sabato 30 luglio 2016

APPUNTAMENO N. 4 YIN-YANG E’ LA FESTA DELLA CREAZIONE di Bruno Sangiovanni
(Parte Seconda)
                                                   
Dunque dove eravamo rimasti? Nella prima parte di questo quarto appuntamento abbiamo cercato di introdurre e cominciare a ragionare un po’ in termini di Yin-Yang, del loro ruolo, interazione, attrazione e repulsione, di come tutta la creazione sia il risultato del movimento di queste due forze, di questi due poli. Abbiamo anche iniziato a delineare le loro caratteristiche, cioè come riconoscerli. Ci ritorneremo ancora tante volte, molte.


Riprendiamo il discorso allargando e guardando il ruolo Yin-Yang nel campo dell’alimentazione, per ora non con la solita lista di alimenti classificati Yin o Yang. Bensì da un punto di vista Cosmologico cioè di comprensione delle origini del cosmo, del nostro mondo, della sua finalità. Nella Genesi, Dio è proprio come un grande dietista, il primo dietista della storia, Tant’è che assegna una alimentazione ben precisa per ogni specie animale (uomo incluso). Ci arriviamo.

Anche le cellule che nascono e muoiono continuamente nel loro processo di vita e morte continuo sono una rappresentazione del ruolo Yin-Yang, che dovrebbe rimanere in equilibrio tra quelle che nascono e quelle che muoiono. Se invece abbiamo più cellule che muoiono di quelle che nascono, ahimè, siamo su un cammino di morte. La macrobiotica favorisce la crescita e la durata delle cellule, quelle che muoiono sono solo quelle che hanno terminato la loro naturale funzione.  L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nel processo, perché è intuitivo che il cibo giusto combatte il deterioramento cellulare.

Quindi Yin-Yang è veramente la festa (a me piace dire la danza) della creazione. Ma bisogna aver voglia di conoscere, studiare e sperimentare. In Germania sono generalmente molto attenti all’igiene, si interrogano e ci pensano, ci sono supermercati biologici giganteschi e tante cose di questo tipo…ma non conosco Yin-Yang e il gioco dell’equilibrio. Per esempio come equilibrare il consumo di carne (che per quanto bio sia, sempre carne è) con i vegetali, le verdure. Ancora meglio se carne e verdure sono cucinate insieme, 30% di carne e 70% di vegetali si stemperano insieme. La carne ha grande concentrazione di sali minerali (Yang), i vegetali hanno poca concentrazione (Yin). Voilà. La concentrazione è uno dei modi di osservare le cose in termini Yin-Yang, le radici ad esempio sono più Yang perché hanno più concentrazione di sali rispetto alle foglie. Le cose che affondano nel terreno sono sempre più concentrate di sali. I fiori invece sono il contrario, hanno molta meno concentrazione. Il tutto sempre in termini relativi e comparati tra fattori omogenei; dire che una fragola è più Yang di un elefante, sarà anche vero, ma non c’entra un bel niente.

La faccenda della concentrazione è parecchio delicata. Per esempio la demenza senile è dispersione di materia cerebrale, la concentrazione si è allentata. Nella macrobiotica c’è più concentrazione; se si mangiano cereali in chicchi, sale, e si riducono drasticamente i cibi che creano dispersione, c’è più concentrazione. Bisogna arrestare l’eccesso di frutta, caffè, banane, zucchero, succhi di frutta, alcool, ecc., e la concentrazione riprende. Per poter arrestare il bisogno di questi cibi, occorre tuttavia evitare di abusare di quelli opposti Yang. Perché è l’eccesso di Yang, calore, costrizione, che ci fa richiedere tutto ciò che diluisce e raffredda. Yang attira Yin, e quando c’è bisogno di Yin i limiti sono difficilmente controllabili. Se mangio una pizza, salata, al forno, formaggio, quanta birra devo bere per diluire e raffreddare? Un bicchiere, un grande boccale o una bottiglia intera, potrebbe non bastare neanche questa e mi occorre del dolce per rilassare.

Diceva Renè che.. “ quando è caduto il muro di Berlino, la gente dell’est la prima cosa che ha fatto con i marchi ricevuti è stato comperare delle banane. Non c’è niente che resiste al desiderio del piacere e in questo caso di attrazione di un frutto molto Yin per gente povera, quindi molto Yang” Se si mangia in modo macrobiotico questa attrazione cade. Il sistema simpatico è espressione della condizione dei nostri liquidi interiori plasma e siero, se sono composti da elementi Yin, c’è più rilasciatezza, se composti invece da elementi Yang, c’è più concentrazione. Più rilasciato è anche più freddo, mentre più concentrato è più caldo. Sempre Renè…” la gente che dorme tutta rannicchiata e raccolta ha paura del mondo, la gente che dorme con i piedi fuori dal letto d’inverno, ha molto calore, e non ha paura”.

Torniamo ora alla Cosmologia, al Grande Dietista e a quello che Ohsawa chiamava Le Sette Tappe Dell’Alimentazione. Nella Genesi Dio assegna, in termini precisi, una alimentazione specifica per ogni specie animale. Dunque come esiste un cibo per ogni specie, esiste un cibo anche per l’uomo.  La macrobiotica vede questo in termini cosmologici, cioè  evolutivi.
Considera  7 diverse tappe evolutive, ciascuna con la sua proprietà  Yin o Yang, che si alternano e qualificano il carattere di ogni tappa. Vediamole.

1. LA TERRA PER I VERMI  (Yin)
C’è la terra, nella terra ci sono i vermi (una quantità enorme) che mangiano di tutto e che con le loro secrezioni organiche rendono la terra fertile. I vermi scendono sino a mezzo metro sottoterra e come un tubo digerente assorbono tutto e fertilizzano. In questa prima tappa dell’alimentazione quindi, la materia inorganica inizia ad organizzarsi e diventa organica, si associa e diventa omogenea. I vermi sono come il respiro della terra.

2 .L’ACQUA PER I PESCI  (Yang)
I pesci in acqua stanno bene, sono felici (non a caso si dice di qualcuno che non sta bene…sembri un pesce fuor d’acqua…).
Girano di qua e di là, su e giù, alla ricerca di qualche cosa da mangiare. In realtà i pesci pensano solo a mangiare e riprodursi. In generale gli animali non hanno grande disponibilità di cibo e questo limita la loro capacità di resistenza nel tempo, ma i pesci hanno il plancton e con il plancton non muoiono mai. Possono vivere infinitamente perché il pesce vive letteralmente nella sua alimentazione, in un ambiente salato. L’acqua del mare è come se fosse il loro sangue. I primi organismi che entrano in scena nell’evoluzione si formano proprio nel mare salato. Così è anche le nostre cellule vivono in una soluzione marina (il 70% del corpo è fatto di acqua che però è una soluzione salina, esattamente come l’acqua del mare).

3. L’ERBA PER GLI ERBIVORI  (Yin)
E’ la tappa successiva che viene direttamente dalla combinazione delle prime due. Terra e acqua si combinano e producono l’erba. Il vegetale è una tappa fondamentale nell’evoluzione perché questo diventa l’alimento che dà origine alla specie animale terrestre, al cui termine troviamo l’uomo.  Gli erbivori (tutti Yin), sono generalmente animale grandi, vivono in comunità e sono assolutamente pacifici, non sono predatori e non si combattono (il vegetale è pacifico). Mangiare solo erba o foglie non vuol dire però come verrebbe da pensare, essere deboli e fragili, al contrario. Qualcuno vuole cimentarsi con un rinoceronte, o un gorilla, o un toro? Questo vuol semplicemente dire che gli animali (uomo incluso) hanno una capacità unica e esclusiva che è quella della trasmutazione delle sostanze presenti nel cibo, nei vegetali in particolare. Per essere forti non è indispensabile mangiare carne e proteine. In più gli erbivori ruminano e questo vuol dire che nell’intestino avvengono molte elaborazioni e trasformazioni, e quando si trasforma qualche cosa è sempre per accrescere l’intelligenza biologica.

4. LA CARNE PER I CARNIVORI  (Yang)
Animali carnivori, predatori, felini, che mangiano altri animali. La iena è quello più carnivoro, mangia i cadaveri. Nell’ambito della creazione la quarta tappa è ridotta, corta. Tutti i predatori hanno l’intestino corto mentre quello degli erbivori è lungo. I carnivori non masticano o ruminano, ingoiano e poi ci pensano gli acidi potenti dello stomaco a dissociare il cibo.  Quindi l’intestino non trasforma ed elabora, ed è per questo che la vita dei carnivori è corta, dura una quindicina d’anni, fine. La lunghezza della vita è in rapporto alla lunghezza dell’intestino e della quantità e qualità di elaborazioni che vengono fatte. Se l’uomo vuol mangiare carne è fuori dalla sua alimentazione, noi non abbiamo l’intestino corto, e non siamo fatti neppure per una vita rapida, e neanche da predatori. E’ per questo che la carne è un alimento pericoloso per l’uomo, non per ragioni puramente ideologiche ma per una questione essenzialmente biologica. La carne è sempre sul bordo della putrefazione, crea scorie acide, accumulo di proteine, di grassi saturi e riscalda molto (grande Yang), cosa che richiede cibi estremi opposti per bilanciare (vino, alcool, zuccheri, liquidi). Ovunque c’è molto consumo di carne c’è molto consumo di alcool e zucchero. Il carnivorismo, diciamo almeno l’eccesso, è un errore dell’umanità. Per ultimo, allontanandosi dal cibo animale noi abbiamo una grande chance: quella di riscoprire il cereale integrale.

5. LA FRUTTA PER LE SCIMMIE  (Yin)
Uccelli e scimmie vivono sugli alberi per essere più vicini alla frutta e ai fiori. Dice Renè…”se siete vicini alla frutta sarete schiavi della frutta che crea grande dispersione mentale e perdita di controllo della vita”. Tutto ciò che cresce sugli alberi è per uccelli e scimmie. Dopo il grande Yang della carne arriva il grande Yin della frutta, freschezza, dolce, vitamine, liquidi. La frutta è un alimento debole, non ha il potere di concentrare e sviluppare il cervello, la mente, il pensiero. La frutta è estremamente dispersiva, le scimmie infatti sono animali dispersivi che non riescono mai a stare fermi e che hanno un forte senso di imitazione. Oggi ci sono tanti umani che imitano la vita degli altri ma così facendo si rendono schiavi. Oltretutto la frutta manca totalmente della capacità di apportare calore, infatti dove cresce prevalentemente? Al caldo o ai tropici. La frutta va ben per bilanciare qualche eccesso di cibo concentrato riscaldante, come la carne, ma di per se non va. Oltre a quello già detto produce anche molto acidità e quindi freddo, I capelli cadono. Le persone che mangiano poca frutta hanno normalmente un giudizio più alto.

6. IL CEREALE PER L’UOMO
Esiste un cibo per ogni specie e dunque esiste il cibo anche per l’uomo. E’ il cereale completo, integrale, in grani. E’ qui che l’uomo ha trovato il suo cibo di elezione.


Il cereale è la raccomandazione Divina per l’uomo nella Genesi. Nei paesi che credono nelle divinità il cereale come il riso è deificato. Buddha, Cerere deificano il cereale. Mais per gli Atzechi, Quinoa per i Peruviani, ognuno è associato a una divinità. Il pane del giudaismo è diventato il pane del Cristianesimo che si è stabilito con la coltivazione dei cereali (Grano, Orzo, Segale, Miglio). L’uomo arriva con il cereale. Il cereale è un alimento che richiede la masticazione, un fattore fondamentale nello sviluppo della coscienza.
Masticazione soprattutto dei cereali la cui digestione avviene nella bocca con un enzima che solo l’uomo possiede, la ptialina contenuta nella saliva dell’uomo che dissocia e rende liquidi i carboidrati, rendendoli perfettamente digeribili. E’ con i cereali che l’uomo ha scoperto  l’aspirazione della vita e nella vita, ed è con questa aspirazione che può entrare nella settima tappa.

7. IL NUTRIMENTO DELL’ANIMA
E’ nell’ultima tappa che l’uomo riconosce il cammino verso la libertà infinita. Se osserviamo infatti l’evoluzione delle varie specie animali attraverso la loro alimentazione si riconosce bene il cammino verso la coscienza. Perché in realtà è di questo che tutti gli animali sono alla ricerca, come una volta di sicuro siamo stati anche noi. Dunque, al termine del cammino, dell’evoluzione, è l’uomo che può arrivare alla coscienza perfetta che è…La Comprensione Dell’Ordine Dell’Universo. Cos’è il nutrimento dell’anima allora? Bisogna prima definire cos’è l’anima! Secondo la Filosofia e Medicina dell’Estremo Oriente l’anima è tutto ciò che ci circonda, che ci sta intorno, visibile e invisibile, tutto ciò che è parte della creazione stessa. La parte invisibile (che noi chiamiamo pensiero, aspirazione, intelligenza, emozioni, volontà, ecc.) in realtà contiene anche il Giudizio e la Coscienza. Sono le questioni su cui l’individuo si interroga quando inizia a chiedersi quali sono le sue origini e la sua finalità, e si incammina verso il Giudizio Supremo e la Coscienza Perfetta. Il cibo gioca un ruolo fondamentale per arrivare sin qui. Perché? Perché se non si è in buona salute, se si è in qualche modo ammalati, non è possibile andare da nessuna parte, saremmo troppo concentrati e occupati a cercare di risolvere i nostri problemi se non addirittura a cercare di rimanere in vita. La salute fisica e mentale è invece prerequisito essenziale per arrivare “in cima”. E il cibo è il mezzo per essere in questa condizione. Tutti gli uomini che hanno espresso le forme di pensiero più profonde nel loro intimo erano macrobiotici, Gesù, Buddha, Lao-Tzu, il loro livello di Giudizio e Coscienza era fuori dal comune. Prima di iniziare la loro opera di trasmissione, o predicare, tutti hanno praticato lunghi digiuni, oppure si cibavano di qualche seme raccolto nei campi.





martedì 26 luglio 2016

APPUNTAMENTO  N. 4
YIN-YANG E’ LA FESTA DELLA CREAZIONE di Bruno Sangiovanni   (prima parte) 

                                                                                                            
La felicità è la gioia, l’amicizia un’ancora. L’amore è più dell’amicizia, a volte riesce ma c’è anche sofferenza. L’Anima, l’Amore, Amare…è l’Universo intero che ama perché l’Universo è la stessa Anima. E dunque la nostra Anima è l’Universo. La genesi è come un dipinto o un racconto di questa creazione, e Yin-Yang è la festa di questa creazione; è il meccanismo di tutte le cose, di tutte le manifestazioni. Come si apprende questo meccanismo, come si capisce? Siamo UNO, ma siamo fatti di DUE, conteniamo DUE. Siamo uomini e donne, fatti per realizzare una unità adorabile e perfetta (qualche volta succede).

Yin è  Espansione, Dilatazione, Freddo
Yang è Costrizione, Concentrazione, Calore
Questa doppia fase di Costrizione e Espansione esiste sempre, è inscritta già nei nostri muscoli.
Mano aperta, Yin        
Mano chiusa, Yang 
           
Diceva Renè: “Quando la gente non è contenta ed è in miseria, diventa Yang, i pugni si serrano (e gli aristocratici scappano). Ma se la stessa gente è ben nutrita e prende molto Yin, come il vino o lo zucchero, non si lamenta più di tanto e se ne sta tranquilla, addormentata”. Se invece abbiamo l’istinto abbastanza sviluppato non possiamo commettere l’errore di esagerare con lo Yin oppure con lo Yang. Se si esagera uno in rapporto all’altro si crea un disequilibrio, che si chiama malattia.
Yin in eccesso, è troppa dispersione – Yang in eccesso, è troppa costrizione.

Il Bar è Yin (diceva Renè), per questo non si può passare la vita al Bar. L’alcool rallenta le funzioni, lo champagne è ancora più Yin, fa perdere la testa velocemente. Anche le bevande gasate sono molto Yin, sono acide, zuccherate, fredde, e pure gasate, quattro Yin in un colpo solo e possono produrre danni al sistema digestivo, alla flora intestinale. Chi fa seriamente macrobiotica non beve bevande zuccherate e gasate, salvo che per sperimentare gli effetti. Al contrario, un pasto ben equilibrato Yin-Yang si traduce in armonia e pace dell’organismo.

Se c’è troppo Yin, se Yin domina, allora c’è dilatazione, freddo, inerzia e anche paralisi. Oggi la grande malattia del nostro mondo è l’accumulo di Yin. Quando Yin arriva a saturazione è qui che si producono tutte le malattie più o meno croniche della nostra epoca: infiammazioni, artriti, allergie, costipazione, debolezze, obesità, acidità, diabete e altro ancora. L’eccesso di Yin viene dall’abuso di alcool, bibite, droghe, caffeina, solanacee, zucchero, frutta, cibo tropicale, spezie, cioccolato, succhi, dolci, liquidi, latticini, lieviti, e ancora non è tutto. Le malattie Yang invece sono molto rare, per trovare un vero eccesso di Yang bisogna andare nel deserto, che è secco estremo e dove non ci sono liquidi.
Zucchero, frutta, cioccolato = Yin

Le verdure che crescono nel caldo, come la frutta tropicale o le solanacee, contengono una grande attività di espansione che a un certo punto è difficile arrestare, con l’età poi la tendenza a dilatarsi prosegue. La dilatazione non viene da sola, è provocata dal consumo di cibo che dilata come le  solanacee o ancor più la frutta tropicale, solo per fare un esempio. Il cibo che ha grande energia centrifuga/espansiva la conduce nel corpo e questo effetto rimane. Se invece il cibo contiene attività centripeta/costrittiva, è questa quella che rimane nel corpo. I cereali in chicchi hanno questa energia contraente, rinserrano; ma si possono anche diluire quanto si vuole e attenuare questa loro forza costrittiva. Se invece si parte da Yin è molto più faticoso e difficile arrivare a Yang. Gli alimenti più Yin crescono nel caldo umido, quelli più Yang invece crescono nel freddo. La macrobiotica è per affrancarsi dalle abitudini, dagli attaccamenti dal piacere fine a se stesso, e anche dalla condizione di imitazione (così fan tutti, per cui lo faccio anch’io). Chi all’inizio trova buono e gradevole il gusto dei piatti macrobiotici parte avvantaggiato perché è una grande occasione; se poi invece ci fosse una ricaduta, niente di male, si ricomincia perché la macrobiotica è sempre un nuovo inizio. Se invece da subito c’è un rifiuto, peccato, è una vera grande occasione persa, che si ripresenterà non facilmente.

L’uomo e la donna sono l’estremo del processo di concentrazione avviato dalla creazione (da Yin a Yang). Sono la parte terminale del regno animale di cui fanno parte, rappresentandone l’ultimo sviluppo evolutivo, appunto quello più Yang. Perché l’uomo (e la donna) è il più Yang del regno animale? E’ quello più Yang perché il suo sangue è quello più concentrato di tutto il regno animale. E’ questa concentrazione che consente la grande mobilità dell’uomo da una parte, e la sua capacità di pensiero dall’altra. Il sangue dell’uomo Yang (rosso) è la vivificazione e attira l’ossigeno Yin (blu). Se siete macrobiotici la respirazione sarà sicuramente più ampia perché il sangue è più concentrato, più forte, e attira più ossigeno.

Se siete dilatati dovete arrestare gli alimenti Yin che creano espansione. Allora il corpo si rinserra in modo naturale, se poi si interviene con un regime più stretto l’effetto aumenta moltissimo. La faccenda è delicata, molto, e va considerata bene perché Yin alla fine del suo percorso diventa fermentazione; ed è la fermentazione che distrugge la materia organica. Tutte le materie organiche quando arrivano allo stadio di fermentazione si destrutturano, irrancidiscono, e poi alla fine possono anche andare in putrefazione.

La vita è un processo di concentrazione dello Yin perché noi veniamo dai vegetali Yin che si trasformano in sostanza e sangue umano, Yang. La cosa più Yang che esiste tra la materia organica è il sangue umano; concentrato e incessantemente in movimento, sangue che noi fabbrichiamo ogni giorno. Come? Attraverso il cibo che mangiamo! Già, proprio così, anche se non ci pensiamo mai: il sangue è la trasformazione del cibo. Dunque il sangue non è una condizione fissa, al contrario è una attività permanente di creazione continua. Ogni persona si può trasformare attraverso la trasformazione del proprio sangue perché è il sangue che trasporta queste qualità, questi equilibri oppure disequilibri. La composizione del sangue può essere più Yin o più Yang, se si parte dai cereali integrali (il vegetale con il miglior equilibrio Yin-Yang) si può ritrovare l’equilibrio e una più grande concentrazione del sangue. Tra le altre cose, questo ha un enorme potere di cicatrizzazione e quindi di guarigione. Umidità è Yin – Secco è Yang, in macrobiotica il processo è naturale e la guarigione passa attraverso il recupero del secco.

Per esempio, per una costipazione intestinale si può arrestare tutto e mangiare grano saraceno crudo, tostato (ancora più Yang) con alto potere riscaldante. Questo combatte l’umidità interiore e quando non c’è più umidità l’intestino si fortifica. Sempre Renè…”si rinserra e si raccoglie come un centometrista prima della partenza di una gara, l’intestino è così, si raccoglie…e poi tac evacua”       YIN :  Vegetale, Liquido-Umido, Freddo, Gasato
YANG :  Animale, Asciutto-Secco, Calore, Solido                                                                               

La materia animale è il risultato del processo di concentrazione di quella vegetale. La mucca mangia tanta erba (Yin) e la trasforma in sangue e carne (Yang). Per l’uomo è la stessa cosa, prende il vegetale, lo concentra e lo trasforma in materia umana. Se poi si possiede l’istinto e la capacità di scegliere gli alimenti e condurre la cucina con un buon equilibrio Yin-Yang, la conduzione della vita e la longevità diventano relativamente semplici, è questione di mantenere un buon equilibrio Yin-Yang. Ad esempio, se si prende una birra ci si può mettere dentro un grano di sale, così sarà equilibrata. Oppure prendere una birra con del formaggio di capra che è sì latte, ma con una buona concentrazione di sali minerali. Per quanto riguarda i prodotti animali bisogna scegliere quelli meno dannosi che non distruggono; ad esempio le uova di pesce, il formaggio di capra, i pesci piccoli (Yang naturale).  Le uova di gallina invece sono molto Yang, ma sono così concentrate che quello Yang, se si abusa, diventa eccessivo e può diventare di difficile assimilazione ed elaborazione per il fegato in particolare. “ Creano furore e guerra (diceva Renè)”. Meglio allora scegliere l’uovo fecondato che è più Yin, perché il seme maschile è Yin e introduce attività Yin che combinata all’ovulo Yang innesca il movimento, la vitalità. Le uova fecondate sono più vive, più gestibili dall’organismo. Infatti, Yang da solo è NON movimento (crea tensione), allo stesso modo Yin da solo è NON movimento (crea inerzia). Il movimento, la vita, viene dalla presenza e dalla condizione di equilibrio dei due poli. Sapete come si riconoscono le uova fecondate da quelle non (allevamenti intensivi)? In quelle non fecondate l’ovale superiore è identico a quello inferiore, no differenza. In quelle fecondate, l’ovale superiore è più stretto e a punta di quello arrotondato inferiore. Si riconoscono facilmente.

Il sole irradia tutto il tempo, da dove viene questa energia del sole? Il sole è il nucleo del sistema, cioè la sua massima concentrazione. Il feto nell’utero è come un nucleo con enorme concentrazione che poi si espande e cresce come una pianta, le cellule si riproducono vertiginosamente. Ogni cosa, ogni manifestazione contiene Yin-Yang e può essere compresa e osservata in termini Yin-Yang. Ad esempio, se siamo senza energia o con poca resistenza è possibile che sia a causa di vermi o parassiti (Yin), se si prendono semi di zucca che sono molto concentrati di sali minerali e si tostano (ancora più Yang) e si prendono a digiuno, è possibile che i vermi o i parassiti se ne vadano perché non reggono Yang estremo.  Oppure prendiamo il mal di testa, se la testa è calda si espande (Yin) e preme sulla scatola cranica causando il mal di testa. Con pochi giorni di regime stretto, l’espansione si arresta (Yang) e il mal di testa passa. Tutto funziona così, con il gioco Yin-Yang, equilibrio oppure disequilibrio su cui noi possiamo intervenire. E’ questo il nostro vero libero arbitrio.

Invece, al primo problema che si presenta tutti siamo subito in pista alla ricerca di questo o quello per risolvere il problema: naturopatia, omeopatia, integratori, cibi specifici, argilla, la lista è lunga, ma sono tante superstizioni anche se qualche effetto, certo, lo possono produrre. Bisognerebbe cercare la verità e la giustizia nell’Ordine dell’Universo. La macrobiotica è giustizia Yin-Yang che si comprende proprio nelle situazioni difficili come una malattia. Qui la guarigione dovrebbe passare normalmente attraverso il togliere e ridurre le cose, ma la nostra educazione è contraria a tutto questo, la nostra educazione è di consumare e quindi di prendere e aggiungere sempre qualche cosa di più. Esattamente il contrario di ciò di cui avremmo bisogno. 

La macrobiotica è arte di Yanghizzazione e Yinizzazione. Le cipolle Yanghizzate a regola d’arte, ad esempio, sono deliziose.
Yanghizzare vuol dire che 10 kg di cipolle possono diventare 5 o 4 o anche 2 Kg, attraverso la cottura in una padella quando le si fa appassire togliendo tutte le parti acide, piccanti e volatili. Si concentra sempre di più e se si spinge al limite, anche le cipolle possono sostituire la carne per questa grande qualità di concentrazione che abbiamo prodotto. Il vegetale super-concentrato dal punto di vista energetico è come la carne. Oppure, all’opposto, se si prende dell’uva e la facciamo fermentare, questa è Yinizzazione. Anche le cipolle, se anziché farle appassire a lungo in padella le facessimo bollire in acqua, anche questa sarebbe Yinizzazione. Un bagno caldo e prolungato se non si mette il sale, non va bene, è Yinizzazione. Bisogna fare attenzione perché con il calore i pori si dilatano e i sali minerali (Yang) escono attirati dall’acqua che ne è povera (Yin) e così entriamo in una condizione di demineralizzazione.

(segue seconda parte)

                                                        


sabato 23 luglio 2016

Teatro Greco Siracusa Battiato Berrino "Il cibo dell'anima, l'anima del ...





Questa la conferenza di Franco Berrino e Franco Battiato, sull'alimentazione, ma non solo. Si parte dall'alimentazione, si parla di chakra, di energia, di morte e quindi di vita. Spunti per tutti per riflettere, per comprendere. Buona visione!

venerdì 22 luglio 2016

APPUNTAMENTO  N. 3 - LE MEMORIE POSSONO MODIFICARE IL CODICE GENETICO di Bruno Sangiovanni     

                                                           
All’inizio delle conferenze Renè poneva spesso domande provocatorie per stimolare da subito reazioni e partecipazione. Una di queste era…”Allora, cosa avete capito della vita? Avete cominciato a progettare cose divertenti, incontrare altri, parlare con la gente, fare meditazione, praticare arti come l’aikido?”. E così iniziava lo scambio tra relatore e ascoltatori.

Per attivarsi, progettare, realizzare, occorre che la nostra struttura fisica e psichica sia di natura Yang, la forza, la concentrazione, la potenza stessa dell’universo che mobilita tutto, che crea. Si può dire, forse, che per essere così occorre un codice genetico Yang. E cos’è che determina e costruisce un codice genetico? E’ l’alimentazione che costruisce il codice genetico, quello che conserva la memoria. Perché un pulcino appena uscito dall’uovo se sente la presenza di un rapace si rifugia subito da qualche parte? Da dove viene questa cosa? Oppure un bambino appena nato che appoggiato sul ventre della madre da solo trovo il seno. Anche un chicco di cereale, un seme, ha una memoria, e anche in questo caso da dove viene la capacità di estrarre elementi minerali, sintetizzarli e produrre una pianta, una spiga? Sono gli alimenti che costituiscono la memoria.

A volte succede che alcune donne quando iniziano la macrobiotica hanno un arresto delle mestruazioni, si fermano. Magari dopo sette o otto mesi riprendono, ma è come se fosse un nuovo ciclo, rinato. Questo vuol dire che la memoria è qualche cosa che può essere cambiata proprio attraverso l’alimentazione, dopo un po’ di tempo si stabilizza un nuovo universo alimentare che viene interiorizzato a livello cellulare e psichico…sono i valori su cui si stabilizza la vita.

C’è un’altra memoria che può essere modificata quando si decide di farlo su una nuova base macrobiotica, è la memoria della malattia e delle medicine. Dunque le memorie si formano, e bisogna stare attenti, ma poi si possono anche modificare. A volte si modificano al contrario, e indipendentemente dalla nostra volontà. Per esempio, una volta i bambini amavano molto stare con gli adulti, questo succedeva quando c’è molto calore umano, si stava insieme e si giocava insieme, magari a indovinare i mestieri o i film. Oggi? Non sono tanto sicuro che sia ancora così.

René Levy
Poi, sempre, Renè chiedeva di porre delle domande, su argomenti generali e anche su questioni di salute. Qualcuno chiede di parlare di un problema, in questo caso della dissenteria, questione abbastanza comune e ricorrente. La dissenteria è Yin, freddo nell’intestino che viene da un eccesso di acidità. L’acidità produce freddo. A volte è sufficiente prendere 3 prugne umeboshi (che mobilitano lo Yang rapidamente) et voilà, passa. Altre volte per far venire la dissenteria basta mangiare una sola pesca, un pomodoro, uno yogurth, anche melanzane o patate, tutti alimenti Yin che creano acidità e freddo. Oppure se non si usa mai il sale (Yang) lo Yin avanza e si può arrivare alla dissenteria…il freddo che si diffonde all’interno. Se invece la dissenteria diventa cronica, è come la memoria di cui abbiamo parlato poco sopra, è qualche cosa che ci si porta dietro. In particolare per i bambini può diventare un vero problema perché vuol dire che il freddo interiore tende ad installarsi stabilmente. Oppure può riguardare anche gli adulti, le donne a volte, che scoprendo sempre più spesso ombelico e pancia “prendono freddo”, cosa che in quella zona del corpo andrebbe proprio evitata. Diceva renè…”una volta le donne per prima cosa facevano vedere e usavano il viso come mezzo per sedurre, ma oggi il viso è sciupato e magari ha pure i foruncoli, e quindi prima di tutto fan vedere la pancia”.


Chi non pratica la macrobiotica spesso è freddo nell’intestino, ma anche i reni possono essere raffreddati, il freddo può arrivare sino al cervello, oppure il naso che cola, che è il tentativo del corpo di eliminare l’eccesso di liquidi che raffreddano. Se il freddo arriva nell’intestino può arrivare la dissenteria. Con la macrobiotica che bilancia Yin (freddo) con Yang (calore) è quasi impossibile soffrire di dissenteria, il freddo se ne va.

Il grano saraceno è molto riscaldante, rinforza l’intestino, il sangue diventa più forte e con questo si va verso l’azione. Se il pensiero è debole, è per la debolezza del sangue e non si riesce a prendere decisioni; tutta la visione della vita, l’immaginazione, è sotto tono e compromessa. Una sorta di stato depressivo, che viene proprio da questa debolezza. Raccontava Renè:  “Pascal diceva che l’uomo è una piccola e debole creatura della natura, però pensa. Ma non è così. L’uomo è il principe di questo regno perché ha la capacità di produrre un sangue diverso, concentrato, forte e caldo (attraverso il sale e il fuoco) ed è questo che lo mette in condizione di pensare”. La macrobiotica sviluppa la memoria, che progredisce e si sviluppa nel tempo.

Grano saraceno
Con la macrobiotica si comincia a non essere più stanchi, il cibo di qualità diventa sangue di qualità, ed è qui che la memoria si sviluppa. Se invece non avete niente da sviluppare, e lo sviluppo della memoria non vi interessa, allora stop, fermiamoci qui. Per la dissenteria si può anche prendere una pillola tutti i giorni, non è difficile, ma come tutti i medicamenti prolungati nel tempo distrugge la capacità di reazione. E gli organi, così come i muscoli se non vengono usati e allenati, “ciondolano”.

Nella nostra società “schiacciatasti”, il cervello tende ad atrofizzarsi per mancanza o per non sufficiente utilizzo. Siccome l’atrofizzazione diventa memoria biologica, si trasmette di generazione in generazione fin che non avvengono significativi cambiamenti che la modificano. Ad esempio quasi tutti i bambini oggi hanno denti storti e portano apparecchi. L’inizio della faccenda viene dai genitori attraverso una memoria che modifica il codice genetico. Se i genitori infatti mangiano yogurth, dolci, frutta, bibite, cose molli, ecc., ai bambini arriva un messaggio genetico che i denti non servono, il codice cambia e dice loro che i denti non sono più necessari; da cui mandibole più strette e denti problematici. Si dice che gli uomini preistorici impiegavano ore ed ore per mangiare, la mascella era formidabile. Anche i gorilla, che pure mangiano solo foglie, ne mangiano una alla volta, masticando tutto il giorno, la loro intera vita è così.

Se non si cucina più e si è rinunciato a cucinare per se stessi, questa sarà una nuova memoria genetica trasmessa, il sistema oggi è il cibo preparato, il cibo industriale. Se invece cucinassimo per noi stessi e ci avvicinassimo ai gorilla, mangiando tutto il giorno piccole quantità, la qualità del nostro sangue sarebbe ben diversa. E tutto il resto sarebbe ben diverso.









martedì 19 luglio 2016

APPUNTAMENTO N. 2 - PERCHE’ COSI’ SPESSO MANGIAMO TROPPO IN FRETTA? di Bruno Sangiovanni


Una parola prima di entrare in argomento. Nella introduzione a questo progetto di appuntamenti macrobiotici, dicevo che gli argomenti di cui parleremo vengono sostanzialmente dai miei anni passati a Cuisine et Santè, dalle conferenze di Renè, dagli appunti, ecc. Non ho precisato tuttavia, e va fatto, che oltre a questo c’è anche l’esperienza diretta e quotidiana di osservazione e partecipazione ai cambiamenti, trasformazioni e anche “guarigioni” di tantissima gente. Questo per dire che ciò che leggerete non è solo il racconto del sapere di Renè Levy. E’ anche il riflesso dell’esperienza diretta sul campo.

Ok, procediamo. Perché la gente mangia in fretta? Qual è “l’idea” sottostante al mangiare in fretta!
La motivazione vera e profonda, anche se inconsapevole…è mangiare in fretta perché nessun altro possa portarci via il cibo.
E’ una reazione che viene dai nostri nonni, o genitori, quando in tempo di guerra o in povertà il cibo era raro e possederne un po’ era anche una sorta di vittoria contro il nemico. Oggi però non c’è più alcuna ragione che sia così, tuttavia per tanti l’idea e la memoria è rimasta: mangiare in fretta prima che qualcuno lo porti via. Il mangiare in fretta, e cioè NON masticare, crea tanti problemi inclusa la debolezza, del sangue in particolare. E’ un paradosso perché oggi tutti hanno a disposizione tutto il cibo necessario. Il fatto è che ben pochi sanno come utilizzare quel cibo, come usarlo e trasformarlo. Bisognerebbe insegnare prima di tutto ai figli, da piccoli, solide basi alimentari, incluso il ruolo della calma ai pasti e della masticazione. E non solo allevarli nel culto della “gourmandise”, detto alla francese.

La macrobiotica non solo può guarire, fa molto di più. Apporta tutto quello che serve, di cui abbiamo bisogno senza aggiungere altre cose che creano altri potenziali problemi e che alla lunga se protratte nel tempo possono rendere la malattia invasiva. Se si arresta l’apporto di elementi che causano il problema, quel problema si arresta e si può risolvere, la malattia non ha più di che nutrirsi e deve abbandonare e lasciare. Guarisce in assenza di ciò che la provoca.

Il cereale è l’alimento di elezione per l’essere umano. Più si mangiano cereali (integrali e possibilmente integri in chicchi) più si diventa umani. Non è una battuta o gioco di parole, è una vera verità. Chi non ha alcuna vicinanza con la macrobiotica, chi non la conosce, quando la prova è come se venisse trasportato in altro universo, completamente nuovo, dove trova la pace, la dolcezza, l’amicizia, l’amore per la vita. In un supermercato, ahimè, difficile trovare queste cose, pur con tutto il rispetto.

In generale, quando si cerca un risultato bisogna andare verso una alimentazione più semplice, più stretta e con un altro ritmo (diverso) di assorbimento. In primis masticare, ma ancora di più, se la condizione è di debolezza, bisognerebbe spezzettare la quantità giornaliera del cibo, e mangiare piccole quantità in tante riprese. Anziché tre pasti al giorno, bisogna mangiare piccole quantità almeno dieci volte al giorno, masticando. Cambiare in questo modo molto profondo, riavvia corpo e mente e consente di accedere alla propria interiorità, consapevolezza di sé, per riorientare la propria vita. Sorge qui la domanda. Stando così le cose, e così stanno, occorre veramente percorrere tutti i sentieri in cui ci addentriamo? Occorre veramente cercare di spingerci così lontano, quando la masticazione e un diverso assorbimento della sostanza ha il potere di farci “risentire” e far accedere alla più grande verità, amore, giustizia?

Alla fine, diceva Renè, si tratta di proteggersi un po’ dagli altri. In che senso chiedeva la gente?! Risposta: per esempio, se si mangia in fretta c’è disarmonia, e cosa fanno due insieme se uno mangia in fretta e l’altro invece vuole masticare? Quello che vuole masticare si chiederà se ha sposato un barbaro-selvaggio.



Il mangiare stretto e con diverso ritmo di assorbimento non solo risveglia la nostra coscienza, ma può essere determinante per risolvere problemi di salute.  Prendiamo il caso di un’ernia iattale.   Ohsawa diceva: mi piacciono le cose che agiscono e risolvono in fretta . Per un’ernia iattale, 10 giorni di gallette di riso, pochi liquidi (piccole tazzine di acqua o tè bancha con un cucchiaino raso di miso, 5/6 al giorno) e la situazione cambia. Perché? Perché l’ernia iattale è dilatazione dei tessuti dello stomaco, che devono ritrovare la loro tensione normale. Dieci giorni di alimentazione secca, con pochi liquidi, i tessuti si asciugano, la ritenzione idrica passa.  Regime da provare e fare però in un luogo come Cuisine et Santè in modo da essere anche “guidati”. Dunque non avventuratevi  in esperimenti “fai da te”. Più avanti, una volta fatta l’esperienza, ci si cimenta anche da soli.

I mezzi per distinguere Yin-Yang sono vari e diversi, nella forma nel colore, dimensione, peso, direzione di crescita, velocità di crescita…ma è nella valutazione della sostanza che la polarità si distingue maggiormente…nella valutazione dei diversi gradi di densità, umidità, dimensione, concentrazione, espansione. Osservando la sostanza si entra maggiormente nella comprensione, ed è questa che decide. Per esempio ci sono due sali minerali particolari nel nostro organismo, e questi due stessi sali sono presenti in tutti gli alimenti. Il sodio e il potassio. Il sodio (più Yang) rappresenta l’ambiente marino dal quale veniamo. Le nostre cellule stanno in questo ambiente (liquido extracellulare) ricco di sodio, mentre all’interno (liquido intracellulare) sono ricche di potassio. Tra questi due sali c’è un continuo interscambio, è quello che la medicina chiama la “Pompa Sodio Potassio”. Ora, se c’è equilibrio tra questi due componenti fondamentali, tutto va per il meglio. Se c’è disequilibrio tra i due, c’è la lotta per la vita. Il punto è che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale in questo delicato equilibrio.

Per esempio, le solanacee (pomodori, peperoni, melanzane, patate) sono ricche di potassio e povere di sodio, e se il consumo è eccessivo e non si bilancia con altri cibi più ricchi di sodio, è chiaro che lo squilibrio è alle porte. Le patate per esempio non contengo sodio, per questo mancando l’azione costrittiva e riscaldante del sale, se si mangiano tante patate ci si dilata e ci si raffredda, e questo alla lunga può causare seri problemi, anche distruggere tessuti, oppure favorire stati di anemia che è sostanzialmente freddo interno. Se si possiede una natura molto Yang inevitabilmente si è attirati da questo tipo di cibi (Yin) come le solanacee, ma il risultato è che ci si dilata, si diventa Yin e ci si raffredda.

Per questo i cereali in combinazione con il sale sono il miglior mix per riequilibrare e far tornare le cellule alla loro condizione normale-originale di equilibrio sodio potassio. Dunque, la malattia viene da un comportamento errato, errato nelle nostre abitudini alimentari. Fin che si può, bisogna cercare di fare il possibile per ristabilire l’ordine da soli attraverso una revisione delle nostre abitudini, alimentari soprattutto. Se non si può fare altrimenti dovremo ricorrere al soccorso esterno, medici, farmacisti, erboristi, terapeuti di ogni sorta (che peraltro cercano di fare coscienziosamente il loro lavoro). Ma non è questa la risposta migliore perché, al contrario di quello che succedeva una volta, loro cercheranno di aiutarvi e sollevarvi togliendo il sintomo, ma raramente affrontando il tema centrale del comportamento, in particolare quello alimentare che è la vera causa e che va riorientato. Altrimenti quella malattia si ripresenterà sotto altre forme, e il rischio è che il ciclo continui peggiorando.

La malattia si presenta in un certo luogo, un certo distretto del corpo, ma la malattia non è quella lì, confinata lì. La malattia è una stato generale, che si manifesta in un determinato luogo. Il problema della medicina, spesso, è che attacca il male dove si presenta e si produce, mentre invece andrebbe attaccato alla fonte, all’origine, dove quasi invariabilmente troviamo l’alimentazione come causa o concausa fondamentale. Se si vuole ricostruire un nostro ordine e equilibrio interiore (e anche mentale) …dobbiamo solo provarlo…per rendercene conto sulla nostra pelle. Siccome all’inizio il far da sé non funziona, e anche se non c’è pericolo può creare delusione e scoraggiamenti, bisogna provare sotto una guida esperta. E’ Per questo che io, sempre, sempre, raccomando di fare la cosa migliore, quella più giusta e producente. Prendersi 10 giorni e andare a Cuisine et Santè.


Cuisine et Santé - St. Gaudens (Tolosa)
Basta un soggiorno di 10 giorni a C&S per provare e sentire su se stessi i cambiamenti, mangiando normalmente quello che si cucina, masticando e provando nuovi ritmi. Oppure, volendo, anche provando un regime stretto, sempre nei 10 giorni in cui si mangia solo cereali integrali con sale, miso e tamari, un po’ di gomashio, si assumono pochi liquidi (come visto prima); se poi in piccoli pasti spezzettati durante il giorno, ancora meglio. In questo modo il glucosio si libera lentamente e costantemente come quando si fa una flebo, non c’è più il minimo picco di iperglicemia che per reazione produce ipoglicemia che è fonte di un numero di possibili problemi sconfinato. Ma non è assolutamente necessario o indispensabile fare il regime stretto, i 10 giorni di regime normale sono già una enorme esperienza.

Parlarne è difficile. Bisogna provare. Prendetevi 10 giorni e andate. Buttatevi, sarà il miglior investimento della vostra vita, sicuro. 
                                                


sabato 16 luglio 2016

APPUNTAMENTO N.1 - PARTE SECONDA di Bruno Sangiovanni

LA FINALITA’ DELLA MACROBIOTICA.   OVVEROSIA, IL CIBO E’ PER LA VITA, NON SOLO PER IL PIACERE                                                                                                      
.                                                                
Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati, con lo schema delle sette tappe del Giudizio. Avevamo visto le prime tre. Ecco qui le altre e la conclusione.


4. Giudizio Intellettuale
Si trattano e vendono concetti, concezioni, gente che ha a che fare con l’ambiente dei ricercatori, intellettuali. Gli aspetti della vita si concentrano nel campo sociale, intellettuale, psicologico; la concezione e il sapere tendono ad essere analitici. Ad esempio in materia di alimentazione sono state fatte analisi di ogni tipo e genere, ma sono analisi formali, non hanno nulla a che fare con la verità. Il contenuto biochimico degli alimenti non corrisponde al loro valore reale, e ammesso pure che lo fosse, di certo non vale in un dato momento che cambia sempre visto che non viviamo in un laboratorio. Perché di laboratorio si tratta, totalmente lontano dall’Ordine della Natura. Se non c’è questa comprensione ogni raccomandazione in materia di alimentazione può avere ben poco valore. L’alimentazione diventa dietetica e intellettuale e rende la gente prigioniera di queste analisi, miti e fantasie. Perché il meccanismo della scienza è: “voi non conoscete quello che io so”. La macrobiotica non è così, è conoscere per essere. La differenza tra chi comprende il Principio Unico e chi basa sull’analisi-analitica è che quest’ultima pensa che occorre il calcio, il ferro, integratori di ogni tipo e genere, questo e quest’altro, senza sapere che nei vegetali c’è già tutto ciò che ci serve, di cui l’organismo ha bisogno, con la sua capacità di trasmutazione che rende disponibile tutto il necessario.

5. Giudizio Sociale
Sono gli organizzatori, gli uomini politici, funzionari di alto livello che organizzano persone e risorse. Di solito gente che lo stipendio non lo riceve, lo decidono e pagano da soli. La vita per la maggior parte del tempo si passa “in società”, l’uomo come animale sociale che si occupa degli aspetti economici, politici, organizzativi. A volte studenti universitari scrivevano a Renè per avere informazioni sulla macrobiotica per fare una tesi, ma in realtà il vero scopo era quello di catalogare le cose. E’ il contrario della macrobiotica che non vuole catalogare, la macrobiotica è aspirazione e soprattutto pratica quotidiana, quello che faccio oggi è ciò che conta, quello che ho fatto ieri non ha più importanza. In questa tappa del Giudizio si tende a condividere le stesse opinioni, idee, abitudini e credenze. Per l’alimentazione, è la socializzazione del cibo.

6. Giudizio Ideologico
Il Giudizio Ideologico è elevato, ma non ancora sufficiente. Gente che dedica e consacra la vita a qualche cosa, una idea, un ideale, tutte ciò che nella lingua italiana finisce per “ismo”. Tra i vari, anche l’ascetismo oppure l’esatto opposto, come i grandi condottieri, Cesare, Marx, Stalin, e via, tutti portatori di una idea-ideale. Si tratta della nostra concezione delle cose, anche se spesso tutti hanno più o meno le stesse convinzioni e gli stessi bisogni, ad esempio quello della sicurezza. I politici conoscono bene questa cosa e tutti dicono “io vi renderò sicuri”, promettendo di realizzare questo e quello. Solo che questo è l’ideale della gente che vuole essere protetta, avere facilità e comfort, pochi problemi. E’ un ideale parecchio strano, è fondamentalmente egoista. Bisogna cercare qualche cosa di più alto, più giusto e vero, anche perché più cerchiamo di proteggerci più attireremo l’opposto, il completamente opposto, che arriverà perché questo è l’ordine delle cose, è l’Ordine dell’Universo
con il suo gioco degli opposti, antagonisti e complementari. Garantito. Occorrerebbe invece cercare qualche cosa contro la protezione, sicurezza e comfort, anche se ci sembra non particolarmente divertente.
Per vivere realmente tranquilli bisogna invece avere tante preoccupazioni perché sono proprio queste ciò che ci farà esprimere il meglio di noi stessi, e con questo il buono arriverà. Per il cibo significa adottare una forma di alimentazione che rischia di diventare troppo ideologica, rigida e assoluta, senza flessibilità, come il vegetarianismo radicale, il crudismo radicale, il veganismo radicale, e perché no, il macrobiotismo radicale. Ma Ohsawa diceva “la vera mentalità di un popolo non è quella che appare all’esterno, quella vera sta nel profondo, è invisibile, e così lo è anche per ogni individuo”. E voi? Sapete qual è il vostro ideale, la vostra ideologia, il vostro obiettivo? E’ qui che bisogna porsi la domanda. Qual è la nostra vita ideale, la via maestra? Potere, denaro, ricchezza, viaggi, fortuna, celebrità? Se la gente si elevasse per modificare l’angolo di visuale e appunto cambiasse  visione, tantissime cose potrebbero cambiare in questo mondo. Sicchè, parrebbe che abbiamo un ruolo di qualche importanza, perché la macrobiotica ci mette davanti a precise responsabilità.

7. Giudizio Supremo
E’ la tappa finale e conclusiva, che supera tutte le altre. So già cosa state pensando o chiedendovi…”si certo, ma per chi è, chi ci arriverà mai”. Risposta: ben pochi esseri, eccezionali, illuminati. Ma questo non toglie che il Giudizio Supremo non sia a disposizione di tutti, chiunque, è così. Certo, vivere completamente nel Giudizio Supremo lo sappiamo è veramente cosa di pochi, ma sperimentarlo almeno per qualche momento, in qualche occasione particolare della vita è invece per tanti, e questo è già un enorme risultato che non verrà mai dimenticato. Il Giudizio Supremo è presente in ognuno di noi, il problema è che è oscurato dalla presenza dei Giudizi di livello inferiore, in particolare i prime tre, quelli più bassi. E’ di questi soprattutto che dobbiamo staccarci, è il peso di questi che dobbiamo ridurre. E’ un cammino assolutamente individuale, perché la vita è una strada individuale (io credo sia così). Anche se qulacuno al pensa diversamente, ad esempio in un Ashram vivono a stretto contatto magari 10.000 persone. Potrebbe anche essere che la via dell’Ashram (per fare un esempio), non sia poi così perfetta, chissà. Il Giudizio Supremo NON E’ capire che la masticazione è importante, il Giudizio Supremo E’ masticare.  Per realizzare tutto questo le nostre facoltà di comprensione e intuizione devono avvicinarsi alla perfezione,  essere chiare e cristalline. Ma questa condizione dipende prima di tutto dalla condizione fisiologica del nostro organismo, dalla pulizia, purezza e salute dei nostri “vacuum tube” in cui scorre (fino al più remoto distretto del corpo) il nostro sangue. Che a sua volta deve essere rigenerato e privato dalle tossine. Risultato della qualità, equilibrio e modo di assumere la  nostra alimentazione, ogni giorno, tutti i giorni.

Dunque il Giudizio Supremo è sì arrivare alla comprensione dell’Ordine dell’Universo e del suo Principio Unico Yin-Yang, la manifestazione della creazione divina. Ma poi, il Giudizio Supremo è vivere la vita secondo quel Principio, accompagnati da quel Principio.

Ecco come Ohsawa ci ha trasmesso e indicato le 7 tappe del Giudizio. Queste tre paginette (per me è così) sono fonte di riflessioni e considerazioni senza fine. Ultimo, la scalata delle varie tappe non avviene nel passare dall’una all’altra dopo aver tolto di mezzo quella sottostante più bassa. Non funziona così perché ogni tappa, anche le più basse non spariscono mai del tutto, in qualche misura rimangono sempre con noi, non si possono eliminare. Si tratta di sperimentare sempre di più quelle di livello superiore, diminuendo il peso di quelle inferiori. 

lunedì 11 luglio 2016

APPUNTAMENTO N. 1: LA FINALITA’ DELLA MACROBIOTICA. OVVEROSIA, IL CIBO E’ PER LA VITA, NON SOLO PER IL PIACERE. (Prima Parte) di Bruno Sangiovanni

Ogni riunione/conferenza, diceva Renè, deve iniziare con una piccola canzone, un po’ di musica, una piccola festa…e si inizia cantando. Sì così, a volte si iniziava proprio cantando, con una piccola festa appunto. Avete mai visto iniziare una conferenza macrobiotica cantando insieme, facendo una piccola festa? Mai visto qualcosa del genere? Io l’ho visto solo a Cuisine et Santè. Ma vi assicuro che il “mood” per tutta la durata della conferenza, e anche dopo naturalmente, prendeva una piega ben diversa (nel senso del buono naturalmente). A conferma che la macrobiotica è per la gioia. Anzi, a conferma che la vera finalità della macrobiotica è proprio la gioia di vivere.



La gente che si avvicina e prosegue nella via macrobiotica è particolare, a volte eccezionale. Da quando intuiscono, nel profondo, che il cibo è per la vita e non solo per il piacere, tutte le volte che vogliono possono mangiare poco, o come si dice in gergo, più stretto. Addirittura possono vivere con poco, cioè “Vivere Parvo”. Che non a caso era uno degli insegnamenti fondamentali di Ohsawa. Vivendo con poco, si raggiunge infatti una condizione unica, una specie di stato di grazia che viene proprio dal riuscire ad evitare lo stato contrario, quello dell’iper-abbondanza con tutto il suo sovraccarico e inevitabile spreco. In questo modo, non arrivando mai (o quasi) a una super  soddisfazione, che succede? Succede che si mantiene vivo “l’appetito”.
Appetito non solo di cibo, ma di ogni cosa nella vita. Una vera molla propulsiva.

Cucinare è importante, riesce meglio se si procede, se si studia, se si sviluppa la pratica.
Ma la macrobiotica non è solo questo, è fatta per essere qualche cosa di più, molto di più. Se è compresa e riconosciuta nel suo principio Yin-Yang, ci sono molte più chances di proiettarsi nella immaginazione, nell’Infinito. Ciò non vuol dire che la macrobiotica cerca di negare o allontanarsi dalla percezione e vissuto del mondo materiale con i suoi piaceri, tra cui quello dei sensi che nelle tappe del Giudizio (le vediamo più avanti) si definisce proprio “Giudizio Sensoriale”. Al contrario,   sappiamo bene che questa è la priorità nella nostra società dell’abbondanza . Ma la macrobiotica va oltre questo, ricerca l’equilibrio, la comprensione e il rapporto con l’Universo e il suo Ordine. Ed è questa la differenza fondamentale tra la macrobiotica e qualsiasi altro metodo/sistema che interviene sull’alimentazione, che si occupa di regime alimentare.
La ricerca di questo equilibrio, della comprensione dell’Ordine dell’Universo, cresce attraverso lo sviluppo del Giudizio, progredendo attraverso le varie tappe. Progressione che, bisogna saperlo, avviene quasi sempre attraverso le crisi, da non rifiutare proprio perché mezzo per lo sviluppo.
La malattia del mondo di oggi è nella stessa filosofia della vita di oggi, perché l’ideale della nostra società è “approfittare delle cose”. Il che equivale a dire che non c’è vera consapevolezza di ciò che si sta facendo, e questo corrisponde a un livello di Giudizio basso, un sorta di deterioramento dell’intera umanità se ci pensiamo bene.

Proviamo allora a vedere come Ohsawa ha schematizzato i diversi livelli di Giudizio.  E’ veramente interessante conoscerli così come ce li ha proposti nelle sue 7 tappe perché possono diventare una specie di bussola guida, a cui rifarsi ogni tanto e vedere come procede il nostro cammino.



1.      Giudizio Meccanico
E’ il livello più basso. Purtroppo ancora oggi molto presente nella nostra società occidentale dell’iper-consumo-abbondanza. Gente che mangia senza neanche sapere cosa sta facendo. Si assumono cose senza alcun tipo di considerazione e Giudizio. Ci si riempie, e se si è fortunati, ci si libera.  Allo stesso modo, meccanicamente, si fanno tante altre cose. Normalmente è gente che cerca sicurezza nel sistema, si adatta a professioni ordinarie. Per l’illusione della sicurezza e protezione, si accettano le professioni più ordinarie diventando alla fine salariati, un po’ “schiavi”. In sostanza si tratta dello stadio, della tappa, in cui praticamente non abbiamo controllo su noi stessi e siamo soggetti, quasi obbligati, a pulsioni e istinti “primitivi”

2.      Giudizio Sensoriale
Seconda tappa, bassa. Qui è la ricerca del piacere, della soddisfazione sensoriale che comanda. Chi è nella seconda tappa normalmente è gente che nella vita vende il piacere, pasticcerie, gastronomie, ristoranti, gelaterie, ecc. Anche se poi la qualità può essere deteriorata dall’enormità di sostanze chimiche usate che neutralizzano il vero gusto naturale, per non parlare di peggio che può capitare. Oppure ancora con l’uso di grandi quantità di zucchero che ci fa abbandonare il gusto della vita, che invece è salato. Chi passa il tempo, spesso la vita stessa, nella ricerca continua del piacere, finisce irrimediabilmente nella malattia. E’ l’Ordine dell’Universo, l’attrazione degli opposti, quando un estremo arriva al suo culmine, il suo opposto si mette in movimento. Yin attira Yang, Yang attira Yin.
Certo siamo stati viziati nella educazione che ci ha portato qui e anche rovinato. Ma bisogna fare di tutto per fermarsi e sviluppare la consapevolezza e il Giudizio.

3.      Giudizio Sentimentale
Chi vende emozioni, chi si occupa di emozioni, cinema, moda, ristoranti di alto livello…anche
entrare in grande ristorante dove si serve un vino pregiato e ricercato è una emozione. E’ la ricerca del benessere sentimentale, la prospettiva è a livello emozionale, essere amati, essere soddisfatti a livello affettivo, ma tutte queste cose sono solo una forma di attaccamento. E’ anche quando si è attaccati ad alcuni alimenti in modo emozionale, lo zucchero, il vino, il caffè…”ah, senza caffè non ce la posso fare!” E’ educazione errata, è quello che Renè chiamava atavismo.
I giudizi più elevati, il settimo in particolare (il Giudizio Supremo) sono oscurati da questi primi tre stadi, sempre presenti e “pesanti”, che impediscono l’esplorazione e comprensione di quelli più elevati. In altre parole impediscono la conoscenza di un altro senso della vita, quello slegato dall’idea del possesso di qualche cosa.

(La seconda parte del "Giudizio" verrà pubblicata sabato 16 luglio)                                                                                               

domenica 10 luglio 2016

ALLORA ECCOCI QUI di Bruno Sangiovanni

Allora eccoci qui.
Sono Bruno (Sangiovanni) e riparto dall’idea di Eleonora, postata sul blog il 6 luglio, per vedere se il pensiero di cui vi ha fatto partecipi riesce a prendere consistenza sotto forma di un appuntamento più o meno settimanale in cui scrivo, considero e racconto un po’ macrobiotica. Anche chiacchierando a volte in modo diverso dagli schemi tradizionali e ortodossi, facendolo con una interpretazione più libera e sciolta.   
Daniel e Bruno nella cucina di Cuisine et Santé
Di macrobiotica mi sono occupato per diversi anni, alcuni di questi particolarmente intensi. Sono quelli passati a Cuisine et Santè che di certo è l’esperienza più profonda che ho sperimentato sulla materia, nella sua concezione più grande. Più grande del solo orizzonte nutrizione-salute, perché Cuisine et Santè (per chi lo vuole) è anche uno di quei luoghi nei quali si pratica una autentica scuola di vita, quella che viene dal sapere millenario della Filosofia e Medicina dell’Estremo Oriente.  La scuola dell’ “I-DO”, la Via (DO) del Principio Unico Yin-Yang (I), diceva Renè.
Proviamo dunque a mettere nero su bianco qualche pensiero, conoscenza e ricordo, in modo semplice, senza particolari pretese o ambizioni. Poi sentiremo opinioni, interesse o gradimento di chi legge. Dopo di che vedremo come eventualmente procedere.
Tenete presente che si tratta di nozioni e concetti ripescati soprattutto nella memoria degli anni passati a Cuisine et Santè, da appunti presi durante le conferenze di Renè Levy, nonchè da qualche migliaio di traduzioni dirette dal francese all’italiano (per gli ospiti italiani) di quelle stesse conferenze.  Come dei flash, scampoli del sapere macrobiotico ripescati nella memoria, stimoli per riflessioni. Riproposti senza un ordine o logica particolare, così come vengono e come in realtà erano le conferenze di Renè. Uno spunto ogni volta per spaziare e navigare liberamente nel grande mondo della macrobiotica.

Ripeto per chi non conosce Cuisine et Santè. Da dove vengono le cose di cui parleremo? 
Vengono da Renè Levy. Chi è Renè allora?! Chi era, a dir la verità, perché ci ha lasciati oramai da qualche anno, il  2010 per la precisione.                                                                                                      
 Renè è stato assistente di George Ohsawa (padre fondatore della macrobiotica) per una decina di anni a partire dalla metà degli anni ’50 ed è stato uno dei suoi allievi più fedeli. Poi dopo la scomparsa del maestro ha proseguito l’insegnamento per il resto della sua vita, in oltre 50 anni di attività e lavoro a tempo pieno. Insegnamento mantenuto nella forma e nel metodo originale che è rimasto assolutamente intatto, semmai con l’aggiunta delle sue esperienze fatte sul campo, ogni giorno, tutti i giorni, per oltre 50 anni.
Dopo la morte di Ohsawa, nel 1966, Renè ha proseguito dunque il suo insegnamento tenendo conferenze sulla Macrobiotica in tutta la Francia ma anche in Europa. Nel 1979 decide di creare un suo Centro, Cuisine et Santè (www.cuisine-et-sante.com) in Francia a Saint Gaudens, una graziosa cittadina ai piedi dei Pirenei, vicino a Tolosa. Un luogo dove proporre a tutti quelli che lo desiderano come imparare a cucinare e alimentarsi, come esplorare la base alimentare macrobiotica per una vera salute fisica e mentale e, cosa ancora più importante, per l’espansione della consapevolezza. O meglio ancora, come diceva proprio lo stesso Renè, per lo sviluppo del Giudizio nel senso più pieno macrobiotico. Ci sarà occasione di parlarne e ne parleremo, cominciando dal prossimo appuntamento domani lunedì, che sarà il primo di una lunga serie.
Pronti via allora.


PS: dopo la scomparsa di Renè, Cuisine et Santè ha proseguito il lavoro nella scia di tutto quello che è stato costruito dal suo fondatore, e soprattutto nel suo spirito. Tutt’oggi è in piena attività, sotto la guida e responsabilità dei suoi collaboratori più vicini che tanti anni hanno passato con lui, in particolare Daniel e Briac. Dunque le porte sono sempre aperte, ogni giorno, tutto l’anno.
https://vimeo.com/18709825

https://vimeo.com/18907429


Vedere questo video mi ha portato per un attimo a StGo, non so se farà lo stesso effetto a tutti, ma ci sono proprio quei particolari che non dimenticherò mai!

mercoledì 6 luglio 2016

La pratica senza la teoria, è pericolosa. La teoria senza la pratica è inutile






Partendo da questa citazione di Confucio,  ho iniziato a pensare all’utilità di questo blog, Il blog è nato dalla mia esperienza a Cuisine et Santé e dalle numerose ricette che ho avuto modo di preparare, cucinare, mangiare insieme a René Levy, Daniel e a tutti i ragazzi che si sono avvicendati nel team.
Continuerò a pubblicare ricette, seguendo sempre il percorso insegnatomi da René, un percorso fatto di naturalezza, semplicità: non vedrete qua piatti con una particolare estetica, ma troverete ricette molto equilibrate e gustose nel rispetto della macrobiotica che ho imparato attraverso di lui. E anche attraverso chi ha avuto modo di conoscerlo bene e con lui di approfondire questa filosofia
Una di queste persone, che ho avuto il piacere di incontrare e frequentare è l’amico Bruno Sangiovanni, è suo il libro “Macrobiotica – La via dimenticata per la salute e la felicità”(Franco Angeli Editore)
Bruno dalla prossima settimana ci aiuterà a entrare al meglio nella filosofia del Principio Unico, con lui cercheremo di capire come si muove lo Yin e lo Yang. I suoi saranno appuntamenti regolari che ci offriranno la possibilità di capire meglio perché l’alimentazione è così importante, e per questo così necessario comprendere come e cosa mangiamo e i perché legati a certe combinazioni alimentari. Potremo finalmente aver chiara la teoria per poterne usufruire al meglio con la pratica. Saranno spunti per riflettere, un po’ come si fa nelle conferenze quotidiane a Cuisine et Santé
Spero che questo sia utile a tutti coloro che si avvicineranno al blog per la prima volta e a coloro che lo frequentano già da un po’
Siamo quello che mangiamo, il nostro modo di essere, le nostre emozioni, il nostro modo di agire, dipende da ciò che mastichiamo

Grazie Bruno e grazie René!