sabato 15 ottobre 2016

APPUNTAMENTO N.14
L’ANTAGONISTA E’ LA NOSTRA RAGION D’ESSERE
Di Bruno Sangiovanni

La vita si rifà continuamente, in ogni momento anzi in ogni istante, per essere più precisi. E’ un movimento incessante, cellule che muoiono e cellule che nascono in ogni singolo istante, milioni di cellule o miliardi forse. Quindi la vita è una faccenda assolutamente quotidiana e quando questa creazione incessante per qualche ragione si corrompe e si allontana dal suo ritmo naturale, è qui che inizia la malattia. Che ha un suo percorso ben definito e che può arrivare alla fine di questo cammino sino a toccare il sistema nervoso e poi ancora la psiche perché, secondo la macrobiotica e la Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese, tutti i disturbi mentali sono lo sviluppo ultimo di malattie fisiologiche. Con la macrobiotica dunque, anche per i disturbi mentali bisogna ripercorrere il cammino nel senso inverso e ricominciare dal punto di partenza. Cioè dalla condizione e dalla qualità del sangue e quindi dal cibo da cui lo stesso sangue deriva, fino alla stabilizzazione del problema.

Spero che questo ragionamento sia chiaro perché è la piattaforma su cui riposa tutta la costruzione macrobiotica rispetto ai problemi della salute:
a) per risolvere un problema fisico o mentale si percorre il cammino inverso, b) si ritorna cioè all’origine, alla qualità del sangue, c) che dipende strettamente dalla qualità dell’alimentazione. Voilà la macrobiotica applicata nel campo della salute.
Che non significa solo occuparsi di problemi da risolvere, ovviamente. Ci sono anche la gioia, la leggerezza nella vita, l’allegria, e una marea di altre cose che non riguardano strettamente la salute. Ma che tuttavia rappresentano la manifestazione di una buona salute. Perché questo è il punto “no buona salute, no party” direbbe qualcuno. Considerare e vedere la macrobiotica solo come uno strumento per guarire, infatti, significa essere completamente fuori strada; semmai, per dirla con Ohsawa, la macrobiotica è per mantenersi giovani nel tempo, per se stessi e anche per gli altri. Tanto è vero che diceva Renè: “bisogna guarire e mantenersi giovani per gli altri perché farlo esclusivamente per se stessi non serve un gran tanto”.

Comunque sia, se il ragionamento sopra ha un valore (e lo ha), ecco che subito si ritorna al piano alimentare. Il centro della macrobiotica sono i cereali completi. Al di là del loro contenuto di nutrienti, mangiare cereali come alimento principale ci permette di ottenere da subito un primo grande risultato perché questo comporta smettere di mangiare altri cibi potenzialmente distruttivi. Per esempio a Cuisine et Santè la colazione del mattino è la crema di riso (una bontà inimmaginabile se fatta a regola d’arte e insaporita con Tamari); con questa semplice prima mossa, automaticamente si escludono tutte le altre cose che saranno anche buone, ma che un gran bene proprio non fanno. Non si beve caffè, non si mangia zucchero, né marmellata, brioche, biscotti, e neanche uova, prosciutti e altro ancora.  Questa solo primo piccolo cambiamento alla colazione del mattino è portatrice di una virtù enorme. Non si può spiegare e raccontare a parole, bisogna provare e rendersi conto di come quei carboidrati completi, fluidi e insalivati, siano perfettamente digeribili e incredibilmente leggeri. E si capisce anche come l’effetto degli zuccheri liberati lentamente conducano sino al pranzo di mezzogiorno senza alcun calo ipoglicemico, e quindi senza il bisogno di prendere altri dolci, zuccheri, stimolanti a metà mattina. E’ un gigantesco cambiamento.

Nei casi che richiedono più determinazione e precisione per avviare il cambiamento, ma non solo per questo, il metodo originale di Ohsawa considera la famosa dieta N. 7, cosiddetta in gergo “La 7”. Che sarebbero 10 giorni di regime alimentare a base di soli cereali integrali, pochi liquidi, miso, tamari, gomashio. La 7 si può fare (come a volte avviene a Cuisine et Santè) anche semplicemente per entrare nella macrobiotica e provare da subito gli effetti strabilianti che può produrre;  Renè chiamava questo ingresso “Il Battesimo del Sangue”.

Praticare e contemporaneamente imparare la teoria è essenziale perché se non c’è comprensione del Principio Unico il tutto può diventare solo un altro regime alimentare, uno dei tanti, e rischia di essere una perdita di tempo e vuol dire veramente poco. La pratica e la teoria devono sempre camminare insieme, si tratta di nuovo del matrimonio tra due poli. Se non ci avete mai pensato, infatti: la pratica è il lato Yang, la teoria è il lato Yin, entrambi sono necessari.

Fare 10 giorni di cereali integrali vuol dire non fare le cose meccanicamente ispirandosi alle suggestioni della pubblicità, da tutto quello che ci viene passato dalla tv e tutto il resto. Il Giudizio cresce col crescere della autosufficienza e anche della precisione in ciò che si fa. A quel punto l’osservazione di quello che ci sta succedendo, dei cambiamenti che sperimentiamo, diventa quasi automatica ed è un fattore chiave. Si impara ad osservare le eliminazioni, la chiarezza del pensiero, la presenza e i comportamenti, il peso ottimale, il livello di fatica o stanchezza, oppure la capacità di essere attivi. A volte si può anche esagerare e protrarre troppo nel tempo l’alimentazione stretta e allora ecco che si osserva anche la nostra capacità di esagerare, cioè di essere troppo rigidi, che non va bene. Quando si iniziano i 10 giorni di regime stretto chi ha problemi di salute normalmente smette di cercare rimedi all’esterno. Non solo perché dopo i primi giorni in cui ci sente affaticati (è il corpo che sta lavorando per eliminare le tossine) si inizia a star meglio, ma anche perché le persone incominciano a prendersi per mano e con questo smettono di continuare a cercare fuori da se stessi.  Attraverso questa pratica si ritorna all’intimità con il proprio essere, si scopre quanta saliva si usa e il suo ruolo e si comprende come la macrobiotica può essere proprio un mezzo estremamente pratico per osservare la relazione tra l’aspetto fisiologico e il proprio comportamento. Il mezzo pratico è essenziale perché se si ricerca solo con la testa tutto è più complicato e la testa, la mente, lo sappiamo bene può fare brutti scherzi. Questa è la macrobiotica autentica, ma come tutte le cose ha preso anche strade diverse, diventando in non pochi casi una ennesima medicina naturale.

Il fatto è che si tratta di abituarsi ad essere presenti a ciò che si fa, a diventare via-via sempre più consapevoli di ciò che facciamo e delle relative implicazioni.

Per esempio, se si beve molto la sera i tessuti si rilasciano, il corpo si rilascia e di notte non riesce più a rinserrarsi, cosa che invece dovrebbe fare perché è proprio durante la notte che il corpo si rinserra. La salute è movimento, tutta la vita è movimento, e la macrobiotica mette in movimento attraverso la comprensione e la pratica di Yin Yang. Che vuol dire che si può mangiare salato o dolce, liquido o secco, caldo o freddo, pesante o leggero, dipende solo dalla nostra condizione e da quello che vogliamo raggiungere…non è solo questione di quali e quanti nutrienti ci sono. Quando si fa regime stretto (come la 7) spesso nei primi giorni ci può essere stanchezza anche qualche dolore; viene dal lavoro del corpo che ha iniziato il processo di eliminazione dei sovraccarichi, in particolare dei liquidi quando i tessuti si rinserrano. I liquidi non sono solo l’acqua, ci sono anche le bibite, i succhi di frutta, liquidi zuccherati, e anche alimenti che sono ricchi di liquidi come alcuni ortaggi e verdure (pomodori, insalate, ecc.) e naturalmente la frutta che è zuccherata. Tutte cose che hanno una grande forza centrifuga, espansiva. Per questo Ohsawa diceva che “per la sua forza di dilatazione, mangiare una semplice mela equivale a bere otto bicchieri di acqua”.

In ogni manifestazione c’è sempre Yin Yang. Per esempio se si prende una botta forte questo genera grande calore nella zona interessata (Yang), questo fatto crea immediatamente la reazione opposta che è il raffreddare (Yin), e come lo fa il corpo? Lo fa richiamando acqua “in loco” che ha proprio lo scopo di raffreddare; è la produzione di questo liquido ciò che fa gonfiare, lo stesso naturalmente avviene anche in caso di una scottatura. Tutto, sempre, è questione di Yin-Yang, in particolare molto spesso è questione di temperatura: caldo-freddo o freddo-caldo. La costante termica non per niente è fondamentale in tutti i processi vitali. La costante termica è la vita stessa perché tutte le funzioni metaboliche avvengono in presenza di una temperatura interna intorno ai 37°. L’organismo è in attività di reazione perenne per mantenere questa costante intorno ai 37°, e va compreso che quando mangiamo noi introduciamo dei segnali che hanno a che fare, in primis, proprio con la temperatura. Se per esempio si mangiano dei pomodori crudi in inverno questo non è un segnale gradito dal corpo, o peggio ancora un gelato (per fare un esempio estremo), l’organismo dice…”ehi, che è sta cosa, siamo in inverno ho bisogno di calore non di freddo”, ed è costretto a reagire, e reagisce come? Producendo materia grassa, colesterolo, che distribuisce dove più occorre per mantenere la temperatura, è il colesterolo autogenerato. Spesso capita di incontrare persone che non mangiano grassi e hanno il colesterolo alto e non riescono a spiegarsi questa cosa. Se però si indaga un po’ si scopre che per varie ragioni tra cui quella fondamentale è il cibo, quelle persone hanno freddo e umidità interne proprio perché la loro dieta raffredda troppo, e manca di alimenti con maggior capacità riscaldante. Per questo in macrobiotica è così importante non solo l’equilibrio tra i diversi alimenti ma anche l’uso del sale, perché il sale è la vita, ed è la vita perché la sua prima funzione è proprio quella di produrre calore. Se poi con l’eccesso di colesterolo siamo anche in presenza di eccesso di zuccheri allora la cosa si può complicare perché per fissarsi alle arterie il colesterolo ha bisogno dello zucchero…”le arterie diventano caramellate” diceva Renè. Altra osservazione Yin Yang a proposito di arterie e cuore: quando c’è un arresto del cuore questo avviene quasi sempre nella fase dell’espansione (Yin), tanto è vero che per riattivarlo si preme (Yang).

L’eccesso di zucchero (Yin) è anche perdita di volontà (Yang). L’organismo può essere dilatato-rilasciato, oppure serrato-tonico. L’importanza del cibo ha effetti diretti sul nostro destino perché non solo agisce sulla salute tout court, ma ha agisce sul comportamento e sull’intera condotta di vita perché, tornando all’esempio appena fatto, il comportamento nella vita tra chi è serrato-tonico sarà molto diverso da quello di chi è dilatato-rilasciato. Capite la differenza tra la macrobiotica è i canoni comuni? Qui non si parla di peso o di grassi, di quanti kg in più o quanti kg in meno, di carenze o nutrienti, ecc. Qui si parla di freddo o caldo, di dilatato o serrato, di umido o secco, si parla cioè di quello che avviene in natura, e che la natura produce e riconosce. Tutte manifestazioni che per quanto riguarda il nostro organismo dipendono in primo luogo dall’alimentazione e che inoltre sono sempre in chiave dialettica, antagonisti ma complementari.

La gente parla della salute ma non sa che il proprio destino dipende dal cibo e dallo stile di vita più in generale. In altre parole c’è una ben precisa azione fisiologica che può portare ad una buona, o meno buona condizione di equilibrio fisico e mentale. Comprendere il gioco degli opposti-complementari (Yin-Yang) e l’importanza di integrarli ed equilibrarli è essenziale in tutto il processo. Ohsawa dice: "L’antagonista è la nostra stessa ragion d’essere, se lo ignoriamo o peggio lo distruggiamo è come se distruggessimo noi stessi”.



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