APPUNTAMENTO N. 44
FAQ – Frequently Asked Questions
Di Bruno Sangiovanni
Oggi un appuntamento un po’ fuori dagli schemi. Facciamo una
piccola escursione sulle domande più frequenti che vengono poste sul tema
“macrobiotica”, diciamo quelle che più ricorrono. E le risposte, naturalmente,
anche per queste quelle che più ricorrono.
Nonostante l’aumento della sensibilità della gente in fatto
di alimentazione, nonostante che anche la scienza abbia iniziato a pronunciarsi
in modo circostanziato su questo argomento con le esperienze condotte in una
enorme quantità di studi e ricerche scientifiche….ancora tante perplessità
rimangono. Sono radicate nel profondo e occorre tempo e lavoro per costruire
una informazione equilibrata.
Avendo passato qualche anno a Cuisine et Santé,
(Foto di Elena Carella) |
1. Cosa devo prendere per risolvere questo
problema?
La domanda è posta in modo scorretto; è l’indicazione del
nostro riflesso abituale che è la conseguenza della ricerca costante di una
soluzione rapida e semplificata ad un problema di salute. E’ l’educazione della
società dei consumi. La domanda dovrebbe essere capovolta e posta in questo
senso: cosa devo togliere, eliminare, per risolvere questo problema? Il motivo
è che la causa dei nostri disturbi risiede proprio negli eccessi delle nostre
abitudini alimentari sbagliate e nei relativi conseguenti sovraccarichi.
Quindi, bisognerebbe sempre togliere, mai aggiungere.
2. Che dieta è più consigliata per questo
problema?
La
macrobiotica non fornisce 20, 50 o 100 soluzioni diverse. Ne propone una sola.
E’ la sua piattaforma alimentare basata
sull’utilizzo del cibo per l’uomo. Il cibo vegetale con il cereale come
alimento centrale di sostegno, la riscoperta del ruolo del sale marino
naturale, l’uso dei condimenti specifici (miso, tamari, gomashio e anche prugna
umeboshi). E’ la riscoperta del valore incredibile della semplicità e della naturalezza;
la virtù del semplice essenziale. A seconda dell’importanza dei problemi si
graduerà il livello di questa essenzialità. E’ la via che costruisce un nuovo
sangue e con lui tutto il resto.
3. Per quanto tempo devo mantenere questo
regime?
Anche
questa domanda è un indicatore chiaro della nostra mentalità che mette al primo
posto la ricerca della via più corta e breve per risolvere un problema. E che
sottintende la necessità di avere sempre qualche cosa che ci guida, anziché
mettere in campo la nostra intuizione. Indica che non siamo ancora pronti a
ritenerci veramente responsabili di quanto ci accade, e a metterci in gioco per
risalire alle cause profonde e risolverle. Il tempo che noi misuriamo riguarda
questo mondo della relatività, ma nel mondo infinito il tempo non esiste. In
altre parole la guarigione arriverà nel momento in cui ci renderemo disponibili
ad accettare l’idea che occorrerà il tempo che ci vuole, senza contarlo.
4. Quanti liquidi? Quanto sale? Quante
proteine?
Queste sono tre delle domande più frequenti. Sono il
riflesso della mentalità analitico-scientifica che osserva i dettagli, non vede
e non considera le cose nel suo insieme. E’ il giudizio intellettuale. Proviamo
un commento restando sull’essenziale,
Quanti liquidi
L’acqua,
i liquidi, per loro natura sono Yin. Naturalmente tutte le bevande zuccherate
lo sono molto di più perché aggiungono lo zucchero e spesso si tratta di
tantissimo zucchero. In più, quasi sempre si prendono fredde, altro fattore
Yin. Ma lasciamo pure le bevande zuccherate che non dovrebbero essere oggetto
di dispute sui loro effetti, il primo dei quali è l’impatto drammatico che
hanno sull’obesità.
Parliamo dei liquidi normali, dell’acqua per intenderci. E’
assolutamente comune l’idea che bere molto, i classici 2 litri al giorno sia
una buona cosa. Ma è vero che è sempre una buona cosa? La risposta è:
dipende! Perché potrebbe anche essere il
contrario. Ma il medico dice di bere
così, ora cos’è questa storia? Il medico ha ragione perché sa molto bene
che nella norma la gente mangia molto cibo concentrato e riscaldante, come
quello animale e come i tanti prodotti da forno; e in questi casi occorre bere
molto, perché è necessario diluire e raffreddare. Inoltre il medico sa molto
bene che prendiamo tanti medicamenti (è lui stesso che li prescrive), sintesi
chimiche che se non vengono diluite, possono produrre effetti secondari
importanti.
Conclusione, la raccomandazione di bere molto ha buone
motivazioni. Ma supponiamo ora che qualcuno non mangi cibo animale, che prenda
pochi prodotti da forno (salati in particolare), niente zucchero e niente
medicamenti. E che invece la sua dieta
sia a base di cereali che sono cotti in due o tre parti di acqua (se non di
più) che ogni giorno mangi un paio di zuppe, che il resto del cibo siano
prevalentemente verdure (80% acqua), che durante i pasti e durante il giorno si
beva ogni tanto qualche bicchiere di tè bancha tiepido, e che diluisca
masticando…
…se le cose stanno così, quella persona non ha così bisogno
di prendere altri liquidi. E questo sarebbe un gran bene perché un eccesso di
liquidi nel corpo non ci fa proprio vivere meglio. In realtà è il contrario.
Tanto è vero che la via macrobiotica della guarigione, tra le altre cose, passa
attraverso la riduzione dei liquidi, e l’eliminazione dei ristagni.
L’acqua dilata, ammolla, indebolisce, nel senso che riduce la
compattezza dei nostri tessuti; gonfia, raffredda e ancora una volta dunque
modifica la costante termica. Tutta la vita è una questione di temperatura, una
enormità di problemi e debolezze viene dalla perdita di calore interno e
l’eccesso di liquidi contribuisce a questa perdita. Per finire, l’acqua è un
efficientissimo conduttore termico, veicola cioè il caldo e il freddo. Se c’è
un sovrappiù di acqua, il corpo deve fare enormi sforzi per regolare la
temperatura. Se fa caldo deve raffreddare i molti litri in eccedenza aumentando
la traspirazione, così in estate la vita diventa molto difficile. Chi vive nel
deserto conosce molto bene questa cosa, tanto è vero che praticamente non
bevono niente o quasi.
Quando invece fa freddo, se c’è troppa acqua ci raffreddiamo
prima e di più, e di nuovo il corpo deve reagire. Anche in questo caso, lo
possiamo vedere, il corpo cerca di liberarsi il più possibile dei liquidi in
eccesso. Che cos’è un raffreddore? Perché quando fa freddo uriniamo di più?
Sono tutti tentativi del corpo di eliminare i liquidi in eccesso per poter
regolare la temperatura con un minor sforzo e fatica. Non avere liquidi in eccesso, significa essere nella felicità,
diceva René.
E poi ci sono ancora altre ragioni, su cui non mi dilungo
perché richiederebbero tanto spazio. Solo per accennare: l’eccesso di liquidi
diluisce la presenza del sale e l’ambiente interno deve affrontare una caduta
della costante salina e vivere in condizioni di umidità eccessiva. Infine,
l’eccesso di liquidi significa rallentamento, inerzia, e ristagno, il contrario
di un terreno secco e asciutto, e scattante. La macrobiotica ritiene possibile
che in presenza di eccesso di liquidi, la capacità di reazione, la voglia di
movimento, diventano problematici e l’inerzia può prendere il sopravvento. E’
uno stato depressivo.
Quanto sale
Il sale è Yang, contrae, riscalda, ed è il sostegno primo
della nostra esistenza tanto è vero che è sempre stato considerato una
ricchezza. Il sale naturale marino, oltre al sodio, contiene tanti altri
minerali importanti, tra cui il magnesio e altri.
La combinazione di cereali integrali e sale marino, da sola,
ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno. In ogni caso il sale e i
condimenti salati (miso, tamari, gomashio) diventano essenziali al tavolo
vegetariano, altrimenti nel tempo si va verso un indebolimento generalizzato.
E’ questo uno degli errori più frequenti che vengono commessi nei regimi
stretti vegetariani, vegani, crudisti, ecc. Se poi non c’è conoscenza del ruolo
dei cereali integrali (cibo concentrato), allora l’intera faccenda potrebbe complicarsi
ulteriormente. Quando in un regime vegetariano viene a mancare il sale si
verificano stati di stanchezza e bassa energia, cioè mancanza di Yang.
Senza il sale non potremmo vivere perché ha un ruolo
fondamentale in tutti i nostri processi. E’ il minerale più presente nel
sangue. Contrae e riscalda, è l’antisettico per eccellenza, alcalinizza e
combatte l’acidità, tonifica tutto l’organismo e, purché non in eccesso, è
indispensabile per fissare gli altri minerali, come il calcio nelle ossa. Dal sale
il corpo produce l’acido cloridrico che è essenziale per la digestione. Anche
qui tuttavia, come per i 2 litri di acqua al giorno, la domanda è inevitabile. Ma il medico mi ha detto che devo ridurre
o addirittura togliere completamente il sale. E di nuovo, il medico ha
ragione. Ha ragione perché sa che noi mangiamo una quantità abnorme (rispetto
alle necessità) di cibo animale, salato e concentrato, come la carne, i salumi,
le uova, i formaggi, polli e cacciagione, prosciutti. Nonché pizze e focacce,
toast, patatine fritte, cibo precotto industriale che contengono tantissimo
sale.
Se si mangia in questo modo è assurdo aggiungere altro sale,
è sicuramente un errore. Ma, di nuovo, se si mangia cibo vegetale le cose sono
molto diverse; per quello che sabbiamo appena visto sopra, non solo è bene
aggiungere sale, è assolutamente indispensabile. E’ importante che sia marino
naturale, cioè non raffinato perché il sale trattato e sbiancato non è più un
alimento naturale e si accumula e deposita nei tessuti; e può causare
malfunzionamento degli organi. Conclusione: il sale è essenziale ma occorre
aver ben chiare due cose: di che sale parliamo e in particolare che dieta
accompagna.
Quante proteine
E le proteine? Come faccio con le proteine?
Ecco qui la terza delle domande che più ricorrono, assieme alle due precedenti.
Siccome ne abbiamo parlato abbastanza dettagliatamente in conversazioni
precedenti (vedi N. 44-45), non sto a ripetere e rimando alla lettura di quei
capitoli. Riprendo invece e mi dilungo un po’ di più sul veicolo per eccellenza
delle proteine, così almeno come la macrobiotica vede la questione: il cibo
animale. Il cibo animale è classificato come estremo Yang. Ciò che lo rende
tale è la presenza del sangue animale, molto concentrato e ricco di sali, è
questo che crea tensione e riscalda. Le proteine invece sono Yin, si degradano,
fermentano.
Oltre a creare tensione e riscaldare, cosa che richiede
apporto di cibo estremo Yin opposto per bilanciare (è il circolo vizioso
carne-vino-carne-vino), il metabolismo delle proteine e dei grassi animali
causa una situazione di iperacidità, a causa delle scorie prodotte. E’ una
situazione che l’organismo non può tollerare e che quindi tampona utilizzando i
sali minerali alcalinizzanti che sono il sodio, magnesio e calcio, quest’ultimo
che si trova nelle ossa o nei denti. Si genera una demineralizzazione che
indebolisce l’organismo, il sistema immunitario, e le ossa. Inoltre il cibo
animale contiene grassi saturi che induriscono i tessuti. Questi grassi animali
duri, creano depositi nella profondità dei tessuti e complicano la
circolazione.
La carne, anche se refrigerata è un alimento sempre sulla
soglia della putrefazione perché, in realtà, il processo di decomposizione
inizia appena l’animale viene ucciso e poi prosegue anche nel tubo digerente e
produce sostanze tossiche che si accumulano e possono compromettere la flora
batterica. C’è ancora qualche cosa in più: per digerire la carne, i salumi, i
formaggi concentrati, ecc., l’organismo è costretto a richiamare liquidi nello
stomaco per diluire e facilitare il processo digestivo. Questo richiamo
dell’acqua dai tessuti periferici comporta fatica e lascia un senso di
spossatezza; è da qui che viene il senso di affaticamento dopo un pasto
pesante. La carne infine procura molta sete e occorre bere molto per diluire e
raffreddare, argomento già trattato.
Su questo quadro generale è facile intuire come i tutti i
salumi, che rispetto alla carne di manzo sono salatissimi e stagionati, sono
ancora più concentrati e quindi ancora più Yang. Per quanto riguarda i formaggi
stagionati anche in questo caso la concentrazione di grassi saturi e proteine,
combinata con la stagionatura e la salatura, ne fanno una bomba concentrata che
richiede enormi sforzi per la diluizione e eliminazione.
Due parole sul pesce, che è parecchio diverso dalla carne.
Il pesce a carne bianca (non rossa) non ha un sangue così concentrato e questo
lo rende molto meno Yang della carne. In più, questo vale per tutti i pesci, il
grasso è molto più fluido di quello degli animali da terra. Quindi il pesce può
rientrare nella dieta facendo sempre attenzione a non esagerare troppo. Sempre
bene accompagnarlo con verdure o limone, per bilanciare. E’ sempre una
questione Yin-Yang.
5. Per quanto tempo deve cuocere questo o
quello?
D’accordo
che occorre avere una idea e che in alcuni casi (soprattutto per i cereali)
occorre anche una certa precisione. Ma per alcuni, o molti, senza una
indicazione precisissima è come se crollasse tutto l’impianto, si sentono
persi. Non è così. Dobbiamo riabituarci a far lavorare il nostro giudizio e la
nostra intuizione. E a mettere l’orologio nel cassetto quando occorre.
6. Si dice che conviene utilizzare prodotti che
crescono vicini al luogo dove si vive. Perché allora il miso, tamari, gomashio,
umeboshi…che sono di origine Giapponese?
La risposta è che non si tratta di “alimenti che
crescono” in Giappone. Sono preparazioni particolari che nella tradizione
Giapponese accompagnano un regime sostanzialmente vegetariano, e che apportano
nutrienti di altissima qualità che completano la dieta. Sono da sempre uno dei
segreti della buona salute, da impiegare naturalmente in un regime a base di
vegetali. Dato il loro contenuto di sale non vanno bene in una alimentazione
come quella moderna dove il consumo di prodotti animali è prevalente e dove non
bisogna aggiungere sale.
7. In un paese dal clima caldo (o in estate), in
cosa deve differire la dieta?
Il problema principale per chi vive in questi
paesi-luoghi caldi, è che si beve troppo. Dato che l’acqua trasporta il calore,
più si beve, più ci si riscalda, più si traspira e più c’è bisogno di bere.
Diventa un circolo vizioso e abbiamo visto che l’eccesso di liquidi è
tutt’altro che una buona idea. Il bisogno di bere dipende dal cibo che crea
tensione calore interno, da cui la sete. Cibo animale, prodotti da forno,
zuccheri, ecc. Il segreto è non mangiare cibo che procura sete, cibo che ora
conosciamo bene. E bere poco. Osservare chi di queste cose se ne intende: le
popolazioni che vivono nel deserto.
8. Qual è il regime più adatto per chi fa una
attività sportiva particolarmente intensa?
Nel
dépliant di presentazione di Cuisine et Santé c’è un appunto che dice: “il
nostro cliente Dirk Baelus, uno sportivo di alto livello di Triathlon, fa ogni
giorno per il suo allenamento: 100 km di bicicletta nei Pirenei, 160 volte a
nuoto i 25 mt. della piscina di Saint Gaudens e corre per 25 km”. Il suo cibo è
esclusivamente macrobiotico. www.dirkbaelus.be
9. Come si può fare quando si è in viaggio, o
per chi viaggia spesso per lavoro?
Si può fare, basta volerlo. Bisogna tuttavia sviluppare
un proprio senso di indipendenza e di distacco dalle solite abitudini e
condizionamenti. Il che, per inciso, è uno degli scopi fondamentali della
macrobiotica. Non solo: preparando poche cose essenziali e prendendole per
qualche giorno, questa sarà una grande occasione per stare bene ed essere in
forma perfetta e liberarci ulteriormente da possibili sovraccarichi. Un
soggiorno a Cuisine et Santé a questo riguardo sarà molto utile perché si
partecipa al lavoro di preparazione. Sono varie le possibilità: pane di farina
di saraceno - chapati (biscotti di saraceno) - palline di riso cotto - cereali
integrali tostati crudi - e altro ancora.
Grazie! Molto interessante e utile...
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