sabato 10 giugno 2017

APPUNTAMENTO N. 39
TUTTO INIZIA. CAPACITA’ DI CAMBIAMENTO INFINITA
Di Bruno Sangiovanni

Tutto inizia era uno dei motti di René. Tutto inizia perché tutto si trasforma, tutto cambia, sempre, continuamente. E così questo sembra essere il tema su cui ruoterà la conferenza di oggi. Potete riuscire nella macrobiotica se avete una cucina, gli strumenti idonei, se cucinate e trasformate veramente il cibo. Il resto è fantasia e immaginazione. La cucina è dove avete la vita, dove si genera la vita, dove si fa tutto, dove si può fare un cereale e una zuppa. La cucina è mettere l’acqua sul fuoco, e trasformare; bisogna essere pratici e non stare nell’immaginario. In Estremo Oriente sono molto pragmatici, per loro qualsiasi teoria che non può avere applicazione pratica, non vale nulla. In Occidente invece si disserta sempre sul valore di una teoria o l’altra. Ci si attacca alle idee, ma in quanto a messa in pratica, in quanto a ciò che i nostri amici americani chiamano “execution”, zero, o molto poco. Il pragmatismo non accetta idee e teorie, non da cioè valore a tutto ciò che non può essere messo in pratica nella vita quotidiana.

Tanta gente viene a Cuisine et Santé, pratica, ascolta, vede, parla…poi se si va a casa loro a trovarli non hanno attrezzature e strumenti. Si spendono i soldi per le vacanze e tanto altro, ok, ma per cambiare le vecchie pentole con altre nuove, più difficile.

Cuisine et Santé (foto di Paolo Bertini)
Basta discorsi, ci vuole più pragmatismo. Se non si fa pratica tutti i giorni non si può parlare di macrobiotica, meglio lasciar perdere, perché sviluppare la macrobiotica è sviluppare la cucina e lasciar cadere tutte le fesserie; questa è una vera professione di fede, quella di George Ohsawa. Se non si è d’accordo con questa professione di fede tutto è più difficile. Ad esempio quelli che vogliono fare macrobiotica solo per se stessi, non va bene, diventa una faccenda fastidiosa e anche noiosa. Come le malattie, la malattia è egoismo, la guarigione invece è il contrario, è la soppressione progressiva dell’ego.

E poi bisogna conoscere e approfondire il ruolo di Yin-Yang, osservare è il metodo più pratico. Per esempio essere vegetariani in un paese tropicale dove c’è già una grande quantità di Yin, come tutta la frutta tropicale, si rischia di assumere troppo Yin senza alcuna compensazione. Bisogna guardare i bambini, loro sono il prodotto del luogo in cui nascono e in cui crescono. Ma oggi i giochi elettronici, internet, le piattaforme social, tutto avviene attraverso l’interposizione di uno schermo. In pratica si può avere tutto senza uscire mai da casa, ma è un grave errore perché abbiamo bisogno di attività, di attività fisica. Noi tendiamo ad identificarci con il lato formale delle cose e poi non riusciamo più a liberarci di questa cosa; allora bisogna passare al concreto, alla materia, alla sostanza dell’aspetto pratico cucina-cibo.

La sostanza è un movimento, se finisce il movimento non resta più nulla. Con il digiuno si arresta tutto, si fermano tutte le attività e si entra in una sorta di sogno, può succedere. Ma la realtà è invece che noi ci stiamo creando continuamente, ed è qui che interviene la macrobiotica perchè è possibile aggiustare e dirigere la nostra creazione. E’ la possibilità di scegliere che ci viene da Yin-Yang.
La vita è sempre un inizio, e la macrobiotica ci fa percepire questo…tutto inizia…la capacità di cambiamento è infinita…e si può arrivare al giudizio supremo. Il giudizio meccanico, ad esempio, è imitazione senza riflettere sulla quantità e qualità delle cose, e dunque anche del cibo, che se non controllato può produrre obesità e altri guai. Ma il vero ideale della macrobiotica non si ferma sull’aspetto pratico (che è un mezzo); l’ideale della macrobiotica è avere la più meravigliosa vita possibile, cercare la cosa più bella che esiste, non fermarsi solo alla trasformazione fisiologica per quanto importante sia questa cosa. Bisogna avere un grande sogno, diceva sempre René.
La cosa più importante è trasmettere e fare per gli altri, questo è il vero ideale della macrobiotica. Il grande sogno della macrobiotica è sviluppare il giudizio, arrivare al giudizio supremo, il Principio Unico, la concezione dell’Ordine dell’Universo Yin-Yang. In modo da poter cambiare, poter modificare il nostro destino.

Il destino! Oggi un individuo su due muore di infarto o di cancro (più o meno si dice). E cosa significa questo? Diventa una specie di “promessa” per i nostri figli, per i bambini, questa è la fine che si prospetta…sappi che morirai di una di queste due malattie. Non è terribile? Ma esistono vie alternative di uscita. René fa l’esempio di un signore Svizzero che grazie alla macrobiotica ha evitato tante malattie, ma, dice: Sono 35 anni che non perde di vista la macrobiotica e si prepara il cibo da solo, il suo riso, controlla la sua cucina. Ha capito che chi mangia il cibo degli altri, alla fine dipende dagli altri. Bisogna farsi da mangiare da soli. Altrimenti alla fine si è obbligati a prendere delle medicine.

Certo il mondo è pieno di interessi. Ma la macrobiotica è il nostro interesse…farsi da mangiare per vivere in piena salute. E la macrobiotica non è solo fare una cura, è per usarla nella vita, per realizzare i propri sogni. E’ stabilire la base della vita con il cibo, perché ognuno deve diventare maestro della propria vita. La macrobiotica non è solo mangiare riso integrale, è fare, e dare gioia agli altri con il cibo. La gente egoista che dice “devo essere in buona salute, devo, devo…” pensa solo a se stessa, diceva René.

E bisogna provare la masticazione. Per masticare bene non è necessario stare a contare, quello che conta è rendere il cibo fluido, liquido. Con la masticazione si ritrova il centro, la calma. La coscienza di sé è nella masticazione. Non esistono altri alimenti che sollecitano la masticazione come i cereali, in particolare il riso. Ohsawa diceva sempre: preferite il riso, perché è quello che richiede più masticazione. La masticazione è unità con se stessi, meditazione, unione, che viene dalla forza delle mandibole. Altri cibi non rimangono in bocca: la carne, le patate, lo zucchero, le ostriche, lo yogourth, tutte cose che entrano velocemente. E’ per questo che Gesù mangia cereali, semi crudi errando con i discepoli. Quando lo interrogano lui risponde con discorsi che gli altri non capiscono (metafisica), e da dove viene questo? Viene dal fatto che mangiare cereali crudi porta ad uno stato di coscienza “sovra-umana”. E’ la masticazione che fa l’uomo, è la masticazione il marchio del giudizio supremo. L’uso della saliva, dei denti, delle mandibole, è tutto l’organismo che entra in accordo con l’Ordine dell’Universo.

La Cosmologia è lo studio della creazione, la Genesi della Bibbia è Cosmologia. Noi siamo la creazione, il giudizio è la creazione che passa attraverso i genitori, la terra, il cibo. Il ciclo di 7 è il ciclo della creazione, 7 i giorni per creare l’universo, 7 e suoi multipli sono il numero di anni che definiscono le tappe di sviluppo della donna nell’arco della vita.  Il numero 8 invece è il simbolo dell’infinito, è il ritorno all’infinito dopo la materializzazione. L’uomo è spirituale di natura, per ritrovarla bisogna liberarsi di tutto ciò che impedisce di svilupparci; liberarci ci consente inoltre di attaccarci a tutto quello che ci può aiutare.

La conferenza cambia registro e scende su aspetti più pratici, cose da tutti i giorni. Prendiamo un disturbo comune, il mal di testa. Quando lo avete vuol dire che avete qualche male in tutto il corpo, ma nella testa può diventare dolore. La dilatazione in altri distretti del corpo può non provocare dolore, ma la dilatazione in testa preme. Il corpo può dilatarsi, ma la scatola cranica non può, è ferma. E’ il cervello che preme sulla scatola che genera il dolore. Alcuni hanno mal di testa e poi improvvisamente si manifestano altri disturbi, ernia, emorroidi, sfinteri che si rilasciano (effetti Yin di dilatazione), oppure anche della costipazione intestinale. Si dice che la costipazione intestinale provoca mal di testa, ma non è così. C’è invece, molto probabilmente un problema più generale, solo che quando arriva alla testa fa male.

Quando invece c’è un problema ai denti, quando il dolore arriva lì, tutto il sistema è coinvolto. Vuol dire che c’è un sovraccarico, una infiammazione, una infezione che l’organismo sta cercando di espellere. Tutte le vie di uscita che consentono di espellere sono coinvolte; mani, occhi, orecchie, genitali. Tutte le aperture possibili verso l’esterno, per espellere la sostanza superflua che sta diventando nociva.

Quando un nervo del dente muore, dietro c’è una storia vecchia. Per pulire a fondo la bocca da microbi, infiammazioni, ecc., ci vogliono alcuni mesi di macrobiotica attenta e stretta, diceva Renè.
Perché dobbiamo pagare per gli errori dei genitori o di altri antenati? Perché in realtà noi siano un tutt’uno con loro, siamo una unità che continua. La ricerca della verità passa da una generazione all’altra e dunque lo scopo della vita è arrestare questa catena. A questo proposito René racconta un piccolo aneddoto che riguarda suo padre. Al padre di René piacevano molto i fritti e ne mangiava spesso; però aveva sempre sete e beveva liquidi a caraffe e quando arriva l’inverno aveva sempre bronchiti. René invece, con la masticazione non beve, niente bronchiti o altre malattie alle vie respiratorie che hanno tutte come base una condizione fredda e umida del terreno.

La malattia può essere una forma per pagare gli errori che la catena trasmette? Non bisogna dire che la colpa è dei genitori, oppure colpa di questo o quello. Se i genitori erano in condizioni di difficoltà, di costrizione, allora è a partire da qui che si raggiunge la libertà infinita, che viene proprio da questo stato di costrizione e difficoltà. Se invece riteniamo di essere stai oppressi…allora questo vuol dire che siamo “gaté”, viziati. Se non si riesce ad essere liberi anche nelle condizioni più difficili allora vuol dire che la verità non è stata cercata sino in fondo. La ricerca del comfort è una forma di esistenza che è lontana dalla macrobiotica. Ohsawa diceva: Che aspettate? Saltate nell’Infinito!

Anche se la giustizia può sembrare dura, occorre sempre tener conto dei genitori. Se c’è stata una malattia è molto probabile che sia una storia di famiglia, ma questo non ci deve impedire di trovare il coraggio di dire: no questo non lo scelgo e faccio una vita diversa. Non si può passare la vita facendo concessioni a queste cose, a queste storie, la macrobiotica è una scelta si autonomia. Chi non è capace di far amare la macrobiotica vuol dire che non è in grado di praticarla veramente e non riesce a farla; perché la macrobiotica è amore nella preparazione. Se non si riesce a mettere amore nella preparazione non si può trasmettere. Deve essere una cosa bella, come l’arte dei fiori giapponese. Si può muovere la coscienza della gente parlando dei problemi della carne e dello zucchero e magari anche spaventarli…ma fare un buon piatto, una bella preparazione, questo è tutt’altro modo. Bisogna essere creatori nella cucina, se non succede è perché non siamo capaci. So bene quanta verità c’è in queste parole, confermo!

René si è consacrato a questa ricerca, questa bellezza e questo amore per tutta la vita. Ma la maggior parte della gente che viene a Cuisine et Santé, è molto lontana dalla cucina, purtroppo. La macrobiotica deve far venir voglia agli altri di cambiare.

René in cucina (foto di Paolo Bertini)
La cucina è un invito all’armonia, se si manca una buona presentazione si manca un pasto, tenere in mente la presentazione è essenziale. Tutto l’amore che si mette in tante cose e in tanti aspetti della vita deve essere messo anche nel cibo. Ma oggi invece si giudica se è buono o non, se pratico o non, e si mangia sempre in velocità senza coscienza, e poi…poi c’è sempre qualcun altro che deve preparare il cibo per noi.

Un piatto di cereali va bene, ma attenzione alla quantità, il riso riempie abbastanza, quindi prenderne una piccola ciotola, poi magari un’altra ancora, questa è la delicatezza. E la cucina di oggi? Sono piatti preparati, pizze, preparazioni con nomi di grandi chefs, si vende il nome. Noi invece dobbiamo convincere per la qualità delle nostre preparazioni. La macrobiotica è mettersi in gioco, è mettere di sé.








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