sabato 24 giugno 2017

APPUNTAMENTO N.41
LA RIUSCITA DELLA VITA E’ BIOLOGICA E FISIOLOGICA (parte seconda)
Di Bruno Sangiovanni

Parte seconda dello stessa tema, della stessa conferenza (Post N.40). René riprende l’argomento sull’importanza di mangiare ciò che cresce vicino all’ambiente nel quale viviamo, dando sempre preferenza ai cereali. Sottolinea anche quanto sia importante comprendere che cosa è più o meno conveniente per noi, al nostro bisogno individuale di trasformazione. Per esempio se siamo dilatati, bisogna cercare di evitare gli alimenti Yin, che certo non migliorerebbero la situazione, e che sono anche quelli più diffusi. Viceversa altri alimenti hanno un grande potere concentrante, per esempio le radici che vanno bene per chi ha problemi di motricità perché contraggono e rinforzano l’organismo. Solo che per sviluppare questa comprensione occorre procedere e salire nelle tappe del giudizio.

René ripropone le diverse tappe, che qui evito, avendo già toccato più di una volta questo argomento. Quando parla del settimo livello, il Giudizio Supremo, ne chiarisce il senso e il significato. Il Giudizio Supremo nella sua essenza è la comprensione dell’Ordine dell’Universo,Quando c’è troppo Yin, dice, la concentrazione è dispersa e ci si lascia trasportare dagli avvenimenti; se invece c’è troppo Yang, c’è rischio di iperattività e di eccessive esplosioni.
la comprensione del Principio Unico Yin-Yang che è la manifestazione divina e dunque la comprensione della vita. Poi stimola chi ascolta con qualche esempio e qualche domanda.

Per equilibrare Yin-Yang bisogna per prima cosa fortificare l’intestino. Poi è sufficiente guardarsi allo specchio per poter comprendere la nostra costituzione e condizione, e aggiustarla grazie alla conoscenza Yin-Yang e del ruolo del cibo. Dice Renè: Bisogna diventare belli, essere seducenti, il picco della bellezza infatti è la seduzione, è per questo che la natura affascina così tanto. Bisogna lavorare in questa direzione, cercare la bellezza estatica in tutte le cose.

Poi salta ad un altro argomento, che apparentemente non centra nulla, ma che in realtà fa sempre parte dello stesso filo conduttore (biologia e fisiologia). Parla delle mandibole. Una è fissa, quella sotto è mobile, due ghiandole salivari che producono ben più di un litro di saliva al giorno (se ricordo bene). La saliva si forma anche solo guardando del cibo, “pollo arrosto e patatine” per esempio. A volte c’è più saliva in bocca quando non si mangia di quando mastichiamo. Il ruolo della saliva è centrale nella digestione dei carboidrati complessi (ne abbiamo già parlato). Le farine, ad esempio, sono materia collosa perché gli amidi non si diluiscono, fanno depositi e creano muco che alla fine indurisce. Dio invece ha messo nella saliva dell’uomo un fermento speciale, la ptialina, il cui compito specifico è proprio quello di far digerire gli amidi, cioè i cereali. René amava dire: Siamo creature di Dio a causa di questo, della ptialina.

Quando si diluiscono gli alimenti in bocca (i cereali), la sete passa, perché quel latte che abbiamo prodotto ci disseta, questa è l’acqua della macrobiotica. Se c’è una persona molto indebolita che fa fatica a masticare, ma può deglutire, potete dargli della crema di riso, con un po’ di saliva diventa un latte. Provare per credere. E questo rinforza molto. La ptialina trasforma gli amidi che diventano glucosio! Questo è aiutare qualcuno che è molto malato perché questa è la sua necessità. Si insaliva la crema e diventa immediatamente digeribile. Se invece si mangia del cibo animale, la questione digestiva è totalmente diversa. Una porta la pace, l’altro con i suoi acidi porta umori di certo non pacifici.

I leoni hanno acidi potenti che creano dolori all’interno del corpo, quando digeriscono infatti sono molto arrabbiati e bisogna stare ancor più alla larga. E’ un po’ così anche per gli uomini, dopo una ricca cena di affari bisogna bere molto, ma molto. Quando la crema di riso è diluita va bene sempre anche nei casi più gravi. Per un bambino si può anche fare una crema di riso con 10 parti di acqua (anzichè 5/6 come normalmente) per averla più diluita e ancora più digeribile.

Più c’è acqua più c’è Yin, e viceversa naturalmente. Una crema più diluita per i bambini può andar bene perché loro sono più Yang. Yin non è solo dolce è anche liquidi. Per gli adulti invece è la masticazione che crea la fluidità; e tutto ciò che crea saliva, fa insalivare, è buono. Per esempio si può provare a tenere in bocca delle castagne secche. La saliva viene di più quando la lingua spinge sul palato, per questo van meglio bocconi più grossi. E ricordarsi sempre di masticare da entrambe le parti (Yin-Yang). Intermezzo di René: Se padre e madre si intendono bene, allora il figlio sarà ben unito. Se no, allora il figlio deve trovare nella vita la sua unità attraverso altre cose, perché è separato e deve trovare l’unità. La vita è una crisi che si risolve sempre, in ogni modo. Ci sta anche un epitaffio…”la crisi è terminata”!

Il sistema di assimilazione entra in crisi quando si è in difficoltà o durante la vecchiaia. Le palline di riso masticate, o la crema di riso insalivata, sono assimilazione di latte di cereali continua che passa attraverso lo stomaco e gli intestini, e poi viene assorbito dalle cellule. E’ ideale per persone stanche o con malattie gravi anche perché riduce e controlla la quantità, che se è esagerata in quei casi può essere veramente fatale. Bisognerebbe mangiare in piccole quantità, facendole durare nel tempo, insalivando sempre. Si dovrebbe magiare sempre all’80% delle proprie capacità, alzarsi dal tavolo con un po’ di fame. Per diluire bisogna masticare; masticare è anche essere presenti su ciò che stiamo facendo, è una vera forma di meditazione, si sviluppa la coscienza. Chi mangia molto, in modo vorace, è invece gente che ha poca coscienza. E una crema di cereali non è detto debba solo essere la crema di riso (per quanto buona); c’è la crema di grano saraceno oppure di miglio, si diluisce in bocca, e si scopre il vero sapore del cereale. Quale è il vero sapore del cereale? E’ il dolce!

Il senso della macrobiotica è questo: masticare, ridurre le quantità, respirare, ecc., si entra in questo percorso di comprensione. Se in vece il percorso è la ricerca del successo, del denaro, non è la stessa cosa. La macrobiotica dice “siate gli ultimi”, ma questa affermazione non appare consigliabile nel nostro mondo. Chiede René: La macrobiotica deve rimanere una sorta di dominio riservato, oppure bisogna aprirsi alla luce e dire che questo è il cammino da seguire? Cosa bisogna fare? Grande domanda, ma la risposta è ancora più grande: Bisogna praticare e scoprire da sé. La macrobiotica è una grande scoperta ma poi si procede a piccoli passi; se pensate di arrivare ad una condizione eccezionale subito, in fretta, questo non solo è sbagliato, ma può anche essere rischioso. Bisogna procedere lentamente progredendo nella comprensione.

Si cambia il cibo, il sangue cambia, gli organi cambiano, la memoria cambia, il senso della vita cambia, e infine la concezione e visione dell’Universo cambia.

Se non si ha in casa un sacco di 10 kg di riso integrale, un mulino per fare la farina, ecc., ecc., allora nella grande maggioranza dei casi la macrobiotica rimane un sogno perché non si è abbastanza pragmatici, cioè non si riescono a trasformare le idee e i pensieri in fatti e azioni concrete. E naturalmente studiare e trovare ii modo di informarsi pur con tutte le difficoltà del caso. Prendiamo l’uovo. L’uovo è difficile da sopportare per il fegato, è una fatica per il fegato. Il giallo delle uova è troppo Yang, il bianco è Yin, inerte. Quando il chiaro dell’uovo è cotto, praticamente non serve più a nulla, l’organismo non ricava nulla dal bianco. Per non parlare della panna montata che è traballante e rende il nostro sguardo traballante.

René non ha mai voluto rimanere dentro (intrattenere) qualcosa nella vita che non si potesse realizzare. Lui contava sul fatto che la gente mettesse in moto la cucina (come avviene a Cuisine et Santé), che imparasse a fare gli acquisti giusti e poi invitasse a casa gli amici. Ma questa è la vera parte difficile del cammino. Tante volte la gente ritorna a Cuisine et Santé, ma si intuisce che non ha fatto veri progressi, almeno quanto avrebbe potuto, e si crea così una sorta di finzione. E’ in questi casi che René raccomandava il regime stretto, non solo per una questione di salute, ma per risvegliare la coscienza.

Perché tanti non fanno quello che pensavano di fare, quello che gli è stato detto? Se si partecipa ad un incontro ad una conferenza è per capire una nuova alimentazione. E’ energia che passa attraverso tutto e che diventa sostanza, diventa tutto. Ma comprendere vuol dire “Capire con Sé Stessi”, di fronte a sé stessi, il nostro sé, ed è qui che si cade.
Perché bisogna prendere delle responsabilità con sé stessi, bisogna decidere. Ma per tanti la decisione è difficile proprio perché non ci si vuole assumere la responsabilità delle conseguenze di una decisone presa, di fronte a sé stessi. Per questo è così difficile decidere. Pur di evitare questo, tutte le scuse sono buone. 

Il cibo diventa sangue e tutto inizia e si riflette nel sangue, quello che si vede, che si sente, tutto parte da qui. Tutti vorrebbero ricevere parole grandi, ma è la sostanza che deve cambiare, è la materia che deve cambiare. Per avvicinarsi, dalla complessità si può andare verso la semplicità; dall’abbondanza verso il vivere parvo. Questa è la direzione! Se provate a mettere solo un po’ di cereali in un piatto e porgerlo, la gente dice…non è possibile, cos’è questa povertà, come fa questo ad essere un pasto?! Ma questo è il pensiero di un consumatore della società dell’abbondanza che mangia di tutto (risparmio l’elenco). Gli uomini mangiano di tutto, diceva Renè, mangiano le cosce di qualsiasi animale, attenzione donne!

Il cereale invece è materia prima per la vita di altissima qualità, bisogna onorare questo bisogno primordiale. Rispetto alla follia del consumismo globale, la macrobiotica è un ritorno alla semplicità, tra l’altro per sfuggire alla malattia.

Quando per un po’ si fa un regime stretto, dopo bisogna allargare e creare del movimento. Bisogna ragionare per evitare di fare meccanicamente il regime stretto per il semplice fatto che si dice che fa bene. Quando c’è sovraccarico, per trovare la salute, in ogni caso prima di tutto occorre che quel sovraccarico venga eliminato. Il regime stretto va bene perché tiene il corpo serrato e forte, un buon Yang, ma poi ci vuole anche Yin, una buona zuppa e tutto il resto.

Il movimento Yin-Yang è l’anima che balla e danza passando da Yin a Yang e viceversa. Quindi la macrobiotica non deve essere una condizione rigida e ripetitiva. Per liberarsi bisogna andare oltre il solo sentirsi bene. Per risolvere un problema specifico bisogna cambiare tutto il terreno, quando questo si comprenderà, tante cose miglioreranno e si capirà il ruolo del cibo. La trasformazione della mentalità vi accompagnerà in questo cammino. Lo schema della creazione è un divenire senza fine, prima la terra, poi il vegetale, poi l’animale e con questo l’uomo.

Bisogna dare il principio agli altri, il Principio del movimento e del cambiamento. Questo è la macrobiotica. Attività di cambiamento e divenire, se non va, bisogna riflettere e trovare il modo comunque di cambiare vita in qualche modo, perché la vita non accetta la fissità che è uno stato di ignoranza e piccolezza della vita. La vita è fatta per essere liberi e per fare frutti; la macrobiotica lavora per questo.





Nessun commento:

Posta un commento