se invece mangiamo grassi e zuccheri, questi vengono alla periferia per traspirazione, come l’alcool peraltro. Quali sono i primi segnali di cambiamento avvertibili dopo l’inizio della macrobiotica? Innanzitutto il dormire. Prima, spesso e volentieri il sonno era pesante e poco profondo. Ora si dorme meno, ma profondamente e in pace. Altra cosa sono gli odori e umori che cambiano perché non si mangiano più formaggi, cibo animale, salse. Questo è un altro cambiamento percepibile. Sembrano dettagli, ma non lo sono. Al contrario, sono cose importanti perché la pulizia fuori significa che siamo puliti dentro.

René, parlando di sé stesso: Sono arrivato dove sono arrivato, non per studi accademici, ma per amore dell’avventura della vita. Il livello di giudizio è in rapporto a ciò che si mangia. E’ questione di ricettività, l’uomo è un apparato ricevitore attorno all’universo. Ciò che riceve dipende dalla qualità del suo recettore. Il silicio è il recettore più puro, è un ricevitore di onde. Se avete un buon ricevitore potete prendere tutto il mondo, tutto l’universo. Per l’uomo, la qualità del ricevitore dipende strettamente e assolutamente dalla qualità del cibo.

A proposito di silicio, c’è un cereale che ne è ricco, e che fa bene alle ossa: è il miglio. Il miglio gioca un ruolo importante per la salute delle ossa. René racconta di un ragazzo che cadendo da una scala si era rotto un tallone del piede. Ha preso miglio tostato crudo, bevendo poco finché è stato necessario, fino a che il tallone si è riparato e saldato completamente. Il sale marino è pieno di oligoelementi, le alghe ne contengono tantissimi…bisogna uscire dall’idea degli integratori e dei complementi.

Ricettività e immaginazione
La ricettività dunque! E voi, siete buoni ricevitori, chiede René? Pensiamo alla immaginazione, oggi ci manca, perché manca una corretta “educazione-cibo”. Cosa diavolo significa questa affermazione? La spiegazione arriva. Significa che il cibo che prendiamo è legato all’educazione di oggi, fatta per farci diventare bravi soldatini-consumatori-obbedienti, senza mettere nulla in discussione, il cibo tanto per cominciare. Quando invece si rompe questo circolo vizioso, quando riuscite a farlo, allora entrate nel grande mondo dell’ immaginazione. Ecco René!
        
Se si mangia senza coscienza, se si mangia non importa cosa, non può esserci immaginazione. Se invece l’alimentazione diventa semplice, con pochi cereali e qualche verdura, allora si può entrare nell’immaginazione. Che non è una cosa esoterica, è anche immaginazione di vita semplice e quotidiana, anzi proprio di questo si tratta. Come avere una piccola scorta di cereali, di miso e tamari, qualche verdura, e invitare gli amici. E con questo evitare di cadere magari nel diabete o in una delle tante altre malattie. Questa non è immaginazione, questa è grande immaginazione!

Come guadagnarsi la vita, chiedeva René? Dovete sapere che avete incontrato un tesoro, è la risposta! E poi bisogna cercare di comprendere sempre l’origine e la causa dei fenomeni. Per esempio bisogna sapere e capire che una condizione di non buona forma generale può venire da una condizione di debolezza dell’intestino, probabilmente da freddo nell’intestino. Perché? Perché è l’intestino che fabbrica il sangue, e per svolgere questo lavoro, deve esserci calore.

Quando c’è qualche debolezza si tende a pensare ai cosiddetti “specifici” di cui la macrobiotica a volte fa uso. Ma bisogna sapere che possono avere effetto se vengono presi durante un regime stretto, altrimenti non funzionano. Gli specifici comunque hanno lavoro e ricerca alle loro spalle e vanno rispettati. Rispettarli vuol dire non abusarne o prenderli superficialmente, hanno una loro storia. In ogni caso l’importante è non rendersi schiavi degli specifici, perché la macrobiotica è libertà, anche dagli specifici.









martedì 26 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 54
OGGI PIOVE…ALLORA ZUPPA RICCA.

Di Bruno Sangiovanni.

La conferenza è quella del mattino. La giornata è francamente brutta, pioggia e cattivo tempo. E’ da qui che parte René: Oggi c’è brutto tempo, temporali, vento, pioggia. Quando si esagera con liquidi, bibite, alcool, ecc., nel corpo è la stessa cosa: fa brutto, e non si sa bene cosa può succedere dentro. Poi racconta di un medico giapponese che con uno strumento igroscopico-elettronico (non so come funziona) riesce a filmare le cellule dopo che si è bevuta una bibita zuccherata e fredda. Si vede che le cellule si raggruppano come se avessero freddo, come per proteggersi, e che si deformano rispetto al loro aspetto sferico normale.

Dopo un pasto macrobiotico si vedono invece le cellule che mantengono la loro condizione normale, sferiche e con i giusti spazi tra una e l’altra. Mi chiedo dove stia il confine tra realtà e suggestione, ma devo dire che io stesso ho visto il filmato, e le cose sembrano proprio così.

La parte interessante di questa storia, tuttavia, è un’altra ancora. René la sottolinea: Lo spirito giapponese è andare alla ricerca delle cause, è andare a fondo delle cose. In occidente dicono che conoscono, che hanno visto anche loro, ma il problema è che non ne tengono conto. La macrobiotica è una pratica che viene dallo studio e dalla comprensione dell’Ordine dell’Universo e che contiene una verità che si chiama giustizia. Che è la legge di causa-effetto. E’ importante questa attitudine: per ogni effetto, la cosa importante infatti è comprenderne la causa.

Continua René: Se non si fa questo, se si è ignoranti del principio della giustizia, si rimane in ambiti ristretti. Fare macrobiotica invece dovrebbe essere il contrario, avere una cucina importante, amici, altra gente tra cui magari anche qualcuno malato, che vengono a provare e apprezzare la cucina, oppure a capire come fare un regime più stretto e più curativo, vedere gli effetti che produce. Fare solo per sé stessi non è fare veramente la macrobiotica. Quanto è vero, ahimè! Per fortuna c’è anche chi lo fa e condivide, veramente. Le scoperte positive non finiscono mai, e ho grande ammirazione e stima per chi ha questo dono e capacità.
  
Rimane il fatto che oggi piove e fa freddo.
Allora bisogna preparare qualche cosa che aiuti a bilanciare, cioè che ci riscaldi e tonifichi più di altre volte. Una zuppa è l’ideale. Una zuppa ricca con alga wakame, miso, rape, carote e cipolle, e un po’ di sale. Ieri la zuppa era più leggera, oggi con il tempo che c’è deve essere più ricca.

Tutto sembra a posto, tutti sono d’accordo, ma c’è una signora che ha subito una operazione, e la persona che l’accompagna si capisce che non ha fiducia. dice René. Se parenti o amici sono di idea diversa, non credono e sono contro, allora chi è malato non ce la può fare. Perché semplicemente non si può fare qualche cosa contro gli altri che vedono male il cambiamento. E non può durare, perché alla lunga non si può fare qualche cosa contro la volontà degli altri.
Questo è un problema.

La macrobiotica, è vero, in qualche modo va contro l’organizzazione di questa società. Alcuni la utilizzano perché sono contro la società, perché il loro unico motivo è quello di essere contro, e quindi utilizzano la macrobiotica per questo. Ma, dice René: Non si può essere così, contro la società tout-court, perché la società siamo noi. Allora vuol dire che dobbiamo essere noi a portare alla società la verità che è contenuta nell’alimentazione e nella filosofia della macrobiotica.

Bisogna creare un laboratorio di cucina. Nei monasteri Zen, dove si pratica intensamente la meditazione, la cucina è una cosa molto importante. Qui ogni pasto è cucinato e cotto perfettamente, con la massima attenzione, cura e dedizione. Il che significa che la coscienza si sviluppa anche secondo il livello e la qualità che si mette nella preparazione dei pasti.

Con la macrobiotica avete uno strumento per entrare nella libertà, nella felicità, nella gioia di vivere, ma bisogna metterlo in pratica. Ecco l’insegnamento. Ci vorrebbe un piccolo giardino, dove piantare le zucche. E se non sapete bene come preparare alcune ricette, rifatevi sempre a Le Zen Macrobiotique, dove troverete tutte le istruzioni per sapere come si impiegano i cereali e il miso, tanto per cominciare.

La macrobiotica non è pensiero e idee. E’ vita pratica
Si cambia argomento. Quando c’è uno stimolo Yin, per esempio quando si prende una bibita fredda, c’è sempre una reazione opposta, di costrizione (vaso-costrizione diciamo). Ma se si esagera con bibite fredde, magari gasate, zuccherate, spremute, succhi, ecc., allora il sistema rischia di non reagire più, e col tempo prende piede la dilatazione. Per comprendere bisognerebbe osservare la reazione immediata del corpo, e poi quali effetti si producono a lungo termine. Normalmente c’è sempre una reazione, ma poi se si eccede, questo può determinare una mancanza di reazione, ed è qui dove si presentano i problemi.

In macrobiotica, regime a base vegetale, il sale ritrova un suo ruolo centrale. Uno dei modi più efficienti per prendere il sale è attraverso il miso, e anche il tamari. Ci sono diversi tipi di miso, quello bianco è più gastronomico e qualche volta lo si può utilizzare per questo scopo. Ma bisogna rimanere vicini al miso tradizionale più stagionato, come base quotidiana alimentare e non gastronomica. Che è cosa diversa perché la gastronomia è ricerca di specialità, tipi di formaggio, di vino, cose così.

Se seguissimo questo atteggiamento più gastronomico, verrebbe allora da domandarsi anche per il miso, quale tipo? Ma per la macrobiotica non è così, perché ha un punto di vista differente, il miso non è una questione gastronomica, come in quelle sale da tè con liste infinite di tè diversi, di cui si capisce poco e niente. La lingua francese ha due parole che distinguono bene. Gourmand è il giudizio sensoriale, più basso. Gourmet è giudizio sentimentale, emozioni, tutte le sottigliezze dei nomi francesi, cose del genere.

La macrobiotica è alla ricerca della giovinezza, della longevità. E dello sviluppo della coscienza, del giudizio supremo. Il problema è che bisogna praticare, e molta gente non ha un luogo dove praticare la vera macrobiotica, non ha cioè un luogo per una vera cucina-laboratorio. Se si prende così, non sviluppando la cucina, si riduce il vero senso della macrobiotica. Nello Zen Macrobiotique ci sono 300 ricette, di tutti i tipi. Perché non si fa? Chiede René.

In occidente si dice che l’uomo deve realizzarsi nella vita. Ma in Estremo Oriente si domandano cosa vuol dire questo, non capiscono tanto. Non capiscono perché la creazione è lì, e noi siamo parte della creazione: cosa vuol dire allora realizzarsi? E’ l’occidente che mette troppo mentale in tutto, si esagera in tutto, e si finisce per chiedere molto a se stessi e agli altri, in tutto quello che si fa.

Ma, dice René, la vita non è mentale, la vita è materiale, è nella sostanza. La macrobiotica non è ascetismo, non è pensiero e non è idee, è vita pratica. E bisogna trovare il mezzo concreto, giusto, per praticarla.

La macrobiotica è qualche cosa che deve essere mostrata, perché deve essere anche gioia per gli altri. Come quando si comunica una guarigione, che anch’essa è gioia per gli altri. Se qualcuno invece dice: fatela voi, io no grazie, va bene così, ha ragione: perché è chiaro con sé stesso, ed è convinto di quello che sta facendo e ne ha perfetta coscienza. E infatti è proprio avere coscienza di quello che si sta facendo ciò che distingue! L’importante è non rimanere fissi e irrigiditi su posizioni estreme, perché sarebbe arroganza, e in più sono proprio gli estremismi che fanno paura alla gente.

Si cambia ancora, con un po’ di provocazione. Dice René: Nelle sere d’inverno, intorno al fuoco, dove vicini si trova più calore, in realtà stiamo piangendo il mondo che sta distruggendo il proprio sistema digestivo e tutto il resto, pancreas, fegato, cuore, reni. Questa bella umanità che si distrugge, perché? Per Ignoranza!

Abbiamo voluto progredire, progredire, e progredire ancora, e creare sistemi di previdenza, di sicurezza, di tranquillità, che tuttavia portano alla inerzia, alla sedentarietà, e inevitabilmente alla mancanza di obiettivi importanti.

Oltretutto la realtà delle cose dimostra che, alla fine, tutto questo senso di protezione e sicurezza non esiste veramente. Perché sicurezza e protezione, cioè l’immobilismo, non esistono, per definizione. Altrimenti non esiterebbe Yin-Yang e la legge dell’alternanza degli opposti. Giusto?

I veri obiettivi della vita devono essere altri, diceva René. Sono andare a prendere l’acqua fuori da casa, cercare la legna per accendere il fuoco, coltivare le proprie verdure, i cereali, i legumi, ecc. Sembrano cose di altri tempi, di un mondo irreale, forse è vero, è così. Ma oggi, e forse in futuro, forse neanche più tanto.
 
Meno attaccamento e più apertura di spirito
La macrobiotica dice che l’uomo è il prodotto del suo ambiente, che la vita si sviluppa in rapporto al proprio ambiente di provenienza e di appartenenza (processo in cui il cibo è il mediatore). Infatti esistono grandi diversità e specificità, come quelle tra popolazioni che vivono in un ambiente desertico in zone equatoriali, e popolazioni urbane nord occidentali, per esempio. I primi nascono e vivono nel deserto tra sabbia e roccia, nei 50°, con poco e niente a disposizione. I secondi nell’ambiente rarefatto di un grattacielo climatizzato, a 23°, con il tutto e il troppo a disposizione. Realtà infinitamente distanti in tutto, per prima cosa nella loro specificità biologica-fisiologica, determinata dall’ambiente di provenienza.

Nel mondo virtuale invece, dove tutto è possibile e liquido, anche diversità così macroscopiche è probabile non vengano più percepite. E’ l’idea del mondo globalizzato-uniformato che porta a questo. Ma il fatto che usiamo lo stesso dentifricio, lo stesso cellulare, scarpe da tennis, che riceviamo le stesse informazioni, ecc., non può modificare le differenze inscritte nell’organismo dall’ambiente di provenienza. Per questo, credo, il possibile progetto e intento di rendere l’umanità un insieme “omogeneizzato” sarà tutt’altro che semplice e indolore. Le differenze e le specificità non si supereranno con una bacchetta magica, e questo potrà essere fonte di grandi tensioni e conflitti.
 
Sulle diverse civiltà René ci ricorda: Il possesso è tipico della civiltà occidentale, ma possedere crea violenza. La gente che invece va in luoghi pacifici come alcune parti dell’India e passa del tempo in un ashram, vive pacificamente perché questi sono luoghi di distacco dalle possessioni. I nostri paesi e le nostre città sono invece luoghi di acquisizione, possesso, competizione e di opposti estremi: povertà e ricchezza, aggressività e debolezza. E’ l’attaccamento a questa idea di possedere che è responsabile di tutto questo.

Ohsawa chiamava la terza guarigione, il distacco. Ma non è da intendersi come distacco completo dal possesso, perché questa è solamente una illusione. Considerare il possesso come primo obiettivo, questo è invece il vero problema. La gente a volte lascia questo mondo con tutti i loro beni, e a pensarci bene, non è un gran successo. Semmai è più un fallimento.

Penso invece che chi è riuscito ad arrivare al giudizio più alto non ha più bisogno di riuscire a tutti i costi nel modo relativo. Per lui non ha più senso essere attaccato al possesso, conclude René.

Il giudizio si può sviluppare ovunque e percorrendo tante vie diverse. Ma in macrobiotica è rendersi disponibili ad un apertura di spirito per allargare e sviluppare il campo di coscienza. Se si entra realmente e profondamente in questo cammino ci si rende conto che non si è più presi e attaccati a tante cose. Come i dibattiti politici o economici, cose di questo genere (solo per fare un esempio) che appartengono a questo mondo della relatività. Tant’è che diceva Ohsawa: o vi occupate della vita infinita oppure siete plongé (immersi) nella vita relativa. In ogni caso non si potrà più appassionarsi a cose come queste, che riguardano il mondo relativo, dove tutto è vissuto in opposizione…e dove tutto finisce.
                                               
Fare macrobiotica vuol dire invece progredire verso il grandioso mondo dell’invisibile, del pensiero e dell’immaginazione, coscienza e ispirazione, intelligenza, contemplazione, elevazione. Questi sono gli obiettivi della macrobiotica. La salute, pur essenziale, è solo un aspetto parziale, è solo un mezzo.