martedì 19 novembre 2019

LO SGARRO MACROBIOTICO di Eleonora Satta

René in più di una conferenza diceva: “E’ fondamentale sgarrare per poter capire l’importanza e la potenza della Macrobiotica”.

Questa è una grandissima verità.
Se poi si sgarra dopo più di un mese di dieta n.7, il fisico dà delle risposte così chiare che capisci in un momento quanto il nostro corpo sia una macchina perfetta e che siamo noi a rovinarla giorno dopo giorno con tutte le preparazioni, gli integratori, le medicine e il cibo spazzatura. Cibo che è spazzatura anche nelle quantità.
Il problema è proprio questo.
Quanto mangiamo? Quanti integratori? Quante medicine? Quanto beviamo?
“La quantità ammazza la qualità”, diceva René che lo aveva imparato da Georges Ohsawa. Quest’ultimo al contrario, aveva capito che meno mangiamo, meglio stiamo, meno schifezze introduciamo e meglio viviamo.
Vivere parvo, cioè abituarsi al poco, riuscire ad avere sempre vivo lo stimolo della fame, che alla fine è una fame di vita, di scoprire, di capire, di imparare, di stare bene, di felicità, di gioia e di risate.

La macrobiotica è soprattutto questo: vivere di poco e con poco per avere tantissimo. Vivere con semplicità, dimenticandosi i mille orpelli che questa società effimera ci impone.
In questo, è una vera rivoluzione, un cambiamento continuo che ci può portare molto lontano, solo se noi lo vogliamo.
La macrobiotica ci può dare la salute e la salute è la più grande libertà che si possa volere.
Se siamo malati siamo prigionieri di paure e ansie, siamo prigionieri di un sistema e di un protocollo medico che ci ingabbia in camere di ospedale. Come portare l’auto dal meccanico: si cambia un pezzo e via, si aggiusta e si torna in pista.
Ma noi siamo esseri viventi, perfetti nell'imperfezione. I pezzi non si cambiano togliendoli e mettendone dei nuovi. Dobbiamo curarci con ciò che è naturale, e per noi il cibo è la cura. Il cibo cambia il sangue, il sangue irrora il cervello e tutto il nostro sistema. Se il sangue è di buona qualità, anche il nostro pensiero lo sarà.
E basta poco per cambiarlo: 10 giorni di dieta con solo cereale, masticato bene, cotto a puntino, condito con un poco di tamari o di gomasio.
Tuttavia questa è la società dei social, dei programmi tv, con miriadi di reality sul cibo: dai camionisti ai grandi chef fino alle pasticcerie. Chiedetevi perché.

Chiedetevelo indossando gli occhiali dello Yin e dello Yang.
Cibo consolatorio per una società priva di valori, di amore, di calore. Per una società sempre più Yin, perché più siamo Yin, più siamo manipolabili, convincibili, assoggettabili. Dormiamo, ma più che un sonno ristoratore di poche ore come ci farebbe fare la macrobiotica, è un coma profondo che ci fa dimenticare chi veramente siamo. Il nostro istinto, la nostra sopravvivenza. Tutto viene dimenticato.
Se sei macrobiotico e sgarri, capisci subito questo. Capisci che con una tavoletta di cioccolato si può sterminare un sacco di coscienze.
“Così sono finiti i Maya e gli Aztechi” diceva René” Per colpa della cioccolata!!”. E rideva.
Ehhhh che esagerazione, pensai la prima volta che lo ascoltai, quanto amplifica. Ero molto arrogante. L’ho capito dopo, sia della mia arroganza, sia di quanto può intorpidire il cervello danneggiando l’intestino, quella tavoletta di cioccolato, o quella tazzina di caffè, presa tutti i giorni più volte al giorno, insieme a un quadretto del cioccolato di prima e magari seguito da una bella sigarettina…la quantità ammazza la qualità…poi di corsa in bagno, perché con tutto sto Yin cosa vuoi tenere in corpo?

Un giorno dici basta, la strada la conosco, siamo a un bivio: o continuare a cercare di guastarmi e dover ricorrere a mille medicamenti, o affidarmi a un piatto di riso, che non so se mi allungherà la vita, tuttavia me la farà vivere meglio e in libertà. Non è così difficile, complicato, si deve anche fare meno spesa, e si spendono meno soldi e non si fanno le code ai centri commerciali. Alla fine è una grande figata.
Dormo meno e meglio. La mattina quando mi alzo ho solo voglia di sorridere e fare. E tutto quello che faccio mi piace. Vedo il mondo da un’altra prospettiva.
Questa è la Macrobiotica! Sono libera!!Ricomincio a sentirmi! Riesco ad apprezzare di più il mio mondo, il profumo dell’aria, anche se c’è lo smog. Vedo la natura, la sento perché ne faccio parte e sono in sintonia: consumo meno, produco meno rifiuti, sono in empatia con chi non ha nulla da mangiare e gli basta un piatto di riso (forse anche solo un cucchiaio).
E non c’entra un tubo essere vegetariani, vegani, crudisti, perché il mio cibo è basato su queste due mani che si aiutano, che si stringono.
Sono lo Yin e lo Yang, tramite loro il mondo, l’universo mi si apre davanti e riesco a vedere che sono solo un puntino in mezzo a queste due forze antagoniste, ma amiche.
Ecco ho sgarrato e ho avuto tutto così chiaro che a un certo punto non ne potevo più del mio stesso sgarro e non vedevo l’ora di tornare al mio piatto di crema di saraceno, così salutare che quando lo mastico tutta me stessa si rilassa e dice con un gran sorriso ebete sulla bocca: “Mamma mia che buono!”. E sento nuovamente che non ho bisogno di bere, che sto bene così con poco e che ogni organo dalla milza all'intestino, dal cuore ai polmoni, mi ringraziano, come io ringrazio quel piatto di crema!
Se tutto il mondo mangiasse così, sarebbe un mondo migliore, adesso ci credo più di prima.

5 commenti:

  1. Eccomi!hai espresso pienamente ciò che vivo, ❤

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  2. Grazie per l'articolo che condivido. Sto praticando prorio in questi giorni la dieta n. 7 con una tazza di miso. Kuzu e umeboshi la mattina perché sono raffreddata. Credo che proseguiro' ancora di alti giorni anche se avrei voglia di mangiare verdura. Vedremo. Devo dire che non credevo di stare bene sia mentalmente sia fisicamente. Libri René non ne ha pubblicati....qualche consiglio?

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    1. Ciao "sconosciuta/o! Spero che il raffreddore sia passato e il primo suggerimento che mi viene da darti è di andare a Cuisine et Santé per imparare tanto sulla macrobiotica. René non voleva scrivere perché secondo lui era importante praticare la macrobiotica, studiarla sul posto, fra un riso che cuoce e del gomasio in preparazione! Poi ci sono i libri di Ohsawa e su qeusto blog puoi trovare molti interessanti articoli di Bruno Sangiovanni (che di libri sulla macrobiotica ne ha scritti due, molto belli) e qualche ricetta imparata a Cuisine et Santé. Buon lavoro e buono studio!!

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  3. Grazie per la risposta. Sono marialuisa. Il raffreddore è passato. Ho fatto 12 giorni di regime 7. Mi chiedevo: quando si esce da questo regime come si mangia? Questa sera avevo voglia di una polenta di grano saraceno con umido di piselli. Era buono ma ora mi rendo conto che stavo meglio con il solo piatto di riso....grazie.

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