sabato 26 novembre 2016

APPUNTAMENTO N. 20
LA COSMOLOGIA DELL’ESTREMO ORIENTE – IL PRINCIPIO UNICO YIN-YANG
Di Bruno Sangiovanni
   
Eccoci alla quarta “puntata” del tema che stiamo trattando oramai da qualche settimana: La Cosmologia dell’Estremo Oriente.  In questa appuntamento entriamo ancora più nel vivo e nella pratica. Introduciamo e iniziamo ad approfondire il Principio Unico, pilastro di tutta la filosofia, scienza, medicina dell’Estremo Oriente, e quindi della Macrobiotica. E’ la conseguenza e il prosieguo dei ragionamenti che abbiamo fatto sin qui, nelle prime tre puntate.

Attraverso la Spirale della Creazione e lo schema della Costituzione dell’Ordine dell’Universo abbiamo visto che la linea di demarcazione tra il mondo Infinito e quello della Materia è data dalla biforcazione dell’Unità, che si separa in due forze opposte.

Come recita Lao Tzu nel suo Tao The Ching…”Uno produce Due”. L’Uno, (l’Unità), produce Due (Yin e Yang). Da questo momento sotto l’influsso di queste due forze si entra nel mondo della relatività in cui questa opposizione, ma anche complementarietà, si riscontra a tutti i livelli, in ogni cosa, indistintamente. Yin e Yang è in tutto, tutta la nostra vita è retta da questa polarità. Non è apparente in superficie, ma è in noi: Yin e Yang sono nella nostra memoria biologica e inconsapevolmente noi agiamo sempre entro questi due poli.

Noi siamo fatti di due poli; padre e madre, tanto per cominciare.

Il più alto livello di Giudizio è diventare coscienti di questa polarità e comprenderne i meccanismi; e intuire che la più grande realizzazione e avventura della vita è proprio l’unificazione dei due opposti Yin e Yang. Non a caso il Principio Unico è detto anche Principio Unificante. L’arte della vita è unificare tutti gli opposti e tutti gli antagonismi, perché vederli solo come entità separate, non interconnesse, vuol dire rimanere nel dualismo tipico della nostra mentalità ed educazione cartesiana, dualista. In cui i due componenti di ogni polarità sono sempre considerati come fenomeni separati, sempre e solo in opposizione uno con l’altro. Liberarci dal dualismo significa liberarci dalle tensioni, insoddisfazioni, dal senso di mancanza, dalla paura, dall’aggressività e dall’egoismo. Cercando in vece l’unione lavoriamo verso una condizione di equilibrio e di armonia anzichè verso il suo opposto che è la disarmonia.

Sentiamo Ohsawa: Accettate tutto con grande piacere e gratitudine; accettate la disgrazia come la felicità, la malattia come la salute, la povertà come la prosperità, e se non vi piace o se non riuscite a sopportarla, rivolgetevi alla vostra bussola universale, il Principio Unico. Lì troverete la miglior direzione. Ogni cosa che vi accade è ciò che vi manca. Tutto ciò che è antagonista o insopportabile, è complementare. L’uomo che abbraccia il suo antagonista è l’uomo più felice. Parole e concetti che ci appaiono paradossali perché sono l’opposto della nostra educazione. Bisogna rileggerle ogni tanto, si scoprirà il significato profondo.

Addentriamoci ora nei dettagli Yin e Yang.
Intanto dobbiamo riconoscere che se non c’è un principio a cui fare riferimento, non si può comprendere una manifestazione. Il principio di cui parliamo, impossibile negarlo, è che tutto contiene due aspetti, due tendenze, due forze opposte tra loro. E che queste due tendenze opposte, allo stesso tempo, sono complementari e racchiuse in una Unità. Yin e Yang sono dunque la Polarizzazione dell’Unità.  C’è sempre una doppia attività in ogni ritmo, e in ogni ritmo i contrari sono sempre percepibili. L’uomo e la donna, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, la luce e l’oscurità, l’estate e l’inverno, il sole e la luna, l’alto e i basso, suono e silenzio, umido e secco, e via così all’infinito.

Yin e Yang sono le due attività attraverso cui si manifesta la creazione in tutti i suoi fenomeni, in tutti i suoi esseri, in tutte le sue manifestazione. E’ solo osservando questo gioco di opposti sempre presenti che noi possiamo percepire la creazione. Il gioco reciproco tra queste due tendenze (mai a riposo, sempre in movimento) è ciò che fa muovere il mondo della materia, è ciò che chiamiamo energia. Un movimento che anima ogni cosa secondo un ordine preciso in cui queste due attività non rimangono staticamente opposte e separate, al contrario interagiscono sempre, si attraggono, si respingono, si fondono una con l’altra.
All’apparenza sono opposte, nella realtà complementari. Così come tutti gli esseri anche noi abbiamo inscritto dentro di noi questo ordine universale. La respirazione segue due fasi opposte, così il battito del cuore, così il sistema simpatico che contrae e distene, la mano si apre e si chiude, l’attività si svolge in verticale, il riposo in orizzontale, e anche qui…via così senza fine. Anche in noi ci sono sempre due ritmi.

Queste due forze si rivelano a seconda della loro tendenza di fondo: tendenza centrifuga (Yin) o centripeta (Yang), e quindi rispettivamente di espansione o contrazione.

Gli Orientali hanno classificato e ben organizzato i riferimenti che ci aiutano a “vedere” queste due attività. Una volta compreso lo schema possiamo fare di questo strumento un uso estremamente pratico in ogni e qualunque campo della vita arrivando sino a quello quotidiano. Tutti i fenomeni che sperimentiamo infatti, non sono altro che una rappresentazione di Yin e Yang e, se questo è vero come è vero, noi possiamo intervenire sugli stessi fenomeni agendo sulla loro composizione, modificandone i rapporti per portarli in equilibrio. Questo è il nostro vero libero arbitrio! Questa dialettica è semplice da comprendere, soprattutto quando si lascia agire e fluire l’intuizione. Per gli intellettuali, gli scienziati, i medici e i professori, la faccenda è molto più complicata. Il motivo non sta nella complicatezza della filosofia, ma nel suo esatto contrario, cioè nella sua estrema semplicità. Come infatti dice Ohsawa con tutta la forza della sua essenzialità:

La base di questa filosofia è molto semplice: Yin-Yang, cioè l’ambivalenza di ogni cosa, di ogni situazione, di ogni stato d’animo. Detto in altro modo, ogni cosa ha due poli e contiene il suo contrario o il suo opposto: giorno-notte, uomo-donna, guerra-pace, ecc. E’ possibile applicare questo principio a tutti gli istanti della vita quotidiana, nelle nostre relazioni, nel nostro matrimonio, nella vita sociale, politica… perché esso è alla base della nostra esistenza, si trova nella natura delle cose e può servire come norma universale. E come fare per poter applicare questa norma universale? Molto semplice! Basta imparare due parole: Yin e Yang.

LaoTzu, nel Tao The Ching, definisce Yin e Yang rispettivamente come “Ombra” e “Sole”. In generale, il femminile Yin (il lato in ombra) rappresenta l’oscurità, il freddo, la passività, la debolezza, il riposo.
Mentre il maschile Yang (il lato al sole) rappresenta la luce, il calore, l’attività, la forza, il movimento.
Questo modo di considerare le cose può essere applicato a qualsiasi fenomeno, in ogni momento della vita; tutto può essere classificato in uno o nell’altro dei due gruppi. Sembrano antagonisti ma in realtà sono profondamente legati nella loro interazione e movimento perenne; nel nostro mondo relativo infatti, tutto si trasforma nel proprio opposto, prima o poi. Questa è la teoria, ora precisiamo i contenuti, toccando:
prima “La definizione di Yin e Yang” e poi “Come si classificano Yin e Yang”. 
 
Completiamo il post di oggi con “La definizione di Yin e Yang”. Nel prossimo, il N. 21, tratteremo invece “Come si classificano Yin e Yang”. Perché il discorso su questa seconda parte è un po’ più lungo e articolato e diventerebbe probabilmente troppo lungo riportarlo qui sotto.

Definizione di Yin e Yang
      
Yin è la forza centrifuga. Si manifesta attraverso la dilatazione, l’espansione, la dispersione. Corrisponde al freddo, all’umidità, la leggerezza. La sua tendenza è la passività. E’ il principio femminile.

Yang è la forza centripeta. Si manifesta attraverso la concentrazione, la costrizione, la tensione. Corrisponde al calore, la secchezza, la pesantezza. La sua tendenza è l’attività. E’ il principio maschile.
   
Va detto che niente è completamente Yin o completamente Yang. Ogni cosa ne contiene sempre una determinata proporzione di entrambi. E’ la proporzione prevalente che domina, ciò che ne qualifica la sua caratteristica più Yin o più Yang. La valutazione non è mai assoluta, si tratta sempre di una prevalenza Yin o Yang in rapporto a qualcosa dello stesso genere o categoria. Per esempio, un cavolo (tondo, asciutto, compatto) è sicuramente più Yang di una insalatina fresca (umida, leggera, fragile); ma lo stesso cavolo, se comparato con una carota (più piccola, più concentrata e più dura) perde questa sua prevalenza e in questo confronto diventa lui quello relativamente più Yin.

Ok per oggi! Rimanete collegati!
A presto.


venerdì 18 novembre 2016

APPUNTAMENTO N. 19
LA COSMOLOGIA DELL’ESTREMO ORIENTE.
LE 7 LEGGI DELL’ORDINE DELL’UNIVERSO.
Di Bruno Sangiovanni

Per chi avesse “perso” i due ultimi appuntamenti, il N. 17 e N. 18, ricordo che proprio dal N.17 abbiamo iniziato un nuovo argomento: La Cosmologia dell’Estremo Oriente. Base della filosofia, scienza e medicina dell’Estremo Oriente, e quindi della macrobiotica. Se qualcuno desidera partire dall’inizio, occorre rivedere il N. 17 e poi il N. 18. Con questo di oggi proseguiamo e ci addentriamo sempre di più nel contenuto e significato della Cosmologia Orientale.

Se quello che abbiamo descritto nell’ultimo Post è ciò che Ohsawa chiama “Ordine dell’Universo”, la miglior interpretazione della vita sarebbe dunque vivere secondo questo Ordine. Ma, in pratica, cosa significa veramente questa cosa? Rifacciamoci alla spirale della creazione. Tutto il processo della creazione procede secondo una ben precisa e definita direzione, una sorta di “one way process” che va dal grande-espanso, al più piccolo-concentrato. Un meccanismo di concentrazione progressiva da Yin a Yang, che ha come destinazione ultima l’uomo, che è l’essere più concentrato di tutti i vari stadi dell’Evoluzione (l’uomo è l’essere più concentrato e più dinamico perché il suo sangue è quello più concentrato e quindi il più caldo e attivo di tutto il regno animale).

Tutto il cammino della creazione è governato da questo principio, e dunque questo è anche il nostro personale cammino e destino.  In altre parole, per mantenere la nostra qualità umana noi dovremmo essere fedeli a questo processo e non perdere la concentrazione, la solidità, la mobilità: cioè la nostra qualità Yang profonda. Vivere secondo l’ordine della natura è in primo luogo questo.

Tutto ciò che agisce contro questo compito, se lasciamo che prenda il sopravvento, ci allontana dal Grande Ordine e diluisce questa qualità Yang individuale. Di cosa si tratta? Si tratta di un eccesso, di un grande squilibrio Yin (che invece deve essere presente sempre in modo armonico ed equilibrato), al quale noi ci abbandoniamo e che finisce per prendere il sopravvento e compromettere la nostra “missione” così come prevista dalla creazione e dall’ordine delle cose. Purtroppo stiamo parlando della maggior parte delle cose che oggi ci stanno intorno, che sono sempre più presenti, e che stanno alla base della maggior parte dei nostri tanti problemi, difficoltà, malattie.

Abbondanza, ricchezza, eccessi, dispersione, separazioni, perdita del senso di responsabilità, riduzione del movimento, mancanza di attività fisica, ricerca di protezione, rifiuto delle difficoltà. Tutte queste cose sono la manifestazione di una condizione generale, e quindi anche mentale, estremamente Yin. E poi naturalmente la degenerazione della nostra qualità specifica biologica-fisiologica dovuta ad una alimentazione che produce sovraccarichi, dilatazione, eccesso di liquidi, rilassamento, umidità e freddo interno, acidità, infiammazione, indebolimento. Tutti segni che testimoniano la predominanza di fattori estremi Yin nella alimentazione quotidiana, che rendono più fragile e vulnerabile il nucleo interiore.

L’esempio più eclatante, osservabile, di questo grande disequilibrio Yin, è sotto i nostri occhi tutti i giorni. E’ la più grande epidemia attuale dell’occidente: sovrappeso e obesità, che non sono altro che il riflesso della ricchezza, degli eccessi e degli squilibri della nostra alimentazione che si traducono in una condizione dominata da un eccesso di Yin. Che a lungo andare determina una enorme forza di espansione e dilatazione interna, l’esatto opposto di come si dovrebbe esprimere la qualità originale, naturale, dell’essere umano: solido e forte nel suo profondo, flessibile e adattabile all’esterno, in un corpo che manifesta tonicità, compattezza, asciutto e scattante ma anche flessibile e perfettamente adattabile.

La grandiosità dello studio e comprensione dell’Ordine dell’Universo oltre ad illuminarci sulla origine di Yin e Yang, sta nel fatto che ci chiarisce da dove veniamo, dove stiamo andando, e quale è il nostro destino di esseri umani. Alla fine del viaggio infatti, realizziamo che abbiamo sondato noi stessi, scoprendo che ciò che siamo non è altro che la memoria della nostra origine infinita.
Su questa scena ora visibile del nostro mondo, noi siamo venuti a trascorrere un po’ di tempo. A fare che? Buona domanda! A fare una scampagnata, un picnic divertente, ad essere felici, a sperimentare la gioia di vivere! Ma per essere felici in questo gioco, bisogna conoscerne le regole; vale a dire conoscere le leggi che lo governano e che determinano il suo ordine. Altrimenti…ciccia! Sono sette i principi dinamici che governano l’Universo, che sono alla base del suo Ordine. Sono la Logica Universale (dinamica) che corregge la Logica Formale (statica). Essi rappresentano quell’Ordine chiamato migliaia di anni fa dai Grandi Saggi Cinesi, TAO. Termine reinterpretato e proposto a noi da Georges Ohsawa come l’Ordine dell’Universo. Ecco le 7 leggi:

Tutto ciò che ha un inizio ha una fine.
Tutto ciò che ha un fronte ha un retro.
Non esiste nulla di identico.
Più grande il fronte, più grande il retro.
Tutti gli antagonismi sono complementari.
Yin e Yang classificano tutte le polarità.
Yin e Yang sono le due braccia dell’Uno Infinito.
                         
I primi sei principi sono quelli che regolano e governano il mondo finito, della materia.
  
Il settimo rappresenta il punto di congiunzione-passaggio tra l’Universo Infinito e l’Universo Finito. L’origine e formazione della polarità, delble due forze antagoniste-complementari Yin e Yang. Non esiste nulla che non possa essere ricondotto a queste leggi. Possono essere applicate in ogni campo, in ogni dominio, livello, situazione della vita e a qualunque cosa e fenomeno che esiste in questo nostro mondo della relatività. Una volta comprese e assimilate esse confezionano la più potente bussola che mai si possa immaginare di possedere. Il comun denominatore di questo ordine, così come espresso nelle sette leggi, si può riassumere come segue
“Nel nostro mondo finito, della relatività, ogni cosa è ambivalente ed è destinata a cambiare, sempre. Tutto passa da un lato all’altro, da un estremo all’altro, e viceversa. Niente è stabile, niente è costante”. 
    
Se non siamo soddisfatti e non siamo felici la causa non è altro che la nostra ignoranza di questo Ordine Universale che invece, una volta compreso, ci consente di trasformare ogni antagonismo in complementarietà. Dice infatti Ohsawa: senza antagonismi, niente complementarietà; senza conflitti, niente armonia, senza contraddizioni, niente accordo. La persona che non ha completamente compreso e messo in pratica queste sette leggi nella sua vita, non può comprendere nulla. Infatti, chi non comprende questo fatto è sempre alla ricerca di costanti e di stabilità, che in realtà non esistono e che quindi rappresentano una illusione effimera. Cerchiamo di approfondire un po’ il significato di ciascuna di queste sette leggi, riprendendo e consolidando l’insegnamento di Ohsawa, sparso e variegato nei suoi tanti scritti.
   
N.1 -  E’ la legge di “Inversione”. In questo nostro mondo della relatività non c’è nulla che comincia che non abbia una fine. Tutto si incammina sempre verso il suo antipodo, antagonista: abbondanza-povertà; nascita-morte; incontro-separazione; avere-perdere; ecc. Tutti questi movimenti sono vice-versa. Una volta compresa questa legge niente vi potrà più preoccupare. Civilizzazioni, imperi, sono nati, invecchiati e poi spariti. I violenti abbattuti; gli arroganti eliminati. Il mondo relativo è limitato, mortale, effimero.

N.2 – E’ la legge di “Avanti-Dietro”. Il fronte e il retro sono opposti uno all’altro, ma allo stesso tempo sono complementari. Il retro è l’espressione del fronte; il fronte non può esistere senza il retro! Sono complementari e indispensabili uno all’altro. Bellezza e bruttezza, forza e debolezza, gioventù e vecchiaia, l’uomo e la donna, il bene e il male, ecc. Una città moderna ha le vie piene di crimini. La gioia e il dolore sono gemelli. Una nuova arma invita alla ricerca di un’altra più potente.
  
N.3 – E’ la legge di “Non Identità”. Nulla può essere duplicato in questo mondo. Tutte le cose galleggiano, sono volatili, effimere, in trasformazione continua: per questo nulla può essere assolutamente identico. Le due forze che generano il movimento si manifestano per opposizione e complementarietà: freddo-caldo, luce-tenebre, negativo-positivo. Il cambiamento è tutto. Tutto si trasmuta in ogni istante. E’ per questo che fenomeni di simpatia, di opposizione, ma anche di attrazione, si manifestano progressivamente.
      
N.4 – E’ la legge di “Bilanciamento”. Più grande e largo il fronte, più grande e largo è il retro. Quando si guadagna molto da un lato, si spende molto dall’altro. Un grande sviluppo si accompagna sempre a un grande decadimento. La civilizzazione moderna e la guerra con le bombe atomiche. La medicina occidentale e la malattia. L’uomo più brutale è in realtà il più semplice. Voi potete trasformare la difficoltà in facilità se siete muniti del Principio Unico.

N.5 – E’ la legge di “Cambiamento”. Il cambiamento non è altro che la differenziazione o l’integrazione (cioè il movimento) di due fattori antagonisti e complementari: Yin e Yang. Il cambiamento, così come la stabilità, sono il prodotto delle due forze fondamentali, universali e dialettiche Yin e Yang: forza centrifuga e forza centripeta, espansione e concentrazione, freddo e caldo. Femminile e maschile che sono antagonisti e allo stesso tempo assolutamente complementari.
  
N.6 – E’ la legge di “Polarizzazione”. L’infinito, assoluto, eterno, si polarizza in Yin e Yang. “Uno produce Due”: Yin e Yang (antagonisti-complementari) sono il prodotto della realtà Ultima, dell’Unità, dell’Infinito Assoluto-Dialettico. Tutto ciò che si produce in questo mondo è costituito dal movimento dialettico di queste due forze. Yin e Yang sono il principio del cambiamento, opposizione, antagonismo, lotta…e attrazione. E’ per questo che tutto ciò che esiste in questo mondo è inevitabilmente relativo, antagonista, ma allo stesso tempo complementare.
      
N.7 – L’infinito, Assoluto, Eterno. E’ il motore immobile di tutto ciò cha cambia…della trasformazione incessante di Yin in Yang, e di Yang in Yin. Le mani destra e sinistra dell’Uno Infinito. E’ l’eternità stessa che produce, ingrandisce, distrugge, e riproduce di nuovo tutto ciò che è presente nel mondo finito, relativo, degli uomini e delle cose. Solo chi ha assimilato e conosce questa “costanza dell’incostanza”, il principio del cambiamento incessante, può divertirsi nella felicità e nella libertà per tutta la vita. E può stabilire la Pace e la Giustizia in questo mondo. 
  
Voilà le sette leggi dell’Ordine dell’Universo. Riportate qui in questa terza “puntata” dell’argomento che abbiamo iniziato a trattare nel Post N.17: La Cosmologia dell’Estremo Oriente. Tra i tanti, il più grande tesoro lasciatoci dal grande Georges Ohsawa attraverso il suo enorme lavoro di trasmissione all’occidente della piattaforma su cui riposa tutta la cultura, filosofia e scienza dell’Estremo Oriente.
Le puntate proseguono, rimanete ancora sintonizzati.                                                                                                                                                                               


                                                                  



venerdì 11 novembre 2016


APPUNTAMENTO N.18
LA COSMOLOGIA DELL'ESTREMO ORIENTE - LA COSTITUZIONE DELL’ORDINE DELL’UNIVERSO
di Bruno Sangiovanni

Settimana scorsa con il Post N.17 abbiamo mosso un primo passo entrando nella Cosmologia dell’Estremo Oriente. Ho pensato che fosse interessante iniziare dalla leggenda, così come la raccontava Ohsawa. Ora possiamo entrare più nello specifico tentando di rendere l’argomento chiaro quanto basta per assimilarne l’essenza (impresa peraltro assai poco semplice). Lo faccio schematizzando gli argomenti nella convinzione che questa semplificazione, a volta un po’ spinta, raggiunga lo scopo. Mi rifaccio al testo del mio libro, perché non ci sono motivi di andare a cercare parole diverse o nuove.

Per iniziare, vorrei suddividere l’argomento in due parti:

La prima. E’ una schematizzazione della “Spirale della Creazione” che ci fa comprendere l’origine dell’uomo e il suo destino. In una sola mappa è visualizzata la storia della creazione, ciò che George Ohsawa chiama La Costituzione dell’Ordine dell’Universo. E’ da questa mappa che si comprende bene l’origine di Yin-Yang (di cui abbiamo già accennato nel Post N. 17 (ricordate?).

La seconda. E’ l’approfondimento del Principio Unico Yin-Yang, in cosa consiste, come si riconoscono le due tendenze che influenzano tutta la vita, ogni manifestazione, nel nostro mondo della materia. Va detto che per chi desidera arricchire la comprensione filosofica, ma anche pratica della vita in tutti i suoi aspetti, prendere conoscenza e addentrarsi in questo studio è fonte di arricchimento senza pari.

LA COSTITUZIONE DELL’ORDINE DELL’UNIVERSO

Mondo finito e mondo infinito
Può esistere la vita senza spirito? Da dove viene la materia? Tutto si forma in questo nostro mondo visibile-materiale, oppure ne esiste anche uno invisibile-immateriale? La nostra natura è “finita” tout court, oppure ne esiste anche una “infinita” di esseri che sono parte integrante di un universo infinito? Dice OhsawaDa tempo immemorabile i saggi dell’Oriente con la loro vasta percezione dell’Ordine dell’Universo, sapevano che il nostro mondo finito, della relatività, era concepito dal mondo infinito, eterno ed assoluto, che lo nutre in continuazione. Essi inoltre avevano compreso che questo “concepimento” era la spiegazione stessa della fonte della vita. L’uomo moderno con la sua educazione tecnico-scientifica sembra non comprendere e concepire l’esistenza di un mondo al di là della materia, il mondo della “Realtà-Ultima”...

La spiegazione dell’Ordine dell’Universo offre risposta a tutte le possibili domande proprio perché spiega la relazione che esiste tra il mondo assoluto e quello relativo, della relatività. E’ certo che oggi la civiltà che ha preso il sopravvento è quella materialista-esclusivista, ma è anche vero che questa stessa civiltà dopo aver raggiunto il suo punto culmine si trova oggi in una sorta di vicolo cieco. La scienza è alla ricerca dell’origine della materia attraverso l’esplorazione di particelle sempre più infinitesimali, fino al punto (e questo potrebbe essere l’inizio di una nuova presa di coscienza) di ritenere che all’origine ci sia solo il vuoto, il nulla, o – come lo definivano i Saggi dell’Oriente – il soffio originale, il mondo che non ha inizio e non ha fine. Un universo chiamato da loro TAI-KYOKU (il Se cosmico, il grande Se), immensamente vasto, libero, infinito, senza confini ed eterno; la Realtà Ultima.
E’ possibile che l’incontro oriente-occidente sia oggi più vicino? Può darsi, forse è possibile, per quanto sia ragionevole ancora dubitarne. Si tratterà di vedere se la scienza moderna dell’occidente, arriverà a concepire l’identità di questo universo infinito e poi riconoscere la cosa più importante, e cioè che non esiste separazione tra questi due mondi, quello dello spirito e quello della materia come ben sapevano i saggi dell’oriente e come ci dice la Filosofia dell’Estremo Oriente. La quale ritiene che è lo Spirito, l’Entità Immateriale (la si può chiamare Dio), ciò che dà origine alla materia; e che questa, compiuta la sua evoluzione, ritorna alla fine ad essere nuovamente Spirito. Tutto ciò in un processo che avviene, sempre, senza soluzione di continuità. Una creazione che non è avvenuta miliardi di anni fa, ma che è eterna e si riproduce ad ogni istante. Come ora, in questo istante, dove tutto sta accadendo e iniziando.

La visione e comprensione dell’Ordine dell’Universo lasciata da Ohsawa ci aiuta a trovare una soluzione a domande come queste. Da dove viene l’Uomo? Da dove viene il suo corpo? Dove si trovava prima della nascita? Dice Ohsawa in uno dei suoi racconti…Proviamo a scoprire la nostra capacità di Giudizio! Ho posto queste domande (quelle sopra) alla audience nelle mie conferenze all’Accademia Buddhista questo inverno. Uno studente ha risposto “noi veniamo dal cibo che consumiamo tutti i giorni”. Che magnifica risposta è questa! Gli ho dato i voto più alto perché la sua capacità di giudizio si è chiarita così tanto.

Dunque l’Uomo viene dal suo cibo. E qual è il cibo dell’uomo, della specie animale? E’ il mondo dei vegetali! Tutti gli animali dipendono dai vegetali, anche i carnivori in realtà, come sappiamo dato che si cibano solo di animali vegetariani. Solo il vegetale, infatti, può assimilare le sostanze inorganiche e trasformarle in materia organica (carboidrati, proteine, grassi). A loro volta gli animali, specie a cui l’uomo appartiene, trasformano queste sostanze in materia che costruisce la loro fisiologia e la loro energia. Tutte le più grandi religioni orientali conoscevano e insegnavano a mangiare cereali e verdure perché questo è l’ordine della natura. E quale è allora l’origine del mondo vegetale? E’ la madre terra! Terra e polvere incorporano tutti gli elementi chimici e anche l’aria e l’acqua, e poi la luce e il calore. La Bibbia non dice forse che l’uomo è fatto di polvere…e che polvere tornerà ad essere?! E qual è l’origine della terra, degli elementi? E’ il mondo preatomico delle particelle elementari, degli elettroni, protoni, neutroni, neutrini, ecc. E questi ultimi…da dove provengono? E’ certo, prosegue Ohsawa, che sono la prima forma di cristallizzazione del magnetismo, dell’energia.

E fino a questo punto direi che ci siamo, giusto? Ma qui arriviamo al nucleo fondamentale del pensiero orientale. E’ proprio a partire da qui che la Filosofia dell’estremo Oriente struttura il suo sapere e tutta la sua saggezza. Qual è l’origine del magnetismo, dell’energia? Molto semplice ci dice ancora Ohsawa. L’energia è prodotta da una polarità dinamica; il movimento creato da due poli antagonisti e complementari che interagiscono incessantemente tra loro. Yin e Yang producono l’energia. E infine allora…da dove provengono i due poli Yin-Yang? Due non può che provenire da Uno, l’Infinito, l’Eterna e Assoluta Unità, l’Universo Infinito, la Realtà Ultima, Dio o il Settimo Cielo. Se noi partiamo dall’Unità e scendiamo verso il basso fino all’uomo, questa è la storia della genesi. Voi sarete in grado di giustificare la genesi e trovare una nuova interpretazione della teoria dell’evoluzione.

Come si costituisce l’Ordine dell’Universo

La costituzione dell’Ordine dell’Universo procede dunque attraverso i passi che abbiamo appena visto e che possiamo riassumere in uno schema semplificato nei sette punti che seguono, che ne rappresentano la sintesi. 1) L’Infinito, l’Unità, si manifesta attraverso la separazione. 2) Si generano i due Poli Yin-Yang, origine del magnetismo. 3) E’ la polarità Yin-Yang che regola il mondo della materia. 4) L’interazione dei due poli da origine all’energia. 5) Dall’energia nasce il mondo preatomico delle particelle. 6) Poi quello della materia, prima inorganica, poi organica. 7) la materia organica si trasforma in vegetale, poi animale e uomo

L’Ordine dell’Universo si muove dunque su un binario di progressiva concentrazione che partendo dal mondo infinito attraversa tutte le varie fasi della materializzazione sino ad arrivare al punto di arrivo, ultimo, di tutto il processo: l’uomo. L’uomo è il punto terminale di tutto il grande cammino della creazione, ed è dunque lui l’essere più concentrato presente sulla terra. E’ il livello di concentrazione del suo sangue che determina questa sua qualità. Ed è proprio grazie a questa sua qualità (Yinag) che l’uomo raggiunge e arriva al pensiero e alla coscienza (Yin). A partire dalla acquisizione della coscienza, l’uomo può ora compiere il suo viaggio di ritorno verso la sua origine infinita, spirituale: stessa origine e fonte di tutta la creazione intera.

E’ una visione che apre le porte su un nuovo orizzonte infinito; una visione illuminante e anche commovente nella sua semplicità e chiarezza. La creazione, tutta, consiste dunque in un processo di progressiva concentrazione, da Yin (grande-espanso) a Yang (piccolo-concentrato). Tutto nella creazione funziona in questo modo, questa è la direzione. Ecco perché l’essere umano è il più concentrato, il più dinamico, il più in movimento. Il pensiero e la coscienza che sono immateriali (Yin) possono prendere forma solo a partire la più alto livello di concentrazione (Yang).  Infatti, quando uno dei poli arriva al culmine della sua parabola, sempre, dà origine alla formazione del suo opposto. E’ per questo che la notte si trasforma in giorno, l’estate in inverno, il freddo in caldo, il buio nelle luce e la luce nel buio, la fatica in riposo, la salute in malattia e poi ancora in salute, la felicità in tristezza e poi ancora la tristezza in infelicità, la ricchezza in povertà e la povertà in ricchezza, e via così…sino alla vita e alla morte. In questo mondo della relatività tutto cambia, sempre; tutto è in perenne movimento. La vita stessa è movimento e cambiamento. Anche Buddha lo diceva…in questo mondo una sola cosa è costante: il cambiamento!

Sulla base di questo pensiero, di questa costruzione dell’Ordine dell’Universo, Ohsawa sviluppa la sua mappa di sintesi. Una schematizzazione che visualizza il percorso della creazione e che ci fa intuire la nostra appartenenza a questo movimento continuo ed eterno. L’entità immateriale che si materializza e che al termine del suo viaggio nella materia ritorna alla sua origine infinita, spirituale. E che fornisce tutte le risposte che da sempre cerchiamo: origine e destino dell’uomo.

La prima delle due mappe elaborate è una versione semplificata della matrice dell’Ordine dell’Universo. Mostra la spirale della creazione con il suo movimento concentrico che attraversa le fasi dell’evoluzione ed è rappresentata in forma piana. E’ una spirale perché tutto ciò che si trova nell’universo finito è creato secondo l’andamento di una spirale (logaritmica) che procede sino al suo punto culmine centrale. Dalla più sconfinata delle galassie sino al più piccolo guscio di un paguro, tutto si muove secondo una spirale. E’ l’interazione dinamica, la collisione dei due poli Yin-Yang che attiva il movimento a spirale che si ritrova in tutte le manifestazioni. Il centro (Yang) di ogni tourbillon ha sempre le stesse caratteristiche: forza centripeta, densità, molta solidità, calore. Mentre la periferia (Yin) ha sempre caratteristiche opposte: forza centrifuga, leggerezza, poca solidità, freddo.

Le mappe sviluppate da Ohsawa sono due, la prima, come dicevo sopra, è quella semplificata che riporta la spirale in forma piana e che riporto qui sotto. La seconda è più articolata e complessa e non è possibile riprodurla qui per questioni di spazio e grafiche. Chi è interessato la trova comunque nel mio libro.


Il racconto dell'Ordine dell'Universo continua nei prossimi post, rimanete sintonizzati.




sabato 5 novembre 2016

APPUNTAMENTO N.17 L’ORDINE DELL’UNIVERSO – L’ORIGINE DELLA FILOSOFIA DELL’ESTREMO ORIENTE
di Bruno Sangiovanni

Introduzione

Per chi segue con qualche regolarità l’avvicendarsi dei vari appuntamenti, ricorderà (potrebbe ricordare) che con l’ultimo di settimana scorsa, il N.16, avevo introdotto “il grande e fondamentale capitolo dello studio e comprensione della macrobiotica, il suo più grande tesoro”. Quello che Ohsawa ha chiamato L’ordine dell’Universo, da cui discende il Principio Unico Yin-Yang, cuore e piattaforma di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale dell’Estremo Oriente. Partendo da questo Post N.17 proviamo allora ad addentrarci nel tema, che è vasto e complesso, ma che Ohsawa ci ha proposto in termini semplici, chiari, e soprattutto accessibili alla nostra mentalità occidentale diametralmente opposta a quella Tradizionale dell’Estremo Oriente. Mi rifaccio dunque a lui e provo a suddividere l’argomento in diversi capitoli, che riporterò nei prossimi appuntamenti partendo da questo di oggi.

Per iniziare, cominciamo a introdurre e definire il concetto di Cosmologia dell’estremo Oriente. La Cosmologia è lo studio dell’origine e del funzionamento del Cosmo. Quello che però più conta è comprendere la sua finalità perché sarebbe interessante e rassicurante conoscerla. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Questo è lo scopo della Cosmologia Orientale. Tuttavia la Cosmologia antica è qualche cosa che bisogna lasciare agli orientali perché per la nostra mentalità (come dicevo) è praticamente impossibile penetrare e comprendere una materia basata su spiegazioni e interpretazioni metafisiche, opposte al nostro modi di pensare. Merito di Ohsawa è stato proprio spiegare all’occidente le basi di questa Cosmologia, offrendola in termini semplici e comprensibili a noi. Ma Ohsawa ha anche offerto però un modo pratico e disponibile a tutti per arrivare a questa comprensione e ci ha spiegato con elementi concreti la sua applicazione pratica, che è la macrobiotica.
Ha spiegato il ruolo dell'alimentazione rispetto alla salute, alla formazione delle malattie e la loro cura e soluzione. Contemporaneamente ci ha anche spiegato la vita, la natura, l’immenso infinito e la relazione tra tutte queste cose. Ecco perchè lo studio (e la pratica) della macrobiotica può diventare affascinante e molto di più del semplice apprendimento e applicazione di un regime alimentare.

Il Principio Unico (nel senso di Universale, che riguarda tutto) è il pilastro fondante di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale Orientale.
La comprensione di questo Principio spalanca le porte su un orizzonte nuovo, infinito, sconosciuto e ignorato dal mondo occidentale e oggi perso anche da quello orientale moderno.
La missione di tutta la vita di Ohsawa è stata quella di riportare alla luce questo immenso tesoro di conoscenza e saggezza vecchio di 5.000 anni e renderlo disponibile a tutti. Tuttavia, gli orientali al contrario di quanto a noi può apparire sono estremamente pragmatici. Tant’è che per loro qualsiasi filosofia o teoria che non trova una applicazione pratica e concreta nella vita non vale assolutamente nulla; ecco perché la macrobiotica esprime il suo valore nell’applicazione pratica quotidiana.
          
L’origine della filosofia dell’Estremo Oriente  (cominciamo da qui)
Nasce da una leggenda, che Ohsawa racconta dicendo che bisogna risalire a molte migliaia di anni fa. Per raccontarla, cosa di meglio di usare le sue parole? Ecco la storia come la racconta Ohsawa, qui un po’ adattata e semplificata dal sottoscritto.

“Uno dei popoli primitivi, nomadi, che ha percorso l’intero continente asiatico, si stabilì in un’era sconosciuta sulla piattaforma continentale della Cina centrale. L’altopiano è vasto, spoglio e popolato solo in minima parte, un oceano di colline che si fondono con il cielo fino all’orizzonte, si vede qualche piccolo villaggio qui e là, il sole tramonta molto lontano nell’altopiano. Un uomo appare tra le capanne del villaggio più importante. Il suo nome è FOU-HI, egli è il capo e la guida di questa gente. La sua figura è massiccia, solida e gigantesca, statuaria. I capelli scendono sino alle spalle, la barba è scura, il naso diritto, gli occhi grandi, brillanti e penetranti.

Lui cammina a grandi passi, lunghi ed elastici, forte e vigoroso come un giovane uomo e raggiunge un terrazzamento da cui si può osservare l’intero altopiano fino ai territori più lontani. Il vento ha cessato di soffiare forte sopra le cime da cui una grande luna piena e rossa sorge. FOU-HI, Il filosofo-capo tribù, contempla il cielo nel quale le stelle stanno comparendo; questa è stata la sua abitudine quotidiana per molti anni. La notte avanza. Lui ha già superato gli ottant’anni, in gioventù è stato il guerriero più forte e attivo e anche un lavoratore che non conosceva la fatica. Ha attraversato e lottato contro tante avversità – guerre con nemici stranieri, lotte intestine, carestie, gelo, ecc. – ed è sempre riuscito a superarle tutte guidando il suo popolo. La sua memoria e intelligenza sottili gli hanno consentito di fare nascere e organizzare l’agricoltura e tutte le lavorazioni di una industria primitiva; lui conosceva tutto ciò che era necessario per la vita. Più avanti quando diventò ufficialmente il capo, tutti apprezzavano le sue leggi e disposizioni. Pace e prosperità fiorivano; era l’età dell’oro. E lui è stato capace di trovare sempre il tempo per la contemplazione e la riflessione di tutti i fenomeni sulla terra e nell’universo. Ha creato e sviluppato l’astronomia, ha sintetizzato tutto il sapere accumulato dagli avi di generazione in generazione, ha avuto anche un gruppo di studiosi che si occupavano degli aspetti filosofici e scientifici sotto la sua direzione.

Per prima cosa cercò la causa di tutti i fenomeni, il cui studio e riflessione portò poi a trovare la causa ultima di tutte le cose e di tutti i fenomeni. Approfondirono questa ricerca e lo studio a tutti i livelli per anni e anni. Analizzarono ogni cosa criticamente, esaminando ogni dettaglio delle loro conclusioni. Il loro metodo era inevitabilmente crudo e rozzo dati i tempi, ma verificarono i risultati del lavoro nel modo più accurato e, alla fine, arrivarono a dedurre la causa unica e fondamentale raggrupparono tutte le evidenze trovate e proseguendo sino alla fine. Attraverso l’intuizione e la meditazione loro trovarono la causa originale e essenziale e riuscirono nel compito di trovarne la sintesi universale.
                                                       
Il ricorrere dell’alternanza tra luce e buio fu la manifestazione considerata per prima. La prima era un bene per gli uomini, la seconda una sorta di nemico. Questo alternarsi regolare, questo andare e venire costante (origine di tutte le vibrazioni) che ci spinge a lavorare oppure a riposare, che fa spuntare le foglie in primavera e le fa cadere in inverno, fu sicuramente il primo e più importante fenomeno osservato. Lo stesso andare e venire, la stessa opposizione di segno diverso, fu riscontrato in ogni manifestazione della natura. Quando il giorno finisce la notte non tarda ad arrivare. Dunque: il giorno è l’inizio della notte. Dunque ancora, nulla si termina e nulla finisce veramente; ogni cose evolve ed è dipendente e connessa al suo opposto. La nascita è già il seme della morte.

L’esteriorità fisica della nostra esistenza e l’interiorità spirituale non sono nient’altro che un ulteriore esempio di questa oscillazione universale degli opposti. Si scala una montagna e là si scopre cosa distingue la cima dalla pianura; oceano e terra, animale e vegetale, organico e inorganico, caldo e freddo, fuoco e acqua, ecc., ecc., all’infinito. Il filosofo-capo tribù classificò tutti questi innumerevoli opposti; due per due, ciascuna copia in una categoria identificata. Nel primo raggruppamento si identificarono queste proprietà: Luce, Solidità, Resistenza, Compressione, Calore, Pesantezza. Nel secondo raggruppamento, queste altre: Oscurità, Flessibilità, Fragilità, Espansione, Freddo, Leggerezza. Sempre guidato dall’intuizione il filosofo presto arrivò ad interpretare queste proprietà a seconda delle loro attività, che sono molto meno numerose. Per il primo gruppo: Forza di Costrizione, Forza Discendente, Forza Centripeta. Per il secondo gruppo invece le forze direttamente opposte: Forza di Dilatazione, Forza Ascendente, Forza Centrifuga.
FOU-HI, il filosofo-capo tribù, definì la prima di queste due categorie YANG e la seconda YIN.

Fu probabilmente durante una sera in quei giorni che fu visto lasciare le capanne e raggiungere il terrazzamento, FOU-HI stava continuando la sua contemplazione profonda. Verso mezzanotte alcuni dei suoi assistenti lo raggiungono portando grossi pezzi e tronchi dii legno per accendere un fuoco per il loro maestro. Il fuoco fu acceso e la sua luce illuminò il maestro e gli allievi. Per prima cosa egli fece una preghiera propiziatoria al fuoco, dopo di che tutti si sedettero in cerchio attorno alla fiamma. Non parlavano ma continuarono la contemplazione mentre le fiamme illuminavano i loro visi. La notte avanzava. La luna piena illuminava la scena. Il filosofo-maestro osservava intensamente il fuoco come se stesse leggendo qualche cosa scritto su di esso. Improvvisamente mosse il capo e disse “Yin attira Yang, Yang attrae Yin”.  Questa era la legge che tanto aveva cercato. Allora spiegò lentamente e a lungo con tono profondo:

“ Il fuoco è evidentemente Yang, e possiede e deve possedere le seguenti caratteristiche: costrizione, gravità, e forza centripeta. In effetti le possiede tutte. Ma l’aria, l’atmosfera, essendo Yin come l’intuizione suggerisce, a causa della sua freddezza, della sua dilatazione e del suo movimento eccentrico, è completamente in opposizione al fuoco Yang. Queste due forze opposte non possono far altro che attrarsi. Il fuoco essendo meno potente e più piccolo dell’aria che è infinitamente più vasta, è attratto dalla forza superiore, che sta più in alto. Questo è il motivo per cui il fuoco si sviluppa verso l’alto. Una attività attrae sempre una attività di segno opposto, come il giorno e la notte si susseguono sempre uno con l’altra, così come una donna attrae un uomo e viceversa. Il fuoco viaggia verso l’alto nell’aria e prosegue sin che il calore si trasforma infine in freddo. Yang produce Yin; Yin produce Yang.”

Rivolgendo la sua intuizione e la profonda riflessione alla vibrazione universale, l’oscillazione perpetua delle due attività, FOU-HI necessariamente comprese che ogni cosa è in movimento, eterno, senza sosta, e che questo movimento varia con un ritmo preciso con regolarità. Nulla è a riposo nel nostro universo. Ogni manifestazione prende il via ed è mossa da due opposte attività che si attraggono l’un l’altra come qualsiasi fenomeno in questo mondo dimostra. La prima attività è la causa ultima della seconda. Il filosofo approfondì molto la sua meditazione, ma fermò la spiegazione a questo livello. Definì quello che sentiva al cuore del suo lavoro metafisico con la parola TAIKYOKU, che non posso tradurre letteralmente, ma filosoficamente con una espressione “essential nature” oppure “ether universe before polarization”. Questo definisce ciò che costituisce l’intero universo (non solo il nostro mondo della materia) e conseguentemente tutti gli esseri e fenomeni che contiene. Per quello che riguarda noi (umani), TAIKYOKU può essere compreso solo attraverso le due manifestazioni, secondo le attività Yin e Yang e le sue multiple composizioni. In altre parole “Essential Nature” si manifesta attraverso le attività Yin-Yang. Si può comprendere l’“Ether Universe Before Polarization” solo attraverso l’intuizione: nessuna parola può esprimere adeguatamente il suo significato. Il maestro giudicò futile per gli uomini cercare di penetrare ulteriormente questo studio dato che il principio delle due attività è sufficiente per spiegare il mondo a tutti i suoi livelli. Tuttavia proseguì dicendo che TAIKYOKU è l’unità, la realtà ultima. E che UNO produce DUE.

Ohsawa a questo punto precisa. Qui il DUE simboleggia le due attività Yin-Yang, che è la polarizzazione dell’”Ether Universe”. I DUE generano tutte le manifestazioni, tutti gli esseri viventi e tutte le cose non viventi.

Se noi traduciamo in TRE tutti i possibili esseri, ecco che abbiamo: UNO produce DUE; DUE produce TRE; TRE si manifesta in tutti i possibili esseri. Questa era l’affermazione più cara a Lao Tsu. Da questa affermazione prende il via la teoria della polarizzazione del monismo e la teoria dell’evoluzione dell’universo e di tutta la creazione. Il principio Yin-Yang non è un banale dualismo perché non esiste alcun fenomeno che sia completamente Yin o completamente Yang; tutti sono manifestazioni delle infinite possibili combinazioni delle due attività. Il principio della vita, in effetti, è unico e assolutamente individuale. E’ l’oscillazione delle attività Yin-Yang in infinite diverse proporzioni.

La nostra concezione dell’Universo deve riposare su un grande Principio. E questo Principio deve essere valido non solo per il nostro mondo finito, della materia, ma deve essere applicabile anche al regno infinito, altrimenti non potrebbe essere un Principio che consente l’unificazione di tutti i domini e allo stesso tempo  l’identità della materia e dello spirito.La nostra concezione dell’Universo deve poter spiegare con chiarezza la relazione tra la salute e la felicità, tra il corpo e l’ambiente, tra il corpo e lo spirito, ecc. Ugualmente deve essere un Principio che consente l’elevazione dell’uomo nella vita quotidiana a un livello più alto. Una ideale esistenza che comprenda la salute, la felicità, la pace, la libertà. Dico ancora: la nostra concezione dell’Universo ci deve orientare verso uno stato di salute e felicità e questa è una visione che deve essere molto di più che concettuale. I concetti non sono vita reale. Sono solo fotografie.  Tuttavia, bisogna chiarire bene, L’Ordine dell’Universo deve essere alla portata di tutti e facilmente compreso da chiunque. E infine, deve essere applicabile alla nostra vita quotidiana, pratica, in ogni momento. Altrimenti indipendentemente da quanto sia brillante la teoria, sarebbe completamente inutile e di nessun valore specialmente quando si arriva alla cura delle malattie. Alcuni potrebbe dire che questa è una concezione infantile dell’Universo. Ma se per “infantile” ci si riferisce alla semplicità di un bambino, allora è vero che il Principio Unificante risponde a questa descrizione dato che la sua struttura è la combinazione di soli due elementi; Yin e Yang. E’ semplice come una bussola, ma molto pratico e utile. Più di un centinaio di migliaia di persone che sono state aiutate semplicemente seguendo la dieta macrobiotica possono testimoniare il valore del Principio Unificante a livello fisico e psicologico. Nonostante ciò c’è ancora un enorme numero di anime che sono completamente allo scuro dei benefici di uno stile di vita macrobiotico. Mi chiedo come fare per poterli convincere.