APPUNTAMENTO N.17 L’ORDINE DELL’UNIVERSO – L’ORIGINE DELLA FILOSOFIA DELL’ESTREMO
ORIENTE
di Bruno Sangiovanni
Introduzione
Per chi segue con qualche regolarità l’avvicendarsi dei vari
appuntamenti, ricorderà (potrebbe ricordare) che con l’ultimo di settimana
scorsa, il N.16, avevo introdotto “il grande e fondamentale capitolo dello
studio e comprensione della macrobiotica, il suo più grande tesoro”. Quello che
Ohsawa ha chiamato L’ordine
dell’Universo, da cui discende il Principio Unico Yin-Yang, cuore e
piattaforma di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale dell’Estremo Oriente.
Partendo da questo Post N.17 proviamo allora ad addentrarci nel tema, che è vasto
e complesso, ma che Ohsawa ci ha proposto in termini semplici, chiari, e
soprattutto accessibili alla nostra mentalità occidentale diametralmente
opposta a quella Tradizionale dell’Estremo Oriente. Mi rifaccio dunque a lui e
provo a suddividere l’argomento in diversi capitoli, che riporterò nei prossimi
appuntamenti partendo da questo di oggi.
Per iniziare, cominciamo a introdurre e definire il concetto
di Cosmologia dell’estremo Oriente. La Cosmologia è lo studio dell’origine e
del funzionamento del Cosmo. Quello che però più conta è comprendere la sua
finalità perché sarebbe interessante e rassicurante conoscerla. Chi siamo? Da
dove veniamo? Dove andiamo? Questo è lo scopo della Cosmologia Orientale.
Tuttavia la Cosmologia antica è qualche cosa che bisogna lasciare agli
orientali perché per la nostra mentalità (come dicevo) è praticamente
impossibile penetrare e comprendere una materia basata su spiegazioni e
interpretazioni metafisiche, opposte al nostro modi di pensare. Merito di
Ohsawa è stato proprio spiegare all’occidente le basi di questa Cosmologia,
offrendola in termini semplici e comprensibili a noi. Ma Ohsawa ha anche
offerto però un modo pratico e disponibile a tutti per arrivare a questa
comprensione e ci ha spiegato con elementi concreti la sua applicazione
pratica, che è la macrobiotica.
Ha spiegato il ruolo dell'alimentazione
rispetto alla salute, alla formazione delle malattie e la loro cura e
soluzione. Contemporaneamente ci ha anche spiegato la vita, la natura,
l’immenso infinito e la relazione tra tutte queste cose. Ecco perchè lo studio
(e la pratica) della macrobiotica può diventare affascinante e molto di più del
semplice apprendimento e applicazione di un regime alimentare.
Il Principio Unico (nel senso di Universale, che riguarda tutto)
è il pilastro fondante di tutta la Filosofia e Medicina Tradizionale Orientale.
La comprensione di questo Principio spalanca le porte su un orizzonte nuovo,
infinito, sconosciuto e ignorato dal mondo occidentale e oggi perso anche da
quello orientale moderno.
L’origine della filosofia dell’Estremo Oriente (cominciamo da qui)
Nasce
da una leggenda, che Ohsawa racconta dicendo che bisogna risalire a molte
migliaia di anni fa. Per raccontarla, cosa di meglio di usare le sue parole? Ecco
la storia come la racconta Ohsawa, qui un po’ adattata e semplificata dal
sottoscritto.
“Uno dei popoli
primitivi, nomadi, che ha percorso l’intero continente asiatico, si stabilì in
un’era sconosciuta sulla piattaforma continentale della Cina centrale.
L’altopiano è vasto, spoglio e popolato solo in minima parte, un oceano di
colline che si fondono con il cielo fino all’orizzonte, si vede qualche piccolo
villaggio qui e là, il sole tramonta molto lontano nell’altopiano. Un uomo
appare tra le capanne del villaggio più importante. Il suo nome è FOU-HI, egli
è il capo e la guida di questa gente. La sua figura è massiccia, solida e
gigantesca, statuaria. I capelli scendono sino alle spalle, la barba è scura,
il naso diritto, gli occhi grandi, brillanti e penetranti.
Lui cammina a grandi passi, lunghi ed elastici, forte e vigoroso come un
giovane uomo e raggiunge un terrazzamento da cui si può osservare l’intero
altopiano fino ai territori più lontani. Il vento ha cessato di soffiare forte
sopra le cime da cui una grande luna piena e rossa sorge. FOU-HI, Il
filosofo-capo tribù, contempla il cielo nel quale le stelle stanno comparendo;
questa è stata la sua abitudine quotidiana per molti anni. La notte avanza. Lui
ha già superato gli ottant’anni, in gioventù è stato il guerriero più forte e
attivo e anche un lavoratore che non conosceva la fatica. Ha attraversato e
lottato contro tante avversità – guerre con nemici stranieri, lotte intestine,
carestie, gelo, ecc. – ed è sempre riuscito a superarle tutte guidando il suo
popolo. La sua memoria e intelligenza sottili gli hanno consentito di fare
nascere e organizzare l’agricoltura e tutte le lavorazioni di una industria
primitiva; lui conosceva tutto ciò che era necessario per la vita. Più avanti
quando diventò ufficialmente il capo, tutti apprezzavano le sue leggi e
disposizioni. Pace e prosperità fiorivano; era l’età dell’oro. E lui è stato
capace di trovare sempre il tempo per la contemplazione e la riflessione di
tutti i fenomeni sulla terra e nell’universo. Ha creato e sviluppato
l’astronomia, ha sintetizzato tutto il sapere accumulato dagli avi di
generazione in generazione, ha avuto anche un gruppo di studiosi che si
occupavano degli aspetti filosofici e scientifici sotto la sua direzione.
Per prima cosa cercò
la causa di tutti i fenomeni, il cui studio e riflessione portò poi a trovare
la causa ultima di tutte le cose e di tutti i fenomeni. Approfondirono questa
ricerca e lo studio a tutti i livelli per anni e anni. Analizzarono ogni cosa
criticamente, esaminando ogni dettaglio delle loro conclusioni. Il loro metodo
era inevitabilmente crudo e rozzo dati i tempi, ma verificarono i risultati del
lavoro nel modo più accurato e, alla fine, arrivarono a dedurre la causa unica
e fondamentale raggrupparono tutte le evidenze trovate e proseguendo sino alla
fine. Attraverso l’intuizione e la meditazione loro trovarono la causa
originale e essenziale e riuscirono nel compito di trovarne la sintesi
universale.
Il ricorrere dell’alternanza
tra luce e buio fu la manifestazione considerata per prima. La prima era un
bene per gli uomini, la seconda una sorta di nemico. Questo alternarsi
regolare, questo andare e venire costante (origine di tutte le vibrazioni) che
ci spinge a lavorare oppure a riposare, che fa spuntare le foglie in primavera
e le fa cadere in inverno, fu sicuramente il primo e più importante fenomeno
osservato. Lo stesso andare e venire, la stessa opposizione di segno diverso,
fu riscontrato in ogni manifestazione della natura. Quando il giorno finisce la
notte non tarda ad arrivare. Dunque: il giorno è l’inizio della notte. Dunque
ancora, nulla si termina e nulla finisce veramente; ogni cose evolve ed è
dipendente e connessa al suo opposto. La nascita è già il seme della morte.
L’esteriorità fisica
della nostra esistenza e l’interiorità spirituale non sono nient’altro che un
ulteriore esempio di questa oscillazione universale degli opposti. Si scala una
montagna e là si scopre cosa distingue la cima dalla pianura; oceano e terra,
animale e vegetale, organico e inorganico, caldo e freddo, fuoco e acqua, ecc.,
ecc., all’infinito. Il filosofo-capo tribù classificò tutti questi innumerevoli
opposti; due per due, ciascuna copia in una categoria identificata. Nel primo
raggruppamento si identificarono queste proprietà: Luce, Solidità, Resistenza, Compressione, Calore, Pesantezza. Nel
secondo raggruppamento, queste altre: Oscurità,
Flessibilità, Fragilità, Espansione, Freddo, Leggerezza. Sempre guidato
dall’intuizione il filosofo presto arrivò ad interpretare queste proprietà a
seconda delle loro attività, che sono molto meno numerose. Per il primo gruppo:
Forza di Costrizione, Forza Discendente, Forza Centripeta. Per il secondo
gruppo invece le forze direttamente opposte: Forza di Dilatazione, Forza Ascendente, Forza Centrifuga.
FOU-HI, il
filosofo-capo tribù, definì la prima di queste due categorie YANG e la seconda YIN.
Fu probabilmente
durante una sera in quei giorni che fu visto lasciare le capanne e raggiungere
il terrazzamento, FOU-HI stava continuando la sua contemplazione profonda.
Verso mezzanotte alcuni dei suoi assistenti lo raggiungono portando grossi
pezzi e tronchi dii legno per accendere un fuoco per il loro maestro. Il fuoco
fu acceso e la sua luce illuminò il maestro e gli allievi. Per prima cosa egli
fece una preghiera propiziatoria al fuoco, dopo di che tutti si sedettero in
cerchio attorno alla fiamma. Non parlavano ma continuarono la contemplazione
mentre le fiamme illuminavano i loro visi. La notte avanzava. La luna piena
illuminava la scena. Il filosofo-maestro osservava intensamente il fuoco come
se stesse leggendo qualche cosa scritto su di esso. Improvvisamente mosse il
capo e disse “Yin attira Yang, Yang
attrae Yin”. Questa era la legge che
tanto aveva cercato. Allora spiegò lentamente e a lungo con tono profondo:
“ Il fuoco è
evidentemente Yang, e possiede e deve possedere le seguenti caratteristiche:
costrizione, gravità, e forza centripeta. In effetti le possiede tutte. Ma
l’aria, l’atmosfera, essendo Yin come l’intuizione suggerisce, a causa della
sua freddezza, della sua dilatazione e del suo movimento eccentrico, è
completamente in opposizione al fuoco Yang. Queste due forze opposte non
possono far altro che attrarsi. Il fuoco essendo meno potente e più piccolo
dell’aria che è infinitamente più vasta, è attratto dalla forza superiore, che
sta più in alto. Questo è il motivo per cui il fuoco si sviluppa verso l’alto.
Una attività attrae sempre una attività di segno opposto, come il giorno e la
notte si susseguono sempre uno con l’altra, così come una donna attrae un uomo
e viceversa. Il fuoco viaggia verso l’alto nell’aria e prosegue sin che il calore
si trasforma infine in freddo. Yang
produce Yin; Yin produce Yang.”
Rivolgendo la sua
intuizione e la profonda riflessione alla vibrazione universale, l’oscillazione
perpetua delle due attività, FOU-HI necessariamente comprese che ogni cosa è in
movimento, eterno, senza sosta, e che questo movimento varia con un ritmo
preciso con regolarità. Nulla è a riposo nel nostro universo. Ogni manifestazione
prende il via ed è mossa da due opposte attività che si attraggono l’un l’altra
come qualsiasi fenomeno in questo mondo dimostra. La prima attività è la causa
ultima della seconda. Il filosofo approfondì molto la sua meditazione, ma fermò
la spiegazione a questo livello. Definì quello che sentiva al cuore del suo
lavoro metafisico con la parola TAIKYOKU,
che non posso tradurre letteralmente, ma filosoficamente con una espressione
“essential nature” oppure “ether universe before polarization”. Questo
definisce ciò che costituisce l’intero universo (non solo il nostro mondo della
materia) e conseguentemente tutti gli esseri e fenomeni che contiene. Per
quello che riguarda noi (umani), TAIKYOKU può essere compreso solo attraverso
le due manifestazioni, secondo le attività Yin e Yang e le sue multiple
composizioni. In altre parole “Essential Nature” si manifesta attraverso le
attività Yin-Yang. Si può comprendere l’“Ether Universe Before Polarization”
solo attraverso l’intuizione: nessuna parola può esprimere adeguatamente il suo
significato. Il maestro giudicò futile per gli uomini cercare di penetrare
ulteriormente questo studio dato che il principio delle due attività è
sufficiente per spiegare il mondo a tutti i suoi livelli. Tuttavia proseguì
dicendo che TAIKYOKU è l’unità, la realtà ultima. E che UNO produce DUE.
Ohsawa a questo punto precisa. Qui il DUE simboleggia le due attività Yin-Yang, che è la
polarizzazione dell’”Ether Universe”. I DUE generano tutte le manifestazioni,
tutti gli esseri viventi e tutte le cose non viventi.
La nostra concezione
dell’Universo deve riposare su un grande Principio. E questo Principio deve
essere valido non solo per il nostro mondo finito, della materia, ma deve
essere applicabile anche al regno infinito, altrimenti non potrebbe essere un
Principio che consente l’unificazione di tutti i domini e allo stesso
tempo l’identità della materia e dello
spirito.La nostra concezione dell’Universo deve poter spiegare con chiarezza
la relazione tra la salute e la felicità, tra il corpo e l’ambiente, tra il
corpo e lo spirito, ecc. Ugualmente deve essere un Principio che consente
l’elevazione dell’uomo nella vita quotidiana a un livello più alto. Una ideale
esistenza che comprenda la salute, la felicità, la pace, la libertà. Dico
ancora: la nostra concezione dell’Universo ci deve orientare verso uno stato di
salute e felicità e questa è una visione che deve essere molto di più che
concettuale. I concetti non sono vita reale. Sono solo fotografie. Tuttavia, bisogna chiarire bene, L’Ordine
dell’Universo deve essere alla portata di tutti e facilmente compreso da
chiunque. E infine, deve essere applicabile alla nostra vita quotidiana,
pratica, in ogni momento. Altrimenti indipendentemente da quanto sia brillante
la teoria, sarebbe completamente inutile e di nessun valore specialmente quando
si arriva alla cura delle malattie. Alcuni potrebbe dire che questa è una
concezione infantile dell’Universo. Ma se per “infantile” ci si riferisce alla
semplicità di un bambino, allora è vero che il Principio Unificante risponde a
questa descrizione dato che la sua struttura è la combinazione di soli due
elementi; Yin e Yang. E’ semplice come una bussola, ma molto pratico e utile.
Più di un centinaio di migliaia di persone che sono state aiutate semplicemente
seguendo la dieta macrobiotica possono testimoniare il valore del Principio
Unificante a livello fisico e psicologico. Nonostante ciò c’è ancora un enorme
numero di anime che sono completamente allo scuro dei benefici di uno stile di
vita macrobiotico. Mi chiedo come fare per poterli convincere.
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