martedì 26 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 54
OGGI PIOVE…ALLORA ZUPPA RICCA.

Di Bruno Sangiovanni.

La conferenza è quella del mattino. La giornata è francamente brutta, pioggia e cattivo tempo. E’ da qui che parte René: Oggi c’è brutto tempo, temporali, vento, pioggia. Quando si esagera con liquidi, bibite, alcool, ecc., nel corpo è la stessa cosa: fa brutto, e non si sa bene cosa può succedere dentro. Poi racconta di un medico giapponese che con uno strumento igroscopico-elettronico (non so come funziona) riesce a filmare le cellule dopo che si è bevuta una bibita zuccherata e fredda. Si vede che le cellule si raggruppano come se avessero freddo, come per proteggersi, e che si deformano rispetto al loro aspetto sferico normale.

Dopo un pasto macrobiotico si vedono invece le cellule che mantengono la loro condizione normale, sferiche e con i giusti spazi tra una e l’altra. Mi chiedo dove stia il confine tra realtà e suggestione, ma devo dire che io stesso ho visto il filmato, e le cose sembrano proprio così.

La parte interessante di questa storia, tuttavia, è un’altra ancora. René la sottolinea: Lo spirito giapponese è andare alla ricerca delle cause, è andare a fondo delle cose. In occidente dicono che conoscono, che hanno visto anche loro, ma il problema è che non ne tengono conto. La macrobiotica è una pratica che viene dallo studio e dalla comprensione dell’Ordine dell’Universo e che contiene una verità che si chiama giustizia. Che è la legge di causa-effetto. E’ importante questa attitudine: per ogni effetto, la cosa importante infatti è comprenderne la causa.

Continua René: Se non si fa questo, se si è ignoranti del principio della giustizia, si rimane in ambiti ristretti. Fare macrobiotica invece dovrebbe essere il contrario, avere una cucina importante, amici, altra gente tra cui magari anche qualcuno malato, che vengono a provare e apprezzare la cucina, oppure a capire come fare un regime più stretto e più curativo, vedere gli effetti che produce. Fare solo per sé stessi non è fare veramente la macrobiotica. Quanto è vero, ahimè! Per fortuna c’è anche chi lo fa e condivide, veramente. Le scoperte positive non finiscono mai, e ho grande ammirazione e stima per chi ha questo dono e capacità.
  
Rimane il fatto che oggi piove e fa freddo.
Allora bisogna preparare qualche cosa che aiuti a bilanciare, cioè che ci riscaldi e tonifichi più di altre volte. Una zuppa è l’ideale. Una zuppa ricca con alga wakame, miso, rape, carote e cipolle, e un po’ di sale. Ieri la zuppa era più leggera, oggi con il tempo che c’è deve essere più ricca.

Tutto sembra a posto, tutti sono d’accordo, ma c’è una signora che ha subito una operazione, e la persona che l’accompagna si capisce che non ha fiducia. dice René. Se parenti o amici sono di idea diversa, non credono e sono contro, allora chi è malato non ce la può fare. Perché semplicemente non si può fare qualche cosa contro gli altri che vedono male il cambiamento. E non può durare, perché alla lunga non si può fare qualche cosa contro la volontà degli altri.
Questo è un problema.

La macrobiotica, è vero, in qualche modo va contro l’organizzazione di questa società. Alcuni la utilizzano perché sono contro la società, perché il loro unico motivo è quello di essere contro, e quindi utilizzano la macrobiotica per questo. Ma, dice René: Non si può essere così, contro la società tout-court, perché la società siamo noi. Allora vuol dire che dobbiamo essere noi a portare alla società la verità che è contenuta nell’alimentazione e nella filosofia della macrobiotica.

Bisogna creare un laboratorio di cucina. Nei monasteri Zen, dove si pratica intensamente la meditazione, la cucina è una cosa molto importante. Qui ogni pasto è cucinato e cotto perfettamente, con la massima attenzione, cura e dedizione. Il che significa che la coscienza si sviluppa anche secondo il livello e la qualità che si mette nella preparazione dei pasti.

Con la macrobiotica avete uno strumento per entrare nella libertà, nella felicità, nella gioia di vivere, ma bisogna metterlo in pratica. Ecco l’insegnamento. Ci vorrebbe un piccolo giardino, dove piantare le zucche. E se non sapete bene come preparare alcune ricette, rifatevi sempre a Le Zen Macrobiotique, dove troverete tutte le istruzioni per sapere come si impiegano i cereali e il miso, tanto per cominciare.

La macrobiotica non è pensiero e idee. E’ vita pratica
Si cambia argomento. Quando c’è uno stimolo Yin, per esempio quando si prende una bibita fredda, c’è sempre una reazione opposta, di costrizione (vaso-costrizione diciamo). Ma se si esagera con bibite fredde, magari gasate, zuccherate, spremute, succhi, ecc., allora il sistema rischia di non reagire più, e col tempo prende piede la dilatazione. Per comprendere bisognerebbe osservare la reazione immediata del corpo, e poi quali effetti si producono a lungo termine. Normalmente c’è sempre una reazione, ma poi se si eccede, questo può determinare una mancanza di reazione, ed è qui dove si presentano i problemi.

In macrobiotica, regime a base vegetale, il sale ritrova un suo ruolo centrale. Uno dei modi più efficienti per prendere il sale è attraverso il miso, e anche il tamari. Ci sono diversi tipi di miso, quello bianco è più gastronomico e qualche volta lo si può utilizzare per questo scopo. Ma bisogna rimanere vicini al miso tradizionale più stagionato, come base quotidiana alimentare e non gastronomica. Che è cosa diversa perché la gastronomia è ricerca di specialità, tipi di formaggio, di vino, cose così.

Se seguissimo questo atteggiamento più gastronomico, verrebbe allora da domandarsi anche per il miso, quale tipo? Ma per la macrobiotica non è così, perché ha un punto di vista differente, il miso non è una questione gastronomica, come in quelle sale da tè con liste infinite di tè diversi, di cui si capisce poco e niente. La lingua francese ha due parole che distinguono bene. Gourmand è il giudizio sensoriale, più basso. Gourmet è giudizio sentimentale, emozioni, tutte le sottigliezze dei nomi francesi, cose del genere.

La macrobiotica è alla ricerca della giovinezza, della longevità. E dello sviluppo della coscienza, del giudizio supremo. Il problema è che bisogna praticare, e molta gente non ha un luogo dove praticare la vera macrobiotica, non ha cioè un luogo per una vera cucina-laboratorio. Se si prende così, non sviluppando la cucina, si riduce il vero senso della macrobiotica. Nello Zen Macrobiotique ci sono 300 ricette, di tutti i tipi. Perché non si fa? Chiede René.

In occidente si dice che l’uomo deve realizzarsi nella vita. Ma in Estremo Oriente si domandano cosa vuol dire questo, non capiscono tanto. Non capiscono perché la creazione è lì, e noi siamo parte della creazione: cosa vuol dire allora realizzarsi? E’ l’occidente che mette troppo mentale in tutto, si esagera in tutto, e si finisce per chiedere molto a se stessi e agli altri, in tutto quello che si fa.

Ma, dice René, la vita non è mentale, la vita è materiale, è nella sostanza. La macrobiotica non è ascetismo, non è pensiero e non è idee, è vita pratica. E bisogna trovare il mezzo concreto, giusto, per praticarla.

La macrobiotica è qualche cosa che deve essere mostrata, perché deve essere anche gioia per gli altri. Come quando si comunica una guarigione, che anch’essa è gioia per gli altri. Se qualcuno invece dice: fatela voi, io no grazie, va bene così, ha ragione: perché è chiaro con sé stesso, ed è convinto di quello che sta facendo e ne ha perfetta coscienza. E infatti è proprio avere coscienza di quello che si sta facendo ciò che distingue! L’importante è non rimanere fissi e irrigiditi su posizioni estreme, perché sarebbe arroganza, e in più sono proprio gli estremismi che fanno paura alla gente.

Si cambia ancora, con un po’ di provocazione. Dice René: Nelle sere d’inverno, intorno al fuoco, dove vicini si trova più calore, in realtà stiamo piangendo il mondo che sta distruggendo il proprio sistema digestivo e tutto il resto, pancreas, fegato, cuore, reni. Questa bella umanità che si distrugge, perché? Per Ignoranza!

Abbiamo voluto progredire, progredire, e progredire ancora, e creare sistemi di previdenza, di sicurezza, di tranquillità, che tuttavia portano alla inerzia, alla sedentarietà, e inevitabilmente alla mancanza di obiettivi importanti.

Oltretutto la realtà delle cose dimostra che, alla fine, tutto questo senso di protezione e sicurezza non esiste veramente. Perché sicurezza e protezione, cioè l’immobilismo, non esistono, per definizione. Altrimenti non esiterebbe Yin-Yang e la legge dell’alternanza degli opposti. Giusto?

I veri obiettivi della vita devono essere altri, diceva René. Sono andare a prendere l’acqua fuori da casa, cercare la legna per accendere il fuoco, coltivare le proprie verdure, i cereali, i legumi, ecc. Sembrano cose di altri tempi, di un mondo irreale, forse è vero, è così. Ma oggi, e forse in futuro, forse neanche più tanto.
 
Meno attaccamento e più apertura di spirito
La macrobiotica dice che l’uomo è il prodotto del suo ambiente, che la vita si sviluppa in rapporto al proprio ambiente di provenienza e di appartenenza (processo in cui il cibo è il mediatore). Infatti esistono grandi diversità e specificità, come quelle tra popolazioni che vivono in un ambiente desertico in zone equatoriali, e popolazioni urbane nord occidentali, per esempio. I primi nascono e vivono nel deserto tra sabbia e roccia, nei 50°, con poco e niente a disposizione. I secondi nell’ambiente rarefatto di un grattacielo climatizzato, a 23°, con il tutto e il troppo a disposizione. Realtà infinitamente distanti in tutto, per prima cosa nella loro specificità biologica-fisiologica, determinata dall’ambiente di provenienza.

Nel mondo virtuale invece, dove tutto è possibile e liquido, anche diversità così macroscopiche è probabile non vengano più percepite. E’ l’idea del mondo globalizzato-uniformato che porta a questo. Ma il fatto che usiamo lo stesso dentifricio, lo stesso cellulare, scarpe da tennis, che riceviamo le stesse informazioni, ecc., non può modificare le differenze inscritte nell’organismo dall’ambiente di provenienza. Per questo, credo, il possibile progetto e intento di rendere l’umanità un insieme “omogeneizzato” sarà tutt’altro che semplice e indolore. Le differenze e le specificità non si supereranno con una bacchetta magica, e questo potrà essere fonte di grandi tensioni e conflitti.
 
Sulle diverse civiltà René ci ricorda: Il possesso è tipico della civiltà occidentale, ma possedere crea violenza. La gente che invece va in luoghi pacifici come alcune parti dell’India e passa del tempo in un ashram, vive pacificamente perché questi sono luoghi di distacco dalle possessioni. I nostri paesi e le nostre città sono invece luoghi di acquisizione, possesso, competizione e di opposti estremi: povertà e ricchezza, aggressività e debolezza. E’ l’attaccamento a questa idea di possedere che è responsabile di tutto questo.

Ohsawa chiamava la terza guarigione, il distacco. Ma non è da intendersi come distacco completo dal possesso, perché questa è solamente una illusione. Considerare il possesso come primo obiettivo, questo è invece il vero problema. La gente a volte lascia questo mondo con tutti i loro beni, e a pensarci bene, non è un gran successo. Semmai è più un fallimento.

Penso invece che chi è riuscito ad arrivare al giudizio più alto non ha più bisogno di riuscire a tutti i costi nel modo relativo. Per lui non ha più senso essere attaccato al possesso, conclude René.

Il giudizio si può sviluppare ovunque e percorrendo tante vie diverse. Ma in macrobiotica è rendersi disponibili ad un apertura di spirito per allargare e sviluppare il campo di coscienza. Se si entra realmente e profondamente in questo cammino ci si rende conto che non si è più presi e attaccati a tante cose. Come i dibattiti politici o economici, cose di questo genere (solo per fare un esempio) che appartengono a questo mondo della relatività. Tant’è che diceva Ohsawa: o vi occupate della vita infinita oppure siete plongé (immersi) nella vita relativa. In ogni caso non si potrà più appassionarsi a cose come queste, che riguardano il mondo relativo, dove tutto è vissuto in opposizione…e dove tutto finisce.
                                               
Fare macrobiotica vuol dire invece progredire verso il grandioso mondo dell’invisibile, del pensiero e dell’immaginazione, coscienza e ispirazione, intelligenza, contemplazione, elevazione. Questi sono gli obiettivi della macrobiotica. La salute, pur essenziale, è solo un aspetto parziale, è solo un mezzo. 


domenica 17 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 53
E’ NEL SALE CHE E’ NATA LA VITA. NON NELLO ZUCCHERO.
Di Bruno Sangiovanni

Per chi è abituato all’opulenza, all’inizio, la macrobiotica può portare qualche piccola depressione. In generale però, una delle prime cause di uno stato depressivo è la perdita di volontà. L’eccesso di zucchero è tra i primi responsabili della perdita di volontà. Tuttavia, il senso comune che noi attribuiamo alla parola volontà riflette un concetto che non corrisponde alla realtà.

Normalmente per noi la volontà è una concezione che ha a che fare con la forza mentale, ma non è così, non è giusto. In realtà, la volontà è una attività che ha una base strettamente biologica-fisiologica. E’ la proiezione nella vita, dinamica, naturale, quella che hanno i bambini, i quali guarda caso sono sostanzialmente in perfetta salute. Come dire che: la buona salute è la base della volontà.

L’altra cosa interessante da sapere è che molto spesso chi è in depressione ha proprio perso il gusto del sale.Infatti abbandonare il sale (a causa del troppo zucchero) è perdere il gusto della vita.
Per i depressi la prima cosa intelligente da fare è abbandonare completamente lo zucchero e reintrodurre il sale. Perché è il sale che fa tornare il gusto delle cose.

Tanto è vero che: E’ nel sale che è nata la vita. Non nello zucchero!

Progredire nello sviluppo del giudizio
Per crescere nella consapevolezza, nella memoria ma anche nella volontà, nei termini qui sopra accennati, si deve progredire nello sviluppo del giudizio. Il primo capitolo (N.1) parla proprio dei vari livelli di giudizio, li ricordate? Anche se velocemente voglio riassumerli qui, che male non fa:

1. Giudizio Meccanico: Gente che mangia senza sapere cosa sta facendo, e così per altre cose. Gente che cerca sicurezza nel sistema, le professioni più ordinarie.

2. Giudizio Sensoriale: Basso livello, è la ricerca della soddisfazione sensoriale; è il piacere che comanda. Gente che vende piacere, pasticceri, gelatai, gastronomie, ristoranti.

3. Giudizio Sentimentale: Chi attribuisce alle emozioni un ruolo centrale nella vita. Chi vende e si occupa di emozioni, moda, ristoranti di alto livello. Anche entrare in un ristorante è una emozione. Eleganza nella vita, ecc.

4. Giudizio Intellettuale: Si trattano e vendono concetti, concezioni, si ha a che fare con ambiente di ricercatori, intellettuali, aspetti della vita rivolti al sociale, alla psicologia.

5. Giudizio Sociale: Sono gli organizzatori, gli uomini politici, funzionari di alto livello che organizzano persone e risorse. Di solito gente che non riceve uno stipendio, ma se lo danno per proprio conto.

6. Giudizio Ideologico: Chi consacra la vita a qualche cosa, una idea, un ideale, tutto ciò che in italiano finisce con “ismo”. Può essere anche ascetismo, oppure grandi condottieri portatori di una idea.

7. Giudizio Supremo: Qual è l’attività di questa tappa? E’ la persona che si diverte sempre in tutto ciò che fa, che sa vivere con gli altri, che ha una vita interessante. La macrobiotica è così, è per dare gioia, per diventare amici del mondo, per trasformare le cose, per amare tutte le cose, belle e brutte, per amare la gente che soffre, così recita Ohsawa.

L’alimentazione è coerente con il livello di giudizio
René riprende per un momento ancora il tema della depressione. Questa volta si tratta di una signora italiana che è in uno stato abbastanza depressivo. René dice: Se anni fa avesse iniziato ad aprire un piccolo centro macrobiotico nella città dove vive, ora sarebbe una attività ben avviata e lei sarebbe occupata a vivere questa trasformazione. La depressione è non riuscire a trasformare e organizzare, è assenza di sale nell’organismo e nella vita.

Il sale con la pressione alta molto spesso non centra. Se qualcuno mangia carne, cibi molto concentrati e salati e in più usa molto sale, allora è certo che non va bene. Se invece si mangia vegetale e si prende il sale, non c’è alcun problema, anzi ci vuole proprio. Se poi si mangia secondo l’Ordine dell’Universo con un buon equilibrio Yin-Yang, questo diventa molto più di una semplice dietetica.

Arriva un’altra signora, ha una poliartrite. All’arrivo dice: Io mi occupo di spiritualità. E come stai, chiede René. Male, ho una poliartrite, non riesco più a muovere le dita delle mani, risponde. Quando l’avrai guarita, capirai che cos’è la spiritualità, chiude René. Poi le raccomanda dodici giorni di regime stretto, solo cereali, pochi liquidi, zuppette di miso, gomashio, ecc. La sera prima della partenza, dopo i dodici giorni, durante la conferenza la signora alza la mano e chiede di parlare. Dice: Non ho più dolore, riesco a muovere le dita della mano. Ora ho capito cos’è la spiritualità!

I malesseri sono l’evidenza degli errori e delle strade sbagliate prese, le malattie ne sono il segno. L’alimentazione che una persona adotta corrisponde al livello spirituale e mentale di quella stessa persona. Quindi è sbagliato parlare di cattiva alimentazione, in realtà si tratta di alimentazione perfettamente coerente al proprio livello di giudizio. Riflettete, e scoprirete che è assolutamente così. Alle volte, purtroppo, tragicamente così.
                                                                         
La gente che pensa troppo, che sta troppo nel mentale, rischia di cadere nella depressione. Ohsawa diceva: Non mi interessa la gente che pensa solo alle proprie malattie. Chi non riesce a liberarsi da questa visione e che si lamenta di vivere, cerca sempre qualche cosa per sistemare un problema. Allora persone così vanno liberate, aiutandole a perdere i loro 5/10/15 kg di arroganza.

Chi arriva a Cuisine et Santé e vuol vedere tutto, capire tutto in pochi giorni, non va bene, perché fondamentalmente pensano solo a sé stessi. Il lavoro da fare è un altro, è introdurre nuovi elementi, nuovi materiali, che sostituiscano i vecchi. Con intelligenza e calma. Trovare una giusta via di mezzo che però in questi nostri giorni richiede soprattutto di eliminare tutto quello che c’è in più, per andare verso la mancanza. Quasi sempre, quando c’è un eccesso, la soluzione è la masticazione, che fortifica anche la volontà. La masticazione è anche per trovare la giusta quantità, bisognerebbe diventare Yogi della masticazione.

In generale la macrobiotica aiuta a mantenere uno stato di contrazione delle cellule e dei tessuti, cioè una condizione di non dispersione, e questo aiuta ad evitare possibili stati depressivi. Ma se la costituzione di base fosse fragile, abbastanza Yin, allora bisogna fare attenzione, per esempio bilanciando con zuppe di miso calde, anche due volte al giorno, anche con cereali e legumi. Così la vita diventa costruzione.

Bisogna costruire e fabbricare la propria energia anche attraverso il movimento. Quello favorito di René è la pulizia a gattoni per terra, la miglior palestra. Bisogna cercare di essere sempre in movimento, e di attivarsi. Se si cerca di essere tranquilli, nella quiete, questo è l’inizio della malattia. E attenzione alle vacanze che fate, diceva René, il rito delle vacanze è fatto per “les esclaves” (gli schiavi), per permettere loro di prendere una boccata d’aria e ritornare subito dopo ad essere nuovamente gli stessi di prima.

Se siete in una condizione di pace interiore, cercate di non prendere alimenti che vi perturbano lo stato di omogeneità in cui si trova l’organismo.

Una crema di cereali con un po’ di saliva si trasforma in acqua e zucchero, e tempo un’ora, tutto il corpo sarà zuccherato, perché arriva a tutte le cellule. Tutto è in contatto. Se poi si è debilitati, questo latte è la miglior cura possibile perché viene assimilato senza alcuno sforzo, e non produce scorie.

Renè: Inizio della coscienza è comprendere la materia, il nostro organismo. Poi la coscienza si sviluppa e con la macrobiotica si comprende che c’è un cibo per ogni specie, uno per le vacche, uno per le scimmie, e poi c’è un cibo per l’uomo. Se mangiate in modo macrobiotico, perché lo fate? Lo fate per diventare liberi, per avere una vita ampia, per alzarvi presto al mattino e trasformare la vostra vita, ogni giorno.

E’ importante avvicinarsi il più possibile alla cucina, fare della propria cucina un vero laboratorio di trasformazione. Perché la macrobiotica non deve essere utilizzata solo per risolvere problemi di salute, la macrobiotica è creazione. Ci vuole gran passione e molta determinazione.

Lo zucchero. Il nemico pubblico n.1
Rimanere “attaccati” al cioccolato, alla marmellata, ai dolci, certo si può ogni tanto. Ma se vogliamo incamminarci veramente, dobbiamo allontanare tutto questo. Anche la frutta va controllata, perché è un alimento che sviluppa attività dispersiva, raffredda e crea acidità, ed è molto zuccherata. Ohsawa diceva che quando si mangia un frutto (anche una mela), da un punto di vista della forza espansiva, è come bere molti bicchieri di acqua.

Pensiamo all’estate. Inevitabilmente c’è una grande assunzione di liquidi, bevande, gelati, frutta. Il fatto è che sono tutte cose che contengono molto zucchero.Il picco dell’attività delle pompe funebri è al termine dell’estate, in autunno con i primi freddi. Ma non garantisco.

Sarebbe bene mantenere il controllo perché alla lunga non ci si rende più conto della quantità di zucchero che consumiamo. Tra l’altro la combinazione di tanti liquidi e tanto zucchero, proprio non va. Conosciamo il ruolo delle bevande zuccherate nell’obesità, dei ragazzi in particolare. Un accumulo di liquidi e zucchero inoltre porterà sicuramente problemi al presentarsi dei primi freddi. René diceva che:

Per quanto riguarda lo zucchero, al solito, è questione di conoscere, porre attenzione, essere presenti. E anche non dimenticare questa semplice ma grande verità, che illumina: che la vita è nata nel sale, non nello zucchero.

Eccolo dunque il nostro nemico pubblico, scoperto e snidato. Ha un aspetto seducente, è bianco, immacolato, lucido, pure raffinato. E’ lo zucchero industriale. Vogliamo sentire cosa ne pensava Ohsawa, a metà anni ’60? Ecco una breve sintesi, estratta da un capitolo di uno dei più bei libri di George Ohsawa: “You Are All Sanpaku”.

Lo zucchero è il più grande diavolo che la moderna civilizzazione ha portato nel mondo...
Nel corpo, lo zucchero si trasforma in acqua e CO2, diluisce gli elementi Yang nel sangue e aumenta il rapporto del potassio (K) rispetto al sodio (Na)… E’ il più Yin tra tutti gli alimenti consumati dall’uomo, ed è la causa diretta di numerose malattie, incluse quelle gravi…

La scienza occidentale ammette che le carie nei denti dei bambini sono causate dal consumo di bevande zuccherate, caramelle, gelati, e dolci; ma il resto del corpo non ne è di certo immune.
Come dello zucchero rovesciato attira formiche e insetti nella vostra cucina, così attira microbi e parassiti nel vostro corpo.Il cancro è certamente una malattia Yin, caratterizzata dalla espansione e moltiplicazione di cellule in un organo o un altro del corpo. La causa primaria è sempre un eccesso di Yin nella dieta quotidiana…Il cancro nel sangue appare soprattutto in chi fa alto consumo di bevande zuccherate, latte zuccherato, gelati, caffè e tè zuccherati, ecc…
Non è interessante osservare come chi nella vita è avido di cose zuccherate, si autoelimina? I folli che vendono dolci e caramelle ai bambini piccoli, un giorno scopriranno con orrore che hanno molte cose di cui rispondere.



lunedì 11 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 52
PERCHE’ A VOLTE IL GLOBULO ROSSO NON E’ ROSSO?
Di Bruno Sangiovanni

Eccoci pronti per una nuova “causerie”, una nuova chiacchierata. E’ una di quelle che trova René particolarmente in forma, lo si capisce da subito. L’attacco è questo:
Cuisine et Santé, la cucina (foto Elena Carella)
Perché le donne hanno più possibilità di far sparire gli uomini! Se si sbaglia in cucina, si sbaglia il senso della vita, e si può perdere il marito. E se la cucina è nelle mani della donna, se fa degli errori, è lei responsabile.
Oggi ci sono più vedovi che vedove, perché? 

E’ pure vero che siccome tutto cambia, è anche possibile che oggi più frequentemente di una volta, la cucina sia nelle mani dell’uomo, nel qual caso…?! Ad ogni modo, comunque stiano le cose, se in famiglia qualcuno ha una malattia qualche ragione ci deve essere e da qualche parte c’è stato di sicuro un errore, e forse una responsabilità.

Che cos’è l’anemia?
Perché a volte il globulo rosso non è rosso? René ci scherza su un po’: Ci sono uomini e donne bianchi fuori, ma anche bianchi dentro. La pelle bianca è bella, la nera è una fantasia! Ma l’essere umano è per sua natura un fantasista, per cui cambiare non è un problema perché cambiare è la vita. Chi non cambia mai, invece, e come se non fosse vivo.

Cucinare è cambiare! E la macrobiotica cambia il sangue, che è la base della vita. Con la macrobiotica è molto difficile ci siano problemi di anemia perché gli alimenti che vengono impiegati sono perfetti per la “condotta” del sangue. L’esperienza ci dice che la quasi totalità di chi ha fatto uno o due mesi di macrobiotica rigorosa, ha le analisi del sangue nella norma. René: Se avete l’anemia, vuol dire che il sangue è freddo, e il motivo è perché introducete freddo, poi altro freddo, e altro freddo ancora.

Il freddo viene da tante cose. Intanto la mancanza di Yang (pochi cibi riscaldanti, poco sale, come può succedere in regimi estremi vegan-crudisti). Poi l’eccesso di bevande zuccherate, acqua, spremute, liquidi che raffreddano. E ancora una lunga listi di cibi come la frutta, yogurt, aceto, gelati, cibi crudi, zucchero, caffè, ecc.

E così l’individuo (più spesso le donne degli uomini) diventa freddo. I globuli rossi non sono tanto rossi, e le donne alla fine hanno bisogno di un uomo per essere riscaldate, a volte di due, uno per l’inverno e uno per l’estate. D’altra parte anche se siamo convinti di avere una buona alimentazione, di far bene, spesso non è così. Se per esempio esageriamo con insalate e frutta cruda, questo potrebbe non essere per il meglio. Nel gran caldo dell’estate certamente è OK, ma in stagioni fredde può non andare bene perché introduciamo freddo quando il corpo ha invece bisogno di calore.

Dice René infatti: Se vi orientate verso cose come una zuppa di cereali con il miso, verdure saltate, chapati (biscotti di saraceno con gomashio), dopo un po’ avrete il sangue come quello di Gengis Khan. Se al contrario mangiate zucchero, cioccolato, caffè, spremute, ecc., il sangue diventa freddo e si indebolisce. E questa è l’anemia.

Per l’anemia occorre una alimentazione che preveda il 70% di cereali (integrali) e 30% di verdure cotte, le radici in particolare. Con 3 mesi di una alimentazione attenta e precisa così, la vita sarà nuova, diceva René.

Poi chiedeva: Quanti pomodori e patate avete mangiato questa estate? Quanti peperoni, melanzane, fagiolini? Quante bibite o sangria avete bevuto? Tutte cose molto raffreddanti. Qualcuno risponde… “no io non ne ho prese di queste cose”! Ah si? Ma allora siete dei santi! Solo che i santi sono anemici, perché lo spirito è freddo! E’ il diavolo che fa molte calorie, lo spirito invece è raffreddante (si conferma che René era in forma).

Il sangue circola all’interno del corpo cercando di fuggire gli estremi, cioè l’eccesso di freddo ma anche l’eccesso di caldo. Nel caso di debolezza del sangue, il lavoro da fare non è solo quello di eliminare i cibi raffreddanti, bisogna sceglierne anche di nuovi. In caso di problemi seri di debolezza del sangue si può arrivare a mangiare per un mese/un mese e mezzo i chapati, togliendo tutto ciò che raffredda. I chapati sono una benedizione in caso di freddo nel sangue. 

Si fanno in questo modo: 3 volumi di farina di saraceno – 1 volume di gomashio – 1 volume di acqua – si impasta – forno (*).Il sangue rinnovato vuol dire più respirazione, più allegria, più attività nella vita in generale, vale la pena per 30 o 40 giorni.(*) ecco un altro buon motivo per andare a Cuisine et Santè, queste cose non si possono imparare così da soli, se non dopo aver provato almeno una prima volta nel luogo giusto, Saint Gaudens (Francia). 
Sono molto riscaldanti, ed è questo calore che fabbrica il sangue, che lo rivitalizza. René:

Gesù ha digiunato per 40 giorni nel deserto prima di iniziare a predicare. Ma è perché in quei tempi non si conoscevano i chapati.E meno varietà di cibo si prende, più efficace sarà l’assimilazione, così diceva René. Noi siamo fatti da due cose, da due parti:

Chapati, gallette di riso con un velo di miso spalmato sopra, tè bancha durante il giorno con un po’ di miso sciolto dentro, sono specifici per problemi di anemia. Anche la tekka va bene. Più una zuppa di miso a mezzogiorno con poche verdure. Poche verdure perché in questo momento c’è bisogno di attivare il più possibile la facoltà di assimilazione.
Yang:  attività riscaldante
Yin:  spiritualità raffreddante

E’ tutto il comfort di oggi che rende la gente vulnerabile. Le malattie da indebolimento è da qui che vengono, dal piacere di essere sempre nel comfort. Con Yin-Yang non c’è infantilismo, che considera il bene e il male. Non si divide e non si sceglie tra il bene e il male.

L’osteoporosi
Se si mangia bene secondo la macrobiotica e si fa uso del miglio, si rinforzano le ossa, perché col passare del tempo le ossa possono diventare fragili. In particolare se c’è troppa acqua, che raffredda e crea un terreno umido. La vita e la rigenerazione infatti non avvengono nell’umido. Bisogna disfarsi dei liquidi in eccesso perché sono questi che assorbono il calore del corpo. Inoltre il calcio che è freddo di natura, per restare nel corpo e essere assimilato ha bisogno di calore (del sodio).
Marito Yang - Moglie Yin:  funziona bene (ruoli corretti)
Marito Yin – Moglie Yang:  funziona male (ruoli invertiti)
Marito Yang - Moglie Yang:  possibile violenza
Marito Yin - Moglie Yin:  possibile inerzia.                                                                                                           
 Per ridurre la violenza, essere vegetariani è già un modo per farlo, perché è la carne (il cibo animale) che rende la gente troppo Yang, troppo aggressiva. Sulla questione del terreno umido René conferma: Se si perdono i litri in eccesso, si ritrova la giovinezza, il viso diventa più asciutto e più solido.

Qualcuno introduce l’argomento delle proteine, che è uno dei temi ricorrenti. Allora si tenta di chiarire. La macrobiotica non è dipendente dalla nozione di proteine. Le proteine sono utili a chi fa un lavoro molto fisico che richiede forza e impegna la muscolatura. Le proteine sono per chi ha bisogno di costruire muscoli. Ma sviluppare muscoli vuol dire anche costruire tessuti, e non sempre può essere utile costruire tessuti. Punto!

Energia è sostanza. Se il cibo è costituito da sostanza Yang, non si può disgregare. La stessa cosa vale per la nostra sostanza umana. Se le ossa diventano fragili vuol dire che c’è un eccesso di Yin. Per i vegetariani che non hanno conoscenza di Yin-Yang, bisogna fare attenzione e cercare di mantenere nell’alimentazione cibi che abbiano potere di concentrare e riscaldare. Cereali prima di ogni altra cosa, e poi i condimenti salati come il miso e tamari.

Osteoporosi in meno pausa: osteopausa. L’origine è sempre un disordine ormonale, in particolare nel caso delle donne. Allora abbiamo bisogno del massimo dell’equilibrio che è rappresentato dal cereale. Il cereale con un po’ di sale concentra ancora un po’ di più, ma al tempo stesso rilassa, se si mastica e si diluisce. Concentrazione e poi rilassamento. E’ la masticazione che consente di diluire e di rendere semplice la digestione e l’assimilazione.

Il sangue può essere molto Yin. Quando è così vuol dire che è in espansione e che preme sui condotti, e se i condotti contengono grassi (colesterolo) allora il passaggio diventa più stretto e obbligato; a partire da qui si crea tensione. Ma ci può essere anche sangue troppo concentrato, di sali minerali, per un eccesso di carne, formaggi, anche di troppo sale (nel cibo industriale), ecc. E anche questo diventa un altro eccesso opposto, troppo Yang. La carne secca, ad esempio, è estremamente Yang.

Bisogna cercare di osservare le cose non secondo i soliti parametri, ma dal punto di vista Yin-Yang. Sangue troppo espanso o sangue troppo concentrato, entrambe situazione estreme, il giusto sta nel mezzo. Per cui bisogna proprio cercare di mettersi al centro, nel mezzo: l’uomo giusto sta al centro, e trae il suo sostentamento dal cereale.

Il sale marino dell’atlantico
Il magnesio è Yang, e il sale marino dell’atlantico contiene molto cloruro di magnesio insieme a tanti altri oligoelementi. L’apporto di Yang (come quello fornito dal sale marino naturale) rivitalizza e porta calore nel sangue. Si può vedere l’effetto anche in zone periferiche del corpo, come i peli o i capelli che da grigi possono tornare scuri. E’ la vita che ritorna, col calore.

René: Se invece si mangia regolarmente cibo animale, allora è chiaro che bisogna prendere distanza dal sale, perché nella carne c’è grande concentrazione di sali minerali. Cosa che non troviamo nei vegetali che sono molto meno concentrati. Ecco perché mangiando vegetale si deve aggiungere sale marino che ha qualità eccezionali ed è grande virtù per mantenere in forma l’organismo, il sangue, la respirazione, ecc. Lo zucchero, l’alcool, e altro, sono esattamente il contrario.

Il nucleo e la periferia
La cellula è formata da un nucleo e da una periferia, un po’ come un uovo. Il nucleo è ciò che dà il tono alla cellula e anche una certa elasticità. Come in tutte le cose, anche per una cellula la sua solidità risiede principalmente nel nucleo. Ma ci sono materie che possono distruggere il nucleo. Con la radioattività per esempio, che è la proiezione di particelle elementari, il nucleo letteralmente sparisce.

Pensiamo alla civiltà moderna, dice René. E’ come denocciolizzata, con un nucleo debole, portata alla ricerca del potere, del denaro, del fare fortuna. Ma se il nucleo è debole, non c’è unità in se stessi. E questa cosa o c’è, o non c’è! Tutto inizia dalla propria sostanza.
La debolezza del nucleo interiore a livello individuale è il problema e il pericolo di oggi. Se il nucleo è debole, è un problema perché tutta l’attività della creazione ha come obiettivo quello di produrre al suo punto terminale un nucleo forte, solido, Yang. Dalla spirale logaritmica infatti:
L’Unità si polarizza nelle due forze Yin-Yang
L’interazione tra Yin e Yang produce l’energia
A sua volta, l’energia produce la materia
Prima inorganica
Poi organica:
1. Vegetale
2. Animale
3. Uomo
             
Il sangue dell’uomo è il punto finale di arrivo di questa concentrazione: è rosso, caldo, sempre in movimento, sempre in attività, concentrato, e sotto pressione. Se vi fate un taglio profondo, il sangue zampilla, perché è sotto pressione.

A proposito di concentrazione (e di nucleo), l’uranio, il plutonio, sono le materie inorganiche più concentrate in assoluto sulla terra. Sono il risultato di un lunghissimo tempo (non chiedetemi quanto perché non saprei nemmeno definirlo) durante il quale sono rimaste nelle profondità della terra sotto una enorme pressione. E’ la materia esistente più concentrata, più densa e pesante. E’ arrivata al suo punto estremo possibile di concentrazione Yang, e ora è in disgregazione (seppur lentissima). La disgregazione avviene attraverso le radiazioni, che infatti sono un processo Yin.

Per l’individuo è la stessa cosa. Se nella vita si concentra, e si concentra, e poi concentra ancora, a un certo punto inizia ad irradiare. Grande René!  Poi c’è un processo naturale di concentrazione che viene con l’età. Più l’età avanza più ci si dovrebbe concentrare, rimpicciolire, e quando questo processo arriva al culmine, si va!

La macrobiotica è un tesoro
E’ un tesoro da cui vanno estratte delle perle. Per trovarle bisogna essere molto concentrati, e ci vuole anche parecchio tempo. Ad esempio, dice René, per comprendere bene il libro di Ohsawa “Le Zen Macrobiotique”, ci vogliono almeno un paio di anni di pratica. Perché è solo a quel punto che potete capire perché Ohsawa trasmette e consegna alcune cose, piuttosto che altre.

La macrobiotica è un ritorno alla salute, altrimenti non c’è possibilità di essere liberi e indipendenti. La pratica macrobiotica non è per incatenarci a qualcuno, e nemmeno a un sistema dietetico. Infine la guarigione viene dal fatto che si abbandona il cibo che alimenta quella data malattia. La macrobiotica serve la vita, corrisponde alle necessità primarie, così possiamo “attaccarci” a nuovi alimenti fino a ristabilire la nostra salute.

Bisogna fare attenzione ad una costituzione fragile perché quando è così impegna maggiormente l’organismo che finisce per essere sotto sforzo quotidiano. In questi casi l’alimentazione diventa un fattore decisivo perché deve fornire una energia pulita che non generi scorie e sovraccarichi, che impegnerebbero ulteriormente.
La stessa cosa è quando si è in presenza di patologie che debilitano. L’AIDS per esempio, occorre uno sforzo veramente quotidiano perché l’organismo in questa situazione lotta ad ogni secondo.

Stessa cosa è quando c’è una infezione, che è una condizione eccezionale. In questi casi bisogna aiutare l’organismo cambiando alimentazione. Bisogna applicarsi e togliere tutte le dilatazioni, infiammazioni, e concentrarsi, asciugarsi: fino a che i batteri si rendono conto, e dicono…ok, ok, abbiamo capito, ce ne andiamo! Per trovare la concentrazione bisogna:
Vivere Parvo
Organizzare i ritmi (definirli)
Masticare
  
Per patologie più difficili rispetto ad una infezione, la faccenda è diversa. Oltre alla precisione occorre anche tempo, e costanza, perché si devono sostituire le vecchie cellule malate con nuove sane. Con un regime accurato tutte le cellule che nascono sono sane. Se invece si continua a mangiare cibo che produce grande acidità e stati infiammatori, il terreno rimane nella stessa condizione e la malattia non può regredire.

Bisognerebbe veramente provare la macrobiotica e, in caso di malattia, provarla con un regime stretto. E’ arrivato il momento di prendersi un po’ di tempo; andare a provare e imparare, a Cuisine et Santé. D’altra parte, diceva René, anche passare la vita dentro e fuori dagli ospedali, che vita è? Non è vita, non è giustizia! Già! Come si fa a non essere d’accordo!

Il sale è la base dell’evoluzione umana, pane e sale era religione, come il giudaismo o il cristianesimo: ma era anche biologia. Oggi invece c’è lo zucchero, e così tutte le religioni sono diventate zuccherate. E la gente diventa dipendente, non ha più autonomia e si cade nell’imitazione. In macrobiotica non c’è alcuna imitazione. Di questo potete essere sicuri.

Quanti chicchi di riso?
Quanti chicchi di riso stanno in un cucchiaio da minestra, uno di quelli profondi di una volta, bello pieno? E’ Interessante contarli. Ce ne stanno più di mille. Non è uno scherzo, è così. Una volta a Cuisine et Santé li abbiamo contati, me lo ricordo bene, per la precisione erano 1.021 (riso tondo piccolo).

Cosa vuol dire, perché questo aneddoto? Risponde René: vuol dire che il cereale è la moltitudine, e se ogni singolo chicco è portatore di energia…?! Naturalmente deve essere riso integrale, protetto nella sua pelle, perché se è tagliato o graffiato in superficie non va bene perché si ossida. Insomma, è importante fabbricarsi e costruirsi con i chicchi:
1.000 chicchi in un cucchiaio.
Se si mangiano 250 gr. di riso al giorno (circa 12/13 cucchiai), quindi 12/13.000 chicchi.
In un sacco di 10 KG, c’è almeno mezzo milione di chicchi.

E ora che ci siamo ricostruiti!?
Ora che ci siamo ricostruiti viene il bello. Ma anche il difficile. Abbiamo ritrovato la forma e la salute, ci siamo impegnati e ci siamo migliorati. Ora però, cosa ne facciamo di questa salute ritrovata? Bella domanda vero? Non so quanti abbiano una risposta chiara e pronta. Io personalmente (ad esempio) credo di fare più parte del gruppo di quelli che faticano a trovare la risposta pronta, piuttosto che dell’altro.

Ragion per cui, chiudo la conversazione lasciando la risposta a René: Che fare ora con questa salute? Bisogna migliorare il mondo, gli altri, anche perché non si può passare tutto il tempo sempre a cercare di migliorare se stessi, altrimenti si diventa nevrotici.                                                                                                                                                       










domenica 3 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 51
SI CAMBIA: OGGI MINI CONVERSAZIONI
Di Bruno Sangiovanni

Appuntamento N. 51, ci avviciniamo alla fine del nostro lungo cammino. Oggi si cambia modalità, anziché una conversazione (secondo lo schema solito) frammentiamo e ne facciamo cinque, più brevi, più concentrate. Sarà un post un po’ più lungo del solito, magari potete leggerlo in più riprese, che va benissimo. Sono cinque mini conversazioni, sono curioso di vedere cosa ne esce. Pronti via.

N. 1 -  La vita è una via di perfezionamento
La macrobiotica non è un atto di speranza, è agire perché la vita diventi ancora più bella, migliore. Per i bambini oggi però le cose non sono facili per niente. Oggi è la televisione e ancor più i tanti mondi-social, che regolano la questione del comportamento e dell’educazione. Si tratta allora di capire, bene, la differenza tra “istruire” e “educare”. Se i bambini si istruiscono, ma non si educano, diventano degli zombie, ha detto qualcuno, già anni fa.

Proviamo a vedere. In Estremo Oriente c’è (c’era) il Do: la via, la scuola. In cui si insegna (insegnava) a tutti una prima cosa fondamentale, sopra tutte le altre, questa: Essere responsabili della propria vita, e crescere con questo senso.

Per loro era una scuola, una via di perfezionamento, spero tanto lo sia ancora. Qui da noi i bambini non hanno più questo senso, ed è colpa nostra, dei genitori che non hanno pensato ad una vera educazione. In particolare non hanno pensato a creare questo senso di responsabilità di se stessi, della propria vita. Perché tutto è delegato ad altri, ogni-singola-cosa-è-delegata-ad-altri. Comodo, molto comodo, peccato che ogni cosa comoda non è educativa, per definizione.

Ohsawa diceva: Si impara la macrobiotica insegnandola, è così che si trova il contenuto, la qualità, il giudizio. Se nella vita non si fa così, non ci si mette in gioco in prima persona, se non diventiamo noi gli artefici del nostro destino, si rimane limitati. E questo può comportare qualche forma di angoscia esistenziale. Allora ci interroghiamo, ci chiediamo cosa dobbiamo fare, addirittura a volte ci si interroga sul  motivo per cui si fanno dei figli, oppure se si fanno così, solo perché bisogna farli.
La vita dovrebbe essere un esercizio costante, che richiederebbe pure dei luoghi dove potersi esercitare. Cuisine et Santé è unica anche in questo. Tante volte ho visto organizzare giochi e esercizi per i bambini durante il soggiorno, che ci sono sempre. Spesso con successo, altre volte meno. Una volta René ha dato un puzzle di 2.000 pezzi a una ragazza, per farlo con i bambini. Hanno cominciato insieme, ma poi i bambini non hanno proseguito.

Se succede questo, se i bambini sono così, è un problema, commentava René. Vuol dire che bisogna ripensare a come educarli, anziché farli solo prendere aria o giocare a vuoto. I bambini sono come la materia prima, sono lì, cosa ne facciamo? Non dare troppi schemi, ci sono già troppe religioni. Non bisogna istruire, bisogna educare. Il che fa una differenza colossale. La macrobiotica è voglia di diventare infinitamente liberi, felici, ma prima ancora responsabili.

Mi rendo conto dell’importanza e del ruolo di questo “essere responsabili”, perché è esattamente questo lo spartiacque palpabile tra la macrobiotica e le infinite altre pratiche, dove responsabile è sempre qualcun altro. Chi è responsabile ha la giustizia, diceva René, chi invece pensa che i suoi guai, oppure il suo benessere, dipendano da altri, non ha la giustizia.

 Il cibo giusto, ci permette di vivere in modo meraviglioso, con un organismo sano, forte, sempre in movimento. Con una alimentazione giusta il corpo si santifica, salute santa, la santificazione! E a proposito ancora di responsabilità, diceva René: Dimagrire o ingrassare, siete voi che avete il Principio, potete fare uno o l’altro, è la vostra responsabilità. C’è grande differenza però tra il concetto “dimagrire” e il concetto “serrare”. Magro-Debole = inerzia e pericolo / Serrato-Forte = tonicità e propulsione

Il concetto di tonicità-forza è che se c’è concentrazione, in ciascuna cellula c’è maggior presenza e forza del nucleo. Se sono dilatate, succede il contrario, il nucleo è più debole. Aprite la finestra e saltate nell’infinito, diceva George Ohsawa, che non vuol dire però saltare letteralmente dal terzo piano, aggiungeva René.

N. 2 - La giustizia, legge di causa-effetto, anche nei sapori
La concretizzazione (il pragmatismo) è rendere le cose palpabili, attraverso la conoscenza, l’intelligenza. Ma per condurre la vita bisogna anche organizzarsi, per mantenersi in salute. Come? Con il cibo! E se il cibo è organizzato bene, la vita diventa un sogno meraviglioso.
                        
La giustizia nella vita è incontrare il proprio cibo, quello giusto. Chi non si interessa del cibo e della alimentazione non può conoscere la giustizia. L’universo è perfezione della legge causa-effetto, questo si chiama giustizia. Se conoscete questa legge, sapete che facendo una determinata azione se ne produce un’altra, una precisa e data reazione.

Quindi, quando c’è una manifestazione se trovate la causa, è fatta, siete a posto. Se invece non trovate la causa, ad esempio ad un problema di salute, allora questa è ignoranza della giustizia. Per esempio, noi siamo quello che mangiamo, avete presente? Parliamo un po’ di sapori allora, altra questione interessante e di cui non si parla tanto.

Sapore Amaro (Yang) – Produce Costrizione
Le malattie che si sviluppano attraverso la fermentazione, la proliferazione, tutte attività Yin, dovrebbero essere trattate con il sapore amaro Yang, che contrasta la fermentazione, la decomposizione. Ad esempio,  se il cuore è troppo espanso (Yin), con il sapore amaro (Yang), si rinforza.

Nel caso del cuore: a) se troppo espanso, le pulsazioni sono frequenti e forti, b) se troppo contratto, le pulsazioni sono poche e deboli. La nostra valutazione dipende dal nostro livello di giudizio, che va di pari passo con la comprensione della legge naturale Yin-Yang.

Anche negli ortaggi, sempre due attività diverse naturalmente, come in tutte le cose. Le foglie e le radici sono due attività ben diverse. Le radici sono la parte più Yang, che si distingue per alcune caratteristiche inequivocabili: direzione verso il basso, più dure, più concentrate (di minerali), e definitivamente più amare.

Poi ci sono le erbe selvatiche, come il tarassaco o la piantaggine, anche l’ortica, che sono un’altra categoria rispetto ai tradizionali ortaggi, ma anch’esse molto-molto Yang. Infatti crescono spontaneamente in terreni poveri e anche in climi duri. Sono concentrate e resistono a tutto. La piantaggine per esempio, cresce su bordi delle strade. Se ci passa un TIR sopra, non “gliene può fregar di meno”. Lei continua la sua vita imperterrita. Le erbe selvatiche hanno grandi proprietà Yang. Infatti sono tutte amare, molto.

Sapore Salato (Yang) – Produce Costrizione
Anche il sapore salato è Yang. In cucina la vera qualità è saper dosare il sale. Per un bebè è diverso, per un anziano è diverso, ma per una collettività (vedi Cuisine et Santé) bisogna trovare la via giusta, la formula giusta. Cinquant’anni di macrobiotica per imparare a salare veramente bene, per tutti questi anni ho “fatto soffrire l’umanità”, ma poi arriva. Ci vuole tempo. Così diceva René.

Il sale nella cucina è per mantenere il nostro ambiente acquatico interno, salino. Per dare vita al sangue e mantenere una condizione antisettica. A microbi e batteri il sale non piace, a loro piace infinitamente dipiù lo zucchero, l’ambiente zuccherato. In macrobiotica (base vegetale), il sale si può usare tranquillamente, anzi è importantissimo. Se invece si mangia carne, formaggio, cibo animale, prodotti da forno salati: no, non lo si può usare tranquillamente.

E questo è il René pensiero sul sapore salato: Chi ha rinunciato al sapore salato è gente che vuole vivere nel dolce, nella comodità, nel gusto delle cose dolci, ed è sicuramente più soggetta all’invasione di microbi o virus. Il sapore salato previene e combatte le infezioni. Si dice che nel corpo ci sono più batteri che cellule, due terzi del corpo pare sia costituito da batteri.

Sapore Dolce (Yin-Yang) – Equilibrato
Qual’è il vegetale che è di sapore dolce? Il cereale, cotto, con un po’ di sale. Cereali e verdure, un po’ di sale, qualche legume, un po’ di condimenti, voilà la macrobiotica. Anche nei cereali ci sono tuttavia diverse gradazioni Yin-Yang, quindi anche diverse gradazioni di sapore, più dolce, meno dolce. Per esempio, il miglio è un po’ più Yang, è dolce ma si avvertono alcune “venature” di amaro. Il grano saraceno è ancora più Yang, probabilmente il cereale meno dolce.

Anche se alla fine, quando sono cotti e salati, tutti i cereali risultano generalmente di sapore dolce. Negli alimenti equilibrati, il sapore base è sempre il dolce, quello dei cereali. Il sapore dolce non è da confondere però con quello zuccherato, che è altra cosa.

Sapore Acido e Sapore Zuccherato (Yin) – Producono Espansione
Il sapore acido è Yin, così come il sapore zuccherato è Yin. C’è comunque un legame tra i due. Il sapore zuccherato può virare in sapore acido, la frutta è un chiaro esempio. Il motivo è che nell’ambiente zuccherato si nasconde l’acidità. La pera ad esempio, molto zuccherata, si acidifica velocemente.

Il miele è un caso ancora più eclatante. Nel miele c’è un acido potente (acido formico) che è completamente nascosto da sapore zuccheratissimo del miele. Un buon motivo per convincersi che forse si può anche fare a meno di mettere il miele a tavola, per esempio quando si fa colazione al mattino.

Interessante è sapere che il sapore antagonista-complementare di quello zuccherato, è l’amaro. Che infatti è sapore antagonista-complementare del diabete, che è difficoltà di controllare gli zuccheri. Per il diabete, comunque, il sapore che va bene per il “cibo quotidiano” è quello moderatamente dolce, quello dei cereali completi, cotti con il sale. Che liberano gli zuccheri molto lentamente e che non producono alcun picco di iper-ipo glicemia, che è il meccanismo che fa “impazzire” il pancreas.

Qualche considerazione sui sapori
Abbiamo detto che negli alimenti equilibrati, il sapore base è il dolce, quello dei cereali. Poi c’è il sapore amaro, quello salato, poi ci sono i sapori delle verdure che sono più facili da valutare nella gamma. C’è relazione tra sapori e comportamento, perché c’è sempre bisogno di compensare qualche cosa, uno stato d’animo, una situazione. Se siamo tesi, è sicuro che avremo bisogno del sapore dolce per rilassare. Se invece siamo un po’ a terra, saremo attratti dal sapore salato. Infine, se avessimo esagerato con dolci e zuccheri, senza sapere perché, è sicuro che cercheremmo qualche cosa di amaro.

Il problema è che la gente non ha idea, non sa il perché di alcuni suoi comportamenti che dipendono sempre dalla condizione biologica-fisiologica di quel dato momento. Non da altre cose, mentali, psicologiche, emotive, come finiamo inesorabilmente per credere. L’esempio dei sapori racconta bene questa storia.

Quando pensiamo che il cibo non è importante, vuol dire che il nostro istinto primario è perso, non c’è più, siamo mentalmente disturbati. Il nostro istinto naturale corrisponde ed è direttamente in relazione con una alimentazione naturale, coerente con le esigenze dell’uomo. Quando mangiamo solo per gusto, socializzazione, compensazione, o anche per intelletto, ci allontaniamo sempre di più dalla natura e dalla sua origine infinita. E l’istinto, che è la nostra memoria, ci abbandona. Per questo, oggi, ci vuole una volontà feroce per mangiare secondo l’ordine della natura, ci dice René!

N. 3 - Il sistema di reazione è sempre Yin-Yang
C’è tanta gente che non sa come condurre e anche condividere la propria vita quotidiana. Scoprire la macrobiotica è diverso, anzi è l’opposto. E’ un avvenimento molto diverso dalla vita ordinaria.

Caffè, Cola, Cioccolata: ecco le tre grandi C. Se non si controlla l’attrazione fatale per lo Yin, attention! Diceva René. La Cioccolata ha distrutto gli Aztechi. Le bevande tipo Cola stanno distruggendo l’America. Il Caffè…? Il caffè sta entrando in tutto il mondo. Se non ci fosse il caffè non ci sarebbero guerre, che sono uno stato di eccitazione generale.

Il tè verde è Yin, è anche colorato. Il tè verde è la parte superiore della pianta. Nella lavorazione della pianta del tè (che è una pianta bassa), si separano le foglie in alto che hanno più teina (Yin), da quelle più in basso che hanno poca teina (Yang). Le foglie in basso mantengono ugualmente il profumo, ma sono molto più mineralizzate. Il tè bancha (foglie basse) è tranquillità, il tè verde (foglie alte) è eccitazione. Così, per chi è interessato, ora ci sarà magari una piccola chiarezza sul perché in macrobiotica si raccomanda il tè bancha.

Yin, con i suoi aromi e acidi, crea eccitazione. E’ la reazione giusta dell’organismo, così come gli aromi del caffè producono una forte reazione di eccitazione. Interessante però è capire come avviene questo meccanismo, che si muove sempre tra Yin e Yang. Prendiamo il caffè: a) aromi fortissimi Yin, b) il corpo reagisce con una contrazione altrettanto forte Yang, come si fa quando ci si protegge da qualche cosa che ci invade, c) questa costrizione estrema dell’organismo è ciò che da l’impulso alla eccitazione, bang, pronti via.

L’organismo vitale è sempre pronto a reagire. Quando non riesce più a farlo, c’è malattia, si distrugge. Il sistema di reazione è sempre, inequivocabilmente, Yin-Yang. Se prendete Yin, la reazione è di costrizione, vi sentite più forti, al momento.  Se prendete Yang, la reazione è la traspirazione, ma questo stimolerà a bere ancora.

Nell’evoluzione il vegetale non è un cibo concentrato come invece il cibo animale. E’ il processo di trasformazione dei vegetali da parte degli animali, che lo trasforma e lo concentra. Lo stesso è per l’uomo, che però ha la capacità di concentrarlo maggiormente e trasformarlo in sangue rosso. E’ il processo di trasformazione della clorofilla Yin, in emoglobina Yang.

Tutto quello che invece viene dalla ricchezza e dall’abbondanza, col passare del tempo diventa più debole e degenera. A meno che avete il principio, dove questi concetti di ricchezza e povertà non vogliono dire più niente. Perché si può avere un castello e mangiare povero, semplicemente qualche cereale, per esempio.
   
Qualche esercizio di comprensione? Così, al volo?
  
> Le Castagne. Quelle che vanno a fondo sono Yang, quelle che galleggiano sono Yin (mangiate dai vermi).
> L’Anguria. Galleggia, èYin.
> Il “Pimiento”.  E’ estremamente Yin, provoca subito una reazione di calore, poi si disperde in superficie e periferia. Tutti quelli che mangiano piccante sono in stato di reazione calorica.
> Il Rosso. E’ colore Yang, ma può virare al violetto, che è estremo Yin. Gli estremi si toccano. Osservate il vostro colore: il blu-verde è quello pericoloso, è il colore della trasformazione da Yang a Yin (attention!)
> Il Pus. Quando c’è, è decomposizione del sangue.
> Il Cuore. Se c’è precipitazione, il sangue è in condizione Yin, bisogna prendere un po’ di amaro. Se il sangue è più tranquillo-equilibrato, il cuore è più tranquillo. Oggi c’è sempre meno sapore amaro in giro, vince quello zuccherato e quello acido: anemie, sclerosi, infiammazioni, e tanto altro.
> Il Sapore Acre-Rancido. E’ il più pericoloso. Per fortuna c’è il sole (dice René).
> Le Verdure. Quando fermentano prendono un colore blu, è distruzione delle cellule.
> La Bocca Larga. La persona è dominata dall’intestino, dal sistema digestivo.
> La Respirazione. E’ l’unica cosa che a volte può regolare il cuore nei momenti di difficoltà.
> Gonfio sotto gli occhi. E’ acqua che ristagna nei reni, ambiente umido. Lavorano meno di quello che dovrebbero, per depurare e filtrare.
> Rosso in mezzo alle sopracciglia. O è un eczema, oppure è fegato intossicato. Se c’è una ruga verticale e marcata, il fegato è in sofferenza. Questo può passare di generazione in generazione.

N. 4 - Avete il dovere di scambiare le sensazioni
René: In questo momento ci sono i bollitori sul fuoco e sta succedendo qualche cosa di formidabile, è la cottura angelica. Cottura in acqua bollente, in barattoli di vetro chiusi ermeticamente, si pastorizza. Va benissimo per cereali, legumi, verdure, alghe, e combinazioni varie. Una di noi questa mattina è partita e starà via una settimana. Ha portato con se qualche boccale di riso e di azuki, avrà il cibo pronto, cotto alla perfezione, quando vuole. Ecco il vantaggio della cottura angelica, interessante metodo, altra esperienza e conoscenza da fare durante il soggiorno a Cuisine et Santé.

Il valore dei gesti che si ripetono e si condividono, come nella cottura angelica, oppure nella preparazione del gomashio. Dove c’è la presenza di un gesto che evoca il matrimonio tra due cose, come il sale che penetra nel grasso del sesamo. C’è sempre un lato poetico in quello che dice René!
  
Una volta la gente faceva rigorosamente solo due pasti al giorno, ma tra i due si creavano momenti di debolezza (ipoglicemia). Se si fa regime stretto, non si può certamente fare con i due pasti classici. Occorre una ripartizione durante il giorno, così tutto diventa più maneggevole. Facendo macrobiotica si potrebbe persino diventare amanti del sapore salato. Che è un processo inverso a quello abituale che va verso lo zucchero. Sapore salato che è anche salvaguardia contro stati di freddo, malattie infettive, anemia.

La macrobiotica di Ohsawa ha introdotto il sale in quanto antagonista dello zucchero, e lo ha fatto con grande difficoltà in un’epoca in cui lo zucchero era diventato necessità quotidiana, anzi dipendenza quotidiana. Questo è occuparsi di vere questione alimentari in relazione con la salute. René: La nouvelle cuisine che introduce il cioccolato nell’alimentazione base, non si occupa certo di salute.

Ed ecco René, sul tema di questa mini conversazione: Avete il dovere di scambiare sensazioni, discutere, parlare, dire quello che sentite! Non potete, ad esempio, lasciarmi solo, senza che sappia nulla di quello che succede, di quello che provate, delle modificazioni che passano.

Ha ragione. Bisogna dire le cose, dire come ci si sente. E’ importante perché c’è una rivoluzione biologica in corso, si modificano le abitudini, le secrezioni, e bisogna seguire. Ricordo un signore che aveva un problema importante al fegato, il colore in viso, più che rosso, era violetto. Era il colore del suo sangue, diceva René. Dopo dodici giorni di morbida crema di riso, diluita in bocca, poca quantità, poco di tutto, il colore in viso era tornato perfettamente chiaro. Il suo sangue era cambiato.

Se si vive in un ambiente caldo umido, con i cereali completi si hanno vantaggi enormi perché si riesce ad asciugarsi pur stando in un ambiente tropicale. E se si è asciutti, si resiste a tutto. Soprattutto si riesce a vivere bene, anche nel caldo umido, appunto.

Chi non riesce a fare dieci giorni di regime stretto, manca di immaginazione, dice René. Ma in cucina, c’è anche l’immaginazione con Yin-Yang, e può diventare geniale. Per esempio degli spaghetti alle fragole condite con l’umeboshi.

Oppure mettere sulla soba (pasta di saraceno) delle alghe nori, chi l’avrebbe pensato…ma è tradizione giapponese. Poi c’è la non immaginazione: il tabacco, il caffè, lo zucchero, tutte droghe che creano dipendenze.

A volte si critica la carne per via della concentrazione di proteine e grassi. Ma il formaggio è concentrazione pura di proteine animali. Le pelosità sono dovute al formaggio, al burro, ecc. Nel buddismo zen infatti non ci sono molte pelosità. La capra mangia le radici, che sono più Yang, più salate. Il latte di capra va bene per i bambini deboli alla nascita, il formaggio di capra invece, va bene per equilibrare un forte Yin. Per equilibrare l’alcool per esempio, ci vogliono cose come il caviale, le alici, oppure il formaggio di capra.

N. 5 - Il cibo può elevare la coscienza
Ogni tanto mi chiedo se riusciamo o a renderci conto del fatto che siamo qui insieme. Perché in realtà è questo che sta avvenendo: in questo momento noi siamo insieme! E penso anche a quanta strada tutti percorriamo prima di ritrovarci a qualche appuntamento, incrocio di sentieri. Nei tanti incroci che ci capitano qualcuno è meno superficiale di altri perché avviene uno scambio di contenuti che ci toccano più profondamente. Nel mio caso, l’incrocio con la macrobiotica non c’è dubbio, è stato uno di questi (non solo questo naturalmente).

Chissà che queste conversazioni non possano rappresentare a loro volta un incrocio anche tra noi, che ci porti qualche centimetro più avanti nel cammino. Sarebbe bello! Ma, come diceva René, passiamo a cose serie: Mangiare è una cosa seria, molto seria. Bere, un po’ meno. Ma tutto è serio e contemporaneamente affatto serio. Ragion per cui, non bisogna essere troppo seri.

Di sicuro mangiare è una cosa importante, molto più di quello che le credenze comuni ci inducono a pensare. Il cibo non è solo questione di gratificazione, gusti, sapori, nutrienti, e anche emozioni. Nemmeno è solo questione di salute, di risolvere un problema, una malattia. Mangiare in realtà è molto più di tutto questo. Perché? Perché il cibo può elevare la coscienza!

Chiedeva Ohsawa ai suoi allievi: Perché lo scopo finale dell’alimentazione macrobiotica non è solamente una questione di salute? Perché la salute senza felicità non vale nulla, rispondeva.

Ecco chiarito perché il ruolo dell’alimentazione è ben più alto di quello che noi solitamente gli attribuiamo. Il motivo è che il cibo può elevare il giudizio dell’uomo, e portarlo avanti verso la felicità. Nella Filosofia dell’Estremo Oriente, il giudizio ha un significato molto più ampio di quello che noi attribuiamo normalmente a questa parola. Per gli orientali infatti, il giudizio è comportamento e realizzazione nella vita quotidiana. Di più, è la capacità di saper scegliere il meglio per se stessi.
  
Stiamo parlando di intelligenza, di capacità di scegliere ciò che più conviene alla nostra natura umana e individuale, e naturalmente anche di cosa è più conveniente mangiare. Cosa che influisce sui nostri comportamenti e sul nostro intero destino. In questi meccanismi il cibo giusto può sviluppare la nostra coscienza. E’ coscienza dell’Ordine dell’Universo che regola tutte le cose in questo nostro mondo finito e relativo della materia, nel quale viviamo e nel quale siamo venuti a passare un po’ di tempo. Ogni cosa, ogni essere, tutto ciò che osserviamo, infatti, altro non è che la manifestazione di un Ordine Universale.

E’ quello che la Filosofia dell’Estremo Oriente chiama Il Principio Unico (Universale), Il Principio Yin-Yang.  Gioco degli opposti, dell’alternarsi di due ritmi sempre presenti e riscontrabili in ogni cosa, la polarità che si manifesta nella creazione eterna. Giorno-notte, uomo-donna, caldo-freddo. Quando si sviluppa questa coscienza e si comprende la complementarietà degli opposti e degli antagonismi, si arriva alla libertà! Il cibo ha un ruolo chiave in tutto questo.