sabato 26 agosto 2017

APPUNTAMENTO N. 50
MENTRE LE COSE SI FANNO L’ENERGIA SI MANIFESTA
Di Bruno Sangiovanni

Hara (quattro dita sotto l’ombelico) è il centro-nocciolo dell’energia, ed è il complementare degli arti, che rispetto al nocciolo risultano esterni e lunghi. Così lo definiscono gli Orientali in base alla loro visione Yin-Yang. Secondo la Filosofia della Medicina dell’Estremo Oriente, il Centro Hara è la radice e la fonte delle nostre risorse energetiche: dell’attività, della mobilità, motricità, fisicità, sessualità.

La gente portata solo per il pensiero è inevitabilmente soggetta a un certo disordine energetico. Bisogna sapere però che con il cibo si può modificare questo disordine. Chi si rifugia nel mentale, è chi è diventato debole nelle radici. E’ il movimento e l’attività ciò che contrasta ed equilibra l’eccesso del mentale. Bisogna far uscire la voce perché la voce è parte dell’Hara, lo stato di salute di una persona si rivela nella voce. Fare esercizi vocali fa sempre molto bene. Bisogna proiettare la voce sino al punto in cui deve arrivare, il registro si modifica in rapporto alla distanza.

Diceva sempre René:
E ribadiva, perché fosse registrato e impresso nella memoria della che gente, che: E’ nella vita che l’energia si manifesta. E’ mentre le cose si fanno che l’energia si manifesta!

La macrobiotica è per disfarsi dei bloccaggi, è una occasione unica nella vita. La gente cerca sempre di sfuggire l’antagonista, ma invece bisogna sapere che l’antagonista contiene sempre il complementare. E’ proprio l’antagonista che sollecita il cambiamento. René: Se non si comprende questo (e noi facciamo gran fatica a comprenderlo per la nostra educazione dualista) la gente diventa solitaria e si atrofizza, è grave! Bisogna cercare ogni occasione possibile per sviluppare la comunicazione e l’espressione. La vita sociale e pubblica ancora non conosce questo principio, così l’individuo a tendenza a bloccarsi. Quando si dice che siamo figli dell’universo, vuol dire che siamo fatti per cantare, per divertirci. Si mangia se si ha fame, altrimenti non va bene.

La macrobiotica è anche criticarsi, soprattutto è avere lo sguardo che considera le cause e gli effetti, è anche scienza della medicina, secondo i principi dell’Estremo Oriente. La medicina sintomatica invece ci abitua a soluzioni rapide, immediate. La macrobiotica è la via, è Do (lo I-DO); per progredire nella vita non bisogna cercare di arrivare subito alla meta, perché solo se siamo perfettibili possiamo andare avanti e progredire.

La macrobiotica vuol dire prendere in mano la propria vita e controllare il proprio destino attraverso la conduzione del cuore, dei polmoni, del fegato, ecc. Sta a noi controllare la nostra condizione, proprio come farebbe un bravo meccanico. La macrobiotica è “plenitudine dell’organismo”; se non avete ancora sviluppato la libertà assoluta (che è la mobilità Yin-Yang), allora proprio per questo è importante continuare a mangiare semplicemente, poveramente. Fino a che un bel giorno direte…”la vita è un’altra cosa, è più divertente”. Renè dixit.

Bisogna cercare di fare cose eccezionali; e la macrobiotica proprio questo propone perché è lei stessa, per prima, una cosa eccezionale. Abbiamo seguito sino ad oggi tutti i meccanismi e tutte le proposte della società dell’abbondanza. Tuttavia, nonostante ciò, ancora non siamo maestri della nostra vita; al contrario, siamo più che mai dipendenti da illusioni e superstizioni. Dunque la via è un’altra, bisogna fare un lavoro completamente personale, individuale. Questo lavoro possiamo essere in grado di farlo da noi, senza dover dipendere da maestri e terapeuti. Cosa occorre per farlo? Volontà e responsabilità? Certo che ci vogliono. Ma per riuscirci veramente occorre qualche altra cosa, qualche cosa di diverso, di più grande: occorre una grande aspirazione!

Mangiare poco, più semplicemente, masticare coscienti di ciò che stiamo facendo, questo è qualche cosa di grande, di enorme. E’ attraverso questo comportamento che si può spingere il proprio giudizio sin dove non è mai arrivato. René: Con la civiltà e la società dell’abbondanza non ci si può arrivare! E’ l’alimentazione che permette all’individuo di essere disponibile a tutte le cose. Se avete l’aspirazione, il cibo va con lei!

L’obiettivo è la mobilità della persona. Ad esempio l’attività teatrale è fantastica perché esce dagli schemi. In tutte le cose c’è sempre una misura da trovare, ma in cucina bisogna essere radicali. Per esempio rivoluzionare la casa in funzione della cucina. Il Principio Unico è scoperta, come si comprende bene nel caso del mal di testa: il cervello si espande, la scatola cranica impedisce la dilatazione, e fa male. Brioches, lieviti, dolci, liquidi, ecc., sono la dilatazione.

Un signore che ha perso 40 kg ha riscoperto di essere un uomo, ed era felice come un bambino. René ancora: Un uomo felice è completato da una donna, e viceversa. Questa è una cosa che ogni individuo deve scoprire. Se diventate macrobiotici diventate amabili…dovete tener la gente a distanza!

Ancora sui liquidi e sul bere. La materia chimica che va sulla mucosa intestinale la uccide, e uccide anche la flora batterica; questo è uno dei casi in cui occorre bere, perché bevendo si diluisce la concentrazione chimica.

Per dissociare gli alimenti lo stomaco ha bisogno di liquidi che preleva dal corpo: più il cibo è concentrato, più liquidi occorrono, più tutto l'apparato è impegnato. Se occorre molta acqua che si dirige nello stomaco, questa viene sottratta da altri distretti che si irrigidiscono. Tutti gli alimenti hanno un determinato grado di concentrazione, tranne uno: i cereali che quando vengono masticati diventano un latte morbido che è sostanzialmente un concentrato-liquido di sali minerali.

Se però nell’organismo ci sono troppi liquidi in circolazione, questo toglie forza e rende più complicati i processi di cicatrizzazione. Il secco invece favorisce il processo di riparazione. E’ in condizioni di secchezza e estremo dimagrimento infatti, che si può sopravvivere ad ogni malattia, o almeno contrastarla fortemente. Si dimagrisce perché il corpo tenta di guarirsi in quel modo; mentre l’eccesso di liquidi non aiuta per niente.

I liquidi sono un circolo vizioso: o sono per bisogno, o sono per piacere. Urinare di notte è eccesso di liquidi, quindi eccesso di acidità, quindi senilità precoce.La gente che è stata anni nei campi di concentramento, quanto pesavano? Tuttavia riuscivano a sopravvivere per molto tempo. Il che ha indicato che in condizioni di estrema secchezza si può resistere a tutto. E’ l’acqua che conduce il freddo, e con il freddo arriva tutto il resto. La secchezza preserva invece il calore.

Gli sfinteri funzionano secondo Yin-Yang, contrazione-dilatazione, ma funzionano certamente meglio in condizioni di secchezza anziché di eccesso di umidità. Diceva René:

L’eccesso di acqua indebolisce, il che non significa che non bisogna prenderla. In macrobiotica per esempio, c’è sempre la zuppa, che è molto meglio che bere acqua tout-court. In macrobiotica c’è un principio base: si beve in rapporto a ciò che si mangia. Se si mangia carne, bisogna bere! Ma se avete una infezione e smettete di bere, e prendete il sale (gomashio in primis) l’infezione può anche risolversi. E’ nel secco che i microbi cominciamo a trovare il terreno insopportabile, si rompono le scatole e se ne vanno.
Ci sono due concezioni, molto diverse:
Magri e Deboli
Secchi e Forti
            
Bisogna scegliere. Siamo in un’epoca in cui è importante essere secchi! Infine, a una domanda sul latte, Renè chiude la conferenza a modo suo, dice: Il latte rilascia, distende, crea dipendenza, espande, raffredda, crea muco e raffreddori. Il latte è tenerezza, girone materno, bisogna lasciare il seno materno. Il cioccolato invece è orgasmo! E allora il cioccolato al latte? Ognuno trovi la sua risposta!


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