APPUNTAMENTO N.14
L’ANTAGONISTA E’ LA NOSTRA RAGION D’ESSERE
Di Bruno Sangiovanni
La vita si rifà continuamente, in ogni momento anzi in ogni
istante, per essere più precisi. E’ un movimento incessante, cellule che
muoiono e cellule che nascono in ogni singolo istante, milioni di cellule o
miliardi forse. Quindi la vita è una faccenda assolutamente quotidiana e quando
questa creazione incessante per qualche ragione si corrompe e si allontana dal
suo ritmo naturale, è qui che inizia la malattia. Che ha un suo percorso ben
definito e che può arrivare alla fine di questo cammino sino a toccare il
sistema nervoso e poi ancora la psiche perché, secondo la macrobiotica e la
Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese, tutti i disturbi mentali sono lo
sviluppo ultimo di malattie fisiologiche. Con la macrobiotica dunque, anche per
i disturbi mentali bisogna ripercorrere il cammino nel senso inverso e
ricominciare dal punto di partenza. Cioè dalla condizione e dalla qualità del
sangue e quindi dal cibo da cui lo stesso sangue deriva, fino alla
stabilizzazione del problema.
Spero che questo ragionamento sia chiaro perché è la
piattaforma su cui riposa tutta la costruzione macrobiotica rispetto ai
problemi della salute:
a) per risolvere un problema fisico o mentale si
percorre il cammino inverso, b) si ritorna cioè all’origine, alla qualità del
sangue, c) che dipende strettamente dalla qualità dell’alimentazione. Voilà la
macrobiotica applicata nel campo della salute.
Che
non significa solo occuparsi di problemi da risolvere, ovviamente. Ci sono
anche la gioia, la leggerezza nella vita, l’allegria, e una marea di altre cose
che non riguardano strettamente la salute. Ma che tuttavia rappresentano la
manifestazione di una buona salute. Perché questo è il punto “no buona salute, no party” direbbe qualcuno.
Considerare e vedere la macrobiotica solo come uno strumento per guarire,
infatti, significa essere completamente fuori strada; semmai, per dirla con
Ohsawa, la macrobiotica è per mantenersi giovani nel tempo, per se stessi e
anche per gli altri. Tanto è vero che diceva Renè: “bisogna guarire e mantenersi giovani per gli altri perché farlo esclusivamente
per se stessi non serve un gran tanto”.
Comunque sia, se il ragionamento sopra ha un valore (e lo
ha), ecco che subito si ritorna al piano alimentare. Il centro della
macrobiotica sono i cereali completi. Al di là del loro contenuto di nutrienti,
mangiare cereali come alimento principale ci permette di ottenere da subito un
primo grande risultato perché questo comporta smettere di mangiare altri cibi
potenzialmente distruttivi. Per esempio a Cuisine et Santè la colazione del
mattino è la crema di riso (una bontà inimmaginabile se fatta a regola d’arte e
insaporita con Tamari); con questa semplice prima mossa, automaticamente si
escludono tutte le altre cose che saranno anche buone, ma che un gran bene
proprio non fanno. Non si beve caffè, non si mangia zucchero, né marmellata, brioche,
biscotti, e neanche uova, prosciutti e altro ancora. Questa solo primo piccolo cambiamento alla
colazione del mattino è portatrice di una virtù enorme. Non si può spiegare e
raccontare a parole, bisogna provare e rendersi conto di come quei carboidrati
completi, fluidi e insalivati, siano perfettamente digeribili e incredibilmente
leggeri. E si capisce anche come l’effetto degli zuccheri liberati lentamente
conducano sino al pranzo di mezzogiorno senza alcun calo ipoglicemico, e quindi
senza il bisogno di prendere altri dolci, zuccheri, stimolanti a metà mattina.
E’ un gigantesco cambiamento.
Nei casi che richiedono più determinazione e precisione per
avviare il cambiamento, ma non solo per questo, il metodo originale di Ohsawa
considera la famosa dieta N. 7, cosiddetta in gergo “La 7”. Che sarebbero 10 giorni di regime alimentare a base di soli
cereali integrali, pochi liquidi, miso, tamari, gomashio. La 7 si può fare
(come a volte avviene a Cuisine et Santè) anche semplicemente per entrare nella
macrobiotica e provare da subito gli effetti strabilianti che può produrre; Renè chiamava questo ingresso “Il
Battesimo del Sangue”.
Praticare e contemporaneamente imparare la teoria è
essenziale perché se non c’è comprensione del Principio Unico il tutto può
diventare solo un altro regime alimentare, uno dei tanti, e rischia di essere
una perdita di tempo e vuol dire veramente poco. La pratica e la teoria devono
sempre camminare insieme, si tratta di nuovo del matrimonio tra due poli. Se
non ci avete mai pensato, infatti: la
pratica è il lato Yang, la teoria è il lato Yin, entrambi sono necessari.
Fare 10 giorni di cereali integrali vuol dire non fare le
cose meccanicamente ispirandosi alle suggestioni della pubblicità, da tutto
quello che ci viene passato dalla tv e tutto il resto. Il Giudizio cresce col
crescere della autosufficienza e anche della precisione in ciò che si fa. A
quel punto l’osservazione di quello che ci sta succedendo, dei cambiamenti che
sperimentiamo, diventa quasi automatica ed è un fattore chiave. Si impara ad
osservare le eliminazioni, la chiarezza del pensiero, la presenza e i
comportamenti, il peso ottimale, il livello di fatica o stanchezza, oppure la
capacità di essere attivi. A volte si può anche esagerare e protrarre troppo
nel tempo l’alimentazione stretta e allora ecco che si osserva anche la nostra
capacità di esagerare, cioè di essere troppo rigidi, che non va bene. Quando si
iniziano i 10 giorni di regime stretto chi ha problemi di salute normalmente
smette di cercare rimedi all’esterno. Non solo perché dopo i primi giorni in
cui ci sente affaticati (è il corpo che sta lavorando per eliminare le tossine)
si inizia a star meglio, ma anche perché le persone incominciano a prendersi
per mano e con questo smettono di continuare a cercare fuori da se stessi. Attraverso questa pratica si ritorna
all’intimità con il proprio essere, si scopre quanta saliva si usa e il suo
ruolo e si comprende come la macrobiotica può essere proprio un mezzo estremamente
pratico per osservare la relazione tra l’aspetto fisiologico e il proprio
comportamento. Il mezzo pratico è essenziale perché se si ricerca solo con la
testa tutto è più complicato e la testa, la mente, lo sappiamo bene può fare
brutti scherzi. Questa è la macrobiotica autentica, ma come tutte le cose ha
preso anche strade diverse, diventando in non pochi casi una ennesima medicina
naturale.
Il fatto è che si tratta di abituarsi ad essere presenti a
ciò che si fa, a diventare via-via sempre più consapevoli di ciò che facciamo e
delle relative implicazioni.
In ogni manifestazione c’è sempre Yin Yang. Per esempio se
si prende una botta forte questo genera grande calore nella zona interessata
(Yang), questo fatto crea immediatamente la reazione opposta che è il
raffreddare (Yin), e come lo fa il corpo? Lo fa richiamando acqua “in loco” che
ha proprio lo scopo di raffreddare; è la produzione di questo liquido ciò che
fa gonfiare, lo stesso naturalmente avviene anche in caso di una scottatura.
Tutto, sempre, è questione di Yin-Yang, in particolare molto spesso è questione
di temperatura: caldo-freddo o freddo-caldo. La costante termica non per niente
è fondamentale in tutti i processi vitali. La costante termica è la vita stessa
perché tutte le funzioni metaboliche avvengono in presenza di una temperatura
interna intorno ai 37°. L’organismo è in attività di reazione perenne per
mantenere questa costante intorno ai 37°, e va compreso che quando mangiamo noi
introduciamo dei segnali che hanno a che fare, in primis, proprio con la
temperatura. Se per esempio si mangiano dei pomodori crudi in inverno questo
non è un segnale gradito dal corpo, o peggio ancora un gelato (per fare un
esempio estremo), l’organismo dice…”ehi,
che è sta cosa, siamo in inverno ho bisogno di calore non di freddo”, ed è
costretto a reagire, e reagisce come? Producendo materia grassa, colesterolo,
che distribuisce dove più occorre per mantenere la temperatura, è il
colesterolo autogenerato. Spesso capita di incontrare persone che non mangiano
grassi e hanno il colesterolo alto e non riescono a spiegarsi questa cosa. Se
però si indaga un po’ si scopre che per varie ragioni tra cui quella
fondamentale è il cibo, quelle persone hanno freddo e umidità interne proprio
perché la loro dieta raffredda troppo, e manca di alimenti con maggior capacità
riscaldante. Per questo in macrobiotica è così importante non solo l’equilibrio
tra i diversi alimenti ma anche l’uso del sale, perché il sale è la vita, ed è
la vita perché la sua prima funzione è proprio quella di produrre calore. Se poi
con l’eccesso di colesterolo siamo anche in presenza di eccesso di zuccheri
allora la cosa si può complicare perché per fissarsi alle arterie il
colesterolo ha bisogno dello zucchero…”le
arterie diventano caramellate”
diceva Renè. Altra osservazione Yin Yang a proposito di arterie e cuore: quando
c’è un arresto del cuore questo avviene quasi sempre nella fase dell’espansione
(Yin), tanto è vero che per riattivarlo si preme (Yang).
L’eccesso di zucchero (Yin) è anche perdita di volontà
(Yang). L’organismo può essere dilatato-rilasciato, oppure serrato-tonico.
L’importanza del cibo ha effetti diretti sul nostro destino perché non solo
agisce sulla salute tout court, ma ha agisce sul comportamento e sull’intera
condotta di vita perché, tornando all’esempio appena fatto, il comportamento
nella vita tra chi è serrato-tonico sarà molto diverso da quello di chi è
dilatato-rilasciato. Capite la differenza tra la macrobiotica è i canoni
comuni? Qui non si parla di peso o di grassi, di quanti kg in più o quanti kg in
meno, di carenze o nutrienti, ecc. Qui si parla di freddo o caldo, di dilatato
o serrato, di umido o secco, si parla cioè di quello che avviene in natura, e
che la natura produce e riconosce. Tutte manifestazioni che per quanto riguarda
il nostro organismo dipendono in primo luogo dall’alimentazione e che inoltre
sono sempre in chiave dialettica, antagonisti ma complementari.
La gente parla della salute ma non sa che il proprio destino
dipende dal cibo e dallo stile di vita più in generale. In altre parole c’è una
ben precisa azione fisiologica che può portare ad una buona, o meno buona
condizione di equilibrio fisico e mentale. Comprendere il gioco degli
opposti-complementari (Yin-Yang) e l’importanza di integrarli ed equilibrarli è
essenziale in tutto il processo. Ohsawa dice: "L’antagonista è la nostra stessa
ragion d’essere, se lo ignoriamo o peggio lo distruggiamo è come se
distruggessimo noi stessi”.
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