mercoledì 20 novembre 2019

SFOGLIATINE DI MIGLIO AL FORNO di Laura Gorgaini

INGREDIENTI:
miglio cotto in pentola 30 minuti (1 parte/volume di miglio in 3 parti di acqua salta);
1+1/2 cucchiaio di gomasio;
1+1/2 cucchiaio di semi di sesamo non tostati;
2 cucchiai di farina di miglio integrale;
acqua q.b. (circa 2 cucchiai).

PROCEDIMENTO:
unire al miglio cotto tiepido, il gomasio, i semi di sesamo, la farina di miglio e mescolare con la mano per unire bene gli ingredienti secchi; aggiungere l'acqua, impastare fino ad ottenere una palla  che risulterà un po' appiccicosa. Stendere 1/3 dell'impasto sopra ad un foglio di carta forno aiutandosi con la mano bagnata d'acqua e successivamente coprendo l'impasto con un altro pezzo di carta forno e con l'aiuto del mattarello creare una sfoglia di 4 mm circa. Cospargere la superficie delle sfogliatine con sale fino integrale e semi di sesamo a piacere, che andranno schiacciati per farli aderire bene all'impasto, sempre con l'aiuto della carta forno e del mattarello.

 

Infornare a 180° forno statico per 10 minuti, poi capovolgere la sfoglia e re-infornare per altri 10 minuti (i tempi di cottura possono variare in base al forno).
Lasciar raffreddare sopra alla griglia; rompere, a pezzi di  forma irregolare e conservare in un contenitore di vetro chiuso.


Qui di seguito trovate i link per visualizzare i video del procedimento.


Questo è il link del video che illustra la preparazione:

https://www.youtube.com/watch?v=pBq7CmsqwNo


martedì 19 novembre 2019

LO SGARRO MACROBIOTICO di Eleonora Satta

René in più di una conferenza diceva: “E’ fondamentale sgarrare per poter capire l’importanza e la potenza della Macrobiotica”.

Questa è una grandissima verità.
Se poi si sgarra dopo più di un mese di dieta n.7, il fisico dà delle risposte così chiare che capisci in un momento quanto il nostro corpo sia una macchina perfetta e che siamo noi a rovinarla giorno dopo giorno con tutte le preparazioni, gli integratori, le medicine e il cibo spazzatura. Cibo che è spazzatura anche nelle quantità.
Il problema è proprio questo.
Quanto mangiamo? Quanti integratori? Quante medicine? Quanto beviamo?
“La quantità ammazza la qualità”, diceva René che lo aveva imparato da Georges Ohsawa. Quest’ultimo al contrario, aveva capito che meno mangiamo, meglio stiamo, meno schifezze introduciamo e meglio viviamo.
Vivere parvo, cioè abituarsi al poco, riuscire ad avere sempre vivo lo stimolo della fame, che alla fine è una fame di vita, di scoprire, di capire, di imparare, di stare bene, di felicità, di gioia e di risate.

La macrobiotica è soprattutto questo: vivere di poco e con poco per avere tantissimo. Vivere con semplicità, dimenticandosi i mille orpelli che questa società effimera ci impone.
In questo, è una vera rivoluzione, un cambiamento continuo che ci può portare molto lontano, solo se noi lo vogliamo.
La macrobiotica ci può dare la salute e la salute è la più grande libertà che si possa volere.
Se siamo malati siamo prigionieri di paure e ansie, siamo prigionieri di un sistema e di un protocollo medico che ci ingabbia in camere di ospedale. Come portare l’auto dal meccanico: si cambia un pezzo e via, si aggiusta e si torna in pista.
Ma noi siamo esseri viventi, perfetti nell'imperfezione. I pezzi non si cambiano togliendoli e mettendone dei nuovi. Dobbiamo curarci con ciò che è naturale, e per noi il cibo è la cura. Il cibo cambia il sangue, il sangue irrora il cervello e tutto il nostro sistema. Se il sangue è di buona qualità, anche il nostro pensiero lo sarà.
E basta poco per cambiarlo: 10 giorni di dieta con solo cereale, masticato bene, cotto a puntino, condito con un poco di tamari o di gomasio.
Tuttavia questa è la società dei social, dei programmi tv, con miriadi di reality sul cibo: dai camionisti ai grandi chef fino alle pasticcerie. Chiedetevi perché.

Chiedetevelo indossando gli occhiali dello Yin e dello Yang.
Cibo consolatorio per una società priva di valori, di amore, di calore. Per una società sempre più Yin, perché più siamo Yin, più siamo manipolabili, convincibili, assoggettabili. Dormiamo, ma più che un sonno ristoratore di poche ore come ci farebbe fare la macrobiotica, è un coma profondo che ci fa dimenticare chi veramente siamo. Il nostro istinto, la nostra sopravvivenza. Tutto viene dimenticato.
Se sei macrobiotico e sgarri, capisci subito questo. Capisci che con una tavoletta di cioccolato si può sterminare un sacco di coscienze.
“Così sono finiti i Maya e gli Aztechi” diceva René” Per colpa della cioccolata!!”. E rideva.
Ehhhh che esagerazione, pensai la prima volta che lo ascoltai, quanto amplifica. Ero molto arrogante. L’ho capito dopo, sia della mia arroganza, sia di quanto può intorpidire il cervello danneggiando l’intestino, quella tavoletta di cioccolato, o quella tazzina di caffè, presa tutti i giorni più volte al giorno, insieme a un quadretto del cioccolato di prima e magari seguito da una bella sigarettina…la quantità ammazza la qualità…poi di corsa in bagno, perché con tutto sto Yin cosa vuoi tenere in corpo?

Un giorno dici basta, la strada la conosco, siamo a un bivio: o continuare a cercare di guastarmi e dover ricorrere a mille medicamenti, o affidarmi a un piatto di riso, che non so se mi allungherà la vita, tuttavia me la farà vivere meglio e in libertà. Non è così difficile, complicato, si deve anche fare meno spesa, e si spendono meno soldi e non si fanno le code ai centri commerciali. Alla fine è una grande figata.
Dormo meno e meglio. La mattina quando mi alzo ho solo voglia di sorridere e fare. E tutto quello che faccio mi piace. Vedo il mondo da un’altra prospettiva.
Questa è la Macrobiotica! Sono libera!!Ricomincio a sentirmi! Riesco ad apprezzare di più il mio mondo, il profumo dell’aria, anche se c’è lo smog. Vedo la natura, la sento perché ne faccio parte e sono in sintonia: consumo meno, produco meno rifiuti, sono in empatia con chi non ha nulla da mangiare e gli basta un piatto di riso (forse anche solo un cucchiaio).
E non c’entra un tubo essere vegetariani, vegani, crudisti, perché il mio cibo è basato su queste due mani che si aiutano, che si stringono.
Sono lo Yin e lo Yang, tramite loro il mondo, l’universo mi si apre davanti e riesco a vedere che sono solo un puntino in mezzo a queste due forze antagoniste, ma amiche.
Ecco ho sgarrato e ho avuto tutto così chiaro che a un certo punto non ne potevo più del mio stesso sgarro e non vedevo l’ora di tornare al mio piatto di crema di saraceno, così salutare che quando lo mastico tutta me stessa si rilassa e dice con un gran sorriso ebete sulla bocca: “Mamma mia che buono!”. E sento nuovamente che non ho bisogno di bere, che sto bene così con poco e che ogni organo dalla milza all'intestino, dal cuore ai polmoni, mi ringraziano, come io ringrazio quel piatto di crema!
Se tutto il mondo mangiasse così, sarebbe un mondo migliore, adesso ci credo più di prima.

venerdì 1 novembre 2019

COTTURA ALGA HIJIKI di Laura Gorgaini

                                       ALGA HIJIKI
                   

L'alga hijiki è un' alga bruna conosciuta con il nome di Sargassum fusiforme e appartiene alla famiglia delle Feofite, cresce in estremo oriente, soprattutto in Giappone ; molto ricca di minerali  come il ferro ( prevenendo l'anemia sideropenica), il potassio,il fosforo, il magnesio ( migliorando il sonno poichè  tale minerale stimola la produzione di ormoni rilassanti ), ricchissima di calcio     ( ne contiene più del latte vaccino aiutando nella prevenzione dell'osteoporosi mantenendo le ossa forti ), contiene una buona quantità di proteine e vitamine , tonifica il corpo, ed è ottima per purificare il sangue mantenendo costante il livello degli zuccheri ( consigliata per i diabetici); infine e non meno importante, aiuta la funzionalità tiroidea per il suo contenuto di iodio.
E' un alga di rigenerazione per eccellenza, è cicatrizzante, rinforza, facilita l'assorbimento del tasso di colestrolo, previene la carie ai denti, limita i capelli bianchi; rinforza le funzioni respiratorie , digestive ( perchè il suo contenuto di fibre stimola la peristalsi intestinale combattendo la stitichezza) , escretorie, riproduttive, nonchè contribuisce ad innalzare le difese immunitarie. L'unico avvertimento per il consumo dell' alga hijiki è quello di assumerla in piccole quantità giornaliere ( 2-3 gr al giorno), in quanto contengono arsenico inorganico; ma affinchè l'alga diventi tossica e pericolosa bisognerebbe consumarne una quantità davvero esagerata. 

 PREPARAZIONE  ALGA  HIJIKI

Ho preso metà circa della confezione di alga hijiki essiccata, l'ho messa in ammollo in un contenitore, ( meglio se di vetro) con acqua a temperatura ambiente per 30 minuti.
L' ho scolata e sciacquata sotto acqua corrente nello scolapasta. Mettere poi l'alga in una pentola con  acqua salata ( l'acqua deve coprire bene l'alga) e farla cuocere con il coperchio per 30 minuti a fuoco moderato una volta raggiunto il bollore. A questo punto l'alga va yanghizzata in pentola d'acciaio ( meglio con doppio fondo) con fuoco moderato senza aggiungere nulla e mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi; successivamente ( dopo circa 10 minuti ) aggiungere  1 cucchiaio di olio di sesamo e 1 cucchiaio di tamari e continuare la cottura  per circa 10 minuti mescolando spesso. L'alga si può mangiare così com'è, nel piatto affiancata al resto del cibo, oppure mescolata con  carote cotte o altre verdure, oppure io l'ho aggiunta al riso integrale cotto in pentola a pressione; quantitativo: 1/2 cucchiaio da minestra.


                                                                  










 
                                                          


venerdì 25 ottobre 2019

L'ERA DELLA TUTTOLOGIA di Eleonora Satta



Sono tempi in cui parlare di qualsiasi cosa diventa complicato: tutti sanno tutto.
È l’Era del Tuttologo.
Era di grande arroganza.
In Macrobiotica succede la stessa cosa.
Sono molti che, per vari motivi, la travisano o la trasformano, con la giustificazione che i tempi sono cambiati e che anche la Macrobiotica, si deve aggiornare. Come se fosse un sistema operativo.
Molti preparano ricette e piatti alla “master chef”, perché anche il gusto o l’aspetto devono essere al top.
Sono tutte cavolate.
Questa non è Macrobiotica.
E chi sono io per dirlo? Nessuno, difatti lo dicono sia Georges Ohsawa che René Levy, suo allievo.
Macrobiotica è semplicità, è vivere parvo, è il Principio Unico Yin e Yang.
Non sono slogan, non sono conti di quante vitamine contiene un alimento, non c’entra nulla l’attuale medicina, soprattutto non è una dieta.
È un modo di vivere, un modo di pensare, una rivoluzione rispetto agli schemi che conosciamo a menadito.
Principalmente è libertà.
Di sicuro è anche studiare i testi di G.O., e fare pratica: cucinando, sapendo cosa sono gli specifici, capendo come yanghizzare o yinizzare una verdura o un cereale.
La Macrobiotica è così elementare, anzi NATURALE, che ci sembra complicata.
La Macrobiotica risiede nel nostro DNA, perché sono Yin e Yang che risiedono in noi e nel DNA stesso.
C’è molta, troppa confusione. Tutti vogliono diventare maestri, ma i maestri quelli veri non hanno mai sgomitato come questi odierni, non hanno mai commercializzato o cercato di guadagnare sul Principio Unico.
Si parla troppo di Macrobiotica, senza sapere minimamente che sapore ha il riso cotto in pentola a pressione o il tamari.
Ci si riempie la bocca di parole senza conoscerne il reale significato.
Così senti il medico che consiglia il pane e dice che quella è Macrobiotica. Oppure la nutrizionista che ti da la ricetta dei muffins al cioccolato (perché no?), dicendoti che quella è Macrobiotica.
Frequento molti gruppi su Facebook dove si parla di Macrobiotica, ma in realtà non è Macrobiotica, è un’altra cosa che viene confusa e mischiata con il vegetariano o il vegan.
Esiste un unico modo per capire quale è, come è e dove va la Macrobiotica: andare a Cuisine et Santé, in Francia a Saint Gaudens.

Non c’è corso che tenga, neanche i più accreditati, qualcosa sfugge sempre, qualcosa viene cambiato, qualcosa viene omesso.
A Cuisine no, è tutta verità e la Macrobiotica è solo verità, il resto è fumo negli occhi.
Son pure soldi spesi male che vanno ad arricchire strani personaggi, alcuni sono stati frequentatori di Cuisine, ma un po’ per ingratitudine, un po’ per l’Alzheimer si sono dimenticati alcuni importanti insegnamenti.

Il primo è: la Macrobiotica appartiene a tutti, il Principio Unico non è di nessuno, non lo hanno inventato, ma è sempre esistito e sempre esisterà.
E siccome è un bene comune NON CI SI DEVE SPECULARE SOPRA, soprattutto se non lo si insegna correttamente.
FINALE: se volete provare questa strada che è libertà e grande gioia, la prima cosa da fare è andare a Cuisine et Santé, un ottimo investimento per la vostra salute, un’occasione per il vostro carattere, un modo di conoscere persone come voi, piene di curiosità e voglia di libertà, mettersi in gioco a qualsiasi età abbiate, scoprire un’altra parte di voi stessi, capire che se si ha un sogno lo si può realizzare.
Questo è stato per me e per molti altri umani, che avevano perso la salute e la strada.
Sentirete centinaia di testimonianze. E soprattutto vedrete la vita sotto un altro punto di vista più obbiettivo e nitido.
Dopo di che non vi resta che comprare un paio di libri di Ohsawa, leggerli e impararli a memoria, come consigliava René Levy. In francese, la sua lingua, si dice “par
coeur” e non credo esista miglior modo di leggere e imparare che attraverso il cuore.
Anche questa è Macrobiotica!

https://www.cuisine-et-sante.com/CES/it/Benvenuti.asp
https://www.cuisine-et-sante.com/CES/it/Il-fondatore.asp
https://www.cuisine-et-sante.com/CES/it/macrobiotica.asp





lunedì 21 ottobre 2019

CRACKERS DI RISO E GRANO SARACENO di Laura Gorgaini

QUI SOTTO TROVATE IL LINK DEL VIDEO DELLA PREPARAZIONE DEI CRACKERS




INGREDIENTI:
decidere un contenitore che faccia da misura ( un bicchiere, una ciotolina,..ecc..);

2 parti di farina di riso integrale ( io ho macinato il riso sul momento col mulino a pietra);
1 parte di fiocchi di saraceno integrali ;
1 parte di semi di sesamo;
1 cucchiaio abbondante di olio di sesamo;
2 pizzichi di sale integrale , che nella foto mi sono dimenticata di mettere , scusate;
2 parti e mezza di acqua a temperatura ambiente;













PROCEDIMENTO:

unire tutti gli ingredienti: farina di riso, fiocchi di saraceno, semi di sesamo, olio, acqua poco per volta mescolando con la mano fino ad ottenere un impasto un po' appiccicoso ma che si compatta a palla.






L'impasto l'ho diviso in due parti;  ciascuna stesa su un foglio di carta forno precedentemente spennellato con acqua per impedire che si attacchi e con l'aiuto di un altro foglio di carta forno, anch'esso spennellato con acqua, e il mattarello con spessore di 3-4 mm.



 


















Infornate a 180 gradi, forno statico per 20 minuti: dopo i primi 10 minuti, capovolgere l'impasto con l'aiuto di un altro pezzo di carta forno e reinfornare per altri 10 minuti. ( il tempo di cottura può variare in base al proprio forno; con il mio forno 20 minuti sono sufficienti affinchè i crackers risultino croccanti). al termine della cottura far raffreddare i crackers sulla griglia per favorirne l'asciugatura completa.

 

Conservarli in un vaso di vetro mantengono la croccantezza.


BUONA DEGUSTAZIONE MACROBIOTICA










venerdì 18 ottobre 2019

CONFERENZA CON CORSO DI CUCINA E PRANZO MACROBIOTICO 13 OTTOBRE 2019 - di Laura Gorgaini


Domenica 13 ottobre 2019 a Sanremo si è tenuto l'incontro con Briac Gautier : vice-direttore di Cuisine et Santé che ha sede a Saint Gaudens in Francia.

Ecco qui sotto la locandina dell'evento.

Per me è stata la prima conferenza a qui ho partecipato sull'argomento: MACROBIOTICA.
Sono partita molto entusiasta di vivere quest' esperienza, avendo una grande motivazione di fondo: seri problemi di salute.
L'organizzatrice Myriam, la conoscevo solo attraverso la chat della "MACROPENTOLA"; domenica l'ho finalmente conosciuta di persona: una donna energica, solare, molto disponibile e gentile , capace di organizzare eventi; domenica è stato tutto perfetto!! Complimenti Myriam!!!
Poi ho conosciuto Briac Gautier: gentile, disponibile, con la capacità di trasmettere alle persone l'essenza dello Yin e dello Yang,il fulcro della macrobiotica; per quanto mi riguarda, ho avuto la fortuna di rimanere a Sanremo anche domenica sera, potendo così trascorrere 2 ore in loro compagnia, continuando i discorsi sulla macrobiotica da applicare su me stessa ed ascoltare l'incredibile storia di Briac e il perché del suo arrivo a Cuisine et Santé a causa di un brutto male.

La giornata è iniziata con la preparazione del pranzo per tutti noi partecipanti in una location meravigliosa sul mare: una terrazza direttamente sull' acqua nel Porto Vecchio di Sanremo.

Ogni partecipante con tagliere e coltello si è dedicato al taglio delle verdure e frutta: zucca,cipolle,rapanelli,rape,carote,insalata,rucola,mela.

Il menù era così composto:

Zuppa: di miso con cipolla, carota, rapa e alga wakame

Cereali: riso integrale, grano saraceno
Verdure: zucca in padella, hiziki saltate in padella con cipolla e carote, insalata verde con ravanelli e mela a cubetti

Dessert: mela a pezzi.
Bevande: tè bancha

Tutti ci siamo dati da fare, guidati da Briac e Myriam. L'atmosfera di collaborazione che si è creata ha reso il pranzo un bellissimo momento di condivisione e conoscenza; ho ritrovato persone che avevo conosciuto sulla Macropentola (la chat che utilizziamo su whatsapp n.d.r.), dando loro un viso e scambiandoci opinioni e consigli. 


Nel pomeriggio c'è stata la conferenza di Briac, Myriam traduceva in simultanea. Primo argomento: il concetto dello Yin e dello Yang. Ha poi raccontato di René Levy e del loro rapporto di 30 anni a Cuisine et Santé e di quanta gente sia passata da lì per risolvere i loro grandi e piccoli problemi di salute. Ci ha poi descritto il soggiorno a Cuisine, con il corso di cucina e la conferenza della sera.
Ha poi confrontato la dieta macrobiotica con la vegana, parlando dei problemi che può creare quest'ultima se non è ben bilanciata.
E infine ha tracciato le linee base della dieta n.7, sottolineando l'efficacia di questa dieta per quello che riguarda disintossicazione, ricostruzione e purificazione del sangue.



Abbiamo terminato con la merenda a base di gallette di mais con spalmato sopra una crema fatta mischiando del miso e del tahin.
Per quanto mi riguarda è stata un'esperienza che mi ha arricchito molto e che mi ha aperto la mente a delle prospettive diverse. Un ringraziamento generale per l' ottima riuscita della giornata macrobiotica va soprattutto a Myriam e a Briac va tutta la stima di chi sta apprendendo.













martedì 15 ottobre 2019

INTRODUCING LAURA


Ho conosciuto Laura qualche anno fa a una conferenza sull'alimentazione animale. È stato amore a prima vista. Con lei abbiamo la stessa passione: i cani e il loro benessere.
È nata così una bella e sana amicizia, anche se distanti troviamo ugualmente il modo di essere vicine e di confrontarci continuamente.
Laura mi ha aiutato molto sia da un punto di vista di vita che da quello sul benessere animale, e le sono molto grata.
Poi per motivi salutari ho iniziato a parlarle di macrobiotica. Per la precisione, oggi è bene dirlo, della macrobiotica di Georges Ohsawa e di René Levy.
Credo di aver sfondato una porta aperta!!
Per continuare questa nostra condivisione abbiamo deciso insieme, che vista la sua passione per la cucina, Laura avrebbe potuto aiutare tutti noi ad avere delle ricette belle, chiare, comprensibili, e non solo: persino il parere di una persona che si affaccia da poco tempo in questo mondo così interessante e vero.
Allora cara Laura, eccoti su Wa. Spero che potremo insieme, aiutare tante persone ad avvicinarsi e a godere dei benefici di una filosofia di vita e di cucina. La macrobiotica è semplicità, adesso lo sai, è un po’ come te e forse anche come me, ma non montiamoci troppo la testa! E facciamo insieme un bel lavoro!
BENVENUTA!!!!!!

Laura abbraccia Yuki, dietro ci siamo da sx a dx: io Lola e Vasco 

Mi chiamo Laura, sono infermiera da 25 anni, amo gli animali in particolare i cani.
Sono compagna, mamma di 2 figli maschi e una golden retriever di nome Yuki che è la mia grande forza.
Le mie caratteristiche: sensibile, affettuosa, mi faccio in quattro per gli altri, mi piace molto conoscere, sapere, allargare il mio bagaglio di informazioni per poter scegliere il meglio per il mio benessere psico-fisico e adoro il confronto costruttivo che mi fa riflettere per poter crescere.

Ho conosciuto Eleonora 3 anni fa, in occasione di una conferenza sulla gestione naturale a 360 gradi del cane e del gatto.
Da quell’incontro, nell’ottobre 2016, ci siamo sentite tutti i gg e la nostra amicizia sempre in crescita, è un’avventura per me molto preziosa che mi arricchisce ogni giorno che passa, perché siamo in sintonia su tante cose, ma siamo anche spesso YIN e YANG quando ci rapportiamo e questo permette di compensarci!
Da quando conosco Eleonora ho sentito parlare spesso di macrobiotica, in tante occasioni mi ha spiegato e mi  spiega il suo punto di vista secondo la filosofia Macrobiotica fino a quando, un po’ per curiosità e soprattutto per necessità di salute, ho deciso di entrare in questo nuovo modo di vivere, di ragionare, di mangiare, di essere, proprio iniziando con il regime n° 7 : il più semplice dal punto di vista pratico della cucina, tuttavia il più difficile sotto tutti gli altri punti di vista: cereale integrale al 100% per almeno 10 gg . Ad ora che sto scrivendo, sono 30 gg di sfida n°7 e sto veramente bene: leggera, libera, tranquilla, serena, gioiosa, in forza, carica, instancabile: non posso chiedere di più!

Ringrazio Eleonora per questa grande opportunità di collaborare con lei nel suo blog. Sono all’inizio ed inesperta, ma spero di portare il mio contributo pratico, per ora, poi chissà cosa riserverà il futuro e la continua conoscenza.

Yuki e Laura in primo piano, dietro Eleonora abbraccia Vasco e Lola se la svigna!




domenica 22 settembre 2019




ECCO I DUE AVVENIMENTI IMPORTANTI E TANTI ALTRI SONO IN PROGRAMMA
STAY TUNED!!!!

domenica 15 settembre 2019

Tutti i numeri:


I giorni della Sfida con dieta n.7 in realtà sono 87, una solitaria era già partita in avanscoperta!

Le 30 province e città conquistate, dal Nord al Sud Italia, Isole comprese, sono queste:

Milano - Verona - Parma - Dolceacqua - Teverola vicino Aversa - Lecco -Alessandria - Padova - Treviso - Rovigo - Asti - Belluno - Vicenza - Pozzo d Adda - Fano - Firenze - Lucca - Livorno - Carrara - Pietra Ligure - Sanremo - Bordighera - Ventimiglia - Imperia - Salerno - Bari - Napoli - Roma - Catania - Cagliari

Mentone, Montecarlo (Francia)
Tenerife (Spagna)





sabato 14 settembre 2019

Riflessioni sulla Grande Sfida Macrobiotica


La prima volta che ho fatto la 7 è stato esattamente 10 anni fa.
Con Myriam.
Forse era anche la sua prima 7, non so.
So che ci siamo divertite molto, moltissimo. E la nostra più grande goduria e golosità era diventata il riso glutinoso.
Un miracolo, per me che arrivavo da un cibo spazzatura, innaffiato con molto alcool.
Eravamo in ambiente protetto: Cuisine et Santé.
Quel luogo mi avrebbe cambiato la vita. Tuttavia non lo sapevo sul momento.
Poi sono passati 10 anni e la Macrobiotica un po’ mi ha accompagnato, un po’ l’ho trascurata, non riuscendo mai a capire fino in fondo perché non riuscivo ad essere più determinata, consapevole, disciplinata e avere costanza.
Più si sgarra e più diventa difficile il percorso in Macrobiotica, almeno per il mio fisico.
Più mangiavo schifezze, più avevo il senso di colpa, e più diventava difficile rimettersi in carreggiata.
Non stavo male fisicamente, perlomeno in apparenza.
Poi ho cominciato, anzi ri-cominciato a stare male e sono caduta nel labirinto della naturopatia, degli integratori, dei fermenti lattici. Sapendo perfettamente che l’unica via corretta sarebbe stata quella di fare una 7, come 10 anni fa: solo cereale e qualche “specifico” come miso, tamari, gomasio, umeboshi, kuzu. Usando questi elementi di base avrei potuto raggiungere ben presto una buona saluta e una forma mentale più lucida, meno lamentosa, avrei potuto rivedere la vita con quegli occhiali macrobiotici di cui avevo sentito spesso parlare dal mio Sensei René Levy.
Invece no. Ho ancora aspettato.
Forse è proprio vero che ognuno di noi deve trovare il fondo da grattare e poi può pensare di risalire!

Non sono una grande teorica, sì ho letto gli scritti di Ohsawa, ma alla fine sono uno di quelle scolarette che spesso vanno a finire dietro la lavagna per indisciplina. Mi succedeva anche nella realtà scolastica e questo si è ripetuto con la Macrobiotica.
Preferisco mettere le mani in pasta, mischiare dei cereali, macinarli per fare una buona farina, cuocere delle verdure, piuttosto che STUDIARE.
D’altra parte René ci ha sempre detto che la pratica senza la teoria è molto pericolosa, e viceversa, sottolineo il viceversa, perché di teorici è pieno il mondo macrobiotico!! Attenzione!
Quindi diciamo che pur sapendo un po’ tutto, ho fatto finta di dimenticarmi tutto: ho rimosso.

Poi è arrivata lei, di nuovo nella mia vita.
Una telefonata, delle foto, molto entusiasmo, quasi fastidioso in prima battuta. Che stupidi si è, quando il cervello è annebbiato da troppo Yin e che persone saremmo se fossimo, al contrario, un po’ più Yang, in equilibrio su queste due mani che si prendono l’una con l’altra, che si aiutano!! Yin e Yang!!
“Facciamo conferenze con Briac!” Continua. E lì, tutto un racconto che. per come stavo, mi ubriacava. “Poi adesso faccio una chat”. È lei, Myriam che parla, tornata nella mia vita improvvisamente, tornata a ricordarmi chi potrei essere ancora.  “La Macropentola, se vuoi ti inserisco!”
Ma sì inseriamoci, tanto sarà l’ennesima cavolata che si fa pro Macrobiotica e che nessuno se la fila.
Ancora il mio pensiero yinizzato e negativo, strafottente e arrogante.

Nel giro di pochissimi giorni quella chat è diventata un movimento: tanta gente interessata seriamente!
Nel giro di pochissimi giorni mi sono ritrovata davanti a un piatto di riso e a produrre gomasio come se piovesse!!
E giorno dopo giorno ho ripreso conoscenza.
Sì, è stato proprio così: un risveglio! Più mangiavo cereale e più mi si schiarivano le idee. Meno bevevo e più il mio intestino ha ricominciato a funzionare.
L’aria che girava in tutto il mio corpo è sparita. L’acidità con lei!
Molti diranno: “Eh sì, figurati, adesso con queste 4 cavolate…” Altri diranno: “Ah no, io non riesco proprio a rinunciare al mio cappuccino con la brioche!”.
È vero non è facile, soprattutto per chi, come me, ama le schifezze, perché di quello si tratta. Si tratta di non volersi bene e volersi suicidare lentamente.
Lo so. L’ho fatto e chissà forse ci ricadrò, non posso conoscere tutto quello che mi accadrà e cosa ha in serbo per me la vita.
Adesso, però, sto bene, sono libera, mi sento leggera, e mi stanno accadendo molte cose belle!
La prima è che gli amici, quelli veri, mi ricercano. Erano spariti!!!!
Adesso è come se fossero attirati da tanta positività.
Sono felice. So che qualsiasi cosa mi potrà accadere, ho questa bussola meravigliosa, che non mi permetterà di stare male, che mi aiuterà nei momenti peggiori.
Avere questo lungo periodo di sgarri è stato utile: adesso so con esattezza e precisione che per me questa è la strada giusta.
Avere questo pensiero è un grande conforto per il momento che stiamo vivendo.
In una umanità alla deriva, la Macrobiotica è un faro nella nebbia, un appiglio saldo nella tempesta, una luce in fondo al tunnel.
Provate a fare Macrobiotica!
Provate seriamente con fiducia, con costanza e allegria.
Andate a Cuisine et Santé!!
Non avete idea di quante cose utili per il vostro bene, imparerete, in quell'isola felice!

Sono grata a Myriam per avermi trascinato fuori dalle sabbie mobili dove mi ero volontariamente infilata. Sono grata a tutto il gruppo della Macropentola, senza di loro non ce l’avrei fatta: un aiuto importante farla insieme ad altre persone, soprattutto quando si è deboli come me.
E certo, grazie a tutti quelli che anche con il loro atteggiamento chiuso e contrario mi hanno fatto riflettere e mi hanno portato a capire che sono sulla giusta strada.
Spero che prima o poi riescano a venire pure loro.
Grazie!!! Ho il cuore che trabocca di gioia e di libertà!
Grazie René! Grazie G.O.!!



lunedì 5 agosto 2019

TARTE TATIN



È facile: ungi teglia con olio sesamo
 
Metti fettine mela fini
Uvetta ammollata
Mandorle spezzettata

Fai uno strato così e ci rovesci sopra direttamente impasto x pane ohsawa.(1 farina, 1 acqua, sale q.b., un cucchiaio olio sesamo)
Spargi bene a coprire le mele.
Sopra fai ancora fettine mele e semi sesamo.
Cuoci in forno ben caldo (non meno di 180°) per 40 minuti.
Attenzione ogni forno è a sé

Quando ti sembra cotto, infili stecchino per controllare
Stacchi bene i bordi con paletta e lo capovolgi su piatto o tagliere.
Una delizia!

NB: la frutta contiene zuccheri, non abusatene e ricordate sempre di masticare a lungo
A breve farò ricetta di Tart Tatin salata. Buon appetito!!