APPUNTAMENTO N.12
IL CIBO NON E’ SOLO
ENERGIA, PUO’ ESSERE LA NOSTRA STRATEGIA.
di Bruno Sangiovanni
Rieccoci qui ancora. Negli ultimi appuntamenti abbiamo
esplorato più da vicino il pensiero di Ohsawa utilizzando anche la forza delle
sue stesse parole. Poi abbiamo fatto una digressione nel campo della
Fisiognomica Orientale che peraltro è parte integrante dell’insegnamento. Ora
ritorniamo un po’ “alle origini” riprendendo il filo e gli spunti partendo dalle
conferenze di Renè Levy a Cuisine et Santè. Volevo ribadire questo
principio, e cioè che io faccio praticamente sempre riferimento a Cuisine et
Santè, a quello che lì avviene, all’insegnamento di Renè (che ha mantenuto
intatto nel tempo il metodo originale di Ohsawa) e dove possibile cerco anche
di far rivivere qualche aspetto più vivo di quelle giornate.
Detto ciò, è importante ribadire sempre che per approfondire
la materia non ci possiamo rifare a qualche scritto per quanto interessante o
qualche “appuntamento” come questi, ecc. Per farlo veramente e con successo
occorre sperimentare in diretta, insegnamento, studio, e soprattutto la pratica
della cucina. E per ultimo il risultato e l’effetto su se stessi sul piano
fisico e mentale. Per questo la soluzione vera è una vacanza di almeno dieci
giorni a Cuisine et Santè.
Se avete il
mio libro, lì trovate tutte le spiegazioni e informazioni su Cuisine et Santè.
Premesse fate, riprendiamo.
Cuisine et Santé |
Inizio di una conferenza del mattino di un lunedì, primo
giorno della settimana. Renè: “cosa è
questa settimana che oggi comincia? Sembra un giorno come un altro ma in realtà
è un grande avvenimento perché l’alimentazione rappresenta l’energia per la
nostra costituzione e condizione biologica e contemporaneamente anche la
strategia per arrivare a quell’obiettivo. Per questo oggi non dobbiamo sbagliare perché se si forma una buona e
corretta concezione abbiamo una grande chance di modificare la condizione
fisica e con questa la nostra stessa esistenza. E si può ringiovanire”. Ecco
qui condensato in poche righe il pensiero di Renè sul ruolo della macrobiotica.
Pensiero affatto teorico, al contrario basato sull’osservazione diretta delle
decine e decine di migliaia di persone che in tanti anni sono passate e hanno
soggiornato a Cuisine et Santè.
Quando un popolo degrada la salute, lo stesso intero paese
rischia di perdersi del tutto. Non ci si rende conto infatti che i problemi
esistenziali, famigliari, economici, sociali, e tante difficoltà, provengono da
un comun denominatore ben definito: la mancanza di salute. E’ con la mancanza
di salute che si costruisce la propria distruzione. Lo si fa con il consumo
smodato, senza senso e senza controllo di cibi estremi, alcool, vino, carne,
latte e formaggi, cibo industriale e manipolato, zucchero, farine raffinate,
lieviti, e tantissimo altro ancora. Non ho detto “il consumo”, ho detto “il
consumo smodato senza controllo”, che fa una grande differenza tra il
demonizzare alcuni alimenti (che non è proprio lo scopo della macrobiotica) e
denunciare l’eccesso esasperato. Oggi si dice che l’aspettativa di vita si è
enormemente allungata e che si vive fino a 80
anni, spesso anche molto di più. Ma è veramente così? Si lo è ma spesso
a prezzi altissimi. Diceva Renè: “oggi si
vive (nel senso autentico del termine) diciamo fino a 60 anni, poi spesso
quello che succede è che si prolunga la vita attraverso una lunga serie di
interventi, ospedalizzazioni per riparazioni e aggiustamenti, oppure stimolazioni.
Come si fa con un’auto vecchia…cammina ancora, però…”
Prendiamo i medicamenti per fare un esempio. Cosa sono in
realtà? Sono potenti sostanze chimiche iper-concentrate che quando sono assunte
costringono l’organismo a una reazione a quella aggressione chimica. E’ questa
reazione vitale dell’organismo che porta (può portare) alla risoluzione di un
problema, di un sintomo, di una difficoltà. Certo, quando servono, servono, lo
sappiamo bene, tuttavia quando questi stimoli (medicamenti) si fanno frequenti
o quotidiani per lunghi periodi di tempo o per anni, c’è sempre il rischio che
l’organismo alla fine abbia sempre più difficoltà a reagire. La macrobiotica è
avere questa coscienza e, ogni volta possibile, con questa riuscire a portare
aiuto e contribuire alla vita e alla salute. Oltre a ciò, lo sappiamo, la
macrobiotica cerca di insegnare anche delle verità millenarie e cerca di farlo
però con charme, allegria, piacere, buoni sapori, come un buon piatto
macrobiotico. La macrobiotica è stata introdotta verso la fine degli anni ’50 in
Europa da Ohsawa che infatti ha insegnato come preparare piatti deliziosi.
Tutte le persone che tornano a Cuisine et Santè, per esempio, ritornano anche
perché quello che si cucina e si mangia è “buono, molto buono”, e non solo
perché fa bene. Tra i clienti di Cuisine et Santè si trova di tutto, giovani,
vecchi, gente sana, oppure affaticata, bambini, alcuni malati, qualcuno anche
seriamente. E le preparazioni sono fatte per abbracciare tutto questo insieme
perché la macrobiotica è qualche cosa che per sua natura deve andar bene per
tutti, senza per questo negare il piacere e la bellezza. Anche le cose più
semplici sono sempre curate, un po’ di crema di riso magari con dei fagioli
azuki è un piatto semplice ma va preparata e servita bene, non si possono buttare
lì le cose a caso malamente in una ciotola. I piatti vanno presentati bene,
devono essere belli, ancor di più se ci si sta occupando di una persona malata
per la quale bisogna fare attenzione a come servirlo. "bisogna servirlo come un Re, ci vuole cura e molta attenzione; il modo di essere veramente fraterni
è quello di offrire cibo che da salute. Purtroppo però spesso e volentieri la
gente vive per se stessa ed è proprio questo che li rende infelici” diceva
Renè.
Il cibo principale che si prepara a Cuisine et Santè è il
cereale, in chicchi, integrale. Quello più frequente è il riso, poi il grano
saraceno, il miglio, poco del resto, ogni tanto la pasta (nella versione
semi-integrale), la polenta, non si va troppo lontano nella ricerca della
gamma. Anche perché, diceva sempre Ohsawa “preferite
il riso agli altri cereali”. Lo diceva perché è vero che il riso tra i
cereali è quello più equilibrato dal punto di vista Yin-Yang, ma anche perché
tra tutti i cereali il riso è quello che richiede più masticazione. Le civiltà
che si servono da sempre del riso sono quelle che esistono da più tempo. L’orzo
e il grano invece erano utilizzati dai Romani Antichi e anche da altri popoli
europei; sono cereali che richiedono di essere lavorati sotto forma di farine
per la preparazione di pani o pasta e che non venivano consumati interi (come
il riso). Queste ultime sono civiltà che hanno passato grandi crisi. Si può
osservare che mangiando il riso non solo questo fornisce un maggior equilibrio
in generale, ma si mantiene bene nella sua pelle esterna ed è facile da gestire
(il grano bisogna invece spezzarlo o macinarlo e conservarlo con molta più
attenzione perché la farina si ossida, e poi metterlo al forno per fare il
pane) per ultimo.
Il riso si accompagna benissimo con qualsiasi verdura, cosa
non sempre così vera per altri cereali. Una volta quando si facevano i ceci o i
fagioli si cuoceva sempre anche il riso, se si mangiassero invece dei fagioli
con del miglio, per esempio, o del bulghur (grano spezzato) non sarebbe la stessa
cosa. Nella macrobiotica le associazioni sono importanti e con il riso non ci
si può sbagliare, tutte le associazioni funzionano sempre. Spesso a Cuisine et
Santè si preparano “i 3 risi” insieme, che è una preparazione deliziosa. I tre
risi sono quello Tondo (normale), il Thai e quello Glutinoso…sempre integrali
si intende. La cottura e la preparazione, naturalmente, sono molto importanti
per il risultato finale e impararlo in un luogo come Cuisine et Santè è cosa
ben diversa da farlo da soli.
Riso e azuki |
Il Nitukè di cipolle (saltate in poco olio e appassite a
lungo nella loro acqua) è meraviglioso quando accompagnato dal riso e da una
zuppa che è l’occasione migliore per adattarsi alle condizioni esterne. Bisogna
vedere com’è il tempo; caldo (Yang) - freddo (Yin) e ci si regola cucinando una
zuppa che equilibra, più leggera e brodosa quando è caldo, più ricca e
sostanziosa quando è freddo, la macrobiotica è sostanzialmente un fattore di
equilibrio. Altro esempio, prendiamo la Prugna Umeboshi (qualcuno non la conoscerà,
ma se avete il mio libro lì potete trovare alcuni riferimenti base che servono,
altrimenti c’è sempre Intenet). La Prugna Umeboshi è specifica per problemi
intestinali perché rende l’intestino più attivo; l’acido delle prugne è
equilibrato dal sale e dalla pressione (stanno molto tempo sotto sale e sotto
pressione). Vanno molto bene anche per il fegato, che attivano e depurano. Qual
è il meccanismo? L’acido (Yin) e il sale (Yang) si sposano e per l’organismo è
una specie di benedizione perché l’organismo è Yin-Yang, la respirazione è
Yin-Yang, le pulsazioni sono Yin-Yang, il movimento dell’intestino è
Yin-Yang. E’ sempre
doppia presenza, due fattori opposti che si sposano tra di loro in continuazione,
incessantemente…”il matrimonio della
vita”, diceva Renè, “lo spirito della
macrobiotica è donare tutto questo e farlo gratuitamente; donare gratuitamente
tutto quello che si è ricevuto, così come noi abbiamo ricevuto gratis tutto
questo. In più spiegando si studia, io studio durante le mie conferenze”.
La macrobiotica comunque tende a non occuparsi della
malattia dove si manifesta ma del “terreno” in generale, e il cibo è il
materiale da costruzione quotidiano del terreno; tanta gente è guarita non
occupandosi strettamente dell’organo specifico malato ma della guarigione
dovuta al cambio del terreno nel suo insieme. E la qualità del terreno dipende
dalla qualità del sangue. E la qualità del sangue? La qualità del sangue
dipende dal cibo, dalla sua qualità, dalla combinazione, dal modo di assumerlo.
Poi c’è il fattore tempo, perché più si prolunga il tempo della “cura”, più
tutto diventa più forte. E ancora il fattore fluidità, cioè masticare, perché
il corpo ama la fluidità e con questo si può avere un corpo più fluido anziché
passare la vita con i sovraccarichi. Per ultimo c’è la quantità, che deve
essere giusta (moderata), altrimenti si compromette tutto. Ohsawa dice, “La Quantità può uccidere la Qualità”.
Se si mangia molto cibo Yin, alla lunga, si crea freddo
interno, la pigmentazione della pelle può addirittura sparire per eccesso di
freddo-acidità, è la causa della vitiligine. Per diventare Yin è anche
sufficiente sopprimere tutto ciò che è Yang che in macrobiotica si identifica -
in particolare - con i condimenti base : Miso, Tamari, Gomashio, Umeboshi. I
carnivori mangiano più Yang e sono portati alla voracità, se siete vegetariani
siete più pacifici, ma questo non deve tuttavia diventare autodistruzione
biologica e fisiologica. Se si è vegetariani bisogna infatti rinforzare la costituzione
(impiego dei cereali integrali e apporto di sali minerali) altrimenti la vita
non è più solare, diventa più lunare. La macrobiotica è alimentazione che
concentra (cioè toglie debolezze) e può allontanare sia l’aggressività da una
parte che la dispersione dall’altra. E si rivolge a persone sensibili ai
problemi legati alla società dell’abbondanza, denaro, beni, possedere,
consumare, sfruttare…a tutti i costi.
Mangiare comunque non
è un obbligo, se lo si fa dovrebbe essere per diventare più felici attraverso
questo mezzo. Se invece si mangia meccanicamente è per darsi coraggio e per
compensare i lati meno belli della vita, quelli dove c’è frustrazione. Renè: “voi siete qui per affrancarvi da tutte le
schiavitù e tutte le dipendenze, siete qui per cercare la qualità e la quantità
giuste che consentono di condurre una attività felicemente. Chi passa molto
tempo seduto e rilassato è fatto al contrario della vita. La notte il sistema
digestivo è inattivo, non è fatto per lavorare di notte. Mangiare la sera
tardi, la notte, prima di andare a letto è un vero disastro per l’organismo
intero e per l’apparato digerente in particolare. Si è contro l’Ordine
dell’Universo. Il fisico si può deteriorare”. La qualità del sonno è attività di
basculamento tra Yang (attività del giorno) e Yin (riposo della notte). Chi
invece attiva continuamente il mentale finisce alla fine per bloccarsi. Non
occorre dormire tanto, Ohsawa dormiva 4 ore per notte e lavorava molto, e con
questo ha lasciato anche un messaggio importante: la vita è più importante che
dormire, basta dormire poco a patto che sia un buon sonno. Il fatto è che
questo dipende dalla attività fisica svolta di giorno, una volta c’erano
attività e sforzi permanenti, si faceva la cucina, si camminava, si andava al mercato,
si pulivano i pavimenti a quattro mani. La macrobiotica può servire anche a
questo, a farci riflettere sull’importanza del lavoro, del pulire, del mettere
in ordine, del dedicarsi a qualche attività fisica. C’è gente più Yin e gente
più Yang, il cereale va bene per entrambi. E se si sta bene fisicamente, è
certo, si sta bene moralmente; a quel punto non è più necessario occuparsi di
spiritualità, meditazioni, misticismo, anima, ecc. perché si ha una grande
predisposizione per anima e spirito…in modo completamente naturale.
Renè ancora: “l’essere
umano è spirituale per sua natura, ma siccome prende sentieri sbagliati, si
ammala, perde questa sua predisposizione naturale ed è qui, a questo punto, che
inizia la ricerca mistica. Ma la ricerca mistica a questo punto avviene
attraverso la mente, le emozioni, le sensazioni, le meditazioni, che non
possono portare a nulla…perché prima, la prima cosa, è ricostruire la propria
salute e la propria sostanza biologica e fisiologica”.
Grazie Renè
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