domenica 2 ottobre 2016

APPUNTAMENTO N.12
IL CIBO NON E’ SOLO ENERGIA, PUO’ ESSERE LA NOSTRA STRATEGIA.
di Bruno Sangiovanni

Rieccoci qui ancora. Negli ultimi appuntamenti abbiamo esplorato più da vicino il pensiero di Ohsawa utilizzando anche la forza delle sue stesse parole. Poi abbiamo fatto una digressione nel campo della Fisiognomica Orientale che peraltro è parte integrante dell’insegnamento. Ora ritorniamo un po’ “alle origini” riprendendo il filo e gli spunti partendo dalle conferenze di Renè Levy a Cuisine et Santè. Volevo ribadire questo principio, e cioè che io faccio praticamente sempre riferimento a Cuisine et Santè, a quello che lì avviene, all’insegnamento di Renè (che ha mantenuto intatto nel tempo il metodo originale di Ohsawa) e dove possibile cerco anche di far rivivere qualche aspetto più vivo di quelle giornate.

Detto ciò, è importante ribadire sempre che per approfondire la materia non ci possiamo rifare a qualche scritto per quanto interessante o qualche “appuntamento” come questi, ecc. Per farlo veramente e con successo occorre sperimentare in diretta, insegnamento, studio, e soprattutto la pratica della cucina. E per ultimo il risultato e l’effetto su se stessi sul piano fisico e mentale. Per questo la soluzione vera è una vacanza di almeno dieci giorni a Cuisine et Santè.

Cuisine et Santé
Se avete il mio libro, lì trovate tutte le spiegazioni e informazioni su Cuisine et Santè. Premesse fate, riprendiamo.

Inizio di una conferenza del mattino di un lunedì, primo giorno della settimana. Renè: “cosa è questa settimana che oggi comincia? Sembra un giorno come un altro ma in realtà è un grande avvenimento perché l’alimentazione rappresenta l’energia per la nostra costituzione e condizione biologica e contemporaneamente anche la strategia per arrivare a quell’obiettivo. Per questo oggi non dobbiamo  sbagliare perché se si forma una buona e corretta concezione abbiamo una grande chance di modificare la condizione fisica e con questa la nostra stessa esistenza. E si può ringiovanire”. Ecco qui condensato in poche righe il pensiero di Renè sul ruolo della macrobiotica. Pensiero affatto teorico, al contrario basato sull’osservazione diretta delle decine e decine di migliaia di persone che in tanti anni sono passate e hanno soggiornato a Cuisine et Santè.

Quando un popolo degrada la salute, lo stesso intero paese rischia di perdersi del tutto. Non ci si rende conto infatti che i problemi esistenziali, famigliari, economici, sociali, e tante difficoltà, provengono da un comun denominatore ben definito: la mancanza di salute. E’ con la mancanza di salute che si costruisce la propria distruzione. Lo si fa con il consumo smodato, senza senso e senza controllo di cibi estremi, alcool, vino, carne, latte e formaggi, cibo industriale e manipolato, zucchero, farine raffinate, lieviti, e tantissimo altro ancora. Non ho detto “il consumo”, ho detto “il consumo smodato senza controllo”, che fa una grande differenza tra il demonizzare alcuni alimenti (che non è proprio lo scopo della macrobiotica) e denunciare l’eccesso esasperato. Oggi si dice che l’aspettativa di vita si è enormemente allungata e che si vive fino a 80  anni, spesso anche molto di più. Ma è veramente così? Si lo è ma spesso a prezzi altissimi. Diceva Renè: “oggi si vive (nel senso autentico del termine) diciamo fino a 60 anni, poi spesso quello che succede è che si prolunga la vita attraverso una lunga serie di interventi, ospedalizzazioni per riparazioni e aggiustamenti, oppure stimolazioni. Come si fa con un’auto vecchia…cammina ancora, però…”

Prendiamo i medicamenti per fare un esempio. Cosa sono in realtà? Sono potenti sostanze chimiche iper-concentrate che quando sono assunte costringono l’organismo a una reazione a quella aggressione chimica. E’ questa reazione vitale dell’organismo che porta (può portare) alla risoluzione di un problema, di un sintomo, di una difficoltà. Certo, quando servono, servono, lo sappiamo bene, tuttavia quando questi stimoli (medicamenti) si fanno frequenti o quotidiani per lunghi periodi di tempo o per anni, c’è sempre il rischio che l’organismo alla fine abbia sempre più difficoltà a reagire. La macrobiotica è avere questa coscienza e, ogni volta possibile, con questa riuscire a portare aiuto e contribuire alla vita e alla salute. Oltre a ciò, lo sappiamo, la macrobiotica cerca di insegnare anche delle verità millenarie e cerca di farlo però con charme, allegria, piacere, buoni sapori, come un buon piatto macrobiotico. La macrobiotica è stata introdotta verso la fine degli anni ’50 in Europa da Ohsawa che infatti ha insegnato come preparare piatti deliziosi. Tutte le persone che tornano a Cuisine et Santè, per esempio, ritornano anche perché quello che si cucina e si mangia è “buono, molto buono”, e non solo perché fa bene. Tra i clienti di Cuisine et Santè si trova di tutto, giovani, vecchi, gente sana, oppure affaticata, bambini, alcuni malati, qualcuno anche seriamente. E le preparazioni sono fatte per abbracciare tutto questo insieme perché la macrobiotica è qualche cosa che per sua natura deve andar bene per tutti, senza per questo negare il piacere e la bellezza. Anche le cose più semplici sono sempre curate, un po’ di crema di riso magari con dei fagioli azuki è un piatto semplice ma va preparata e servita bene, non si possono buttare lì le cose a caso malamente in una ciotola. I piatti vanno presentati bene, devono essere belli, ancor di più se ci si sta occupando di una persona malata per la quale bisogna fare attenzione a come servirlo. "bisogna servirlo come un Re, ci vuole cura e molta attenzione; il modo di essere veramente fraterni è quello di offrire cibo che da salute. Purtroppo però spesso e volentieri la gente vive per se stessa ed è proprio questo che li rende infelici” diceva Renè.

Il cibo principale che si prepara a Cuisine et Santè è il cereale, in chicchi, integrale. Quello più frequente è il riso, poi il grano saraceno, il miglio, poco del resto, ogni tanto la pasta (nella versione semi-integrale), la polenta, non si va troppo lontano nella ricerca della gamma. Anche perché, diceva sempre Ohsawa “preferite il riso agli altri cereali”. Lo diceva perché è vero che il riso tra i cereali è quello più equilibrato dal punto di vista Yin-Yang, ma anche perché tra tutti i cereali il riso è quello che richiede più masticazione. Le civiltà che si servono da sempre del riso sono quelle che esistono da più tempo. L’orzo e il grano invece erano utilizzati dai Romani Antichi e anche da altri popoli europei; sono cereali che richiedono di essere lavorati sotto forma di farine per la preparazione di pani o pasta e che non venivano consumati interi (come il riso). Queste ultime sono civiltà che hanno passato grandi crisi. Si può osservare che mangiando il riso non solo questo fornisce un maggior equilibrio in generale, ma si mantiene bene nella sua pelle esterna ed è facile da gestire (il grano bisogna invece spezzarlo o macinarlo e conservarlo con molta più attenzione perché la farina si ossida, e poi metterlo al forno per fare il pane) per ultimo.

Riso e azuki
Il riso si accompagna benissimo con qualsiasi verdura, cosa non sempre così vera per altri cereali. Una volta quando si facevano i ceci o i fagioli si cuoceva sempre anche il riso, se si mangiassero invece dei fagioli con del miglio, per esempio, o del bulghur (grano spezzato) non sarebbe la stessa cosa. Nella macrobiotica le associazioni sono importanti e con il riso non ci si può sbagliare, tutte le associazioni funzionano sempre. Spesso a Cuisine et Santè si preparano “i 3 risi” insieme, che è una preparazione deliziosa. I tre risi sono quello Tondo (normale), il Thai e quello Glutinoso…sempre integrali si intende. La cottura e la preparazione, naturalmente, sono molto importanti per il risultato finale e impararlo in un luogo come Cuisine et Santè è cosa ben diversa da farlo da soli.

Il Nitukè di cipolle (saltate in poco olio e appassite a lungo nella loro acqua) è meraviglioso quando accompagnato dal riso e da una zuppa che è l’occasione migliore per adattarsi alle condizioni esterne. Bisogna vedere com’è il tempo; caldo (Yang) - freddo (Yin) e ci si regola cucinando una zuppa che equilibra, più leggera e brodosa quando è caldo, più ricca e sostanziosa quando è freddo, la macrobiotica è sostanzialmente un fattore di equilibrio. Altro esempio, prendiamo la Prugna Umeboshi (qualcuno non la conoscerà, ma se avete il mio libro lì potete trovare alcuni riferimenti base che servono, altrimenti c’è sempre Intenet). La Prugna Umeboshi è specifica per problemi intestinali perché rende l’intestino più attivo; l’acido delle prugne è equilibrato dal sale e dalla pressione (stanno molto tempo sotto sale e sotto pressione). Vanno molto bene anche per il fegato, che attivano e depurano. Qual è il meccanismo? L’acido (Yin) e il sale (Yang) si sposano e per l’organismo è una specie di benedizione perché l’organismo è Yin-Yang, la respirazione è Yin-Yang, le pulsazioni sono Yin-Yang, il movimento dell’intestino è Yin-Yang. E’ sempre doppia presenza, due fattori opposti che si sposano tra di loro in continuazione, incessantemente…”il matrimonio della vita”, diceva Renè, “lo spirito della macrobiotica è donare tutto questo e farlo gratuitamente; donare gratuitamente tutto quello che si è ricevuto, così come noi abbiamo ricevuto gratis tutto questo. In più spiegando si studia, io studio durante le mie conferenze”.

La macrobiotica comunque tende a non occuparsi della malattia dove si manifesta ma del “terreno” in generale, e il cibo è il materiale da costruzione quotidiano del terreno; tanta gente è guarita non occupandosi strettamente dell’organo specifico malato ma della guarigione dovuta al cambio del terreno nel suo insieme. E la qualità del terreno dipende dalla qualità del sangue. E la qualità del sangue? La qualità del sangue dipende dal cibo, dalla sua qualità, dalla combinazione, dal modo di assumerlo. Poi c’è il fattore tempo, perché più si prolunga il tempo della “cura”, più tutto diventa più forte. E ancora il fattore fluidità, cioè masticare, perché il corpo ama la fluidità e con questo si può avere un corpo più fluido anziché passare la vita con i sovraccarichi. Per ultimo c’è la quantità, che deve essere giusta (moderata), altrimenti si compromette tutto. Ohsawa dice, “La Quantità può uccidere la Qualità”.

Se si mangia molto cibo Yin, alla lunga, si crea freddo interno, la pigmentazione della pelle può addirittura sparire per eccesso di freddo-acidità, è la causa della vitiligine. Per diventare Yin è anche sufficiente sopprimere tutto ciò che è Yang che in macrobiotica si identifica - in particolare - con i condimenti base : Miso, Tamari, Gomashio, Umeboshi. I carnivori mangiano più Yang e sono portati alla voracità, se siete vegetariani siete più pacifici, ma questo non deve tuttavia diventare autodistruzione biologica e fisiologica. Se si è vegetariani bisogna infatti rinforzare la costituzione (impiego dei cereali integrali e apporto di sali minerali) altrimenti la vita non è più solare, diventa più lunare. La macrobiotica è alimentazione che concentra (cioè toglie debolezze) e può allontanare sia l’aggressività da una parte che la dispersione dall’altra. E si rivolge a persone sensibili ai problemi legati alla società dell’abbondanza, denaro, beni, possedere, consumare, sfruttare…a tutti i costi.
 Mangiare comunque non è un obbligo, se lo si fa dovrebbe essere per diventare più felici attraverso questo mezzo. Se invece si mangia meccanicamente è per darsi coraggio e per compensare i lati meno belli della vita, quelli dove c’è frustrazione. Renè: “voi siete qui per affrancarvi da tutte le schiavitù e tutte le dipendenze, siete qui per cercare la qualità e la quantità giuste che consentono di condurre una attività felicemente. Chi passa molto tempo seduto e rilassato è fatto al contrario della vita. La notte il sistema digestivo è inattivo, non è fatto per lavorare di notte. Mangiare la sera tardi, la notte, prima di andare a letto è un vero disastro per l’organismo intero e per l’apparato digerente in particolare. Si è contro l’Ordine dell’Universo. Il fisico si può deteriorare”.  La qualità del sonno è attività di basculamento tra Yang (attività del giorno) e Yin (riposo della notte). Chi invece attiva continuamente il mentale finisce alla fine per bloccarsi. Non occorre dormire tanto, Ohsawa dormiva 4 ore per notte e lavorava molto, e con questo ha lasciato anche un messaggio importante: la vita è più importante che dormire, basta dormire poco a patto che sia un buon sonno. Il fatto è che questo dipende dalla attività fisica svolta di giorno, una volta c’erano attività e sforzi permanenti, si faceva la cucina, si camminava, si andava al mercato, si pulivano i pavimenti a quattro mani. La macrobiotica può servire anche a questo, a farci riflettere sull’importanza del lavoro, del pulire, del mettere in ordine, del dedicarsi a qualche attività fisica. C’è gente più Yin e gente più Yang, il cereale va bene per entrambi. E se si sta bene fisicamente, è certo, si sta bene moralmente; a quel punto non è più necessario occuparsi di spiritualità, meditazioni, misticismo, anima, ecc. perché si ha una grande predisposizione per anima e spirito…in modo completamente naturale.

Renè ancora: “l’essere umano è spirituale per sua natura, ma siccome prende sentieri sbagliati, si ammala, perde questa sua predisposizione naturale ed è qui, a questo punto, che inizia la ricerca mistica. Ma la ricerca mistica a questo punto avviene attraverso la mente, le emozioni, le sensazioni, le meditazioni, che non possono portare a nulla…perché prima, la prima cosa, è ricostruire la propria salute e la propria sostanza biologica e fisiologica”.

Grazie Renè

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