giovedì 18 gennaio 2018

APPUNTAMENTO N. 62
RENE’ LEVY RACCONTA G.OHSAWA
Di Bruno Sangiovanni

Eccoci all’ultimo appuntamento di questi ultimi sei, nei quali abbiamo riportato e adattato le parole di Renè Lévy nel suo racconto di G. Ohsawa. René riprende il suo racconto dopo aver fatto (vedi l’ultimo-precedente) uno schizzo della vita di George Ohsawa, che terminava nel 1966. Anno della morte improvvisa di Ohsawa, in Giappone per un attacco cardiaco. Il racconto, qui sotto, riparte dalla metà degli anni ’50, quando Ohsawa ritorna a Parigi e inizia la diffusione della macrobiotica in Francia, in tutta Europa, e negli Stati Uniti. Ecco cosa ci dice René:

La chiave dello spirito, un milione di macrobiotici
Il primo marzo 1956 ritrova la Francia dopo venticinque anni. I dieci che seguiranno saranno un vortice accelerato. Senza sosta, notte e giorno, continuerà il suo insegnamento. A Parigi (salvo il suo editore), le sue vecchie relazioni sono scomparse, tuttavia, rapidamente subito dopo la sua prima conferenza, un gruppo si forma intorno al suo insegnamento e una associazione viene creata. Vicino a Parigi si concretizza un primo incontro, il luogo sarà chiamato Campo dei Miracoli. Ohsawa è chiamato in Belgio, in Svizzera, in Germania, Svezia, Italia e Inghilterra. Il suo insegnamento suscita esperienze sempre più numerose. Sulla sua scia appaiono ristoranti creati dai discepoli-studenti, preoccupati di assicurare il supporto chiave dell’insegnamento, che è la pratica. Piccoli negozi o ristoranti modesti, in Belgio la prima fabbrica macrobiotica, la seconda in Francia (Kameo).

Ohsawa parte per gli Stati Uniti dove ritrova una buona parte dei giovani che aveva guidato prima e dopo la seconda guerra mondiale. Dappertutto e spesso al ritmo di due conferenze al giorno, garantisce i primi passi dei novizi e fortifica la comprensione dei più anziani.
Negli Sati Uniti è un vero maremoto a causa di un decesso dovuto all’applicazione errata (meccanica), che la stampa ingrosserà smisuratamente.

Scrive Zen Macrobotics; Zen come riferimento all’alimentazione macrobiotica dei monasteri giapponesi. Ma si può aggiungere che per Ohsawa, la macrobiotica o Vivere Parvo nell’alimentazione, è il messaggio chiave delle grandi religioni dell’umanità. Religioni che si devono continuamente risituare nell’autenticità dell’ambiente biologico che è alla base della loro nascita e del loro sviluppo. Ai nostri giorni, questa autenticità è deformata, perduta o ancora dimenticata. Senza questa chiave non può esistere l’esperienza spirituale filosofica o religiosa, essendo la macrobiotica all’origine del vero legame.

Il microbo non è niente, il terreno è tutto: questa convinzione di Claude Bernard, padre della medicina sperimentale, Ohsawa l’ha sperimentata e provata su sé stesso. Invita i malati a creare il terreno di elezione dei microbi e dei virus, che rispondono spontaneamente (Yinizzazione); poi cambiando la natura degli alimenti e procedendo al contrario, li caccia gentilmente senza ucciderli, cambiando il terreno (Yanghizzazione). Questa spiegazione-applicazione costituirà l’azione principale dei sette primi anni del suo viaggio in occidente, Ma giudica la cosa finita; tra l’altro annoiato dai medici che, salvo qualcuno, non capiscono il valore della macrobiotica e la sottoporranno a giudizio. A Parigi, l’avvocato Ducreux eleverà il dibattito ed esporrà con talento, per la prima volta a dei magistrati francesi, la cosmologia Yin-Yang e l’aspetto filosofico del legame nutrizione-malattia-giudizio.

Il terzo fuoco: la trasmutazione di Yin e Yang
Siamo nel 1963. Fin dall’inizio Ohsawa ripete che Yin e Yang, sono il principio di ogni trasmutazione, dalla sciagura alla felicità, dalla malattia in salute, dal nemico in amico, dal buio alla luce, ecc. E aggiunge: dal piombo in oro. Dal piombo in oro: non è questo, per la nostra epoca materialista, un mezzo per mettere in evidenza la vanità della nostra civilizzazione tecnica, dove la pace riposa sulla paura reciproca della capacità di sterminio? C’è urgenza dice Ohsawa! Gli elementi costituitivi della materia illustrano attraverso il loro gioco perpetuo di attrazione, affinità, matrimonio, ecc., la loro complementarietà. Bisogna mostrare la sorgente unica!

Bruscamente e per la prima volta, Ohsawa sente la voce del giudizio profondo in uno scienziato fisico, il Prof. Walter H. Heitler, di cui il libro in tedesco L’uomo e la Scienza,  è l’autocritica all’umanità di uno scienziato occidentale, che dice: La scienza è valida unicamente nel mondo materiale, relativo e finito, ignora invece la grandezza senza limiti dell’universo e la profondità infinita della vita. Ohsawa chiede di tradurre e distribuire questo libro con urgenza. Dopo un ultimo viaggio in Francia e in USA, nel 1965, Ohsawa rientra in Giappone. E’ molto contento, i discepoli-studenti sono un po’ dappertutto, entrati in azione e incominciano a insegnare. Le donne che hanno seguito i corsi di cucina di Lima Ohsawa sono ora pioniere dell’arte culinaria della macrobiotica. L’emulazione è grande, scrive loro tutti i giorni.

Purificazione e ultimo messaggio
In tutta fretta Ohsawa deve liberare l’ultimo messaggio, non può ricevere tutti i malati che invadono il piccolo appartamento di Tokio, siamo nel 1966. Il tempo è troppo prezioso, me ne resta troppo poco, dice G. Ohsawa.

La medicina, la più avanzata e all’avanguardia della civilizzazione scientifica, ha così tanto degradato la salute dell’individuo che i civilizzati, in paragone ai non civilizzati, o primitivi, sono indeboliti. L’educazione basata sulla scienza ha prodotto l’abbassamento del livello di giudizio umano. Ha fatto aumentare i crimini collettivi e l’assassinio degli stati. L’industria e il commercio che socializzano i prodotti e il prestigio della scienza, hanno allargato considerevolmente il campo di azione di questi crimini. La politica ha portato e messo la tecnica alias la scienza, al rango di dittatore. Tuffati in una tale epoca, abbiamo osservato il principio della pace, fisiologica e biologica che data cinquemila anni fa e continuiamo a diffonderlo nel mondo intero, pur non oltrepassando la propria individuale rivoluzione.

Ohsawa domanda: non è ancora venuto il tempo di propagare a voce alta, con 100% di coraggio, e dimostrare il cammino unico verso la libertà e la pace che il mondo intero e tutta l’umanità reclamano? E’ detto: Se vuoi realizzare una cosa grande e importante, mangia e bevi al minimo, purifica il tuo corpo e la tua anima, rifiuta ogni comfort, e allontana da te ogni tentazione.
Per questo, Ohsawa conclude e dice: Dopo una lunga riflessione, la decisione è presa. Decide di raggiungere la più alta purificazione e dichiara di iniziare e praticare il regime N.7, illimitatamente.

La pace mondiale Eterna
Durante questo periodo Ohsawa redige la Costituzione della Pace Mondiale Eterna, esprimendo per la prima volta la posizione-proposizione estremo orientale per l’instaurazione di una pace veritiera. E’ un piano strutturato della rivoluzione biologica, fisiologica e logica individuale, e la sua possibile estensione nel mondo, nel quale la messa in pratica di questo principio millenario di pace (espresso nell’ideogramma Wa vecchi di cinquemila anni), potrà salvare un numero enorme di vite umane.

Aiutato dai suoi discepoli, su questa base, istituisce le prime olimpiadi spirituali e culturali che riuniscono ogni due o tre anni i praticanti della macrobiotica di ogni punto del globo, per una dimostrazione di questa arte di vivere e di stabilire la pace (le prime ebbero luogo nel 1966 in Giappone, le seconde in Francia nel 1968). Questa è la conclusione. Ohsawa redige ancora un articolo per la gioventù: la scuola della volontà, nel quale dichiara. “Insisto sulla necessità di una educazione completamente nuova, che è l’educazione della volontà, che comincia prima di tutto attraverso la fame e la sete”. La trasmutazione prosegue.

Dice addio, Sayonara, in un ultimo scritto Education of the Will, dove, tra l’altro, indica la via per la fioritura e la felicità delle donne. Si scusa umilmente presso i membri della sua famiglia che ha abbandonato durante la sua vita per distribuire, secondo la legge Ho ricevuto un chicco, restituisco diecimila chicchi. Ohsawa ha terminato la sua opera di pace. Alla vigilia delle prime olimpiadi, il 24 aprile 1966, il suo cuore cessa di battere. Sua moglie, sola con lui, lo trattiene angosciata: Sensei…Sensei…. In ultimo soffio Ohsawa la rassicura con calma: va bene, va bene…

George Ohsawa ora è diventato invisibile. Niente lo segnalava alla curiosità e all’ammirazione della folla. Se la via ordinaria è la ricerca di onori, di ricchezza e di potere, la sua via è all’opposto. Trova la sorgente di stupore inesauribile attraverso Il trovare la più grande cosa in questo mondo: maggiori le difficoltà, maggiori le gioie, se si vive nella protezione si è destinati alla decomposizione.

Infine René conclude così. Come diceva Lao Tzu duemilacinquecento anni fa dipingendo l’uomo con il giudizio supremo: Colui che è virtuoso raggiunge la sua meta senza permettersi di prendere nulla con la forza. Riesce senza far soffrire, senza distruggere, senza inorgoglirsi, senza sfruttare il suo successo. Vince senza violenza, produce senza appropriarsi, lavora senza aspettarsi nulla, compie opere meritevoli senza attaccarvisi perché solo se non ci si attacca esse rimangono. La dolcezza trionfa sulla durezza, la debolezza trionfa sulla forza. Colui che muore senza smettere di esistere, ha acquisito l’immortalità.                                                                                            

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