lunedì 9 ottobre 2017

APPUNTAMENTO N. 55
TUTTO NEL TEMPO SI TRASFORMA IN ZUCCHERI
Di Bruno Sangiovanni
                              
Appuntamento N. 55 - E’ importante soprattutto per la prima parte, nella quale cerchiamo di affrontare la grande questione dello zucchero. Delizia e, da tempo immemorabile, croce pesantissima.

Iniziamo riprendendo alcune parole di René: Tutto ciò che cresce in natura, erba, piante, fiori, alberi, tutto contiene il calore del sole, l’ossigeno, l’umidità dell’ambiente, l’acqua e i sali minerali della terra. Tutto questo col passare del tempo si trasforma in idrati di carbonio, cioè zuccheri.

Che però prendono forme diverse. Infatti troviamo zuccheri utili e zuccheri meno utili: più utili quelli lenti, meno utili quelli veloci. Ad esempio: il cereale integrale è zucchero lento, la frutta è zucchero veloce.                                                                                                                                                                            
Lo zucchero bianco invece, è velocissimo
Ok, prendiamo il toro per le corna e utilizziamo questa conversazione per cercare di fare chiarezza sulla questione. Intanto: La canna da zucchero quando è lavorata, raffinata, e diventa zucchero bianco, non è più un vero alimento perché è privato di tutti gli altri fattori,
ci conferma René. Diventa uno zucchero velocissimo, che apporta calore velocemente come una frustata, come quando si accende un fuoco sulla paglia. Solo che diventa anche un fuoco di paglia, che finisce subito, e si raffredda.

Cerchiamo di capire come funziona. L’organismo deve reagire rapidamente a questa fiammata per ritrovare l’equilibrio termico, il pancreas allora produce insulina che abbassa la glicemia (che è freddo). Essendo però lo stimolo molto forte, anche la reazione è tale, e c’è una rapida produzione di insulina. La glicemia si abbassa velocemente, oltre i parametri normali, e così da un eccesso di calore si entra in una condizione fredda. Che è l’ipoglicemia.

A questo punto è necessario nuovo calore per ristabilire l’ordine, dato che il corpo deve mantenere la costante termica intorno ai 37°. Con cosa? Tipicamente con qualche cosa di dolce che contiene ancora zucchero (in un forma o l’altra) che di nuovo però rialza la glicemia e la temperatura, velocemente. E così siamo da capo, tornati al punto di partenza, tutto ricomincia. Ecco qui il circolo vizioso e la terribile dipendenza dagli zuccheri, che naturalmente comporta non poche possibili conseguenze.

Una di queste è appunto l’ipoglicemia, situazione difficile per l’organismo e normalmente molto sottovalutata. Per milioni di occidentali l’ipoglicemia è un problema delicato perché un deficit di glucosio comporta parecchi problemi. Si va dallo stress, alla dipendenza, all’insonnia, alla violenza, stati depressivi, perdita di controllo, e altro ancora. Anche il bisogno di stimolanti come il caffè, il tabacco, anche l’alcool, può facilmente dipendere da una condizione ipoglicemica. Quando siamo in ipoglicemia, abbiamo bisogno urgente di altro carburante, di altra energia. Non ci sono santi che tengano.

Se al mattino prendiamo due cucchiaini di zucchero nel caffè, e accompagniamo il tutto con un croissant, è certo che a metà mattina avremo una “crisi ipoglicemica” e sarà indispensabile prendere nuovamente qualche cosa di dolce. Così tutto il resto della giornata passerà tra alti e bassi e finirà per diventare una montagna russa senza fine.

Più zucchero si prende, più ne abbiamo bisogno, è matematico, è così! E lo zucchero sta dappertutto!

Un'altra possibile conseguenza, se possibile ancora più critica, è che questo alternarsi continuo di iper e ipoglicemia comporta un super lavoro del pancreas per la produzione di insulina. Se questa cosa si protrae per anni e anni, è possibile che il pancreas finisca per perdere un po’ “la ragione e la pazienza” e (insieme ad altri possibili fattori) si può entrare in una condizione prediabetica, e eventualmente alla fine diabetica.

Visione della medicina e visione della macrobiotica sulla questione diabete
La medicina, mi scuso per l’approssimazione, dice questo. Il diabete è una malattia metabolica conseguente a un calo dell’attività dell’insulina, la cui funzione è quella di favorire l’assorbimento del glucosio nelle cellule. Può essere causata da una ridotta disponibilità di insulina (c’è meno di quanta ne servirebbe - diabete tipo 1), oppure da un impedimento alla normale azione dell’insulina (l’organismo non riesce a farne buon uso, è l’insulino resistenza - diabete tipo 2), oppure una combinazione delle due cause (l’insulina è poca e non funziona in modo adeguato).

Riso integrale con azuki e tamari
Senza entrare in troppi dettagli: la cura primaria per il tipo 1 è la somministrazione di insulina, mentre la cura primaria per il tipo 2 sono la dieta, movimento e farmaci per tenere sotto controllo il possibile eccesso di glucosio nel sangue.

Dal punto di vista della macrobiotica, che ragiona in termini Yin-Yang, la causa e la cura conseguente sono faccenda diversa. Per la macrobiotica la causa è un eccesso prolungato nel tempo di fattori Yin nell’alimentazione, in particolare zuccheri e dolci (e anche grassi). La cura, conseguentemente, è nel cambio dell’alimentazione. Cercando anche qui una super sintesi: a) il glucosio in eccesso nel sangue è Yin, b) la mancanza di insulina, che è un condensatore-costrittore Yang, è per definizione Yin, c) il pancreas è un organo compatto Yang, l’insufficienza della sua funzione è Yin, d) c’è sicuramente una dilatazione e rilassamento degli organi coinvolti (pancreas, reni), che è Yin.

In sostanza la malattia si produce a causa di fattori Yin in eccesso, di conseguenza il trattamento deve essere Yang e l’alimentazione Yang. O meglio ancora, come diceva Ohsawa: Una alimentazione ben equilibrata, né Yin, né eccessivamente Yang, come nelle mie direttive alimentari preparatorie. In questi casi gli alimenti più adatti sono quelli con gusto dolce naturale-equilibrato, i cereali integrali tra cui anche il grano saraceno, la zucca, la carota, e anche il gomashio e il kuzu (radice-specifico), ecc. Ci ritorniamo tra poco.

Fatto questo confronto tra la visione della medicina e quella macrobiotica, voglio precisare che non stiamo affermando che una cosa sia meglio dell’altra, non è questo il punto. Lo scopo è confrontare le due diverse visioni e i due diversi metodi, mostrando in particolare come ragiona la macrobiotica attraverso il principio Yin-Yang. Cosa comunque interessante, spero, per un argomento così importante.

Sull’origine e sulle cause penso invece non ci possano essere tante opinioni diverse. Le principali non possono che dipendere da anni di disordine alimentare, in cui il consumo di zucchero nelle sue svariate forme non può non avere grandi responsabilità. Anche eccessivo consumo di grassi saturi (animali) ha un ruolo, per esempio nel meccanismo dell’insulino resistenza, perché se c’è troppo grasso in circolo, le membrane cellulari potrebbero opporre maggior resistenza al passaggio dell’insulina.

Che sia infine un argomento importante, anche su questo non ci sono dubbi dato che il diabete è una specie di epidemia in vertiginosa crescita. Stando ai dati riportati, spero siano corretti, nel 1980 i casi accertati globalmente erano circa 100 milioni. Nel 2015 erano arrivati a circa 420 milioni. Due numeri che da soli raccontano tutta la gravità del problema. Nonché tutto il ruolo del disordine alimentare accumulato in questi anni.

Considerazioni più generali sullo zucchero, e sul come difendersi.
Il glucosio è di capitale importanza per le cellule, per i tessuti nervosi, ed è la fonte primaria dell’energia cerebrale, ma se il flusso è fatto di picchi (carboidrati semplici-zucchero bianco) abbiamo visto che diventa un problema. Riducendo i picchi (carboidrati complessi-cereali integrali) la costante termica rimane stabile e la vita smette di essere un alto e basso continuo, grande fattore di pace generale per l’organismo e per gli organi coinvolti, nonché per l’umore.

E’ imperativo dunque trovare un regime che ci metta al riparo da questo problema anche perché gli inconvenienti non finiscono qui.
Lo zucchero indebolisce il sangue e le nostre difese, disperde e toglie concentrazione, la volontà si riduce. Diluisce la concentrazione salina nel sangue che invece è un grande fattore di concentrazione e propulsione. Inoltre ancora, lo zucchero raffinato demineralizza perché l’organismo è costretto ad attingere alle riserve di minerali alcalinizzanti che non sono più presenti nel cibo raffinato. Sottrae calcio, causa carie ai denti. E infine, quando si prende un dolce molto zuccherato oppure un gelato, bisogna bere e bere ancora.

René: Quando il sapore diventa eccessivamente dolce, cioè zuccherato, vuol dire che tutto il terreno è zuccherato e questo è una delle cause principali dei problemi di salute, e anche di dipendenza. Sino a un possibile passaggio successivo all’alcool e poi forse anche alle droghe. E poi lo zucchero è dappertutto, così, alla fine, chi ha il terreno zuccherato è spesso malato. Cosa c’è di ancora più dolce dello zucchero? Il miele!

L’alimento che ci mette al riparo da questo problema è il cereale completo, che rilascia glucosio lentamente. Un combustibile lento, perfettamente pulito, il cui sapore di fondo è dolce. Nei casi di glicemia fuori dai parametri, secondo la macrobiotica la dieta più indicata è a base di cereali integrali cotti con sale, preferibilmente accompagnati con alcuni altri cibi che (anche loro) hanno un gusto e sapore dolce-naturale-equilibrato. Che possono fornire dolcezza senza alcun apporto di zuccheri problematici. Tipiche sono le verdure dolci come la zucca, la carota, la cipolla, e i fagioli azuki tra i legumi. E utilizzare normalmente il miso, olio e tamari per condire, e anche gomashio. E anche il kuzu.

La glicemia e Cuisine et Santé.
Per chi volesse veramente approfondire le cose e provarne gli effetti, la miglior decisione è investire 10 giorni del proprio tempo e andare a Cuisine et Santé. Dove c’è la possibilità concreta di vedere cosa può fare una alimentazione macrobiotica controllata sul controllo della glicemia. Che tante e tante volte, nello spazio di pochi giorni può rientrare entro i parametri. Cosa che naturalmente si può conservare nel tempo, ad una condizione ben precisa però: che l’alimentazione rimanga quella e ben controllata, nel tempo.

Avvertire i segnali di cambiamento
La vera base biologica e fisiologica è la vita senza angoscia e senza malattia. Bisogna dedicarsi alla pratica, con intelligenza e comprensione, essere presenti e osservare. Gli alimenti che corrispondono sono a portata di mano, nessun problema di reperimento. Se si vogliono conservare a lungo i cereali, evitando il rischio che si formino insetti e farfalline, se proprio-proprio si vuole, basta tostarli. Poi bisogna avere strumenti giusti, pochi ma utili, marmitte, diffusori per la fiamma, teglie. Lasciando perdere le sale pranzo, posate ricercate, coltelli, e ammennicoli vari. Con i coltelli si fanno altre cose, diceva René.

L’alimentazione macrobiotica è mangiare per essere puliti dentro, ma anche fuori. Se invece mangiamo grassi e zuccheri, questi vengono alla periferia per traspirazione, come l’alcool peraltro. Quali sono i primi segnali di cambiamento avvertibili dopo l’inizio della macrobiotica? Innanzitutto il dormire. Prima, spesso e volentieri il sonno era pesante e poco profondo. Ora si dorme meno, ma profondamente e in pace. Altra cosa sono gli odori e umori che cambiano perché non si mangiano più formaggi, cibo animale, salse. Questo è un altro cambiamento percepibile. Sembrano dettagli, ma non lo sono. Al contrario, sono cose importanti perché la pulizia fuori significa che siamo puliti dentro.

René, parlando di sé stesso: Sono arrivato dove sono arrivato, non per studi accademici, ma per amore dell’avventura della vita. Il livello di giudizio è in rapporto a ciò che si mangia. E’ questione di ricettività, l’uomo è un apparato ricevitore attorno all’universo. Ciò che riceve dipende dalla qualità del suo recettore. Il silicio è il recettore più puro, è un ricevitore di onde. Se avete un buon ricevitore potete prendere tutto il mondo, tutto l’universo. Per l’uomo, la qualità del ricevitore dipende strettamente e assolutamente dalla qualità del cibo.

A proposito di silicio, c’è un cereale che ne è ricco, e che fa bene alle ossa: è il miglio. Il miglio gioca un ruolo importante per la salute delle ossa. René racconta di un ragazzo che cadendo da una scala si era rotto un tallone del piede. Ha preso miglio tostato crudo, bevendo poco finché è stato necessario, fino a che il tallone si è riparato e saldato completamente. Il sale marino è pieno di oligoelementi, le alghe ne contengono tantissimi…bisogna uscire dall’idea degli integratori e dei complementi.

Ricettività e immaginazione
La ricettività dunque! E voi, siete buoni ricevitori, chiede René? Pensiamo alla immaginazione, oggi ci manca, perché manca una corretta “educazione-cibo”. Cosa diavolo significa questa affermazione? La spiegazione arriva. Significa che il cibo che prendiamo è legato all’educazione di oggi, fatta per farci diventare bravi soldatini-consumatori-obbedienti, senza mettere nulla in discussione, il cibo tanto per cominciare. Quando invece si rompe questo circolo vizioso, quando riuscite a farlo, allora entrate nel grande mondo dell’ immaginazione. Ecco René!
        
Se si mangia senza coscienza, se si mangia non importa cosa, non può esserci immaginazione. Se invece l’alimentazione diventa semplice, con pochi cereali e qualche verdura, allora si può entrare nell’immaginazione. Che non è una cosa esoterica, è anche immaginazione di vita semplice e quotidiana, anzi proprio di questo si tratta. Come avere una piccola scorta di cereali, di miso e tamari, qualche verdura, e invitare gli amici. E con questo evitare di cadere magari nel diabete o in una delle tante altre malattie. Questa non è immaginazione, questa è grande immaginazione!

Come guadagnarsi la vita, chiedeva René? Dovete sapere che avete incontrato un tesoro, è la risposta! E poi bisogna cercare di comprendere sempre l’origine e la causa dei fenomeni. Per esempio bisogna sapere e capire che una condizione di non buona forma generale può venire da una condizione di debolezza dell’intestino, probabilmente da freddo nell’intestino. Perché? Perché è l’intestino che fabbrica il sangue, e per svolgere questo lavoro, deve esserci calore.

Quando c’è qualche debolezza si tende a pensare ai cosiddetti “specifici” di cui la macrobiotica a volte fa uso. Ma bisogna sapere che possono avere effetto se vengono presi durante un regime stretto, altrimenti non funzionano. Gli specifici comunque hanno lavoro e ricerca alle loro spalle e vanno rispettati. Rispettarli vuol dire non abusarne o prenderli superficialmente, hanno una loro storia. In ogni caso l’importante è non rendersi schiavi degli specifici, perché la macrobiotica è libertà, anche dagli specifici.