APPUNTAMENTO N.
62
RENE’ LEVY RACCONTA G.OHSAWA
Di
Bruno Sangiovanni
Eccoci all’ultimo appuntamento di questi ultimi sei, nei
quali abbiamo riportato e adattato le parole di Renè Lévy nel suo racconto di
G. Ohsawa. René riprende il suo racconto dopo aver fatto (vedi l’ultimo-precedente)
uno schizzo della vita di George Ohsawa, che terminava nel 1966. Anno della morte
improvvisa di Ohsawa, in Giappone per un attacco cardiaco. Il racconto, qui
sotto, riparte dalla metà degli anni ’50, quando Ohsawa ritorna a Parigi e
inizia la diffusione della macrobiotica in Francia, in tutta Europa, e negli
Stati Uniti. Ecco cosa ci dice René:
La chiave dello spirito, un milione
di macrobiotici
Il
primo marzo 1956 ritrova la Francia dopo venticinque anni. I dieci che
seguiranno saranno un vortice accelerato. Senza sosta, notte e giorno,
continuerà il suo insegnamento. A Parigi (salvo il suo editore), le sue vecchie
relazioni sono scomparse, tuttavia, rapidamente subito dopo la sua prima
conferenza, un gruppo si forma intorno al suo insegnamento e una associazione
viene creata. Vicino a Parigi si concretizza un primo incontro, il luogo sarà
chiamato Campo dei Miracoli. Ohsawa è chiamato in Belgio, in Svizzera, in
Germania, Svezia, Italia e Inghilterra. Il suo insegnamento suscita esperienze
sempre più numerose. Sulla sua scia appaiono ristoranti creati dai
discepoli-studenti, preoccupati di assicurare il supporto chiave
dell’insegnamento, che è la pratica. Piccoli negozi o ristoranti modesti, in
Belgio la prima fabbrica macrobiotica, la seconda in Francia (Kameo).
Ohsawa parte per gli Stati Uniti dove ritrova una buona
parte dei giovani che aveva guidato prima e dopo la seconda guerra mondiale.
Dappertutto e spesso al ritmo di due conferenze al giorno, garantisce i primi
passi dei novizi e fortifica la comprensione dei più anziani.
Negli Sati Uniti
è un vero maremoto a causa di un decesso dovuto all’applicazione errata
(meccanica), che la stampa ingrosserà smisuratamente.
Scrive Zen Macrobotics;
Zen come riferimento all’alimentazione macrobiotica dei monasteri giapponesi.
Ma si può aggiungere che per Ohsawa, la macrobiotica o Vivere Parvo nell’alimentazione,
è il messaggio chiave delle grandi religioni dell’umanità. Religioni che si
devono continuamente risituare nell’autenticità dell’ambiente biologico che è
alla base della loro nascita e del loro sviluppo. Ai nostri giorni, questa
autenticità è deformata, perduta o ancora dimenticata. Senza questa chiave non
può esistere l’esperienza spirituale filosofica o religiosa, essendo la
macrobiotica all’origine del vero legame.
Il microbo non è
niente, il terreno è tutto: questa convinzione di Claude Bernard, padre
della medicina sperimentale, Ohsawa l’ha sperimentata e provata su sé stesso.
Invita i malati a creare il terreno di elezione dei microbi e dei virus, che
rispondono spontaneamente (Yinizzazione); poi cambiando la natura degli
alimenti e procedendo al contrario, li caccia gentilmente senza ucciderli,
cambiando il terreno (Yanghizzazione). Questa spiegazione-applicazione
costituirà l’azione principale dei sette primi anni del suo viaggio in
occidente, Ma giudica la cosa finita; tra l’altro annoiato dai medici che,
salvo qualcuno, non capiscono il valore della macrobiotica e la sottoporranno a
giudizio. A Parigi, l’avvocato Ducreux eleverà il dibattito ed esporrà con
talento, per la prima volta a dei magistrati francesi, la cosmologia Yin-Yang e
l’aspetto filosofico del legame nutrizione-malattia-giudizio.
Il terzo fuoco: la trasmutazione di
Yin e Yang
Siamo nel 1963. Fin dall’inizio Ohsawa
ripete che Yin e Yang, sono il principio di ogni trasmutazione, dalla sciagura
alla felicità, dalla malattia in salute, dal nemico in amico, dal buio alla
luce, ecc. E aggiunge: dal piombo in oro. Dal piombo in oro: non è questo, per
la nostra epoca materialista, un mezzo per mettere in evidenza la vanità della
nostra civilizzazione tecnica, dove la pace riposa sulla paura reciproca della
capacità di sterminio? C’è urgenza dice Ohsawa! Gli elementi costituitivi della
materia illustrano attraverso il loro gioco perpetuo di attrazione, affinità,
matrimonio, ecc., la loro complementarietà. Bisogna mostrare la sorgente unica!
Bruscamente e per la prima volta, Ohsawa sente la voce del
giudizio profondo in uno scienziato fisico, il Prof. Walter H. Heitler, di cui
il libro in tedesco L’uomo e la Scienza, è l’autocritica all’umanità di uno scienziato
occidentale, che dice: La scienza è
valida unicamente nel mondo materiale, relativo e finito, ignora invece la
grandezza senza limiti dell’universo e la profondità infinita della vita.
Ohsawa chiede di tradurre e distribuire questo libro con urgenza. Dopo un
ultimo viaggio in Francia e in USA, nel 1965, Ohsawa rientra in Giappone. E’
molto contento, i discepoli-studenti sono un po’ dappertutto, entrati in azione
e incominciano a insegnare. Le donne che hanno seguito i corsi di cucina di
Lima Ohsawa sono ora pioniere dell’arte culinaria della macrobiotica.
L’emulazione è grande, scrive loro tutti i giorni.
Purificazione e ultimo messaggio
In
tutta fretta Ohsawa deve liberare l’ultimo messaggio, non può ricevere tutti i
malati che invadono il piccolo appartamento di Tokio, siamo nel 1966. Il tempo è troppo prezioso, me ne resta
troppo poco, dice G. Ohsawa.
La medicina, la più avanzata e all’avanguardia della
civilizzazione scientifica, ha così tanto degradato la salute dell’individuo
che i civilizzati, in paragone ai non civilizzati, o primitivi, sono
indeboliti. L’educazione basata sulla scienza ha prodotto l’abbassamento del
livello di giudizio umano. Ha fatto aumentare i crimini collettivi e
l’assassinio degli stati. L’industria e il commercio che socializzano i
prodotti e il prestigio della scienza, hanno allargato considerevolmente il
campo di azione di questi crimini. La politica ha portato e messo la tecnica
alias la scienza, al rango di
dittatore. Tuffati in una tale epoca, abbiamo osservato il principio della
pace, fisiologica e biologica che data cinquemila anni fa e continuiamo a
diffonderlo nel mondo intero, pur non oltrepassando la propria individuale
rivoluzione.
Ohsawa domanda: non è ancora venuto il tempo di propagare a
voce alta, con 100% di coraggio, e dimostrare il cammino unico verso la libertà
e la pace che il mondo intero e tutta l’umanità reclamano? E’ detto: Se vuoi realizzare una cosa grande e
importante, mangia e bevi al minimo, purifica il tuo corpo e la tua anima,
rifiuta ogni comfort, e allontana da te ogni tentazione.
Per questo, Ohsawa conclude e dice: Dopo una lunga riflessione, la decisione è presa. Decide di
raggiungere la più alta purificazione e dichiara di iniziare e praticare il
regime N.7, illimitatamente.
La pace mondiale Eterna
Durante questo periodo Ohsawa redige la Costituzione della
Pace Mondiale Eterna, esprimendo per la prima volta la posizione-proposizione
estremo orientale per l’instaurazione di una pace veritiera. E’ un piano
strutturato della rivoluzione biologica, fisiologica e logica individuale, e la
sua possibile estensione nel mondo, nel quale la messa in pratica di questo principio
millenario di pace (espresso nell’ideogramma Wa vecchi di cinquemila anni), potrà salvare un numero enorme di
vite umane.
Aiutato dai suoi discepoli, su questa base, istituisce le
prime olimpiadi spirituali e culturali che riuniscono ogni due o tre anni i
praticanti della macrobiotica di ogni punto del globo, per una dimostrazione di
questa arte di vivere e di stabilire la pace (le prime ebbero luogo nel 1966 in
Giappone, le seconde in Francia nel 1968). Questa è la conclusione. Ohsawa
redige ancora un articolo per la gioventù: la scuola della volontà, nel quale
dichiara. “Insisto sulla necessità di una
educazione completamente nuova, che è l’educazione della volontà, che comincia
prima di tutto attraverso la fame e la sete”. La trasmutazione prosegue.
Dice addio, Sayonara, in
un ultimo scritto Education of the Will,
dove, tra l’altro, indica la via per la fioritura e la felicità delle donne. Si
scusa umilmente presso i membri della sua famiglia che ha abbandonato durante
la sua vita per distribuire, secondo la legge Ho ricevuto un chicco, restituisco diecimila chicchi. Ohsawa ha
terminato la sua opera di pace. Alla vigilia delle prime olimpiadi, il 24
aprile 1966, il suo cuore cessa di battere. Sua moglie, sola con lui, lo
trattiene angosciata: Sensei…Sensei…. In
ultimo soffio Ohsawa la rassicura con calma: va bene, va bene…
George Ohsawa ora è diventato invisibile. Niente lo
segnalava alla curiosità e all’ammirazione della folla. Se la via ordinaria è
la ricerca di onori, di ricchezza e di potere, la sua via è all’opposto. Trova
la sorgente di stupore inesauribile attraverso Il trovare la più grande cosa in questo mondo: maggiori le difficoltà,
maggiori le gioie, se si vive nella protezione si è destinati alla
decomposizione.
Infine René conclude così. Come diceva Lao Tzu
duemilacinquecento anni fa dipingendo l’uomo con il giudizio supremo: Colui che è virtuoso raggiunge la sua meta
senza permettersi di prendere nulla con la forza. Riesce senza far soffrire,
senza distruggere, senza inorgoglirsi, senza sfruttare il suo successo. Vince
senza violenza, produce senza appropriarsi, lavora senza aspettarsi nulla,
compie opere meritevoli senza attaccarvisi perché solo se non ci si attacca
esse rimangono. La dolcezza trionfa sulla durezza, la debolezza trionfa sulla
forza. Colui che muore senza smettere di esistere, ha acquisito l’immortalità.
Grazie. Commovente...
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