lunedì 11 settembre 2017

APPUNTAMENTO N. 52
PERCHE’ A VOLTE IL GLOBULO ROSSO NON E’ ROSSO?
Di Bruno Sangiovanni

Eccoci pronti per una nuova “causerie”, una nuova chiacchierata. E’ una di quelle che trova René particolarmente in forma, lo si capisce da subito. L’attacco è questo:
Cuisine et Santé, la cucina (foto Elena Carella)
Perché le donne hanno più possibilità di far sparire gli uomini! Se si sbaglia in cucina, si sbaglia il senso della vita, e si può perdere il marito. E se la cucina è nelle mani della donna, se fa degli errori, è lei responsabile.
Oggi ci sono più vedovi che vedove, perché? 

E’ pure vero che siccome tutto cambia, è anche possibile che oggi più frequentemente di una volta, la cucina sia nelle mani dell’uomo, nel qual caso…?! Ad ogni modo, comunque stiano le cose, se in famiglia qualcuno ha una malattia qualche ragione ci deve essere e da qualche parte c’è stato di sicuro un errore, e forse una responsabilità.

Che cos’è l’anemia?
Perché a volte il globulo rosso non è rosso? René ci scherza su un po’: Ci sono uomini e donne bianchi fuori, ma anche bianchi dentro. La pelle bianca è bella, la nera è una fantasia! Ma l’essere umano è per sua natura un fantasista, per cui cambiare non è un problema perché cambiare è la vita. Chi non cambia mai, invece, e come se non fosse vivo.

Cucinare è cambiare! E la macrobiotica cambia il sangue, che è la base della vita. Con la macrobiotica è molto difficile ci siano problemi di anemia perché gli alimenti che vengono impiegati sono perfetti per la “condotta” del sangue. L’esperienza ci dice che la quasi totalità di chi ha fatto uno o due mesi di macrobiotica rigorosa, ha le analisi del sangue nella norma. René: Se avete l’anemia, vuol dire che il sangue è freddo, e il motivo è perché introducete freddo, poi altro freddo, e altro freddo ancora.

Il freddo viene da tante cose. Intanto la mancanza di Yang (pochi cibi riscaldanti, poco sale, come può succedere in regimi estremi vegan-crudisti). Poi l’eccesso di bevande zuccherate, acqua, spremute, liquidi che raffreddano. E ancora una lunga listi di cibi come la frutta, yogurt, aceto, gelati, cibi crudi, zucchero, caffè, ecc.

E così l’individuo (più spesso le donne degli uomini) diventa freddo. I globuli rossi non sono tanto rossi, e le donne alla fine hanno bisogno di un uomo per essere riscaldate, a volte di due, uno per l’inverno e uno per l’estate. D’altra parte anche se siamo convinti di avere una buona alimentazione, di far bene, spesso non è così. Se per esempio esageriamo con insalate e frutta cruda, questo potrebbe non essere per il meglio. Nel gran caldo dell’estate certamente è OK, ma in stagioni fredde può non andare bene perché introduciamo freddo quando il corpo ha invece bisogno di calore.

Dice René infatti: Se vi orientate verso cose come una zuppa di cereali con il miso, verdure saltate, chapati (biscotti di saraceno con gomashio), dopo un po’ avrete il sangue come quello di Gengis Khan. Se al contrario mangiate zucchero, cioccolato, caffè, spremute, ecc., il sangue diventa freddo e si indebolisce. E questa è l’anemia.

Per l’anemia occorre una alimentazione che preveda il 70% di cereali (integrali) e 30% di verdure cotte, le radici in particolare. Con 3 mesi di una alimentazione attenta e precisa così, la vita sarà nuova, diceva René.

Poi chiedeva: Quanti pomodori e patate avete mangiato questa estate? Quanti peperoni, melanzane, fagiolini? Quante bibite o sangria avete bevuto? Tutte cose molto raffreddanti. Qualcuno risponde… “no io non ne ho prese di queste cose”! Ah si? Ma allora siete dei santi! Solo che i santi sono anemici, perché lo spirito è freddo! E’ il diavolo che fa molte calorie, lo spirito invece è raffreddante (si conferma che René era in forma).

Il sangue circola all’interno del corpo cercando di fuggire gli estremi, cioè l’eccesso di freddo ma anche l’eccesso di caldo. Nel caso di debolezza del sangue, il lavoro da fare non è solo quello di eliminare i cibi raffreddanti, bisogna sceglierne anche di nuovi. In caso di problemi seri di debolezza del sangue si può arrivare a mangiare per un mese/un mese e mezzo i chapati, togliendo tutto ciò che raffredda. I chapati sono una benedizione in caso di freddo nel sangue. 

Si fanno in questo modo: 3 volumi di farina di saraceno – 1 volume di gomashio – 1 volume di acqua – si impasta – forno (*).Il sangue rinnovato vuol dire più respirazione, più allegria, più attività nella vita in generale, vale la pena per 30 o 40 giorni.(*) ecco un altro buon motivo per andare a Cuisine et Santè, queste cose non si possono imparare così da soli, se non dopo aver provato almeno una prima volta nel luogo giusto, Saint Gaudens (Francia). 
Sono molto riscaldanti, ed è questo calore che fabbrica il sangue, che lo rivitalizza. René:

Gesù ha digiunato per 40 giorni nel deserto prima di iniziare a predicare. Ma è perché in quei tempi non si conoscevano i chapati.E meno varietà di cibo si prende, più efficace sarà l’assimilazione, così diceva René. Noi siamo fatti da due cose, da due parti:

Chapati, gallette di riso con un velo di miso spalmato sopra, tè bancha durante il giorno con un po’ di miso sciolto dentro, sono specifici per problemi di anemia. Anche la tekka va bene. Più una zuppa di miso a mezzogiorno con poche verdure. Poche verdure perché in questo momento c’è bisogno di attivare il più possibile la facoltà di assimilazione.
Yang:  attività riscaldante
Yin:  spiritualità raffreddante

E’ tutto il comfort di oggi che rende la gente vulnerabile. Le malattie da indebolimento è da qui che vengono, dal piacere di essere sempre nel comfort. Con Yin-Yang non c’è infantilismo, che considera il bene e il male. Non si divide e non si sceglie tra il bene e il male.

L’osteoporosi
Se si mangia bene secondo la macrobiotica e si fa uso del miglio, si rinforzano le ossa, perché col passare del tempo le ossa possono diventare fragili. In particolare se c’è troppa acqua, che raffredda e crea un terreno umido. La vita e la rigenerazione infatti non avvengono nell’umido. Bisogna disfarsi dei liquidi in eccesso perché sono questi che assorbono il calore del corpo. Inoltre il calcio che è freddo di natura, per restare nel corpo e essere assimilato ha bisogno di calore (del sodio).
Marito Yang - Moglie Yin:  funziona bene (ruoli corretti)
Marito Yin – Moglie Yang:  funziona male (ruoli invertiti)
Marito Yang - Moglie Yang:  possibile violenza
Marito Yin - Moglie Yin:  possibile inerzia.                                                                                                           
 Per ridurre la violenza, essere vegetariani è già un modo per farlo, perché è la carne (il cibo animale) che rende la gente troppo Yang, troppo aggressiva. Sulla questione del terreno umido René conferma: Se si perdono i litri in eccesso, si ritrova la giovinezza, il viso diventa più asciutto e più solido.

Qualcuno introduce l’argomento delle proteine, che è uno dei temi ricorrenti. Allora si tenta di chiarire. La macrobiotica non è dipendente dalla nozione di proteine. Le proteine sono utili a chi fa un lavoro molto fisico che richiede forza e impegna la muscolatura. Le proteine sono per chi ha bisogno di costruire muscoli. Ma sviluppare muscoli vuol dire anche costruire tessuti, e non sempre può essere utile costruire tessuti. Punto!

Energia è sostanza. Se il cibo è costituito da sostanza Yang, non si può disgregare. La stessa cosa vale per la nostra sostanza umana. Se le ossa diventano fragili vuol dire che c’è un eccesso di Yin. Per i vegetariani che non hanno conoscenza di Yin-Yang, bisogna fare attenzione e cercare di mantenere nell’alimentazione cibi che abbiano potere di concentrare e riscaldare. Cereali prima di ogni altra cosa, e poi i condimenti salati come il miso e tamari.

Osteoporosi in meno pausa: osteopausa. L’origine è sempre un disordine ormonale, in particolare nel caso delle donne. Allora abbiamo bisogno del massimo dell’equilibrio che è rappresentato dal cereale. Il cereale con un po’ di sale concentra ancora un po’ di più, ma al tempo stesso rilassa, se si mastica e si diluisce. Concentrazione e poi rilassamento. E’ la masticazione che consente di diluire e di rendere semplice la digestione e l’assimilazione.

Il sangue può essere molto Yin. Quando è così vuol dire che è in espansione e che preme sui condotti, e se i condotti contengono grassi (colesterolo) allora il passaggio diventa più stretto e obbligato; a partire da qui si crea tensione. Ma ci può essere anche sangue troppo concentrato, di sali minerali, per un eccesso di carne, formaggi, anche di troppo sale (nel cibo industriale), ecc. E anche questo diventa un altro eccesso opposto, troppo Yang. La carne secca, ad esempio, è estremamente Yang.

Bisogna cercare di osservare le cose non secondo i soliti parametri, ma dal punto di vista Yin-Yang. Sangue troppo espanso o sangue troppo concentrato, entrambe situazione estreme, il giusto sta nel mezzo. Per cui bisogna proprio cercare di mettersi al centro, nel mezzo: l’uomo giusto sta al centro, e trae il suo sostentamento dal cereale.

Il sale marino dell’atlantico
Il magnesio è Yang, e il sale marino dell’atlantico contiene molto cloruro di magnesio insieme a tanti altri oligoelementi. L’apporto di Yang (come quello fornito dal sale marino naturale) rivitalizza e porta calore nel sangue. Si può vedere l’effetto anche in zone periferiche del corpo, come i peli o i capelli che da grigi possono tornare scuri. E’ la vita che ritorna, col calore.

René: Se invece si mangia regolarmente cibo animale, allora è chiaro che bisogna prendere distanza dal sale, perché nella carne c’è grande concentrazione di sali minerali. Cosa che non troviamo nei vegetali che sono molto meno concentrati. Ecco perché mangiando vegetale si deve aggiungere sale marino che ha qualità eccezionali ed è grande virtù per mantenere in forma l’organismo, il sangue, la respirazione, ecc. Lo zucchero, l’alcool, e altro, sono esattamente il contrario.

Il nucleo e la periferia
La cellula è formata da un nucleo e da una periferia, un po’ come un uovo. Il nucleo è ciò che dà il tono alla cellula e anche una certa elasticità. Come in tutte le cose, anche per una cellula la sua solidità risiede principalmente nel nucleo. Ma ci sono materie che possono distruggere il nucleo. Con la radioattività per esempio, che è la proiezione di particelle elementari, il nucleo letteralmente sparisce.

Pensiamo alla civiltà moderna, dice René. E’ come denocciolizzata, con un nucleo debole, portata alla ricerca del potere, del denaro, del fare fortuna. Ma se il nucleo è debole, non c’è unità in se stessi. E questa cosa o c’è, o non c’è! Tutto inizia dalla propria sostanza.
La debolezza del nucleo interiore a livello individuale è il problema e il pericolo di oggi. Se il nucleo è debole, è un problema perché tutta l’attività della creazione ha come obiettivo quello di produrre al suo punto terminale un nucleo forte, solido, Yang. Dalla spirale logaritmica infatti:
L’Unità si polarizza nelle due forze Yin-Yang
L’interazione tra Yin e Yang produce l’energia
A sua volta, l’energia produce la materia
Prima inorganica
Poi organica:
1. Vegetale
2. Animale
3. Uomo
             
Il sangue dell’uomo è il punto finale di arrivo di questa concentrazione: è rosso, caldo, sempre in movimento, sempre in attività, concentrato, e sotto pressione. Se vi fate un taglio profondo, il sangue zampilla, perché è sotto pressione.

A proposito di concentrazione (e di nucleo), l’uranio, il plutonio, sono le materie inorganiche più concentrate in assoluto sulla terra. Sono il risultato di un lunghissimo tempo (non chiedetemi quanto perché non saprei nemmeno definirlo) durante il quale sono rimaste nelle profondità della terra sotto una enorme pressione. E’ la materia esistente più concentrata, più densa e pesante. E’ arrivata al suo punto estremo possibile di concentrazione Yang, e ora è in disgregazione (seppur lentissima). La disgregazione avviene attraverso le radiazioni, che infatti sono un processo Yin.

Per l’individuo è la stessa cosa. Se nella vita si concentra, e si concentra, e poi concentra ancora, a un certo punto inizia ad irradiare. Grande René!  Poi c’è un processo naturale di concentrazione che viene con l’età. Più l’età avanza più ci si dovrebbe concentrare, rimpicciolire, e quando questo processo arriva al culmine, si va!

La macrobiotica è un tesoro
E’ un tesoro da cui vanno estratte delle perle. Per trovarle bisogna essere molto concentrati, e ci vuole anche parecchio tempo. Ad esempio, dice René, per comprendere bene il libro di Ohsawa “Le Zen Macrobiotique”, ci vogliono almeno un paio di anni di pratica. Perché è solo a quel punto che potete capire perché Ohsawa trasmette e consegna alcune cose, piuttosto che altre.

La macrobiotica è un ritorno alla salute, altrimenti non c’è possibilità di essere liberi e indipendenti. La pratica macrobiotica non è per incatenarci a qualcuno, e nemmeno a un sistema dietetico. Infine la guarigione viene dal fatto che si abbandona il cibo che alimenta quella data malattia. La macrobiotica serve la vita, corrisponde alle necessità primarie, così possiamo “attaccarci” a nuovi alimenti fino a ristabilire la nostra salute.

Bisogna fare attenzione ad una costituzione fragile perché quando è così impegna maggiormente l’organismo che finisce per essere sotto sforzo quotidiano. In questi casi l’alimentazione diventa un fattore decisivo perché deve fornire una energia pulita che non generi scorie e sovraccarichi, che impegnerebbero ulteriormente.
La stessa cosa è quando si è in presenza di patologie che debilitano. L’AIDS per esempio, occorre uno sforzo veramente quotidiano perché l’organismo in questa situazione lotta ad ogni secondo.

Stessa cosa è quando c’è una infezione, che è una condizione eccezionale. In questi casi bisogna aiutare l’organismo cambiando alimentazione. Bisogna applicarsi e togliere tutte le dilatazioni, infiammazioni, e concentrarsi, asciugarsi: fino a che i batteri si rendono conto, e dicono…ok, ok, abbiamo capito, ce ne andiamo! Per trovare la concentrazione bisogna:
Vivere Parvo
Organizzare i ritmi (definirli)
Masticare
  
Per patologie più difficili rispetto ad una infezione, la faccenda è diversa. Oltre alla precisione occorre anche tempo, e costanza, perché si devono sostituire le vecchie cellule malate con nuove sane. Con un regime accurato tutte le cellule che nascono sono sane. Se invece si continua a mangiare cibo che produce grande acidità e stati infiammatori, il terreno rimane nella stessa condizione e la malattia non può regredire.

Bisognerebbe veramente provare la macrobiotica e, in caso di malattia, provarla con un regime stretto. E’ arrivato il momento di prendersi un po’ di tempo; andare a provare e imparare, a Cuisine et Santé. D’altra parte, diceva René, anche passare la vita dentro e fuori dagli ospedali, che vita è? Non è vita, non è giustizia! Già! Come si fa a non essere d’accordo!

Il sale è la base dell’evoluzione umana, pane e sale era religione, come il giudaismo o il cristianesimo: ma era anche biologia. Oggi invece c’è lo zucchero, e così tutte le religioni sono diventate zuccherate. E la gente diventa dipendente, non ha più autonomia e si cade nell’imitazione. In macrobiotica non c’è alcuna imitazione. Di questo potete essere sicuri.

Quanti chicchi di riso?
Quanti chicchi di riso stanno in un cucchiaio da minestra, uno di quelli profondi di una volta, bello pieno? E’ Interessante contarli. Ce ne stanno più di mille. Non è uno scherzo, è così. Una volta a Cuisine et Santé li abbiamo contati, me lo ricordo bene, per la precisione erano 1.021 (riso tondo piccolo).

Cosa vuol dire, perché questo aneddoto? Risponde René: vuol dire che il cereale è la moltitudine, e se ogni singolo chicco è portatore di energia…?! Naturalmente deve essere riso integrale, protetto nella sua pelle, perché se è tagliato o graffiato in superficie non va bene perché si ossida. Insomma, è importante fabbricarsi e costruirsi con i chicchi:
1.000 chicchi in un cucchiaio.
Se si mangiano 250 gr. di riso al giorno (circa 12/13 cucchiai), quindi 12/13.000 chicchi.
In un sacco di 10 KG, c’è almeno mezzo milione di chicchi.

E ora che ci siamo ricostruiti!?
Ora che ci siamo ricostruiti viene il bello. Ma anche il difficile. Abbiamo ritrovato la forma e la salute, ci siamo impegnati e ci siamo migliorati. Ora però, cosa ne facciamo di questa salute ritrovata? Bella domanda vero? Non so quanti abbiano una risposta chiara e pronta. Io personalmente (ad esempio) credo di fare più parte del gruppo di quelli che faticano a trovare la risposta pronta, piuttosto che dell’altro.

Ragion per cui, chiudo la conversazione lasciando la risposta a René: Che fare ora con questa salute? Bisogna migliorare il mondo, gli altri, anche perché non si può passare tutto il tempo sempre a cercare di migliorare se stessi, altrimenti si diventa nevrotici.                                                                                                                                                       










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