venerdì 23 novembre 2012

Torta di riso 3M (Mochi a Modo Mio)

Gran figurone con questa torta!!

Ci occorrono:
1 parte di riso dolce bio "mochi" (da Naturasì lo trovate)
1 parte di succo di mele
1 parte di latte di mandorla
2 mele
mandorle qb
uvetta qb
1 arancia
olio di sesamo o di oliva qb
1 pizzico di sale
2 cucchiai da minestra di malto di riso (facoltativo per i più golosi!)

Si mettono le mele, tagliate a tocchetti e senza buccia, a bagno del succo d'arancia e della sua scorza. Si mettono a bagno i chicchi di uva passa, nell'acqua calda. Tritiamo un poco le mandorle
Nel frattempo si cuoce il riso in pentola a pressione, 45 minuti da quando lo mettiamo sul fuoco, con 1 parte di succo di mela e la parte di latte di mandorla e per chi vuole i 2 cucchiai di malto di riso.
Quando il riso è cotto, lo si lascia in pentola a pressione chiusa e nel mentre mettiamo in una padella con pochissimo olio, la mela, l'uvetta scolata, le mandorle e il succo e le scorzette di arancia dove avevamo messo a bagno le mele. Facciamo cuocere un poco, 5/10 minuti, girando e stando attenti a non fare troppo ritirare il sughetto, magari aggiungiamo poca acqua.
Accendiamo il forno a 150°. E mentre si scalda, mettiamo la frutta spadellata dentro al riso, mescoliamo bene. Ungiamo una teglia e ci mettiamo tutto il composto ben livellato, non dovrà essere troppo alto.
Inforniamo e lasciamo cuocere per 20/30 minuti. Attenzione al riso che potrebbe asciugarsi troppo e risultare un po' duro quando lo si mastica.
Serviamo delle belle fette su un piatto che possiamo guarnire con del tahin, o con del latte di cocco molto denso (tipo panna liquida).
Slurp!!

venerdì 9 novembre 2012

Quinoa multicolor





Per cucinare questo piattino ho usato 2 differenti tipi di quinoa (bianca e rossa) e il grano saraceno. Li mischiate prima di dosarli, nella percentuale che più vi piace. Amo aggiungere la quinoa al saraceno perché addolcisce il sapore "tosto" di questo favoloso cereale che aiuta molto l'intestino a fortificarsi, e essendo l'intestino, la radice della nostra pianta (corpo umano), vuole dire che ci aiuta a essere sani!!
Come verdure ho usato porri e carote: che colori! La foto non rende giustizia all'allegria che danno sia nel vederli che nel gustarli!

Cosa occorre:
1 parte di cereali misti: quinoa bianca - rossa - grano saraceno
3 parti di acqua
1 pizzico di sale
olio q.b. (sesamo o oliva extravergine bio)
4 piccoli porri (li useremo tutti da cima a fondo)
4 carote "normali"

Taglio a metà per il lungo il porro (parte bianca) e lo taglio poi per il largo, otterrò delle "semilune"
La parte verde del porro, farà la stessa fine, tagliata per il largo.
Con le carote mi muovo così: ogni carota divisa in tre pezzi, ogni pezzetto diviso in due per la lunghezza, e poi faccio dei fiammiferi, cioè delle striscioline. Prometto che la prossima volta scatto delle foto sui tagli delle verdure!!

Prima di tutto cuocio le verdure, yanghizzandole, cioè fuoco vivo, le faccio appassire, girandole spesso, senza mettere sale e olio che aggiungerò solo dopo che hanno assorbito la loro acqua. Una volta che le abbiamo condite, abbassiamo il fuoco, mettiamo spargifiamma, copriamo e lasciamo cuocere così a fuoco lento per una ventina di minuti,  venti minuti che ci serviranno per cucinare i cereali.
Le 3 parti d'acqua vanno messe a bollire col sale, e quando bolle, versiamo i cereali. Giriamo e una volta ripreso il bollore, copriamo col coperchio, abbassiamo il fuoco al minimo, mettiamo lo spargifiamma e lasciamo cuocere pian pianino fino a che il cereale avrà assorbito tutta l'acqua.
Ecco qua, un piatto buono, colorato, che mette allegria e ti fa stare in pace col mondo!! Masticatelo piano, mi raccomando!

mercoledì 7 novembre 2012

Pane Ohsawa alla riscossa!!! CON OLIVE E SESAMO

Questa ricetta è veramente semplice e proprio per questo buona. E' versatile: si può fare dolce o salata, si può mangiare come spuntino, colazione o accompagnando altri cereali e verdure, proprio come se fosse un companatico. Nel blog ce ne sono altre 2 versioni
Ricordarsi SEMPRE che la quantità ammazza la qualità, quindi se ne fate indigestione non va bene per niente!!
In questo blog c'è la ricetta originale, la potete trovare fra quelle meno recenti, o nella mia bacheca Fb, fra i post in fondo alla pagina.
Qui vi suggerisco una versione salata molto intrigante: ho preso un po' di olive al forno fatte l'altro giorno (la ricetta è qui sul blog) e dopo averle snocciolate le ho impastate con la farina. Ma andiamo con ordine!





Mi serve:
1 parte di farina di grano saraceno biologico
1 parte di acqua
1 pizzico di sale
1 parte di olive snocciolate (nere, verdi come volete)
1 cucchiaio d'olio (sesamo o oliva extra vergine)
2 cucchiai di semi di sesamo tostati

I cucchiai sono quelli da minestra, nel mio caso non ho aggiunto olio perché le mie olive ne avevano dalla cottura in forno, cercate di comprare olive da snocciolare, perché quelle già pronte non sono altrettanto buone. Per la quantità delle olive ho usato lo stesso ciottolino dove ho misurato acqua e farina.

Accendiamo il forno a 180° e nel frattempo in una bella ciotola, mischio insieme tutti gli ingredienti, poi metto l'impasto in una casseruola di acciaio, ungendone appena il fondo.  A questo punto la stendo per bene in maniera che non ci siano "dislivelli", mi aiuto con una la stessa spatola con la quale ho ripulito la ciotola. L'altezza del nostro pane non deve superare il centimetro. Inforno e lascio cuocere per 30/40 minuti, al solito dipende dal forno. Quando finisce il tempo di cottura, spengo il forno e lo lascio ancora un pochino dentro ad asciugare, poi tiro fuori, aspetto che si freddi e lo mangio.
Il giorno dopo è più buono, e il giorno dopo ancora, se ci arriva...è ancora meglio! Buon appetito!

domenica 4 novembre 2012

Olive al forno

Ecco qua, in giornate di pioggia come oggi, un modo divertente di passare il tempo è cucinare. Cucinare le olive prodotte dal mio piccolo olivo è una soddisfazione che mi ha molto emozionato. Qui in Toscana a novembre è tempo di raccogliere le olive per fare l'olio, ed è bello vedere che in giornate grigie e piovose tanta gente multicolore, dalle età più svariate, popola i campi. Due tre persone intorno a un olivo, le cassette piene di olive, il trattore.
Nel mio giardino ho un piccolo olivo, al quale non ho mai propinato niente, aldilà di acqua piovana o all'occorrenza, come questa estate che è stata bollente, un secchio d'acqua fresca al tramonto. Un olivo realmente bio, ogm free......E' cosa rara che faccia delle olive dove non abitino, vermicini, mosche, e quant'altro. Normalmente lascio le olive "abitate" ai passerotti come scorta di cibo per l'inverno. Quest'anno, forse proprio a causa del grande caldo estivo, il vermetto che bucherella tutte le olive rendendole immangiabili, ha preferito alloggiare da qualche altra parte, per cui oltre a trovarmi un olivo carico, le olive stesse erano belle cicciottelle. Normalmente vengono messe in salamoia, ma è una pratica molto lunga. Ho preferito metterne una parte nel congelatore in sacchetti (è sufficiente lavare e asciugare le olive), da usare al momento, e una parte, quella che vedete nella tegliona, cucinate al forno, con sale e origano e pochissimo olio (forno a 180°, fino a che non le vedete appassire). Una volta cucinate le ho messe in barattoli di vetro, che conservo nel frigo. Noi siamo abituati a mangiare olive che non hanno il loro vero sapore. Queste mantengono quel caratteristico gusto amaro che le contraddistingue da quelle che troviamo al supermercato che oltretutto sono molto salate. Quindi se avete qualche amico che abita in campagna, chiedetegli di portarvi un sacchetto di olive "vere", vi assicuro che fatte così al forno sono ottime e possono condire riso, pasta, oppure nel pane Ohsawa, in una zuppa di zucca, per decorare un piatto di pesce, insomma troverete di sicuro il modo di inserirle in qualsiasi piatto, o anche da sole come spuntino insieme a una galletta di riso!!

Navigatore


Ecco la mappa, la carta stradale di come muoversi nel mondo degli alimenti per arrivare a un sano e felice equilibrio: a sinistra il massimo dello Yin, a destra il massimo dello Yang, più ci si avvicina al centro e più gli alimenti sono equilibrati, vedete il posto che hanno i cereali, per esempio? E la carne o i formaggi che sono Yang abbestia! Questa mappa è molto utile per non sbagliare strada o per riprendere la strada giusta quando ci si è persi un momento. Naturalmente qui ci sono alimenti che non vengono abitualmente usati in macrobiotica, ma in realtà in macrobiotica siamo liberi di mangiare tutto, basta saperlo accompagnare dal suo complementare. In macrobiotica l'importante è non esagerare: la quantità uccide la qualità. In macrobiotica l'importante è variare e sopratutto masticare bene quello che si vuole ingoiare, perché la prima digestione avviene in bocca. Masticare bene vuole dire, trovare il tempo. Non dobbiamo ingurgitare tutto in fretta e furia senza neanche apprezzare quello che ci è stato regalato dalla natura. Un poco di gratitudine ci vuole, no? René diceva: "Più si mastica, più si diventa intelligenti!". E continuava dicendo: "La masticazione apre alla respirazione!"