sabato 26 novembre 2016

APPUNTAMENTO N. 20
LA COSMOLOGIA DELL’ESTREMO ORIENTE – IL PRINCIPIO UNICO YIN-YANG
Di Bruno Sangiovanni
   
Eccoci alla quarta “puntata” del tema che stiamo trattando oramai da qualche settimana: La Cosmologia dell’Estremo Oriente.  In questa appuntamento entriamo ancora più nel vivo e nella pratica. Introduciamo e iniziamo ad approfondire il Principio Unico, pilastro di tutta la filosofia, scienza, medicina dell’Estremo Oriente, e quindi della Macrobiotica. E’ la conseguenza e il prosieguo dei ragionamenti che abbiamo fatto sin qui, nelle prime tre puntate.

Attraverso la Spirale della Creazione e lo schema della Costituzione dell’Ordine dell’Universo abbiamo visto che la linea di demarcazione tra il mondo Infinito e quello della Materia è data dalla biforcazione dell’Unità, che si separa in due forze opposte.

Come recita Lao Tzu nel suo Tao The Ching…”Uno produce Due”. L’Uno, (l’Unità), produce Due (Yin e Yang). Da questo momento sotto l’influsso di queste due forze si entra nel mondo della relatività in cui questa opposizione, ma anche complementarietà, si riscontra a tutti i livelli, in ogni cosa, indistintamente. Yin e Yang è in tutto, tutta la nostra vita è retta da questa polarità. Non è apparente in superficie, ma è in noi: Yin e Yang sono nella nostra memoria biologica e inconsapevolmente noi agiamo sempre entro questi due poli.

Noi siamo fatti di due poli; padre e madre, tanto per cominciare.

Il più alto livello di Giudizio è diventare coscienti di questa polarità e comprenderne i meccanismi; e intuire che la più grande realizzazione e avventura della vita è proprio l’unificazione dei due opposti Yin e Yang. Non a caso il Principio Unico è detto anche Principio Unificante. L’arte della vita è unificare tutti gli opposti e tutti gli antagonismi, perché vederli solo come entità separate, non interconnesse, vuol dire rimanere nel dualismo tipico della nostra mentalità ed educazione cartesiana, dualista. In cui i due componenti di ogni polarità sono sempre considerati come fenomeni separati, sempre e solo in opposizione uno con l’altro. Liberarci dal dualismo significa liberarci dalle tensioni, insoddisfazioni, dal senso di mancanza, dalla paura, dall’aggressività e dall’egoismo. Cercando in vece l’unione lavoriamo verso una condizione di equilibrio e di armonia anzichè verso il suo opposto che è la disarmonia.

Sentiamo Ohsawa: Accettate tutto con grande piacere e gratitudine; accettate la disgrazia come la felicità, la malattia come la salute, la povertà come la prosperità, e se non vi piace o se non riuscite a sopportarla, rivolgetevi alla vostra bussola universale, il Principio Unico. Lì troverete la miglior direzione. Ogni cosa che vi accade è ciò che vi manca. Tutto ciò che è antagonista o insopportabile, è complementare. L’uomo che abbraccia il suo antagonista è l’uomo più felice. Parole e concetti che ci appaiono paradossali perché sono l’opposto della nostra educazione. Bisogna rileggerle ogni tanto, si scoprirà il significato profondo.

Addentriamoci ora nei dettagli Yin e Yang.
Intanto dobbiamo riconoscere che se non c’è un principio a cui fare riferimento, non si può comprendere una manifestazione. Il principio di cui parliamo, impossibile negarlo, è che tutto contiene due aspetti, due tendenze, due forze opposte tra loro. E che queste due tendenze opposte, allo stesso tempo, sono complementari e racchiuse in una Unità. Yin e Yang sono dunque la Polarizzazione dell’Unità.  C’è sempre una doppia attività in ogni ritmo, e in ogni ritmo i contrari sono sempre percepibili. L’uomo e la donna, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, la luce e l’oscurità, l’estate e l’inverno, il sole e la luna, l’alto e i basso, suono e silenzio, umido e secco, e via così all’infinito.

Yin e Yang sono le due attività attraverso cui si manifesta la creazione in tutti i suoi fenomeni, in tutti i suoi esseri, in tutte le sue manifestazione. E’ solo osservando questo gioco di opposti sempre presenti che noi possiamo percepire la creazione. Il gioco reciproco tra queste due tendenze (mai a riposo, sempre in movimento) è ciò che fa muovere il mondo della materia, è ciò che chiamiamo energia. Un movimento che anima ogni cosa secondo un ordine preciso in cui queste due attività non rimangono staticamente opposte e separate, al contrario interagiscono sempre, si attraggono, si respingono, si fondono una con l’altra.
All’apparenza sono opposte, nella realtà complementari. Così come tutti gli esseri anche noi abbiamo inscritto dentro di noi questo ordine universale. La respirazione segue due fasi opposte, così il battito del cuore, così il sistema simpatico che contrae e distene, la mano si apre e si chiude, l’attività si svolge in verticale, il riposo in orizzontale, e anche qui…via così senza fine. Anche in noi ci sono sempre due ritmi.

Queste due forze si rivelano a seconda della loro tendenza di fondo: tendenza centrifuga (Yin) o centripeta (Yang), e quindi rispettivamente di espansione o contrazione.

Gli Orientali hanno classificato e ben organizzato i riferimenti che ci aiutano a “vedere” queste due attività. Una volta compreso lo schema possiamo fare di questo strumento un uso estremamente pratico in ogni e qualunque campo della vita arrivando sino a quello quotidiano. Tutti i fenomeni che sperimentiamo infatti, non sono altro che una rappresentazione di Yin e Yang e, se questo è vero come è vero, noi possiamo intervenire sugli stessi fenomeni agendo sulla loro composizione, modificandone i rapporti per portarli in equilibrio. Questo è il nostro vero libero arbitrio! Questa dialettica è semplice da comprendere, soprattutto quando si lascia agire e fluire l’intuizione. Per gli intellettuali, gli scienziati, i medici e i professori, la faccenda è molto più complicata. Il motivo non sta nella complicatezza della filosofia, ma nel suo esatto contrario, cioè nella sua estrema semplicità. Come infatti dice Ohsawa con tutta la forza della sua essenzialità:

La base di questa filosofia è molto semplice: Yin-Yang, cioè l’ambivalenza di ogni cosa, di ogni situazione, di ogni stato d’animo. Detto in altro modo, ogni cosa ha due poli e contiene il suo contrario o il suo opposto: giorno-notte, uomo-donna, guerra-pace, ecc. E’ possibile applicare questo principio a tutti gli istanti della vita quotidiana, nelle nostre relazioni, nel nostro matrimonio, nella vita sociale, politica… perché esso è alla base della nostra esistenza, si trova nella natura delle cose e può servire come norma universale. E come fare per poter applicare questa norma universale? Molto semplice! Basta imparare due parole: Yin e Yang.

LaoTzu, nel Tao The Ching, definisce Yin e Yang rispettivamente come “Ombra” e “Sole”. In generale, il femminile Yin (il lato in ombra) rappresenta l’oscurità, il freddo, la passività, la debolezza, il riposo.
Mentre il maschile Yang (il lato al sole) rappresenta la luce, il calore, l’attività, la forza, il movimento.
Questo modo di considerare le cose può essere applicato a qualsiasi fenomeno, in ogni momento della vita; tutto può essere classificato in uno o nell’altro dei due gruppi. Sembrano antagonisti ma in realtà sono profondamente legati nella loro interazione e movimento perenne; nel nostro mondo relativo infatti, tutto si trasforma nel proprio opposto, prima o poi. Questa è la teoria, ora precisiamo i contenuti, toccando:
prima “La definizione di Yin e Yang” e poi “Come si classificano Yin e Yang”. 
 
Completiamo il post di oggi con “La definizione di Yin e Yang”. Nel prossimo, il N. 21, tratteremo invece “Come si classificano Yin e Yang”. Perché il discorso su questa seconda parte è un po’ più lungo e articolato e diventerebbe probabilmente troppo lungo riportarlo qui sotto.

Definizione di Yin e Yang
      
Yin è la forza centrifuga. Si manifesta attraverso la dilatazione, l’espansione, la dispersione. Corrisponde al freddo, all’umidità, la leggerezza. La sua tendenza è la passività. E’ il principio femminile.

Yang è la forza centripeta. Si manifesta attraverso la concentrazione, la costrizione, la tensione. Corrisponde al calore, la secchezza, la pesantezza. La sua tendenza è l’attività. E’ il principio maschile.
   
Va detto che niente è completamente Yin o completamente Yang. Ogni cosa ne contiene sempre una determinata proporzione di entrambi. E’ la proporzione prevalente che domina, ciò che ne qualifica la sua caratteristica più Yin o più Yang. La valutazione non è mai assoluta, si tratta sempre di una prevalenza Yin o Yang in rapporto a qualcosa dello stesso genere o categoria. Per esempio, un cavolo (tondo, asciutto, compatto) è sicuramente più Yang di una insalatina fresca (umida, leggera, fragile); ma lo stesso cavolo, se comparato con una carota (più piccola, più concentrata e più dura) perde questa sua prevalenza e in questo confronto diventa lui quello relativamente più Yin.

Ok per oggi! Rimanete collegati!
A presto.


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