sabato 5 novembre 2016

APPUNTAMENTO N.17 L’ORDINE DELL’UNIVERSO – L’ORIGINE DELLA FILOSOFIA DELL’ESTREMO ORIENTE
di Bruno Sangiovanni

Introduzione

Per chi segue con qualche regolarità l’avvicendarsi dei vari appuntamenti, ricorderà (potrebbe ricordare) che con l’ultimo di settimana scorsa, il N.16, avevo introdotto “il grande e fondamentale capitolo dello studio e comprensione della macrobiotica, il suo più grande tesoro”. Quello che Ohsawa ha chiamato L’ordine dell’Universo, da cui discende il Principio Unico Yin-Yang, cuore e piattaforma di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale dell’Estremo Oriente. Partendo da questo Post N.17 proviamo allora ad addentrarci nel tema, che è vasto e complesso, ma che Ohsawa ci ha proposto in termini semplici, chiari, e soprattutto accessibili alla nostra mentalità occidentale diametralmente opposta a quella Tradizionale dell’Estremo Oriente. Mi rifaccio dunque a lui e provo a suddividere l’argomento in diversi capitoli, che riporterò nei prossimi appuntamenti partendo da questo di oggi.

Per iniziare, cominciamo a introdurre e definire il concetto di Cosmologia dell’estremo Oriente. La Cosmologia è lo studio dell’origine e del funzionamento del Cosmo. Quello che però più conta è comprendere la sua finalità perché sarebbe interessante e rassicurante conoscerla. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Questo è lo scopo della Cosmologia Orientale. Tuttavia la Cosmologia antica è qualche cosa che bisogna lasciare agli orientali perché per la nostra mentalità (come dicevo) è praticamente impossibile penetrare e comprendere una materia basata su spiegazioni e interpretazioni metafisiche, opposte al nostro modi di pensare. Merito di Ohsawa è stato proprio spiegare all’occidente le basi di questa Cosmologia, offrendola in termini semplici e comprensibili a noi. Ma Ohsawa ha anche offerto però un modo pratico e disponibile a tutti per arrivare a questa comprensione e ci ha spiegato con elementi concreti la sua applicazione pratica, che è la macrobiotica.
Ha spiegato il ruolo dell'alimentazione rispetto alla salute, alla formazione delle malattie e la loro cura e soluzione. Contemporaneamente ci ha anche spiegato la vita, la natura, l’immenso infinito e la relazione tra tutte queste cose. Ecco perchè lo studio (e la pratica) della macrobiotica può diventare affascinante e molto di più del semplice apprendimento e applicazione di un regime alimentare.

Il Principio Unico (nel senso di Universale, che riguarda tutto) è il pilastro fondante di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale Orientale.
La comprensione di questo Principio spalanca le porte su un orizzonte nuovo, infinito, sconosciuto e ignorato dal mondo occidentale e oggi perso anche da quello orientale moderno.
La missione di tutta la vita di Ohsawa è stata quella di riportare alla luce questo immenso tesoro di conoscenza e saggezza vecchio di 5.000 anni e renderlo disponibile a tutti. Tuttavia, gli orientali al contrario di quanto a noi può apparire sono estremamente pragmatici. Tant’è che per loro qualsiasi filosofia o teoria che non trova una applicazione pratica e concreta nella vita non vale assolutamente nulla; ecco perché la macrobiotica esprime il suo valore nell’applicazione pratica quotidiana.
          
L’origine della filosofia dell’Estremo Oriente  (cominciamo da qui)
Nasce da una leggenda, che Ohsawa racconta dicendo che bisogna risalire a molte migliaia di anni fa. Per raccontarla, cosa di meglio di usare le sue parole? Ecco la storia come la racconta Ohsawa, qui un po’ adattata e semplificata dal sottoscritto.

“Uno dei popoli primitivi, nomadi, che ha percorso l’intero continente asiatico, si stabilì in un’era sconosciuta sulla piattaforma continentale della Cina centrale. L’altopiano è vasto, spoglio e popolato solo in minima parte, un oceano di colline che si fondono con il cielo fino all’orizzonte, si vede qualche piccolo villaggio qui e là, il sole tramonta molto lontano nell’altopiano. Un uomo appare tra le capanne del villaggio più importante. Il suo nome è FOU-HI, egli è il capo e la guida di questa gente. La sua figura è massiccia, solida e gigantesca, statuaria. I capelli scendono sino alle spalle, la barba è scura, il naso diritto, gli occhi grandi, brillanti e penetranti.

Lui cammina a grandi passi, lunghi ed elastici, forte e vigoroso come un giovane uomo e raggiunge un terrazzamento da cui si può osservare l’intero altopiano fino ai territori più lontani. Il vento ha cessato di soffiare forte sopra le cime da cui una grande luna piena e rossa sorge. FOU-HI, Il filosofo-capo tribù, contempla il cielo nel quale le stelle stanno comparendo; questa è stata la sua abitudine quotidiana per molti anni. La notte avanza. Lui ha già superato gli ottant’anni, in gioventù è stato il guerriero più forte e attivo e anche un lavoratore che non conosceva la fatica. Ha attraversato e lottato contro tante avversità – guerre con nemici stranieri, lotte intestine, carestie, gelo, ecc. – ed è sempre riuscito a superarle tutte guidando il suo popolo. La sua memoria e intelligenza sottili gli hanno consentito di fare nascere e organizzare l’agricoltura e tutte le lavorazioni di una industria primitiva; lui conosceva tutto ciò che era necessario per la vita. Più avanti quando diventò ufficialmente il capo, tutti apprezzavano le sue leggi e disposizioni. Pace e prosperità fiorivano; era l’età dell’oro. E lui è stato capace di trovare sempre il tempo per la contemplazione e la riflessione di tutti i fenomeni sulla terra e nell’universo. Ha creato e sviluppato l’astronomia, ha sintetizzato tutto il sapere accumulato dagli avi di generazione in generazione, ha avuto anche un gruppo di studiosi che si occupavano degli aspetti filosofici e scientifici sotto la sua direzione.

Per prima cosa cercò la causa di tutti i fenomeni, il cui studio e riflessione portò poi a trovare la causa ultima di tutte le cose e di tutti i fenomeni. Approfondirono questa ricerca e lo studio a tutti i livelli per anni e anni. Analizzarono ogni cosa criticamente, esaminando ogni dettaglio delle loro conclusioni. Il loro metodo era inevitabilmente crudo e rozzo dati i tempi, ma verificarono i risultati del lavoro nel modo più accurato e, alla fine, arrivarono a dedurre la causa unica e fondamentale raggrupparono tutte le evidenze trovate e proseguendo sino alla fine. Attraverso l’intuizione e la meditazione loro trovarono la causa originale e essenziale e riuscirono nel compito di trovarne la sintesi universale.
                                                       
Il ricorrere dell’alternanza tra luce e buio fu la manifestazione considerata per prima. La prima era un bene per gli uomini, la seconda una sorta di nemico. Questo alternarsi regolare, questo andare e venire costante (origine di tutte le vibrazioni) che ci spinge a lavorare oppure a riposare, che fa spuntare le foglie in primavera e le fa cadere in inverno, fu sicuramente il primo e più importante fenomeno osservato. Lo stesso andare e venire, la stessa opposizione di segno diverso, fu riscontrato in ogni manifestazione della natura. Quando il giorno finisce la notte non tarda ad arrivare. Dunque: il giorno è l’inizio della notte. Dunque ancora, nulla si termina e nulla finisce veramente; ogni cose evolve ed è dipendente e connessa al suo opposto. La nascita è già il seme della morte.

L’esteriorità fisica della nostra esistenza e l’interiorità spirituale non sono nient’altro che un ulteriore esempio di questa oscillazione universale degli opposti. Si scala una montagna e là si scopre cosa distingue la cima dalla pianura; oceano e terra, animale e vegetale, organico e inorganico, caldo e freddo, fuoco e acqua, ecc., ecc., all’infinito. Il filosofo-capo tribù classificò tutti questi innumerevoli opposti; due per due, ciascuna copia in una categoria identificata. Nel primo raggruppamento si identificarono queste proprietà: Luce, Solidità, Resistenza, Compressione, Calore, Pesantezza. Nel secondo raggruppamento, queste altre: Oscurità, Flessibilità, Fragilità, Espansione, Freddo, Leggerezza. Sempre guidato dall’intuizione il filosofo presto arrivò ad interpretare queste proprietà a seconda delle loro attività, che sono molto meno numerose. Per il primo gruppo: Forza di Costrizione, Forza Discendente, Forza Centripeta. Per il secondo gruppo invece le forze direttamente opposte: Forza di Dilatazione, Forza Ascendente, Forza Centrifuga.
FOU-HI, il filosofo-capo tribù, definì la prima di queste due categorie YANG e la seconda YIN.

Fu probabilmente durante una sera in quei giorni che fu visto lasciare le capanne e raggiungere il terrazzamento, FOU-HI stava continuando la sua contemplazione profonda. Verso mezzanotte alcuni dei suoi assistenti lo raggiungono portando grossi pezzi e tronchi dii legno per accendere un fuoco per il loro maestro. Il fuoco fu acceso e la sua luce illuminò il maestro e gli allievi. Per prima cosa egli fece una preghiera propiziatoria al fuoco, dopo di che tutti si sedettero in cerchio attorno alla fiamma. Non parlavano ma continuarono la contemplazione mentre le fiamme illuminavano i loro visi. La notte avanzava. La luna piena illuminava la scena. Il filosofo-maestro osservava intensamente il fuoco come se stesse leggendo qualche cosa scritto su di esso. Improvvisamente mosse il capo e disse “Yin attira Yang, Yang attrae Yin”.  Questa era la legge che tanto aveva cercato. Allora spiegò lentamente e a lungo con tono profondo:

“ Il fuoco è evidentemente Yang, e possiede e deve possedere le seguenti caratteristiche: costrizione, gravità, e forza centripeta. In effetti le possiede tutte. Ma l’aria, l’atmosfera, essendo Yin come l’intuizione suggerisce, a causa della sua freddezza, della sua dilatazione e del suo movimento eccentrico, è completamente in opposizione al fuoco Yang. Queste due forze opposte non possono far altro che attrarsi. Il fuoco essendo meno potente e più piccolo dell’aria che è infinitamente più vasta, è attratto dalla forza superiore, che sta più in alto. Questo è il motivo per cui il fuoco si sviluppa verso l’alto. Una attività attrae sempre una attività di segno opposto, come il giorno e la notte si susseguono sempre uno con l’altra, così come una donna attrae un uomo e viceversa. Il fuoco viaggia verso l’alto nell’aria e prosegue sin che il calore si trasforma infine in freddo. Yang produce Yin; Yin produce Yang.”

Rivolgendo la sua intuizione e la profonda riflessione alla vibrazione universale, l’oscillazione perpetua delle due attività, FOU-HI necessariamente comprese che ogni cosa è in movimento, eterno, senza sosta, e che questo movimento varia con un ritmo preciso con regolarità. Nulla è a riposo nel nostro universo. Ogni manifestazione prende il via ed è mossa da due opposte attività che si attraggono l’un l’altra come qualsiasi fenomeno in questo mondo dimostra. La prima attività è la causa ultima della seconda. Il filosofo approfondì molto la sua meditazione, ma fermò la spiegazione a questo livello. Definì quello che sentiva al cuore del suo lavoro metafisico con la parola TAIKYOKU, che non posso tradurre letteralmente, ma filosoficamente con una espressione “essential nature” oppure “ether universe before polarization”. Questo definisce ciò che costituisce l’intero universo (non solo il nostro mondo della materia) e conseguentemente tutti gli esseri e fenomeni che contiene. Per quello che riguarda noi (umani), TAIKYOKU può essere compreso solo attraverso le due manifestazioni, secondo le attività Yin e Yang e le sue multiple composizioni. In altre parole “Essential Nature” si manifesta attraverso le attività Yin-Yang. Si può comprendere l’“Ether Universe Before Polarization” solo attraverso l’intuizione: nessuna parola può esprimere adeguatamente il suo significato. Il maestro giudicò futile per gli uomini cercare di penetrare ulteriormente questo studio dato che il principio delle due attività è sufficiente per spiegare il mondo a tutti i suoi livelli. Tuttavia proseguì dicendo che TAIKYOKU è l’unità, la realtà ultima. E che UNO produce DUE.

Ohsawa a questo punto precisa. Qui il DUE simboleggia le due attività Yin-Yang, che è la polarizzazione dell’”Ether Universe”. I DUE generano tutte le manifestazioni, tutti gli esseri viventi e tutte le cose non viventi.

Se noi traduciamo in TRE tutti i possibili esseri, ecco che abbiamo: UNO produce DUE; DUE produce TRE; TRE si manifesta in tutti i possibili esseri. Questa era l’affermazione più cara a Lao Tsu. Da questa affermazione prende il via la teoria della polarizzazione del monismo e la teoria dell’evoluzione dell’universo e di tutta la creazione. Il principio Yin-Yang non è un banale dualismo perché non esiste alcun fenomeno che sia completamente Yin o completamente Yang; tutti sono manifestazioni delle infinite possibili combinazioni delle due attività. Il principio della vita, in effetti, è unico e assolutamente individuale. E’ l’oscillazione delle attività Yin-Yang in infinite diverse proporzioni.

La nostra concezione dell’Universo deve riposare su un grande Principio. E questo Principio deve essere valido non solo per il nostro mondo finito, della materia, ma deve essere applicabile anche al regno infinito, altrimenti non potrebbe essere un Principio che consente l’unificazione di tutti i domini e allo stesso tempo  l’identità della materia e dello spirito.La nostra concezione dell’Universo deve poter spiegare con chiarezza la relazione tra la salute e la felicità, tra il corpo e l’ambiente, tra il corpo e lo spirito, ecc. Ugualmente deve essere un Principio che consente l’elevazione dell’uomo nella vita quotidiana a un livello più alto. Una ideale esistenza che comprenda la salute, la felicità, la pace, la libertà. Dico ancora: la nostra concezione dell’Universo ci deve orientare verso uno stato di salute e felicità e questa è una visione che deve essere molto di più che concettuale. I concetti non sono vita reale. Sono solo fotografie.  Tuttavia, bisogna chiarire bene, L’Ordine dell’Universo deve essere alla portata di tutti e facilmente compreso da chiunque. E infine, deve essere applicabile alla nostra vita quotidiana, pratica, in ogni momento. Altrimenti indipendentemente da quanto sia brillante la teoria, sarebbe completamente inutile e di nessun valore specialmente quando si arriva alla cura delle malattie. Alcuni potrebbe dire che questa è una concezione infantile dell’Universo. Ma se per “infantile” ci si riferisce alla semplicità di un bambino, allora è vero che il Principio Unificante risponde a questa descrizione dato che la sua struttura è la combinazione di soli due elementi; Yin e Yang. E’ semplice come una bussola, ma molto pratico e utile. Più di un centinaio di migliaia di persone che sono state aiutate semplicemente seguendo la dieta macrobiotica possono testimoniare il valore del Principio Unificante a livello fisico e psicologico. Nonostante ciò c’è ancora un enorme numero di anime che sono completamente allo scuro dei benefici di uno stile di vita macrobiotico. Mi chiedo come fare per poterli convincere.
                                                                  



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