APPUNTAMENTO N.49
IL PRINCIPIO GUIDA E’ CHE SI VA DA YIN VERSO YANG
Di Bruno Sangiovanni
Lo studio del
Principio Unico è lo studio della:
Dilatazione, Dispersione,Freddo
Concentrazione, Costrizione, Caldo
Dilatazione, Dispersione,Freddo
Concentrazione, Costrizione, Caldo
Ad esempio noi siamo fatti di due parti, intelligenza e
coscienza: possederle entrambe significa essere in armonia, ben uniti in sé.
René: Se siete uniti a tutto ciò che
esiste, allora conoscete il cammino che dal vegetale va all’animale attraverso
le specie; è il cammino naturale, parte della storia naturale.
Si apprende che esistono le lumache, i pesci, gli uccelli e che c’è una sorta di cammino tracciato dal variare e dallo sviluppo delle diverse specie, fino ad arrivare ai mammiferi. Il principio che guida tutta la creazione è che si va da Yin (disperso, freddo) verso Yang (concentrato, caldo).
Si apprende che esistono le lumache, i pesci, gli uccelli e che c’è una sorta di cammino tracciato dal variare e dallo sviluppo delle diverse specie, fino ad arrivare ai mammiferi. Il principio che guida tutta la creazione è che si va da Yin (disperso, freddo) verso Yang (concentrato, caldo).
Cosa vuol dire dispersione? Se qualcuno dice: dove sono le chiavi dell’auto… allora
vuol dire che è disperso, vuol dire che in quel momento nella sua condizione
prevale lo Yin. L’Alzheimer è dispersione a causa dell’eccesso di fattori Yin
nel cibo, nell’alimentazione. Uno dei fattori Yin più potenti, a cui si dà poca
importanza, è il lievito che ha un enorme potere di dispersione. Spesso si
mette sotto accusa (giustamente) lo zucchero o l’alcool, ma non si considera
mai abbastanza il lievito. Il lievito viene usato in tantissime preparazioni,
in particolare nei prodotti da forno per ammorbidirli e renderli più
digeribili, il pane in primis.
René: Ma noi in
macrobiotica facciamo una cosa diversa: per diluire e rendere i carboidrati
digeribili, noi usiamo la saliva. E mostra la reazione della crema di riso,
solida e compatta, che con appena un po’ di saliva, in 15 secondi si trasforma
in un latte liquido che è una benedizione per tutto il sistema digestivo.
Se non si diluisce attraverso la saliva (la masticazione è
questo) c’è sempre il rischio che si formino delle mucosità, che sono un
terreno favorevole per il formarsi di infezioni. René: Quando i microbi sono nella corrente dei liquidi in movimento, non
possono fare nulla; ma quando ci sono mucosità si aggrappano a queste e
iniziano a divorare i tessuti. Meglio quindi masticare e diluire piuttosto di
mettere il lievito per alleggerire il cibo. La ptialina (enzima della
saliva) è il nostro lievito.
La saliva trasforma l’amido in un liquido, è idrolisi, un fenomeno elettrico dice
Renè. Se si mastica e l’amido diventa fluido, le mucosità si fluidificano. E’
sufficiente che qualcuno mastichi per qualche settimana è l’organismo è di
nuovo pulito ed ha eliminato gli ispessimenti; questo è ciò che noi chiamiamo
eliminazioni.
Si va da Yin a Yang, abbiamo detto. Per capirlo bisogna
imparare ad osservare. Come diceva René: Osservare
ci fa comprendere la vacca e l’uomo! La vacca ha gli occhi sui lati,
all’esterno, questa era la nostra epoca anteriore. Oggi noi abbiamo gli occhi
serrati in viso, di fronte. Il passaggio degli occhi al centro, vuol dire che i
due emisferi cerebrali si sono riuniti in un unico: è un processo da Yin a
Yang. Se riuscite a ritrovare
l’origine e la nostra discendenza animale, vuol dire che il vostro pensiero è
molto sottile e può andare verso l’infinito illimitato. E siccome il pensiero è
illimitato, anche la vita può dunque essere senza limiti.
Ma diceva sempre René: Oggi
la gente non vuole intendere, oggi abbiamo deciso di essere vittime della
bestialità umana. Essere tonti non viene dal cervello, dal luogo dove noi
pensiamo. Essere tonti viene dal fatto che tutti o quasi, oggi mangiamo “non
importa cosa”. Il cibo riflette l’intelligenza, e l’intelligenza riflette il
cibo. Se si mangia bene si diventa
intelligenti. Ma per far ciò bisogna
essere molto fedeli, e René era molto, molto fedele alla macrobiotica.
Yang unisce
Yin disperde.
Yang unisce
Yin disperde.
E’ il cammino della vita, è l’unione tra uomo e donna: la
famiglia che si disperde è una famiglia in cui domina lo Yin. C’è un detto
russo che dice: Un uomo e una donna non
sono veramente uniti fin che non hanno consumato insieme una certa quantità di
sale. Che significa che non saranno veramente uniti fin che non avranno
mangiato insieme a lungo, nel tempo, perché il sale concentra e unisce.
La volontà dipende solo ed esclusivamente dal livello di
concentrazione delle persone, da null’altro. Le galassie, i pianeti, tutti
ruotano intorno verso il centro, come gli elettroni che ruotano intorno ai
protoni che sono il loro centro. Ohsawa diceva: Tutto è in forma di spirale, tutto è centripeto, e quando si abbandona
la vita si diventa centrifughi. Si abbandona lo Yang che ci tiene ancorati a
questa terra.
Per comprendere veramente bisogna vivere le cose,
praticarle, insegnarle e soprattutto esprimerle. E non c’è nulla di meglio
delle parole di René per sviluppare l’argomento: La verità non è qualche cosa che si possiede, la verità è qualche cosa
che prende forma attraverso l’espressione! Tutti hanno la loro verità, ma la
verità della luce che viene dalle onde solari che diventano luminose, si
manifesta e prende forma solo quando le stesse onde intercettano l’atmosfera
terrestre. E’ lì che si vede la luce e la sua verità. Se si è fuori dall’atmosfera
non si vede che sono luminose, senza aria non possono illuminarsi. Per la
verità è la stessa cosa. Per esistere deve essere confrontata con qualche cosa.
Bisogna studiare la Spirale Logaritmica della Creazione
dell’Ordine dell’Universo, come presentata e spiegata da George Ohsawa nei suoi
testi (se volete potete trovare la spiegazione di Ohsawa nel mio libro: “Macrobiotica.
La via dimenticata per la salute e la felicità”. Franco Angeli Editore).
Come dice René: Cos’è
la spirale della creazione? E’ il niente che diventa qualche cosa. E siccome
noi siamo quel qualche cosa, dobbiamo sapere che allo stesso tempo siamo anche quel
niente!
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