lunedì 13 novembre 2017

APPUNTAMENTO N. 56
IL DESTINO DELL’UOMO E’ NEL SUO SANGUE
Di Bruno Sangiovanni

E’ così, proprio così, mi fido di René: In questa vita il destino dell’uomo è nel suo sangue. Significa che il nostro destino è biologico-fisiologico, perché nel bene o nel male tutto ciò che ci accade dipende proprio dallo stato di questa nostra condizione.

E’ la condizione biologica-fisiologica infatti che influenza le scelte che determineranno l’intero andamento della vita, e del nostro destino. Ma lo stato di questa condizione da cosa dipende? Dalla qualità degli organi, delle cellule, dei fluidi, ecc., che a loro volta dipendono da cosa? Direttamente dalla qualità del sangue, ciò che porta la vita ovunque nel nostro corpo. Ecco perché il destino dell’uomo dipende dal suo sangue, ecco perché è: letteralmente nel suo sangue!

La macrobiotica non solo chiarisce il ruolo del sangue e lo rende comprensibile, fornisce anche lo strumento per diventare protagonisti del proprio destino. Come? Andando all’origine naturalmente! Intervenendo direttamente sulla qualità di quello stesso sangue.

In questo gioco di domanda-risposta, arriviamo così all’ultima. Quella che più ci interessa, che è: da dove viene il sangue? cosa ne determina la sua qualità, il suo ordine o disordine? La macrobiotica non ha dubbi su questa risposta:

a) il sangue è la trasformazione del cibo di cui ci nutriamo, b) la sua qualità dipende dalla qualità del cibo che scegliamo, da come lo combiniamo, e da come lo assumiamo. Punto.

Se la base della nostra alimentazione è fatta di cereali integrali, con un uso appropriato del sale marino, di verdure e un po’ di legumi, del miso e tamari, senza eccedere nei liquidi, questo farà sì che i sovraccarichi, (liquidi, scorie, tossine) verranno eliminati, e vi sentirete in una condizione quasi perfetta. E il destino potrà tornare nelle vostre mani.

Detto ciò, è bene precisare. Non è che questo significa che la nostra dieta deve essere per forza così semplice-semplice per il resto della vita, perché non è questa la macrobiotica. Non è così! Ciò che conta è sapere che bastano pochi giorni di questo regime, diciamo almeno dieci, per avere una sensazione precisa e rivelatrice. La sensazione “fisica” di cosa significa sentirsi bene, che ci accompagnerà per il resto della vita e a cui potremo tornare ogni volta che ne sentiremo il bisogno. Con l’alimentazione macrobiotica, più o meno stretta, a seconda delle necessità.

Il riflesso macrobiotico è cambiare, tornando all’essenziale
Quando si è provata e risentita una volta questa sensazione fisica, dice René, non la si può più dimenticare, e nella vita non c’è più bisogno di cercare tanto altro. Ogni volta che ne abbiamo bisogno, ritornare al regime stretto di cereali integrali, questo è il riflesso naturale che si ha praticando la macrobiotica. Se quando stiamo poco bene, invece non abbiamo questo riflesso, vuol dire che non abbiamo capito abbastanza della macrobiotica.

Bisogna essere capaci di prendere l’essenziale dal cibo, e basarsi sui cereali integrali come piatto principale di sostegno. Le parole da sole non possono assolvere allo scopo, bisogna provare. Per esempio, quando qualche cosa non va o magari vi sentite poco bene, oppure non siete contenti, o ancora avete un conflitto con un’altra persona, se fate due, tre giorni, di 100% cereali, il conflitto si dissolve. Perché? Risponde René. E’ il lavoro che fate su di voi, è il vostro cambiamento che può cambiare l’altro. Mentre il mondo di oggi funziona tutto all’opposto. Pretendiamo cioè che l’altro cambi senza fare alcun lavoro su noi stessi.
                        
La macrobiotica è questo, è il mezzo più diretto, più semplice e quotidiano per cambiare, ed è alla nostra portata. Cambiando il cibo, il bere, masticando e modificando il ritmo di assorbimento, noi cambiamo profondamente noi stessi. Difficile da credere? Capisco! Avete però una possibilità, provarlo su voi stessi o osservarlo su altri, direttamente! Sapete come, non voglio ripetere, giusto?

René: Fin che non utilizzate la macrobiotica per realizzare la vostra vita, non vale niente. Fare macrobiotica vuol dire sperimentare la masticazione, la quantità, la ripartizione durante il giorno, il controllo dei liquidi, e altro ancora. Se non fate questo non state facendo macrobiotica. Il resto è solo proiettare continuamente la propria vecchia immagine, non cambiare e non modificare veramente nulla. E un giorno questo diventerà la vostra malattia, che non è solo vostra, ma anche quella degli altri, perché ognuno di noi (volente o nolente) è sempre un modello per gli altri. Mamma mia, mamma mia, meditare…

La macrobiotica permette di avere le risorse e la disponibilità fisica per affrontare la vita, nel bene e nel male, e anche di decondizionarsi da preconcetti e stereotipi. L’attività, cioè il nostro corpo con il suo movimento, sono l’espressione e il riflesso lampante dell’Ordine dell’Universo dove tutto è Yin-Yang, dove tutto è sollecitazione e reazione. Nell’organismo la risposta ad una determinata sollecitazione è sempre buona, è sempre giusta, perché? Perché la risposta del corpo è sempre vitale, per la vita. Ma se si sovraccarica, se si eccede, questa capacità di reazione si perde e con lei ogni forma di equilibrio e ordine.

Ancora René, che declina Ohsawa: Se nella vita non incontrate grandi difficoltà, in quella vita non avete merito. La grande scuola è la fame, la sete, il freddo, il sonno. Imparare a conoscere la vera necessità, vivere parvo, come quando si pratica il regime stretto. La comprensione e la coscienza si sviluppa solo se si sperimenta che cos’è veramente necessario e sufficiente, e si elimina il superfluo. Per superare una malattia occorre il cammino inverso di quello che va verso la ricchezza, bisogna andare verso la povertà.

E per iniziarlo questo cammino?
Come si fa? In giro si trovano tante cose, corsi di cucina, istruttori, centri, non poco. Però le cose si possono complicare, e se si complica troppo ci si può perdere in una quantità di dettagli che alla fine diventano una barriera alla sperimentazione e alla possibilità di avvicinarsi nella semplicità. Non dimenticate che la mancanza di semplicità è sempre segno di inquietudine (Copyright René Lévy).

Chi è veramente interessato deve trovare qualcuno con esperienza con cui iniziare l’avventura. Ci sono diverse soluzioni, bisogna cercare, sperimentare, e poi scegliere quella che più si sente coerente e vicina. La mia raccomandazione personale la conoscete: Cuisine et Santé! Perché in nessun altro luogo potrete sperimentare su voi stessi effetti e sensazioni del cibo che preparate e cucinate con gli altri. Poi il resto seguirà del tutto spontaneamente. Le altre ragioni di questa raccomandazione la trovate nelle pagine di questo libro. Se poi volete avere dettagli, andate all’appendice dove trovate altre informazioni su Cuisine et Santé che possono servire. 

Rimanendo invece a casa nostra, le organizzazioni che conosco personalmente, più strutturate e presenti da tempo sono due. Molto diverse per la loro natura organizzativa, ma comunque le più riconosciute.

La prima. Diffusa sul territorio nazionale, è la rete UPM (Un Punto Macrobiotico) di Mario Pianesi. Oltre un centinaio di punti, per la maggior parte ristoranti, tutti che vendono una ampia gamma di prodotti per la macrobiotica, e anche non. Al “Punto” trovate sempre una buona cucina macrobiotica e prodotti di primissima qualità marchio “La Salvia”. Più diverse proposte di attività per chi desidera partecipare (il Punto di Milano è a Segrate).

La seconda. E’ il centro La Sana Gola, di Martin Halsey, a Milano. Che da tanti anni propone una sua cucina naturale che prende spunto e si rifà alla piattaforma macrobiotica (Micho Kushi).  E che, in particolare, presenta un completo e molto ben strutturato programma di corsi vari e diversi. E anche di altre attività. La cucina della Sana Gola si può provare presso il ristorante del centro tutti i giorni a pranzo.

Per quanto riguarda invece più specificamente il cibo, il cosa mangiare, la prossima puntata sarà dedicata a quello che Ohsawa chiamava “Le mie direttive alimentari”. Un semplice decalogo che contiene tutto ciò che c’è da sapere in materia, niente di più, niente di meno. Fermo restando che, pur con le direttive originali in mano, rimane sempre il problema dei primi esperimenti, del come fare all’inizio (vedere la raccomandazione sopra).
  
A proposito di cibo, riflettevo sulla ristorazione, essendo giusto di ritorno da una sera in ristorante. Sembra che dietro ci sia un disegno prestabilito, pensateci bene. Tutto il sistema della ristorazione sembra costruito apposta per far bere la gente. René conosceva bene questa cosa: Il cibo è così ricco, così concentrato e saporito, che asseta letteralmente, e ci rende dipendenti dal bere, dal vino, birra, alcool, e anche dal dolce, dai gelati, ecc. Spesso un vero problema di dipendenza senza che noi ce ne rendiamo conto. Il più grande problema tra i giovani oggi sono proprio le dipendenze, che alla fine si traducono in un indebolimento cellulare, organico, che poi in età avanzata presenta il conto. Come con l’Alzheimer, che è proprio una forma di denaturazione delle cellule cerebrali.

La macrobiotica può venire in soccorso?
Certo che può! Attraverso una nuova alimentazione noi possiamo generare sangue nuovo, e con questo produrre cellule nuove. E anche l’Alzheimer potrebbe rallentare, o arrestarsi, e in alcuni casi magari anche regredire. Gli alimenti che possono contribuire all’indebolimento cellulare sono quelli più Yin. Il miele per fare un esempio è molto Yin è può creare problemi anche alla memoria. Il miele è come un profumo, estremamente Yin, accentua l’attività centrifuga, disperde e inibisce. Con qualsiasi tipo di dipendenza da droghe, gli uomini diventano Yin.

Anche i grassi alimentari sono Yin e anche questi possono creare problemi. Non tanto e non solo perché fanno ingrassare, ma per altri motivi. Come dice René infatti: Più si mangiano grassi più c’è la possibilità che questi si possano depositare in regioni del corpo dove ristagnano, e irrancidiscono. Cosa che può avvenire soprattutto nei climi caldi. Nel freddo è diverso perché il grasso anziché depositarsi all’interno va in periferia per proteggere, per impedire al freddo di penetrare. 

Facendo invece un regime a base di cereali completi, più o meno stretto, non solo si introduce un carburante pulito a combustione lenta, ma si mangia anche più Yang (un buon Yang) rispetto a prima. E il cibo più Yang, con la sua capacità contraente, può cambiare molte cose, persino la produzione ormonale. Per esempio può cambiare il ritmo delle mestruazioni. Il corpo è costretto a trovare un nuovo codice; all’inizio ci sono meno estrogeni (Yin) e le mestruazioni si possono arrestare, ma poi questo nuovo codice si installa e il ciclo ritorna più regolare e organizzato di prima.

Bisogna provare gioia nel mangiare poco, deve essere sempre una festa anche quando il regime è 100% cereali, perché? Perché questo serve a sciogliere, trovare mobilità, creare souplesse, e rendere migliore la vita, di molto, chiarisce René. In generale, l’approccio è molto più semplice di quello che si pensa:

cereali integrali, verdure, qualche legume, sale, i condimenti base, fine. Poi, più avanti, si può approfondire e divertirsi a giocare con Yin-Yang e anche essere più precisi a seconda delle necessità e del risultato che vogliamo ottenere.

I carboidrati complessi (glucidi) sono il nostro carbone bianco, ciò che ci fornisce calore ed energia. I glucidi, anche se in proporzioni differenti, si trovano in tutti i vegetali. Il calore del sole, l’acqua e gli elementi della terra vengono sintetizzati dalle piante che li trasformano in idrati di carbonio. Si trovano soprattutto nei cereali, i quali tuttavia nella loro forma integrale, alla periferia del chicco sotto la pelle esterna, contengono anche vitamine, proteine, sali minerali, e grassi (nel seme). Cioè tutti i nutrienti necessari per noi. E naturalmente le fibre, con la loro funzione importante per il sistema digestivo, transito intestinale, ecc.

Attenzione però perché è facile confondersi con il termine generico “carboidrati”, perché esistono carboidrati e carboidrati. Bisogna intendersi bene e fare chiarezza. Anche lo zucchero bianco è un carboidrato, anche la farina raffinata è un carboidrato, anche nella frutta ci sono carboidrati. Anche il pane ovviamente è un carboidrato, ma la base è farina bianca, e c’è anche il lievito, e così quel pane non è più quello di una volta. Dunque le differenze tra i diversi tipi di carboidrati sono grandi. Solo per precisare che in macrobiotica, quando si parla di carboidrati, si intendono sempre ed esclusivamente quelli dei cereali completi-integrali.

In natura esistono 92 elementi (ossigeno, idrogeno, carbonio, ferro, calcio, sodio, magnesio, ecc.). Quando questi elementi sono a se stanti in natura, non sintetizzati dal vegetale, sono materia inorganica. Quando entrano nei vegetali che li assorbono, e poi negli animali e nell’uomo, si chiamano sali minerali.
                              
René: I sali minerali sono presenti in tutti gli alimenti e la macrobiotica ha grande ricchezza di sali minerali. Il tamari (salsa di soia) ad esempio, la sua composizione minerale è eccezionale e in più corrisponde alla nostra capacità di assimilazione. Nelle alghe c’è grande concentrazione di sali minerali.

I vegetali sono la prima tappa della concentrazione della vita organica, noi li assorbiamo e li concentriamo ulteriormente, e infine li trasformiamo nel nostro sangue. La forza o la debolezza si trova sempre nel sangue perché è lì che si manifesta il risultato di questo lavoro di concentrazione.

Dispersione di minerali:  rilasciamento, debolezza
Concentrazione di minerali:  forza, tonicità
Frutta:  espansione
Cereale:  concentrazione

Tutto quello che contiene più liquidi è più in espansione. Dove invece ci sono meno liquidi c’è più concentrazione. Se si prendono cibi concentrati, si è più concentrati, e viceversa. Banale ma è così. Tutte le parti terminali di una pianta, come i frutti e i fiori che sono il prodotto della fase ultima dell’espansione e crescita della pianta, sono molto Yin. La marjuana ad esempio, è grandissimo Yin, è attività centrifuga, dispersione, fuga dalla realtà.

E’ la concentrazione che fa sì che gli organi si possano sbarazzare di tutta la materia superflua che li può aggredire e che porta a infiammazioni, e poi a una possibile disgregazione. La materia viva è sempre in lotta per non disgregarsi, e noi infatti siamo una organizzazione di materia che si mantiene nella concentrazione. Ma se si introduce un eccesso di energia espansiva questo porta a l’indebolimento dei tessuti, e l’organismo alla lunga non può più sopportare questa condizione.

La concentrazione è anche unità in sé stessi
Dice René: L’inizio della vita è invisibile: è spirito, pensiero, consapevolezza. Poi si entra nella materializzazione e alla fine del percorso torniamo a tutto questo, torniamo all’invisibile. Alla nostra morte arriva la dispersione e lasciamo la concentrazione, diventiamo nuovamente invisibili. Come un pallone gonfio di aria quando lo si buca, e tutta l’aria esce e si fonde con la restante aria dell’ambiente. Quando noi lasciamo la concentrazione, è così, ci riuniamo all’aria dell’universo.  
La macrobiotica è vivere a lungo trovando gli alimenti che possono mantenere equilibrio e armonia tra le due attività. Una concentrazione equilibrata, come quella che viene dai cereali, ci consente di evitare la dispersione, e di rimanere riuniti in noi stessi.

A proposito di concentrazione. La macrobiotica ha una sua formula per determinare quella giusta, e cioè il peso giusto, che sarebbe il cosiddetto peso della salute. Lo si calcola con una piccola e semplice formula. Se la provate su di voi, non spaventatevi, perché (nella norma) verrà fuori un peso molto, molto al di sotto di quello che pensate. Tenetelo tuttavia a mente perché vi da una idea di quanto possiamo essere dilatati, dispersi e sovrappeso, rispetto a quello che invece “potremmo essere”.  La formuletta per il peso corretto, secondo la macrobiotica, è questa:

Per le donne:  altezza in cm. moltiplicato per 30 (max 33)Per gli uomini:  altezza in cm. moltiplicato per 35 (max 38)

Se rispettassimo questa formula avremmo una grande concentrazione, che non è fine a se stessa, è per realizzare tutto ciò che vogliamo nella vita. Se invece siamo troppo dilatati, a un certo punto non va più, c’è una grande forza che impedisce ogni manifestazione e ogni attività, è la forza di inerzia. Oggi nella società dell’abbondanza la forza di inerzia è enorme: zucchero, dolci, cioccolato, bibite, gelati, alcool, prodotti chimici, ecc. Oggi la gente non ha più la forza, la carica e l’impulso di una volta, quando la dilatazione era una cosa rara
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Alla lunga lista degli alimenti Yin dobbiamo aggiungerne un altro, di cui non si parla mai, ma che ha invece un enorme energia espansiva, e che voglio ricordare ancora una volta. E’ il lievito, che troviamo nel pane e poi in tutta la miriade di prodotti da forno, di cui qui in Italia facciamo un uso incredibile. Attenzione ai prodotti da forno, per il lievito e non solo per quello. Nei prodotti da forno industriali, infatti, oltre al lievito, nella maggior parte si trova: a) farina raffinata industriale, b) olio e grassi di qualità sconosciuta, c) zucchero, sciroppi, e altro (in quelli dolci), d) grandissime quantità di sale (in quelli salati), e) l’energia estremamente contraente e riscaldante del forno, e) conservanti e altre sostanze chimiche. Mi sembra che dovremmo porre attenzione a questa particolare categoria di prodotti. Cosa non semplice perché abbiamo a che fare con un profondo e radicato passato culturale, una vastissima diffusione, e un gamma di varietà di proposte incredibile.

La salute è capacità di reagire alle sollecitazioni
L’organismo deve essere sempre pronto, in stato di reazione alle sollecitazioni. Pensiamo alla temperatura, quella interna che deve essere sempre intorno ai 37°. Appena sale, l’organismo reagisce per raffreddare; appena scende, idem, reagisce per riscaldare. Per mantenere la costante termica, che è vitale, l’organismo reagisce sempre, con un enorme lavoro però. Siamo una macchina che mantiene la sua qualità rispondendo sempre e costantemente a differenti sollecitazioni.

Per esempio, se si prendono farmaci potenti, chimica, l’organismo è costretto a reagire, e come lo fa? Si concentra e si serra, si contrae fino all’ultimo grado delle sue possibilità, avete presente come ci si mette sotto un bombardamento? Ed è a questo punto che lo stato di grande concentrazione fa esplodere una reazione vitale. E’ la contrazione estrema che produce energia nuova e supplementare. Ma se si continua e si persiste, il corpo non reagirà più, e alla fine questo può distruggere il sistema di reazione (problema del doping ad esempio).

Tanti praticano la macrobiotica per trovare un regime alimentare, naturale, biologico. Ma voi dovete farla per diventare liberi e felici. Ecco René, ecco le parole che toccano nel profondo.
Bisogna distinguere i diversi carboidrati, così come sono molto diversi quelli che si trovano nella frutta, nella verdura oppure nei cereali. Perché c’è la sostanza, ma c’è anche l’attività di questa sostanza che è l’energia. Energia di concentrazione, energia di espansione. Per esempio tra i cereali il mais ha più tendenza alla dilatazione (Yin), il grano saraceno o il miglio hanno più tendenza alla concentrazione (Yang). Quando mangiate 100% cereali per un periodo significativo allora si può avere addirittura una produzione cellulare completamente nuova, diceva René.

Ma dovete porvi una domanda, precisava. A cui non è facile rispondere, aggiungo io. La domanda infatti è questa: Perché volete guarire? Risposta: Bisogna guarire per andare verso qualche cosa di nuovo, per costruire qualche cosa d’altro. Se invece si cerca di guarire solo per non morire, prima o poi si abbandonerà.


1 commento:

  1. questa serie di post sono tutti bellissimi, ma qui si raggiunge un vertice di verità! Grazie Bruno!
    Marcello

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